Variazioni a due voci

di Luigi Raso

En Variant
musiche di Lekeu, Bacri, Messiaen
Carlotta Malquori, violino
Andrea D’Amato, piano
CD ARS Produktion 38 370, 2024

Un piccolo sforzo di memoria: quante volte avete letto i nomi di Guillaume Lekeu e Nicolas Bacri nei programmi dei concerti cameristici ai quali avete assistito negli ultimi anni? Poche o nessuna, immaginiamo. Olivier Messiaen, invece, è autore eseguito con maggiore frequenza, che si candida a diventare (quasi) un “classico” del repertorio sinfonico e cameristico. A far rivivere i nomi, e soprattutto, le note di Lekeu, Bacri e Messiaen è l’interessante CD En Variant (ascoltabile anche dalle principali piattaforme di streaming musicale), raffinato lavoro dei giovanissimi e talentuosi Carlotta Malquori, violino, e Andrea D’Amato, pianoforte.

È la tecnica della “variazione”, come spiega efficacemente Marco Surace nel libretto che accompagna il CD, il filo conduttore che lega gli autori, appartenenti a epoche e scuole eterogenee, di questa incisione discografica.

Scritta nel 1892, la Sonata per violino e pianoforte in sol maggiore di Guillaume Lekeu (1870 – 1894), musicista belga morto di tifo a soli ventiquattro anni e influenzato da César Franck, Ernest Chausson, Eugène Ysaÿe, è una composizione raffinata e introspettiva in cui si avverte un alto tasso di espressività e sensibilità postromantica. Nostalgia, malinconia, introspezione, meditazione, tensione emotiva sono le cifre caratteristiche che si dipanano tra i tre movimenti.

La violinista Carlotta Malquori e il pianista Andrea D’Amato, quali componenti del Trio Ares, hanno già dimostrato il loro innegabile talento in occasione delle pubblicazione del CD dedicato a musiche di Arno Babadjanian e Dmitri Šostakovič (leggi la recensione); qui, nell’affrontare l’intensa e originale, benché non ancora maura, scrittura di Lekeu, si distinguono per l’eleganza del fraseggio e l’intensità conferita alle melodie. Malquori ha dalla sua un suono tondo, intenso ben cesellato a finalità espressive; D’Amato, con il suo tocco deciso e pulito, è in sintonia sonora (grazie anche all’ottimo bilanciamento della registrazione, si immagina) e di visione interpretativa con la collega. La loro interpretazione rivela la raffinatezza della composizione e la personalità di Lekeu, musicista che, a giudicare dagli esiti di questa Sonata, meriterebbe ulteriore approfondimento e di essere eseguito con maggiore frequenza.

Ci si addentra nel ‘900 con Théme et Variations di Olivier Messiaen (1908 - 1992), scritta nel 1932 dal compositore francese per il suo matrimonio con la violinista Claire Delbos. Il brano consta di un tema seguito da cinque variazioni, ognuna connotata da atmosfere quasi “mistiche” e di intesa espressività. Pur nella concisione - l’incisione supera di pochi secondi i dieci minuti - Messiaen racchiude un saggio di essenziale spiritualità, caratteristica della propria produzione musicale. Ed è proprio sulle orme di questa sorta di percorso ascetico nascosto tra le pieghe delle variazioni che il violino di Carlotta Malquori e il pianoforte di Andrea D’Amato vanno alla ricerca di un suono scabro, che si fa quasi evanescente negli accordi finali della quinta e ultima variazione Très lent: la loro è una esecuzione elegante e misurata nei tratti, che non rinuncia a far intravedere, nel gioco delle variazioni, squarci dell’universo di Messiaen.

Con la Sonata per violino e pianoforte n. 4, op. 148 “in stile di Brahms” del 2018 di Nicolas Bacri - parigino, classe 1961 - si giunge al nostro recente passato: pagina di ispirazione neo-romantica, dichiaratamente influenzata dal compositore tedesco e al cui interno coesistono molti echi del novecento di Šostakovič e Bartók. Il violinismo di Malquori, così ben sostenuto da D’Amato in un dialogo di ricercata simbiosi, coglie bene la temperie emotiva e sonora che ammanta la sonata: dall’esecuzione emerge lo spirito delle composizioni omologhe di Brahms con le ombre del ‘900 musicale.

Malquori e D’Amato affrontano l'opera di Bacri ricercando suono e approccio interpretativo “oggettivi”, sonorità robuste e nitide.

Una visione matura e suggestiva, quella dei due giovani artisti, che incastona le tensioni emotive e drammatiche della composizione, il dialogo intimo tra violino e pianoforte dell’ Adagio elegiaco con intimissimo sentimento del secondo movimento, i contrasti e la palpabile ironia del quarto e ultimo movimento - Doppio Movimento - Adagio come prima - all’interno di forme di ispirazione classica percorse e lacerate da inquietudini e tensioni contemporanee.

Il CD si chiude, a mo’ di encore, con la celebre chanson La vie en rose di Edith Piaf intonata dalla stessa Carlotta Malquori e accompagnata con tocco elegante e morbido dal piano di Andrea D’Amato: un omaggio alla Francia, patria di Olivier Messiaen e di Nicolas Bacri; francofono, infine, era il belga Guillaume Lekeu.