[sigplus] Critical error: Image gallery folder galleriearticoli/NEWS/pelleasfi2015 is expected to be a path relative to the image base folder specified in the back-end.
«In Pelléas et Mélisande Claude Debussy ci racconta tutto quello che c’è di misterioso e inesprimibile nella natura umana»: sono le parole con le quali il regista Daniele Abbado presenta lo spettacolo in scena all’Opera di Firenze il 18, 23 e 25 giugno alle 20:30 e il 21 giugno alle 15:30. Sul podio, a dirigere l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, c’è il Maestro Daniele Gatti, raffinato interprete del repertorio operistico italiano e francese, che debutta nella direzione dell’unica opera di Claude Debussy.
L’ultima rappresentazione di Pelléas et Mélisande a Firenze è del 23 giugno 1999 con Giuseppe Sinopoli. Per l’opera Daniele Gatti e Daniele Abbado si avvarranno di un cast tutto italiano: il giovane Paolo Fanale sarà Pelléas, il ruolo di Mélisande sarà di Monica Bacelli. Il geloso Golaud sarà Roberto Frontali, Arkël verrà impersonato da Roberto Scandiuzzi, accompagnato in scena da Geneviève/Sonia Ganassi e Yniold/Silvia Frigato, Andrea Mastroni avrà il doppio ruolo di Le Médecin e Le Berger.
Adattamento dell’omonimo poema simbolista di Maurice Maeterlinck, l’opera è incentrata sul triangolo amoroso tra Golaud, che trova per caso in una foresta una sperduta e smemorata Mélisande e la sposa, mentre lei si innamora, ricam-biata, di Pelléas, fratellastro di Golaud.
Opera simbolista, surreale, trasognante, influenzata da Wagner ma alla ricerca di un distacco dalle idee del compositore tedesco, la musica di Claude Debussy nel Pelléas è stata definita dai suoi contemporanei «un velo iridescente che ricopre il testo» e dopo la prima del 1902, lo spettacolo fu replicato più di cinquanta volte nei due anni successivi.
Il nuovo allestimento, con scene e luci firmate da Giovanni Carluccio, è voluta-mente non realistico: «Abbiamo progettato un luogo unico, in continua trasformazione, che deve dare allo stesso tempo il senso della lontananza e della vicinanza» racconta il regista Daniele Abbado «È uno spazio che assorbe i simboli, li trasforma e non pretende di spiegarli, paragonabile in questo alla musica di Claude Debussy: eloquente e al tempo stesso circondata, immersa nel silenzio».
Giovedì 18 giugno, ore 20:30
Domenica 21 giugno, ore 15:30
Martedì 23 giugno, ore 20:30
Giovedì 25 giugno, ore 20:30
{gallery}galleriearticoli/NEWS/pelleasfi2015{/gallery}
foto Michele Borzoni - Terra Project contrasto