di Giuseppe Guggino
Alexander Zemlinsky
Die Seejungfrau, Sinfonietta Op. 23
Helsinki Philharmonia Orchestra
direttore John Storgärds
Helsinki Music Centre, 2-4 settembre 2014
1CD Ondine ODE 1237-5
Questo CD che Ondine – e non vi potrebbe essere casa discografica più appropriata – ha il merito di pubblicare è una vera sorpresa. Intanto perché vi si ascoltano dei complessi – quelli della Filarmonica di Helsinki – dal suono di un nitore cristallino, guidati da un John Storgärds (confessiamo a noi sconosciuto, prima di questo CD, nonostante il suo curriculum di tutto rispetto nei paesi baltici) che si dimostra bacchetta di assoluto rilievo. Ma anche per la prima delle due pagine incise. Si tratta della fantasia giovanile di Zemlinsky scritta nel 1902 in tre movimenti come vero e proprio poema sinfonico su La sirenetta di Hans Christian Andersen e rappresentata il 25 gennaio 2005 in coppia con un’altra prestigioesa prima assoluta, quella del Pelleas und Melisande del suo amico Arnold Schönberg. La partitura risente molto dei poemi sinfonici straussiani non solo per l’assunto (ormai quasi anacronistico) della musica “a programma” ma anche per tante suggestioni timbriche descrittive e fu probabilmente questa prospettiva rivolta al passato a indurre lo stesso Zemlinsky a dimenticare presto il lavoro – peraltro pregevolissimo – il cui manoscritto fu smembrato e parzialmente ritenuto perduto fino alla fine degli anni ’70, quando al ritrovamento seguirono la prima ripresa moderna del 1984 e le successive incisioni di James Conlon e Riccardo Chailly, tra gli altri.
Anche il curatore dell’edizione critica qui presentata, Antony Beaumont, direttore-musicologo massimo esperto della scuola di Wien e di Zemlinsky (di cui ha completato l’orchestrazione del bellissimo Der König Kandaules, ascoltato in prima italiana al Teatro Massimo di Palermo prima che quel teatro svoltasse verso il trito repertorio), ha inciso in passato il lavoro per Chandos eppure la sua registrazione, così come tutte le altre, differisce da questa per la recente riscoperta tra gli appunti di Zemlinsky di una quarantina di pagine del secondo tempo (corrispondenti all’incontro della sirenetta con la strega del mare), ossia circa quattro minuti di musica mai eseguiti prima che nel CD si possono ascoltare in prima assoluta.
Meno interessante è la Sinfonietta Op. 23, opera dagli orizzonti estetici decisamente meno tardoromantici della precedente, scritta negli anni ’30 e qui presentata in una inconsueta trascrizione (di Roland Freisitzer) per piccola orchestra che probabilmente manterrà immutato il fascino del pezzo (come dichiara nelle note il ri-orchestratore) ma di cui, francamente, non si sentiva il bisogno. In ogni caso il primo dei due pezzi del CD (che lo occupa per 47 minuti circa), da solo, vale assolutamente la pena dell’acquisto. Si segnala anche la notevole cura editoriale del booklet (bilingue inglese e finlandese) e l’eleganza dell’inusuale jewel case, testimonianza della casa discografica finlandese con storia ormai trentennale che a questo mondo c’è ancora qualcuno che sa produrre le cose ben fatte. Ce ne rallegriamo.