L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Re e imperatori, papi e partigiani

DOMENICA 17/04/2022

Domenica con … la Pasqua

Nella giornata di Pasqua, “Domenica Con” – lo spazio curato da Giovanni Paolo Fondana ed Enrico Salvatori, in onda domenica 17 aprile dalle 14 alle 24 su rai Storia – propone documentari, reportage, film e spettacoli che mostrano come, nei decenni, la Tv abbia raccontato questa giornata particolare. Alle 21.10, poi, il doc “Tre volte Gerusalemme”, un viaggio nelle tre dimensioni dello spazio, del tempo, dello spirito che si dipana seguendo le tracce storiche e spirituali che Gesù ha lasciato nella città contesa da Cristiani, Ebrei e Musulmani, una città dove tutto è vero e al contempo falso, dove le cose hanno avuto luogo ma mai nel posto e nel tempo stabiliti. Questo viaggio nella Gerusalemme Terrestre, questa paradossale indagine su Gesù si rivela in effetti la ricerca di un ideale, di una piccola Gerusalemme celeste che ciascuno di noi, ateo, laico o credente d'ogni confessione, si porta dentro per il solo fatto di possedere una natura umana. Un ideale di armonia e di quiete che per un altro supremo paradosso si cela nella città della pace.

LUNEDI’ 18/04/2022

Passato e Presente. Giustiniano e Teodora, un potere condiviso

Con Giustiniano l’impero bizantino vive una stagione di rinnovamento: le sue guerre di riconquista riuniranno l’Oriente e l’Occidente romano per l’ultima volta. Il suo Corpus Iuris Civilis resterà valido fino all’età moderna. Questo grande imperatore al suo fianco ha una donna carismatica e di straordinaria bellezza: Teodora. La sua storia fa sognare tutte le ragazze dell’Impero: viene da una realtà emarginata, ma un giorno diventerà Basilissa d’Oriente. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, in onda lunedì 18 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Teodora vive nel palazzo come una regina, ma ordina e dispone come un uomo di stato. I due imperatori d’Oriente sono ritratti in posa ieratica e nello splendore dei loro abiti ufficiali nei mosaici scintillanti della basilica di San Vitale a Ravenna. Quando Teodora muore, dopo aver lottato contro una lunga e inesorabile malattia, a lei sopravvive un’altra Teodora, l’icona, simbolo di un fascino metastorico, raccontata dal teatro e dal cinema, che ancora oggi è sinonimo di eleganza e di successo.

Potere e Bellezza. Lo Stato pontificio

La storia della città eterna e dei suoi grandi papi umanisti - Eugenio IV, Pio II e Sisto IV - e di quelli dei secoli successivi. La ripercorre “Potere e Bellezza”, in onda lunedì 18 aprile alle 19.00 su Rai Storia. La Roma dei Papi è anche quella dei grandi maestri come Michelangelo, Raffaello, Tiziano che hanno accompagnato le vicende dello Stato della Chiesa con Giulio II, Leone X, Clemente VII fino al Seicento e alla splendida Roma Barocca. Rivivono così i fasti, ma anche gli intrighi e le complessità della grande storia di Urbano VIII e Innocenzo X nella straordinaria luce della pittura di Caravaggio, nel classicismo naturalistico di Annibale Carracci, nella perfetta scultura di Gian Lorenzo Bernini e nella nuova imponenza architettonica di Francesco Borromini.

Italia. Viaggio nella bellezza. Parthenope, Neapolis, Napoli. Archeologia di una città immortale

Cosa c’era a Napoli prima di Napoli? “Italia. Viaggio nella bellezza” – in onda in prima visione lunedì 18 aprile alle 21.10 su Rai Storia – rispondono gli archeologi impegnati da decenni a scavare nelle viscere della città, nell’ultima e più importante campagna di scavo, quella legata alla costruzione della nuova linea metropolitana. Ad aprire la puntata, le immagini dell’attuale scavo del tempio romano nella stazione Duomo, dove un’equipe multidisciplinare di archeologi, geologi e architetti, esamina la linea del tempo di ciò che in origine era una zona sacra affacciata sul mare. L’archeologia urbana a Napoli è nata come conseguenza di gravi traumi subiti dalla città e, in particolare, le opere di risanamento dopo l’epidemia del 1882, gli sbancamenti per la costruzione della direttissima Roma Napoli, i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, il terremoto del 1980, la costruzione della nuova linea metropolitana. Eventi che hanno rivelato l’esistenza, a diversi metri di profondità, del primo nucleo abitativo: Parthenope, antichissimo insediamento greco risalente al VII sec. a.C. da cui prenderà successivamente vita la splendida e rinomata Neapolis, città che anche sotto il dominio romano, ha sempre conservato la sua grecità. Ne sono testimonianza le strade di quello che oggi è il centro storico: via dei Tribunali, via di San Biagio ai Librai, via Anticaglia, le loro intersecazioni, combaciano con gli “stenōpói” e le “platêiai” della città greca. Il reticolo di strade dell’antica città rappresenta ancora il cuore di Napoli.

