di Emanuele Dominioni
Nel suggestivo, dialettico contrasto fra la storica Villa Reale di Monza e le immagini contemporanee raccolte in ogni angolo del mondo dal fotografo Steve McCurry, una mostra permette di approfondire l'opera di questo artista dell'obbiettivo restituendo anche tutta l'emozione narrativa del suo lavoro.
Monza, 19 febbraio 2015 - Giovedi pomeriggio di una metà febbraio insolitamente mite. Dinanzi a noi la facciata dell’austriaca Villa Reale di Monza, nella sua affascinante linearità neoclassica.
Siamo dentro, e i gradoni della scala in marmo ci conducono al secondo piano e in una diversa scansione del tempo, come distaccati dal qui e ora. La villa, novella Circe, accoglie e ammalia, conducendo i nostri passi nelle sue sale, nei suoi corridoi, nei suoi angoli. Curatrice occulta della mostra che ospita, le sue geometrie creano punti di fuga per gli scatti del fotografo; i suoi colori forniscono uno sfondo armonioso ai colori delle foto; la sua monumentalità crea contrasti tra gli affreschi settecenteschi che adornano i soffitti e gli edifici del ventesimo secolo raffigurati negli scatti. Su caldi pavimenti in parquet lavorato e su freddi corridoi marmorei si ergono le installazioni in legno che “tengono in mano” le fotografie. Porte socchiuse lasciano intravedere antiche vasche da bagno per nobildonne viziate, per aprirsi poi su immagini di donne che la vita la guardano con rassegnazione e stupore. Questo lo scenario che ospita la mostra del fotografo Steve Mcurry.
150 scatti dagli anni ’80 a oggi, dall’India alla Birmania, dall’Afghanistan alla Cambogia, ma anche al Giappone, all'Italia, al Brasile, all'Africa. Si cammina tra le foto organizzate in spazi molto ravvicinati, ma è tangibile la sensazione di muoversi in uno spazio libero, sospeso tra il tempo storico della Villa e la contemporaneità degli scatti, adatto a godere delle emozionanti storie raccontate in quelle immagini.
E così incontriamo le storie che i soggetti raccontano a chi si mette in ascolto e desidera compiere la ricerca del filo della vita attraverso gli sguardi e i solchi dei volti fotografati.
Si può entrare in empatia con McCurry e dire con lui: “quello che amo nella fotografia è il senso di meraviglia che provo mentre esploro il mondo e scopro le cose che differenziano o che accomunano le diverse persone nelle varie parti del mondo”, salendo su un vagone di un treno indiano e percorrendo miglia tra colori e meraviglie come il Taj Mahal.
L’audio guida a disposizione gratuitamente è una discreta compagna di questo viaggio attraverso le storie fermate e narrate dall’artista: dal minatore che fuma una sigaretta appena terminato il suo turno di lavoro; alle monache buddiste che camminano sotto la pioggia avvolte nell’armonia dei colori dei loro abiti; ai pescatori dell’Indonesia; al cormorano dagli occhi rossi e dal piumaggio nero del petrolio della guerra in Iraq; ai bambini che giocano tra proiettili e cannoni in Afghanistan; alle lacrime che silenziose rigano il volto di una vietnamita; fino agli scatti più famosi apparsi nelle copertine del National Geographic, come la ragazza afgana dagli occhi verdi.
Nelle sale trovano, inoltre, posto schermi sui quali si possono seguire stralci dell’intervista che Biba Giacchetti condusse a Mccurry e nella quale lo stesso fotografo individua i pilastri del suo lavoro nell’intuizione, il metodo, la fortuna; guidandoci, con le sue “massime”, attraverso la comprensione del suo lavoro. Una mostra allestita ottimamente che permette di conoscere bene Steve Mcurry, senza rinunciare a emozionare.
La mostra, curata da Biba Giacchetti e Peter Bottazzi, è promossa da Nuova Villa Reale di Monza SPA, la società che ha realizzato i restauri del Corpo Centrale della Villa e oggi ne è concessionaria in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, istituito dalle Amministrazioni pubbliche e in particolare da MIBACT, Regione Lombardia, Comune di Milano, Comune di Monza e Confindustria Monza e Brianza. STEVE McCURRY, oltre lo sguardo è organizzata e prodotta da Cultura Domani, la società costituita da Italiana Costruzioni e Civita per la gestione dei servizi di accoglienza e assistenza alla visita della Villa Reale.
La mostra sarà aperta fino al 6 aprile 2015.
copyright: ©Steve McCurry