di Suzanne Daumann
Splendida inaugurazione di stagione per l'Opéra di Rennes con oratori di Carissimi e Charpentier
Rennes, 4 Novembre 2015 - Questa sera la Cattedrale di Saint Pierre di Rennes risuona di storie e di Storia. L’Opéra de Rennes inaugura la stagione con una produzione di Angers-Nantes Opéra, una versione scenica di tre oratori sacri barocchi, Jonas e Jephte di Giacomo Carissimi e Le Reniement de Saint-Pierre di Marc-Antoine Charpentier.
L'allestimento di Christian Gagneron si accontenta di tradurre il contenuto dei testi in movimenti scenici e d vestire i cantanti secondo i rispettivi ruoli. I narratori portano costumi contemporanei, i personaggi dell'epoca delle composizioni. I colori smaglianti, i tessuti più o meno scintillanti, armature e toghe a cura di Claude Masson rafforzano la teatralità di questa musica, ricordandone la funzione storica. Così, seduti in una risonante cattedrale, dove non fa troppo caldo, su sedie non proprio confortevoli, nel cuore del centro storico, si può immaginare un po' il pubblico dell'epoca, meravigliato e impressionato da questa musica che sembra scendere direttamente dal cielo.
Il luminoso ensemble Stradivaria, diretto da Bertrand Cuiller, assicura la parte strumentale con calore e discrezione, sostiene i cantanti e ha modo di brillare nell'intermezzo strumentale di Charpentier, nell'assai profondo In Nativitatem Domini Canticum: Nuit come nella sua Ouverture dei Plaisirs de Versailles.
Il coro d’Angers-Nantes Opéra può mostrare qui tutte le sue finezze e l'eccellenza delle sue voci. Solo tre solisti esterni intervengono nel corso della serata. L'ottimo tenore Hervé Lamy presta la sua voce a Jonas e Jephte. Timbro limpido e naturale, perfetta padronanza del canto barocco, sa vivere i suoi personaggi e dare senso al testo latino. Il soprano Hadhoum Tunc gli risponde come in Jephte. Con la sua voce ampia, rotonda, calda e chiara, incarna con grande sensibilità la fanciulla, vittima innocente di una parola troppo rapida che scatena una vera tragedia. Il tenore Francisco Fernández-Rueda, infine, incarna San Pietro nella partitura di Charpentier e canta come solista nel Salve Regina di André Campra. Voce luminosa e forte presenza scenica fanno di lui un convincente apostolo (temporaneamente) rinnegato e danno profondità e lirismo al Salve Regina.
Una gran bella serata e una produzione alla quale non possiamo che augurare d'essere ancora ripresa.