di Roberta Pedrotti
AA.VV
It's Christmas
Jonas Kaufmann tenore
CD Sony Classic B08DQDDGF5, 2020
Nelle belle edizioni illustrate, sia L'abete di Andersen, il Canto di Natale di Dickens, Schiaccianoci e il re dei topi di Hoffmann, non manca mai l'immagine dei bambini raccolti ai piedi di un albero addobbato accanto al camino mentre uno zio o un amico di famiglia racconta storie o intona canti festivi. Ascoltando questo doppio CD di Jonas Kaufmann, l'associazione mentale è inevitabile e ci figuriamo il tenore, il musicista professionista alzarsi dalla tavolata di amici e parenti, fra profumo di dolci e luci colorate, per condividere melodie natalizie con confidenza informale. Si fa anche prendere un po' la mano, perché, lo sappiamo, Kaufmann è generoso e quando è la serata giusta può inanellare bis a non finire dopo un recital. Tanto più se il salone delle feste è allargato a una platea potenzialmente globale, non solo il repertorio si amplia, ma anche alcuni pezzi sono proposti in versione multilingue o replicati con arrangiamenti diversi. Perché anche in questa veste festiva, Kaufmann è uomo di teatro e, dunque, si diverte a vestire diversi panni musicali, a spaziare da un Adeste fideles decisamente tenorile allo swing, da Lutero a Bach, da Adam e Gruber a Vaughn Williams (sulla base della celeberrima Greensleaves attribuita a Enrico VIII) Irving, da Handel e Mendelssohn a Maria Carey. Un programma di due ore che riesce a non essere un centone generico, perché, comunque, è chiaro che l'artista sia affezionato e dia la sua impronta, con affettuosa partecipazione, a ogni brano.
Impossibile non trovare qualcosa di familiare, legato a ricordi privati (personalmente, dalla notte dei tempi ecco riemergere il solfeggio di Engel haben Himmelslieder e Greansleaves strapazzati con il flauto delle scuole medie). Ovvio che sia un disco pensato per piacere, in leggerezza. E val però la pena di dire che la qualità di musicista di Kaufmann non viene mai meno, anzi, si mantiene alta in una varietà stilistica ammirevole, senza giocare a fare il tenore in canzoni dove sarebbe fuori luogo, viceversa apparendo naturalissimo in linguaggi lontani da quelli suoi abituali. Gli arrangiamenti sono ben curati, la Mozarteumorchester di Salisburgo diretta da Jochen Rieder, la Cologne Studio Big Band diretta da Wieland Reissmann, il Bachchor di Salisburgo e il St. Florianer Sängerknaben, Till Brönner (tromba e flicorno) e Florian Pedarnig (arpa) sono ottimi compagni d'avventura, ben partecipi dello spirito. E, si sa, se non si crede almeno un po' nello spirito del Natale (passato, presente, futuro) e non si ama quell'atmosfera, un CD come questo non può funzionare.