di Emanuele Dominioni
Nella splendida cornice acustica dell'Auditorium Verdi di Milano va in scena il concerto tutto dedicato a Mozart diretto da Olli Mustonen. Il compositore, pianista e direttore finlandese la cui fama si lega indissolubilmente al repertorio novecentesco, si presta in questa sede al mondo classico con esiti invero molto interessanti. A fargli da spalla sono i complessi dell'Orchestra Verdi che offrono al pubblico milanese una performance di prima qualità.
MILANO, 8 marzo 2015 - Già dal Divertimentoper archi K136 in Re maggiore, il suono limpido e calibrato della compagine meneghina ci proietta immediatamente nell'universo musicale tardo settecentesco cui questa composizione appartiene. Il carattere brillante e celebrativo di questi brani lo ritroviamo nei toni ben più magniloquenti nel Concerto K537 N° 26 in Re maggiore anche detto Dell'Incoronazione. Il più progressista tra i concerti mozartiani di questa fase, il K537 si avvicina maggiormente allo stile proto-romantico di Hummel e Weber e al virtuosismo dei primi concerti di Beethoven. Qui la personalità istrionica e l'esuberante pianismo di Mostunen emergono in maniera decisa laddove la superba qualità del legato e il virtuosismo del musicista finnico valorizzano perfettamente il carattere del brano. Mustonen dà sfoggio di queste qualità in maniera decisa e costruendo un tipo di fraseggio molto teatrale, con mirabolanti movimenti del polso anche all'interno di una linea melodica contigua. Tali espedienti tecnici, per quanto da soli non trovano un significato precipuo - se non, appunto, estetico - si rifanno in gran parte all'impronta cembalistica del pianismo di Mustonen. Caratteristica che ritroviamo nell'approccio percussivo a molti passaggi, i quali se da un lato comportano un dispiegamento di accenti musicali invero inusuali e arbitrari, dall'altro compensano per la vivacità della linea e per l'immacolata qualità del suono. Viene concesso un bis in cui Mustonen al pianoforte ci regala l'Invenzione a due voci n°14 in Re maggiore di Bach.
Nella seconda parte del programma è l'orchestra ha ritagliarsi il ruolo di protagonista. La Serenata Notturna K239 in Re maggiore fu probabilmente scritta in occasione della festa di Capodanno del 1776 a Salisburgo. Caratteristica particolare di questa composizione è la divisione in due gruppi strumentali in cui l quartetto d'archi si affianca il resto dell'orchestra con l'aggiunta dei timpani. Le prime parti dell'orchestra Verdi (Luca Santaniello al violino primo, Lycia Viganò al violino secondo, Gabriele Mugnai alla viola e Michele Sciandra al contrabbasso) ci hanno offerto una performance vistuosistica di prim'ordine, e pregna di quello spirito esuberante e vivacissimo che contraddistingue le composizioni del primo Mozart. Il dialogo fra i quattro strumenti e l'orchestra è reso in maniera ineccepibile e con una sinergia unica soprattutto nel minuetto e nel trio.
A conclusione del concerto viene eseguita la Sinfonia n° 38 K504 in Re maggiore detta Praga. Priva della consueta struttura in quattro tempi ( viene sacrificato il minuetto, secondo uno stile proprio della capitale boema), e introdotta da un adagio iniziale dai toni molto solenni e cupi, questa sinfonia viene dedicata da Mozart alla città e offre al Salisburghese la possibilità di allontanarsi dai confini della forma-sonata classica per esplorare nuovi espedienti compositivi. Qui i tempi scelti da Mustonen sono più prudenti e controllati rispetto ai brani precedenti, segno che il direttore ha inteso proiettare questa composizione - che appartiene al sinfonismo mozartiano più matur o- in una dimensione più profonda e ben lontana dall'esuberanza dello stile giovanile mozartiano. Lo stesso Presto nel finale è costruito con un'attenzione maggiore per dialogo e la rielaborazione tematica rispetto al carattere giocoso e ironico del disegno ritmico. L'Orchestra Verdi si riconferma all'altezza delle attese e della complessità strutturale del brano, in seguito al quale le sono valsi grandi applausi da parte del pubblico che occupava l'Auditorium in ogni ordine di posto.
Ci viene ricordato prima dell'inizio del concerto (e ci accodiamo in questo senso alla richiesta) di firmare la petizione al ministro Franceschini a sostegno dell'orchestra, del coro e di tutta la fondazione.
[Il nostro appello Per l'Orchestra Verdi di Milano]