di Roberta Pedrotti
Monteverdi
musiche di Monteverdi, Uccellini, Merula, Marini
mezzosoprano Magdalena Kožená
con la partecipazione di Anna Porhaska, David Feldman, Jakob Pilgram, Michael Feyfar, Luca Tittoto
La Cetra Barockorchester Basel
direttore e cembalo Andrea Marcon
CD Archiv Production 4794595 AH, 2016
Nel repertorio di Magdalena Kožená, onnivoro e curioso, il barocco italiano rappresenta una sorta di ritorno alle origini, rievocato dalla stessa cantante nel racconto dei rimi passi vocali mossi proprio in ambito monteverdiano, veicolo principale anche dello studio dell'italiano. E, indubbiamente, in questo Cd che, fra opera, madrigali e scherzi musicali, rende omaggio al primo amore, il mezzosoprano ceco dimostra una passione non inferiore per la lingua di Dante, cui si sforza con caparbia dedizione di conferire espressione, senso, articolazione drammatica. E se l'esito non sarà, sotto questo profilo, quello delle più acute interpreti madrelingua, è innegabile che Magdalena Kožená si faccia apprezzare evitando certe emissioni fasulle, certe ridondanze accentuative, fonemi arbitrari, sovreccitazioni o inerzie di fraseggio caratteristici di molti barocchisti non italofoni.
Nell'alternare pagine arcadiche, scherzose, dolorose, sensuali, il Lamento della Ninfa, il Combattimento di Tancredi e Clorinda e i monologhi colmi d'aristocratica dignità ferita di Ottavia nell'Incoronazione di Poppea o il piccantissimo duetto (forse di Cavalli, forse d'altri, quasi certamente non monteverdiano, ma la questione della paternità non è taciuta nelle note di copertina) “Pur ti miro, pur ti godo!”, la Kozena non perde ma l'eleganza nel porgere, forte di una bella musicalità e di una vocalità che si trova particolarmente a suo agio in questo repertorio. Il suo canto è sempre levigato, morbido e luminoso, preciso e accurato.
Il fatto che di dodici tracce tre siano consacrate a intermezzi strumentali non monteverdiani e delle restanti quattro coinvolgano altri colleghi non sminuisce il lavoro della Kožená, anzi fa apprezzare il Cd più che come un recital personale, come un omaggio al grande maestro dell'unione fra musica e parola condiviso fra musicisti e amici, anche con qualche piacevole divagazione nell'ambito non vocale contemporaneo a Monteverdi. La registrazione veramente ottima, che valorizza tutti i cantanti e la brillante scelta strumentale, favorisce la sensazione di un ascolto ravvicinato, teatrale nella presenza fisica del suono, cameristico nel coinvolgimento dell'ascoltatore, accolto nella corte dei musici.
Nella corte troviamo il soprano Anna Prohaska, la cui voce si sposa alla perfezione con quella della Kozena, come quelle del controtenore David Feldman e dei tenori Joakob Pilgram e Michael Feyfar; unico madrelingua in campo, Luca Tittoto è sempre un'ulteriore garanzia di qualità in un ensemble ben amalgamato.
Guidata da Andrea Marcon, La Cetra offre una cornice strumentale fragrante e avvolgente, ben giocando a parti reali lo spirito del madrigale con un organico timbricamente ricco, fra sei diversi archi (violino, viola, violoncello, viola da gamba, violoni da 8' e 16'), cornetto, tiorba, arciliuto, chitarra barocca, salterio, clavicembalo, organo e percussioni. Soprattutto nel Combattimento di Tancredi e Clorinda il lavoro di Marcon e il sostegno drammaturgico dell'orchestra sono fondamentali per coadiuvare, in perfetto affiatamento, l'indubbio impegno della Kozena all'arduo cimento dell'ottava tassesca in musica.
La qualità della registrazione è eccellente, all'altezza del blasone illustre della Archiv, etichetta della Deutsche Grammophon; il libretto è ben curato, nei saggi (in francese tedesco e inglese) nei testi cantati tradotti anche nelle diverse lingue; la grafica riflette bene il glamour che ha reso celebre la Kozena.