Al di là delle tracce visibili dell’antica Neapolis, il sottosuolo conserva e nasconde anche quelle invisibili: è il caso dell’ipogeo dei Cristallini, esempio di necropoli greca che sta per essere riportata all’antico splendore da un lavoro di restauro e manutenzione che ne permetterà l’apertura al pubblico nel mese di giugno 2022. C’è dunque un passato che non muore e resta inscritto nell’oggi. La puntata inoltre porterà gli spettatori nei depositi archeologici di Santa Maria Agnone e di Piscinola, laddove sono conservate le prime testimonianze di Parthenope, manufatti e tracce della presenza greca nel primo nucleo fondativo, oltre alle due splendide imbarcazioni, di epoca romana, ritrovate durante gli scavi alla nuova linea metropolitana, esempio rarissimo di reperto ligneo ben conservato mirabilmente.

MARTEDI’ 19/04/2022

Passato e Presente. La razzia delle biblioteche ebraiche

Tra ottobre e dicembre 1943, nella Roma occupata dopo l’Armistizio, i tedeschi sequestrano l’intero patrimonio librario della Comunità ebraica romana. Si tratta di due biblioteche con circa 25 mila testi, molti dei quali rari e pregiati, di grande valore sul piano materiale, culturale e storico. Una razzia ricostruita da Paolo Mieli e dalla professoressa Bianca Gaudenzi a “Passato e Presente”, in onda martedì 19 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. I nazisti hanno un grande interesse per i beni culturali ebraici e li raccolgono in tutta Europa. Nella loro ossessione antisemita vogliono studiare quelli che considerano i peggiori nemici del popolo tedesco, al punto da progettare un “museo della razza estinta”. I fascisti non sono da meno. La persecuzione degli ebrei italiani inizia con le leggi razziali del 1938. Oltre alla perdita di libertà e diritti civili, gli ebrei vengono sottoposti a una progressiva spoliazione dei loro averi, comprese opere d’arte e beni culturali di grande valore. La situazione peggiora dopo l’armistizio del 1943, quando la Repubblica Sociale Italiana confisca agli ebrei tutti i beni, mobili e immobili. Dopo la guerra, parte dei libri razziati alla Comunità ebraica di Roma viene recuperata e restituita. Il resto, comprendente i volumi più pregiati, è oggetto di un’accanita ricerca che dal dopoguerra non si è ancora fermata e continua tutt’oggi.

I sette re, la leggenda di Roma. La nascita dell'Urbe

Le origini di Roma si confondono nella leggenda. La tradizione, ripresa dagli storici latini di età imperiale, attribuisce la fondazione della città ad un re di origine divina, Romolo, che il 21 aprile del 753 a.C. traccia alle pendici del colle Palatino il recinto sacro che delimita il nuovo villaggio. Con la guida di Cristoforo Gorno e con l’aiuto di storici e archeologi, “I sette re, la leggenda di Roma” - di Cristoforo Gorno, scritto con Giancarlo Di Giovine per la regia di Graziano Conversano, in onda martedì 19 aprile alle 21.10 su Rai Storia - vuole riscoprire gli eventi leggendari legati alla nascita della città eterna, confrontarli con i dati scientifici e le scoperte archeologiche, comprendere e analizzare i passaggi e i motivi della fortuna di Roma. Gli episodi tramandati dalla tradizione e dagli storici latini, il ratto delle sabine come la sfida tra gli Orazi e i Curiazi, infatti, vanno letti e interpretati come momenti diversi della crescita di Roma: lo scontro e l’integrazione tra le diverse tribù presenti nella zona, il consolidamento delle istituzioni e l’espansione militare. Quella della Roma dei re è un’avventura avvincente, scandita da episodi leggendari e personaggi fantastici, attraverso i quali si raccontano i momenti e le caratteristiche della crescita di Roma e del suo dominio sul territorio.

