di Gabriele Cesaretti
Giuseppe Verdi
Il trovatore
Alvarez, Romano, Sgura, Nioradze
direttore Yuri Temirkanov
regia Lorenzo Mariani
Parma, Teatro Regio, ottobre 2010
DVD Unitel Classic A00 008959, collana TUTTO VERDI, 2012
[Pubblicato in collaborazione con Non solo belcanto]
Il trovatore allestito nel 2010 al Teatro Regio di Parma fu uno di quegli spettacoli nati veramente sotto maligna stella, tanto che tutti avevamo dato tranquillamente per scontato che non avrebbe mai fatto parte del ciclo TuttoVerdi della CMajor, di cui invece forma il diciassettesimo volume (un numero capitato non a caso, considerando le sfortune di cui fu vittima quella produzione, sfortune comunque tutte ampiamente prevedibili).
Otto erano le recite previste, per le quali erano stati scritturati vari interpreti per i ruoli principali ma una sola Azucena, Marianna Tarassova: l’esito interlocutorio di alcune prove aperte al pubblico antecedenti il debutto avrebbe dovuto consigliare l’allontanamento dell’artista, esposta invece (la sera della “prima”) a una furibonda contestazione, tanto da costringere la direzione artistica a un veloce cambio in corsa, affidando quattro delle restanti recite a Mzia Nioradze e le altre tre a Irina Mishura. Oltre a questo la sera della prima ci si mise la malattia di Claudio Sgura, sostituito a tambur battente da Leo Nucci nel ruolo del Conte di Luna, mentre la prevista Leonora delle prime quattro recite, Norma Fantini, abbandonò la produzione dopo la prima per ragioni di salute lasciando ben sette recite alla giovane Teresa Romano che, una sera, venne sostituita da Serena Farnocchia. In aggiunta a questo c’è da dire che Marcelo Álvarez (Manrico) era previsto solo per le prime tre recite, dato che nelle restanti cinque agiva Francesco Hong: come da questo balletto di cantanti e sostituzioni si sia riusciti a trarre fuori un dvd che, nel complesso, è di livello tecnico più che buono va ascritto al merito dello staff che ha sovrinteso alla registrazione.
Dal punto di vista artistico il risultato è più interlocutorio: la direzione di Yuri Temirkanov non ripete il miracolo della personalissima Traviata del 2007, alternando momenti molto suggestivi ad altri francamente pesanti; il Manrico di Álvarez abbassa la “Pira”, gigioneggia alquanto ma ha un piglio guascone che non manca di convincere: personalmente non stravedo per questo tipo di interpretazione ma non nego che possa piacere.
Teresa Romano sfoggia un materiale vocale impressionante: ha una voce bellissima e ampia, oltretutto anche ben emessa nel registro centrale e nei gravi, dove si ascoltano suoni voluttuosi e morbidi, mai pompati; al passaggio verso gli acuti, tuttavia, qualcosa si blocca e subentra la spinta che conduce a suoni aspri, forzati e urlati, evidenziati anche dal contrasto con la bellezza del registro centrale. Durante le recite non mancò qualche incidente di percorso nei passaggi più scabrosi (alcuni diffusi anche via Youtube con poco rispetto nei confronti di un’artista comunque all’inizio della carriera); ovviamente tutto (o quasi) è stato corretto nel dvd anche se, pur con tutti gli accorgimenti applicati, la chiusa di “Tu vedrai che amore in terra” resta proprio brutta. Meglio Claudio Sgura, un Conte di Luna piuttosto autorevole e molto bello da vedere in scena, mentre l’Azucena della Nioradze non mi pare che si segnali per particolari intuizioni né di canto né di fraseggio. Rispetto alla visione dal vivo guadagna moltissimo dal filtro della ripresa in dvd lo spettacolo di Lorenzo Mariani, che ambienta l’intera vicenda in un mondo irreale, illuminato dalla luce fredda della luna (enorme sullo sfondo) o da quella caldissima del fuoco, che a volte divampa improvviso. Le riprese video permettono dunque di creare un’atmosfera algida e irreale non priva di efficacia, sicuramente molto più bella di quanto non apparisse dalla platea del Teatro Regio.