di Roberta Pedrotti
A. Vivaldi
Concerti per violino VII “Per il castello”
Alessandro Tampieri, primo violino solista
Ottavio Dantone, concertatore al cembalo
Accademia Bizantina
Vivaldi Edition, volume 62
registrato a Bagnacavallo (RA) nell'aprile 2019
CD Naïve 2019, 7078
Seppure incompleta - manca, per esempio, un ghiottissimo concerto intitolato Il mare tempestoso - la racconta dei concerti vivaldiani della collezione del Conte Collalto è di grandissimo interesse. Testimonia la piena maturità del compositore, giacché la vendita delle partiture sarebbe avvenuta pochi mesi prima della sua morte, in una selezione compatta di concerti di altissima qualità, sia per l'impegno virtuosistico, sia per la qualità dell'invenzione e dello sviluppo.
La scrittura si fa ariosa, sembra acquistare uno spazio nuovo, una leggerezza sapiente, che nel disegno melodico condensa l'alta dottrina del compositore nelal condotta delle parti, nel trattamento dei temi, nell'articolazione delle armonie (che Vivaldi esplora con sguardo limpido nell'alternanza degli impianti in modo maggiore e minore), nell'equilibrio rapinoso e intrigante dei chiaroscuri. Il riflettore è inevitabilmente puntato sull'archetto di Alessandro Tampieri, solista di impeccabile nitore e ottimo controllo del vibrato, capace di rendere con nobile disinvoltura, vera e propria "sprezzatura", le pieghe preziose del fraseggio vivaldiano assecondandone le dinamiche espressive, la spontaneità apparente e seduttiva del porgere, la varietà sottile e sofisticata del bagaglio d'affetti.
Tutto in un ben calibrato intreccio dialettico e dialogico con tutto l'ensemble dell'Accademia Bizantina e con il basso continuo discreto ma non banale sviluppato sotto la guida di Ottavio Dantone, concertatore al cembalo. Il protagonismo crescente degli archi e del solista rispetto al continuo non rinnega, infatti, l'importanza di ogni elemento, come in un tessuto lieve e pregiato tessuto fra veli e merletti che si combinano con eleganza ed equilibrio, senza sovrapporsi in ridondanza leziosa.