La guerra segreta di una spia perfetta. La storia di Vera Atkins

Per quattro anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Gran Bretagna conduce una battaglia segreta dietro le linee nemiche, in Francia. Al centro di questa battaglia vi è una donna, Vera Atkins. Abile, meticolosa e motivata, Atkins è la spia perfetta: gestisce una forza speciale di combattenti segreti, agenti segreti inglesi di sesso femminile. È lei la protagonista de “La guerra segreta” in onda martedì 19 aprile alle 22.10 su Rai Storia (canale 54). Attraverso il sabotaggio e la resistenza queste donne creano scompiglio dietro le linee nemiche. Quando alla fine della guerra molte di loro non tornano, Vera Atkins intraprende una missione per trovarle. E diventa un’eroina nazionale.

MERCOLEDI’ 20/04/2022

Passato e Presente. Il mito di Spartaco

Spartaco, lo schiavo ribelle che capeggiò la rivolta degli schiavi contro Roma, diventato una figura metaforica di chiunque voglia lottare per affrancarsi dalla condizione servile, è un personaggio evocato in tutta Europa a partire dalle rivolte popolari e indipendentiste del 1848. Lo esaltano Garibaldi e Marx, lo raffigurano grandi scultori e ne narrano le gesta autori letterari di successo. Nel XX secolo a portarlo sugli schermi del cinema è un terzetto che ha fatto la fortuna di tante pellicole: lo Spartacus interpretato da Kirk Douglas, diretto da Stanley Kubrick e sceneggiato da Dalton Trumbo. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Elena Papadia a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 20 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Storie della tv. Alberto Lupo e Giorgio Albertazzi, lo sceneggiato in Tv

Andato in onda per la prima volta agli albori della TV, lo sceneggiato – o teleromanzo – diventa da subito una forma di racconto molto popolare. Non si tratta solo di teatro filmato e trasferito alla televisione, ma di un racconto corale, per lo più ispirato ai capolavori della letteratura mondiale, messo in scena da grandi talenti, registi che si avventurano in ricostruzioni ardite, lunghissime prese dirette e nuove modalità narrative. Lo racconta – attraverso alcuni dei protagonisti di allora – “Storie della Tv”, in onda mercoledì 20 aprile alle 21.10 su Rai Storia.

Lo sceneggiato è anche e soprattutto una fabbrica di divi, attori che diventano amatissimi dal pubblico grazie ai ruoli interpretati in TV. Tra questi, Alberto Lupo e Giorgio Albertazzi, due grandi interpreti che hanno saputo attraversare tutti i mezzi, dal teatro al cinema alla televisione e che, nella memoria collettiva, sono le icone dello sceneggiato. “Storie della Tv”, ripercorre le loro carriere, soffermandosi in modo particolare sul teleromanzo, per riaccendere i riflettori sul loro straordinario e ineguagliabile talento. A raccontarli, lo storico della televisione Aldo Grasso, Giuliana Lojodice, Valeria Fabrizi e Massimo Ghini.

Italiani. Federico Caffè. L'economia al servizio dell'uomo

La storia ammantata di giallo di un economista che non guardava solo ai numeri, ma aveva a cuore il benessere delle persone, un “riformista umanista” che ha sempre auspicato il prevalere delle idee sugli interessi: Federico Caffè È lui il protagonista di “Italiani”, introdotto da Paolo Mieli, in onda mercoledì 20 aprile alle 22.10 su Rai Storia. Nel documentario, di Keti Riccardi, intervengono la nipote Giovanna Leone, Giuseppe Amari curatore di numerosi saggi su Caffè, Maurizio Franzini, Daniele Archibugi, Mario Tiberi e Giuseppe Ciccarone, economisti e allievi di Federico Caffè.

Nato a Pescara nel 1914, Caffè si laurea a Roma e alla fine della guerra collabora con Meuccio Ruini ministro per la Ricostruzione del governo Parri. Fondamentale per la sua formazione è il soggiorno alla London School of Economics nel 1947 durante il quale ha l’opportunità approfondire il pensiero keynesiano che, insieme all’economia del benessere, rimarrà sempre il suo orizzonte teorico. Dipendente per molti anni della Banca d’Italia la lascerà per dedicarsi esclusivamente all’insegnamento. Docente di Politica economica e finanziaria dal 1959 all’ 1984 ha esercitato il suo incarico di professore con passione e abnegazione. È stato relatore di più di 1200 tesi e ha contribuito a formare molti economisti italiani di successo come Mario Draghi e Ignazio Visco. Federico Caffè intellettuale poliedrico dalla cultura enciclopedica, uomo sensibile che amava la musica e la letteratura, all’età di 73, quando è ormai un uomo anziano e psicologicamente provato, decide di scomparire nel nulla allontanandosi volontariamente da casa senza lasciare alcuna traccia. Di lui non si avranno più notizie. Nel 1998 il Tribunale di Roma ne ha dichiarato la morte presunta.

