di Michele Olivieri
L’emergenza sanitaria ci ha imposto un nuovo comportamento. Non si può andare a teatro ma questo non significa sospendere ogni attività e non coltivare più gli interessi, bisogna solo fruirne in maniera differente. Grazie al web importanti proposte arrivano direttamente a casa dando una mano alla cultura e un senso di aiuto per ciascuno di noi. Sul RaiPlay dal Teatro degli Arcimboldi di Milano è visibile la creazione “Mediterranea” di Mauro Bigonzetti.
Il balletto ha saputo unire metaforicamente i popoli che si affacciano sul Mare Nostrum, costruendo un patrimonio affettivo sui simboli culturali per mezzo delle sorprendenti coreografie di Mauro Bigonzetti (assistente Sveva Berti) che hanno avuto il pregio di comunicare ed unire rudimenti di differenti etnie, portando in dote un vocabolario coreutico come fonte istintiva legata alla conoscenza. Danze che traggono spunto dalle narrazioni poetiche, volte all’esaltazione degli eroi nell’implorare una spiritualità fonte di prosperità, forza ed energia, esaltando la sensualità femminile e facendo emergere l’individualità maschile. Un farsi ritorno allo studio dei gesti, delle espressioni e delle movenze capaci di ripercorre anni di evoluzioni richiamando l’universalità della civiltà mediterranea. Intento non facile da concretizzare in scena per la successione interpretativa incalzante, e per l’articolata tecnica, ma che i danzatori del Corpo di Ballo della Scala diretto da Elisabetta Terabust (la registrazione risale al 2008) hanno saputo compattare l’atmosfera in assoli, duetti, e scene d’insieme, supportati da una ritmica quale fonte primordiale di formazione e tradizione. Braccia e gambe capaci di spezzare come fulmini lo spazio, dando luce ad un’attenzione corroborante, spaziando da sfumature accademiche a movenze di matrice arcaica in grado di produrre dinamiche di valore assoluto ma di segno differente; un intercalare fisico coniugato agli elementi della natura.
Gli eloquenti danzatori scaligeri Francesca Podini, Gabriele Corrado, Antonella Albano, Andrea Volpintesta, Riccardo Massimi, Maurizio Licitra, Beatrice Carbone, Francesco Ventriglia, Monica Vaglietti, Lara Montanari, Marco Messina, Fabio Saglibene sposano materialità e piacere come tramite verso la realtà contemporanea dell’umanità; i ricordi leggendari sottolineano le linee del corpo disegnando spazi collettivi di unione, in particolare nel simbolico abbraccio finale. Carismatiche le presenze di Massimo Murru e di Antonino Sutera (l’Uomo di Terra e l’Uomo di Mare) protagonisti di una forza artistica in cui il respiro si fa danza all’unisono, percependo quel significato – che seppur astratto nella narrazione – infonde identità al passato, costituendo minuscoli tasselli di un multiforme mosaico, quasi fosse un’elegia vorticosa. Fin dal suo debutto nel 1993 Mediterranea ha incontrato il pieno successo per la scansione incalzante e le sonorità persuasive (sottolineandone i contrasti) accompagnando lo spettatore in quell’ideale viaggio di vigore e bellezza, tra impatto fisico e visivo. Già il filosofo greco Eraclito di Efeso, uno tra i maggiori pensatori presocratici, affermava che “tutto si muove e nulla sta fermo... tutto danza”.