di Roberta Pedrotti
Isabella Leonarda
Complete Trio Sonatas
Ensemble Giardino di Delizie
registrato a Umbertide (PG) nel novembre 2021
CD Brilliant Classics 96421, 2022
La contessina Isabella Leonarda, nata a Novara nel 1620 e suora orsolina dall'età di sedici anni, avrebbe potuto essere un'altra Monaca di Monza. Fu più fortunata, perché pare abbia vissuto con serenità il chiostro, confortata anche dall'apertura al mondo del suo ordine e dalla sua buona formazione culturale. Sapeva leggere, scrivere, far di conto e conosceva bene la musica. Fu l'unica compositrice a pubblicare a stampa Sonate da Chiesa nel XVII secolo, nonché la prima donna a produrre una quantità significativa di musiche non liturgiche – il paragone con Ildegarda di Bingen, di cinque secoli precedente, sembra obbligato. Cosa di non poco conto, fu appellata con il titolo di magistra musicae, il che dovrebbe mettere a tacere chi ancora dubita dell'esistenza legittima delle concordanze femminili per sostantivi come maestro e direttore. Sono solo state meno, nel passato, le donne a diventare celebri in questi ruoli, ma quando è avvenuto non c'è stato nel riconoscerlo il problema che ora, stupidamente, si vorrebbe sollevare su un piano più ideologico che grammaticale.
Ma Isabella non fu una figura di poco conto: detta Musa Novarese, la sua musica fu pubblicata a Venezia, Milano e Bologna e solo dopo la morte nel 1704 il suo nome si appannò fino a scivolare nell'oblio.
L'ensemble Giardino di Delizie ci fa ascoltare le undici sonate a tre dalla sua unica raccolta esclusivamente strumentale, composta in tutto da dodici pezzi. Sono pezzi eterogenei nella ripartizione, talvolta scanditi da indicazioni agogiche ed espressive (presto, adagio, spiritoso...), talvolta solo dal metro (4/4, 5/8, 3/1, 3/2...), talora serrati addirittura con dieci sezioni in quattro minuti e mezzo, talatra più distesi con sette minuti e mezzo in sole quattro parti, undici in sei. Leonarda scrive delle fughe, distende uno stile recitativo o utilizza e padroneggia con spirito ed energia danze ternarie. Ewa Anna Augustynowicz, primo violino e direttrice artistica, Katarzyna Solecka, violino, e Valeria Brunelli, violoncello, con Sofia Ferri (tiorba e chitarra barocca) e Chiara Cattani (clavicembalo, organo) per il continuo ne danno un'interpretazione vivida, che mette ben in luce il gusto per i contrasti e la definizione ritmica vigorosa che dà alle sezioni di danza un tratto piacevolmente mondano, fisico, sottolineando nondimeno le parti in cui Leonarda espone la sua dottrina contrappuntistica.
La scrittura della Musa Novarese, anche nella varietà continua di forme, metri e tempi, appare così ben compatta per padronanza tecnica e nettezza d'ispirazione ispirazione, sottolineate dall'equilibrio e dall'impatto di un impasto sonoro incisivo e presente.