GIOVEDI’ 21/04/2022

Passato e Presente. Gli antipapi medievali

La storia della Chiesa si è sempre concentrata sul ruolo e sulle azioni del pontefice, il Vicario di Cristo in terra. In realtà, questi duemila anni hanno visto emergere accanto a quella del papa, numerose altre figure che a loro modo si sono ritagliate una parte da protagoniste nelle complesse vicende che caratterizzano il papato: cardinali, vescovi, santi, eretici e persino “antipapi”. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Tommaso Di Carpegna nel nuovo appuntamento con “Passato e Presente”, in onda giovedì 21 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. L’antipapa, eletto al soglio di Pietro in modo non canonico, determina un vero e proprio scisma tra i fedeli. Definito invasor, schismaticus e antichristus, è l’antagonista del legittimo pontefice cui si oppone per motivi dottrinali, ideologici o politici, sorretto da famiglie aristocratiche o da sovrani e imperatori che se ne servono come una mera pedina del potere laico. Tra l’età tardoantica e quella medievale, si contano circa quaranta antipapi, tutti assai diversi tra loro: a partire da Natalio, vissuto nel 200 d.C., per finire con Felice V, duca di Savoia, nel 1439.

a.C.d.C. Il cavallo di Troia, sulle tracce di un mito

Una delle leggende più famose di tutti i tempi raccontata alla luce di nuove scoperte: “a.C.d.C.”, in onda giovedì 21 aprile alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero, fa rivivere la città e la guerra Troia. Le ricerche di diversi studiosi, archeologi navali ed esperti nel campo dell’ingegneria navale antica, gettano nuova luce su un mito antichissimo: il “cavallo di Troia”. Probabilmente non era realmente un grande cavallo di legno, ma, come alcuni ricercatori ipotizzano, un’imbarcazione fenicia con la prua a forma di testa di cavallo, solitamente usata per trasportare preziosi.

La grande corsa dei carri. Il più grande spettacolo di Roma

L’ascesa dell'auriga Scorpus che, scelto dallo stesso imperatore Domiziano, entra a far parte di una delle quattro scuderie, dette Fazioni, che controllavano le corse delle bighe. Lo racconta “Le corse dei carri nel circo”, introdotto dal professor Alessandro Barbero, in onda giovedì 21 aprile alle 22.10 su Rai Storia. Il giovane Scorpus colleziona vittorie su vittorie, ma il suo destino, come quello di altri grandi aurighi, è indissolubilmente legato a quello stesso circo di gara che ne ha fatto uno degli idoli del suo tempo. Scorpus condividerà una sorte analoga a quella di Domiziano, l'imperatore che lo sostenne e che sarà ucciso poco tempo dopo la sua scomparsa.

VENERDI’ 22/04/2022

Passato e Presente. Gli antipapi medievali

La storia della Chiesa si è sempre concentrata sul ruolo e sulle azioni del pontefice, il Vicario di Cristo in terra. In realtà, questi duemila anni hanno visto emergere accanto a quella del papa, numerose altre figure che a loro modo si sono ritagliate una parte da protagoniste nelle complesse vicende che caratterizzano il papato: cardinali, vescovi, santi, eretici e persino “antipapi”. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Tommaso Di Carpegna nel nuovo appuntamento con “Passato e Presente”, in onda venerdì 22 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. L’antipapa, eletto al soglio di Pietro in modo non canonico, determina un vero e proprio scisma tra i fedeli. Definito invasor, schismaticus e antichristus, è l’antagonista del legittimo pontefice cui si oppone per motivi dottrinali, ideologici o politici, sorretto da famiglie aristocratiche o da sovrani e imperatori che se ne servono come una mera pedina del potere laico. Tra l’età tardoantica e quella medievale, si contano circa quaranta antipapi, tutti assai diversi tra loro: a partire da Natalio, vissuto nel 200 d.C., per finire con Felice V, duca di Savoia, nel 1439.

