L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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MONI OVADIA in Gli occhiali di Sostakovic

(onori e terrori di un antieroe) Auditorium Enrico Caruso13agosto ore21,15

Musiche dal vivo di Giovanna Famulari - regia Valerio Cappelli

Gli occhiali di Sostakovic è un testo teatrale di Valerio Cappelli dedicato a Dmitrij Sostakovic, il grande compositore russo (1906-1975), vissuto durante il regime staliniano. Lo spettacolo, con Moni Ovadia , sarà arricchito da musica registrata e musica dal vivo, immagini, fotografie, arredi scenici. Sostakovic ha avuto i massimi onori e le maggiori umiliazioni, ha avuto i funerali da eroe di Stato ma dormiva con la valigia accanto al letto, temendo di essere arrestato da un momento all’altro. Sostakovic è stato il compositore più decorato e frainteso, più premiato e minacciato. Ha dovuto fare i conti con i condizionamenti del potere, cercando di mantenere per quanto possibile la sua verità artistica. La sua vita è già, essa stessa, un corto circuito drammaturgico. Fu accusato dalla Pravda di formalismo, contravvenendo al diktat del partito comunista che chiedeva opere musicali patriottiche inneggianti al realismo socialista e all’ottimismo rivoluzionario. Gli commissionarono la Nona Sinfonia, doveva essere la risposta sovietica alla Nona di Beethoven, e lui compose un breve irriverente componimento di venti minuti. Della sua opera Lady Macbeth, la Pravda scrisse un articolo intitolato <caos anziché musica>. E’ la Russia di Putin moltiplicata per mille.

“ In questo spettacolo,- dichiara Valerio Cappelli, regista e autore del testo - come in un gioco di specchi, con Moni Ovadia abbiamo provato a rimontare queste note con la sua vita, attraverso le sue parole e la sua musica, ora registrata ora eseguita dal vivo, dalla polistrumentista Giovanna Famulari. Ho scelto musiche iconiche, adatte al momento descritto nella drammaturgia. E’ uno spettacolo con una dimensione storica, tra parole, note, arredi scenici, fotografie, immagini. E’ un racconto in presa diretta dove la voce di Sostakovic si fa filtro di un’epoca tragica. Non è un itinerario cronologico. Sono flash, basati su appunti e documentazione autentica sulla vita di un

gigante della musica che ha lottato con i fantasmi del suo tempo, con cui ha dovuto venire a patti, e con i suoi fantasmi. L’intento è quello di restituire anche il sapore dell’epoca, ma anche della Russia di oggi, in una musica che riflette il tempo drammatico in cui è stata scritta: la Settima Sinfonia, composta durante l’assedio di Leningrado, divenne un simbolo della resistenza all’invasione nazista, e nello spettacolo quelle note saranno accompagnate da immagini su quell’assalto di 900 giorni che incontrò una resistenza stoica, inaspettata; scrisse l’Ottava Sinfonia nel 1943, raccontando il cataclisma bellico”.

musichelive

Valzer 2; Concerto nper cello orchestra; Fuga 19 track 4 da Preludi e Fughe


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