di Gabriele Cesaretti
Giuseppe Verdi
Luisa Miller
Cedolins, Alvarez, Nucci, Surian
direttore Donato Renzetti
regia Denis Krief
Parma, Teatro Regio, ottobre 2007
DVD Unitel Classic A00 008959, collana TUTTO VERDI, 2012
[Pubblicato in collaborazione con Non solo belcanto]
Ricordo bene le recite di Luisa Miller andate in scena al Teatro Regio di Parma nell’ottobre del 2007 e fissate per i posteri nel quattordicesimo volume del ciclo TuttoVerdi della CMajor: fu un successo notevole, la cui eco rimbalzò per molti forum e riviste specializzate e che portò anche al lancio di biglietti dedicati ai tre protagonisti vocali al termine della maggior parte delle recite (il tutto è fedelmente testimoniato nel video, anche se personalmente trovo questa ostentazione – al pari delle grida di “Viva Verdi” poste al termine del Nabucco – non proprio di ottimo gusto e, in una parola, alquanto provinciale).
Ricordo che trovai la produzione complessivamente riuscita, ma non di livello tale da condividere i peana che rimbalzavano per ogni dove, tanto che gli entusiasmi per la coppia dei due amanti mi parvero francamente eccessivi: si parlava molto male della Traviata in scena negli stessi giorni ma a me la distanza tra le due realizzazioni non parve affatto abissale (anzi). La visione del dvd ha confermato il mio ricordo: si tratta di una Luisa Miller estremamente gradevole e coinvolgente, ma gridare al capolavoro è forse eccessivo.
Fiorenza Cedolins avrebbe bellissime intuizioni di fraseggio e di interpretazione, saprebbe anche come dire certe frasi, ma la voce inizia a non rispondere più al meglio alle sollecitazioni dell’interprete: è una buona Luisa ed esce anche con discreto onore dalla micidiale aria d’entrata, ma qualche problema c’è. Marcelo Álvarez imposta Rodolfo sulla drammaticità a tutti i costi, anche se lo fa con una voce di timbro splendido e ancora sufficientemente fresca da permettergli di far dimenticare un’evidente genericità di fraseggio (limite piuttosto vistoso nella grande scena del II Atto, fin dall’attacco impostata sulla massima tensione espressiva). Solido, professionale e decisamente centrato il Miller di Leo Nucci, mentre tra gli importantissimi ruoli minori si segnala solo Giorgio Surian, gli altri risultando sostanzialmente scialbi e poco interessanti.
Bella, invece, la direzione di Donato Renzetti che, pur senza particolari voli di fantasia, imposta una narrazione lineare e scorrevole, con la giusta drammaticità e cogliendo il particolare clima di un’opera che, dopo un inizio in cui sembra strizzare l’occhio al repertorio semiserio, vira con particolare decisione verso atmosfere molto drammatiche; esigui i tagli praticati, tra cui il da capo di “L’ara o l’avello apprestami” e parte della coda di “Maledetto il dì ch’io nacqui”. Lo spettacolo di Denis Krief è suggestivo nell’evidenziare la netta contrapposizione tra il gelido ambiente della corte e le rustiche atmosfere lignee, molto più calde, di casa Miller: per quanto mi riguarda la sua Lucia di Lammermoor fu molto più riuscita, ma anche questa Luisa ha un suo perché. Un dvd, comunque, che merita la visione.