AA.VV
Bologna in musica nei 900 anni del Comune: il Medioevo
Bologna in musica nei 900 anni del Comune: dal 1450 al 1700
Bologna in musica nei 900 anni del Comune: il XVIII secolo
Bologna in musica nei 900 anni del Comune: la liuteria in città
Bologna in musica nei 900 anni del Comune, l'Accademia Filarmonica, Rossini, Verdi e Wagner
Concludiamo la panoramica sulla storia musicale di Bologna passando in rassegna alcune figure chiave a cavallo fra XIX e XX secolo e le tappe fondamentali che hanno portato negli ultimi decenni a farne la Città creativa della musica riconosciuta dall'Unesco.
L’aggregazione di Giacomo Puccini all'Accademia Filarmonica nel 1899 sancisce il legame fra il grande operista toscano e la città di Bologna. L'affiliazione, onoraria, rappresenta, in realtà, la prosecuzione di una tradizione di famiglia, che aveva già visto ammessi, con esame, fra gli Accademici Giacomo sr (1743), Antonio (1771) e Domenico Puccini, maestri di cappella lucchesi, tuttavia, la figura di Giacomo Puccini, operista di fama internazionale e non professionista locale, attesta la posizione assunta con il tempo dall'Accademia, che attesta ormai più che la competenza tecnica di compositori ed esecutori (funzione oramai assolta per lo più da conservatori e licei musicali) il prestigio degli artisti, chiamati a condividere tradizione e attività dei Filarmonici.
Come già ricordato [nel capitolo precedente e nello Speciale Madama Butterfly], preziosi appunti pucciniani sono custoditi nell'archivio dell'Accademia, inoltre Bologna fu anche la città scelta per il debutto italiano della prima versione della Rondine, il 2 giugno 1917.
Pianista elogiato anche da Liszt e Rubinstein, compositore, organizzatore musicale nonché direttore d’orchestra, Martucci nacque a Capua nel 1856, studiò al Conservatorio di Napoli, del quale fu poi direttore dal 1880 al 1886, quando fu chiamato a guidare il Liceo Musicale di Bologna ove fu anche mastro di cappella in San Petronio fino al suo ritorno all'istituto partenopeo nel 1902.
Nel 1888 concertò al Teatro Comunale la prima italiana di Tristano e Isotta di Wagner.
Fra gli allievi di Martucci a Bologna si ricorda soprattutto Ottorino Respighi.
Nato a Salò nel 1861 e morto nel 1925 a Le Havre, Bossi studiò per due anni al Liceo Musicale di Bologna (1871-73), alla guida del quale successe poi a Martucci dal 1902. Organista, didatta e compositore di spicco nel panorama strumentale a cavallo fra XIX e XX secolo, scrisse anche opere liriche, come Malombra, proposta in prima assoluta postuma proprio al Teatro Comunale nel 2005, in collaborazione con il Conservatorio cittadino.
Nacque a Bologna nel 1879 da una famiglia di musicisti e frequentò il liceo musicale della sua città, dove Martucci gli trasmise l’interesse per le forme sinfoniche e cameristiche. Nel 1899 conseguì il diploma in violino presso lo stesso Conservatorio bolognese. In seguitò viaggiò e si perfezionò in Russia (con Rimskij-Korsakov) e in Germania, stabilendosi quindi a Roma, dove dal 1913 insegnò al Conservatorio di Santa Cecilia.
La prima opera teatrale di Respighi è Re Enzo (1905), sorta di operetta concepita in ambito goliardico studentesco e dedicata alla prigionia bolognese figlio naturale di Federico II di Svevia.
Inaugurato nel 1763 con Il trionfo di Clelia di Gluck, il Teatro Comunale ha festeggiato nel 2013 i suoi duecentocinquant'anni di attività pressoché ininterrotta. Nel 1956 il Teatro si era dotato di una orchestra stabile, creata anche grazie al contributo di Sergiu Celibidache, che ne fu il primo direttore. Dopo di lui si ricordano come direttori musicali Vladimir Delman, Riccardo Chailly e Daniele Gatti, fino all'attuale Michele Mariotti; fra i direttori ospiti principali spiccano i nomi di Christian Thielemann e Vladimir Jurovski. Nel 2008, inoltre, si è costituita l'Orchestra filarmonica del Comunale di Bologna, con una sua stagione concertistica autonoma.
Nel 1967 Tito Gotti, direttore d'orchestra e musicologo, dà vita alle Feste musicali, rassegna dedicata a musica di raro ascolto dall'antichità fino alle prime assolute, proposte sovente in luogi non convenzionali e con interpreti di primissimo piano. Non meno importanti saranno le stagioni musicali proposte da Bologna Festival a partire dal 1982 e quelle prevalentemente cameristiche di Musica Insieme dal 1987: entrambe con il tempo si arricchiranno di filoni collaterali, attività formative e dedicate al pubblico giovane dalla prima infanzia fino all'università (dal Baby BoFe del Bologna Festival a MIA-Musica Insieme in Ateneo).
Innumerevoli sono, oltre a quelle citate, le iniziative e le rassegne musicali cittadine che spaziano fra i generi più diiversi e a diversi livelli di professionalità, segno in ogni caso di una straordinaria vitalità artistica e musicale. Citiamo, fra gli altri, il festival Angelica, dedicato alla musica contemporanea, il Bologna Jazz Festival, i concerti dell'Accademia Filarmonica, del Circolo della musica, del San Giacomo Festival, i concerti in San Domenico e Santa Cristina, di associazione come Conoscere la Musica e il Circolo Lirico, le rassegne corali, la Cappella di San Petroniom i concerti della Soffitta promossi dall'Università, che con il suo Dipartimento di Arte, Musica e Spettacolo è diventata un altro fulcro creativo cittadino. Da non dimenticare, in questo senso, anche il legame di Bologna con la canzone d'autore, incarnata in particolare dalla figura di Lucio Dalla, tuttora uno dei simboli musicali della città delle Due Torri.
Nel 2003 il restauro del Teatro Manzoni dota Bologna di un nuovo auditorium nel centro e l'anno seguente viene inaugurato il Museo internazionale e Biblioteca della musica. Sempre nel 2004, Claudio Abbado decide di stabilirsi e fondare, con Carlo Maria Badini e Giuseppe Modugno, in collaborazione con l'Accademia Filarmonica l'Orchestra Mozart, da lui diretta fino alla scomparsa, il 20 gennaio 2014. Dal 2009 Abbado aveva ricevuto dal Comune la cittadinanza onoraria.
A coronamento di una storia musicale tanto ricca e variegata, nel 2006 l'UNESCO riconosce Bologna "Città creativa della Musica".