Domani a Modena il primo concerto italiano dopo l’incoronazione al Concorso Rubinstein per il pianista ucraino Antonii Baryshevskyi: appuntamento sabato 10 gennaio alle 17,30 all’Auditorium Marco Biagi, con musiche di Schubert, Chopin, Schumann e Ravel. Seguono Fermo (11 gennaio), Fabriano (31 gennaio), San Donato Milanese (1 febbraio).
MODENA, 9 gennaio 2015 – Da Modena era partito nel maggio scorso alla volta di Tel Aviv per vincere il concorso che gli ha cambiato la vita. A Modena torna domani per il suo primo concerto in Italia dopo la strepitosa vittoria che lo ha incoronato “nuovo Rubinstein”. È il caso del pianista ucraino Antonii Baryshevskyi, protagonista domani, sabato 10 gennaio alle 17,30 all’Auditorium Marco Biagi di Modena del primo appuntamento del 2015 della Gioventù Musicale d’Italia. Quella stessa associazione che lo aveva invitato all’Auditorium “Spira Mirabilis” di Formigine lo scorso 10 maggio, e che ora gli organizza la sua prima tournée italiana che, dopo quella di Modena, toccherà le sedi di Fermo (11 gennaio), Fabriano (31 gennaio) e San Donato Milanese (1 febbraio). In programma musiche di Schubert (Improvviso in fa minore op. 142 n. 4), Chopin (3 Mazurche), Schumann (Sonata op. 22), Ravel (Miroirs e La Valse).
E, quasi a riconferma che la Ghirlandina gli ha portato fortuna, un piccolo aneddoto è d’obbligo ricordare: al termine del trionfale concerto a Formigine durante il quale si era sparsa la voce che il giorno dopo il giovane sarebbe partito direttamente per Tel Aviv per tentare il Rubinstein, uno spettatore gli aveva verdianamente cantato a squarciagola “Ritorna vincitor!”. L’ha preso in parola Baryshevskyi, 26 anni, pelle chiara, barba lunga e aspetto severo, un tipo taciturno. Ma interprete lucidissimo, dalla tecnica d’acciaio e dal cuore grande. E, come Rubinstein, capace di sottigliezze timbriche e di grande senso della forma musicale. A dire il vero in passato qualcuno aveva già paragonato la sua originalità interpretativa a Horowitz, altri critici avevano visto in lui un novello Sofronitsky, in quanto eccellente interprete di Scriabin e Rachmaninov. Un talento assoluto il suo, che gli aveva fatto sfiorare tre anni fa il Concorso Busoni di Bolzano, e che ora gli ha fatto conquistare uno dei massimi riconoscimenti internazionali grazie al nome magico di Arthur Rubinstein. Dal giorno della vittoria Baryshevskyi ha tenuto infatti numerosi concerti in Israele e in mezza Europa, e tanti altri lo aspettano nei prossimi tre anni, oltre alla registrazione di un CD per una prestigiosa etichetta. La sua prima fatica discografica, targata Naxos, rivelò nel 2010 meraviglie sonore in autori come Scarlatti, Ravel Debussy, Rachmaninov e Mateos.
Dotato di grande personalità e di suono magnetico, Antonii Baryshevskyi è nato a Kiev nel 1988 e ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di sei anni. Ha studiato con Valerii Kozlov e Marian Rybicki e ha frequentato le master class di Alfred Brendel. Nel 2014 è stato invitato da Martha Argerich ad esibirsi in recital al Festival Progetto di Lugano, ora è atteso alla Wigmore Hall di Londra, al Gasteig Munich and Piano Festival della Ruhr, all’International Chopin Piano Festival di Duszniki - Zdroj in Polonia e in numerose altre prestigiose sale da concerto.