L’Ape musicale

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Il pianoforte al tempo di Puccini

Auditorium Enrico Caruso – 8 agosto ore 21.15

Sandro Ivo Bartoli pianoforte

Il recital del pianista Sandro Ivo Bartoli si propone di celebrare due anniversari musicali di grande rilievo che ricorrono nel 2023, il 50° della morte di Gian Francesco Malipiero ed il 150° della nascita di Sergej Rachmaninov , con un programma affascinante che tratteggia con insolita perspicacia il ruolo del pianoforte ai tempi di Puccini.

“ Puccini & Friends” potrebbe essere il sottotitolo. MauriceRavel , per esempio, teneva la partitura de LaFanciulla del West sul suo pianoforte, a monito d'esempio, e il primo brano del concerto è affidato proprio ad una fanciulladiRavel, la commovente Pavane pour une infante défunte . Maestro dei suoi tempi, attento alla modernità ( Schoenberg lo considerava uno dei compositori più originali del suo tempo), Puccini chiedeva spesso al suo editore Ricordi di recapitargli le nuove partiture dei suoi colleghi più giovani, ai quali prestava orecchio volentieri. Fra questi spiccava Gian Francesco Malipiero , qui ricordato con due opere significative: le Maschere che passano del 1918 (disperata reazione alla ritirata di Caporetto) e l'omaggio Claudio Debussy del 1920. La prima parte si chiude con l' opera omnia per pianoforte solo del maestro lucchese, sei piccoli pezzi scritti tra il 1882 e il 1916 che Sandro Ivo Bartoli, virtuoso toscano Bartoli ha riscoperto, suonato per il mondo ed inciso in un CD Solaire Records, in collaborazione anche con la Fondazione Festival Pucciniano, che ha riscosso unanimi consensi dalla critica internazionale.

Se a Puccini si deve la transizione dell’espressione melodrammatica italiana dall'Ottocento al Novecento, SergejRachmaninov fu l’autore di questo trapasso nel campo del sinfonismo russo. Pianista eccelso, dedicò al suo strumento molti lavori, alcuni entrati senza indugio nel repertorio d'eccellenza tradizionale (ad esempio i celeberrimi concerti per pianoforte e orchestra). La monumentale Sonata No.in re minore Op.28 che chiude il programma del concerto è un lavoro di carattere melodrammatico. Parzialmente ispirata alla leggenda del FaustdiGoethe (i tre movimenti che la compongono accennano ritratti dei principali personaggi del dramma: Faust, Margherita e Mefistofele), capita raramente di ascoltarla a cagione, sia della notevole durata che, delle trascendentali difficoltà che infestano la partitura: un finale “col botto” ad un programma musicale che promette emozioni forti, momenti di

intenso lirismo e, quella componente che per Puccini era imprescindibile dall'opera d'arte: la commozione.

è valsa gli onori della cronaca internazionale.

Pisano, classe 1970, Bartoli ha studiato al conservatorio di Firenze ed alla Royal Academy of Music di Londra, perfezionandosi poi con il leggendario pianista russo Shura Cherkassky. Fra i massimi pianisti italiani in attività, Bartoli ha suonato in tutto il mondo con orchestre quali la Philharmonia, l’Hallé, la Deutsche Philharmonie, la Filarmonica di San Pietroburgo. Ha reagito al dramma della pandemia con uno straordinario e complesso progetto online registrando e condividendo dal suo studio in Toscana tutte le 555 Sonate di Domenico Scarlatti, realizzandone la prima integrale in video che gli è valsa gli onori della cronaca internazionale.


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