Storie Contemporanee La resistenza partigiana

Durante la Seconda Guerra Mondiale, a Firenze, la Resistenza è diventata un modello di opposizione politica e militare molto importante e intorno a questo dato si è costruita un’ampia ricerca che ha coinvolto molti Istituti di Resistenza d’Italia. In “Storie Contemporanee”, in onda venerdì 22 aprile alle 21.10 su Rai Storia, Michela Ponzani intervista il Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Filippo Focardi, per tracciare le linee generali di questo progetto, e - a seguire - il titolare della ricerca, Francesco Fusi, presso l’Archivio di Stato di Firenze, sede in cui sono conservati molti documenti importanti per lo studio della Brigata Garibaldi Lanciotto Ballerini, esempio di Resistenza tra i più avanzati nel centro Italia e prima brigata costituirsi a Firenze nel maggio del 1944.

Marco Mondini invece, presso la Sinagoga di Firenze, dialoga con Patrizia Valobra, testimone indiretta di una famiglia molto numerosa che apparteneva al fronte dell’antifascismo ebraico.

Tra Resistenza e martirio. Tre protagonisti della lotta di Liberazione

Emanuele Artom, ebreo, Willy Jervis, valdese, Leletta dʼIsola, cattolica: tre protagonisti della Resistenza sulle montagne del Piemonte, tre culture accomunate dalla lotta contro il fascismo. Li fa rivivere il documentario “Tra Resistenza e martirio” in onda venerdì 22 aprile alle 22.10 su Rai Storia. La narrazione parte dai diari e dalle lettere dei tre protagonisti, documenti che consentono di ripercorrere la storia della Resistenza “nel suo farsi”, giorno per giorno, rastrellamento dopo rastrellamento, sacrificio dopo sacrificio. Partendo dall’Istituto Piemontese per la storia della Resistenza (Istoreto) - dove sono conservati la maggior parte dei documenti - il racconto si dipana attraverso luoghi e testimoni che integrano le voci di Emanuele Artom, Willy Jervis e Leletta d’Isola. L’evocazione, il racconto storico e personale si intrecciano per restituire a chi guarda e ascolta quei resoconti l’intensità e l’immediatezza dell’esperienza. Tra le voci il direttore dell’Istoreto Luciano Boccalatte, la vicedirettrice Barbara Berruti, il fratello di Leletta d’Isola, che ci condurrà alla scoperta dei documenti che la riguardano conservati nella villa di Bagnolo. Il vicepresidente dell’Istoreto, Giovanni De Luna, selezionerà gli scritti di Artom, Jervis e d’Isola sulla base di un criterio cronologico e tematico. Il racconto così intreccerà le tre storie personali, ognuna delle quali avrà un suo luogo principale: il carcere delle Nuove a Torino per Artom, la cella a Villar Pellice per Jervis e la villa a Bagnolo Piemonte per d’Isola. La narrazione è suddivisa in quattro momenti: il primo, corrispondente al tema della scelta, va dal 25 luglio 1943 allʼ8 settembre 1943; mentre il periodo che intercorre tra lʼ8 settembre e il marzo del 1944 vede in primo piano il ruolo delle montagne e il tema dell’incontro con l’altro, con tre differenti culture che si amalgamano nell’antifascismo. Il terzo momento – l’incontro con il nemico - va da marzo ad agosto 1944 e l’ultimo, infine racconta della giovane Leletta, l’unica sopravvissuta fra i tre protagonisti, dall’agosto del 1944 al 25 aprile 1945, la data in cui i sacrifici e i martirii permettono di fondare la nuova Italia.

SABATO 23/04/2022

Le storie di Passato e Presente. Le forme della Resistenza

L’armistizio dell’8 settembre 1943: la data che segna l’occupazione nazista dell’Italia e l’inizio di una stagione di violenze per il nostro Paese, ma è anche il momento in cui si liberano energie a lungo represse dal fascismo in Italia, e prendono vita le più disparate “forme” di resistenza, contro i tedeschi occupanti e gli alleati fascisti. Storie ripercorse in “Passato e Presente”, in onda sabato 23 aprile alle 20.30 su Rai Storia. Alcune di queste forme di resistenza sono molto note e studiate, basti pensare ai Comitati di liberazione nazionale o alle più strutturate formazioni partigiane. Altre “forme” sono invece ancora oggi per lo più sconosciute. Paolo Mieli ne racconta tre, tutte nate nelle settimane immediatamente successive al proclama diffuso dal Maresciallo Badoglio. In compagnia della professoressa Isabella Insolvibile ricostruisce l’avventura del "Battaglione Mario", una formazione partigiana multietnica e multiculturale attiva nelle Marche costituita da ex prigionieri alleati, slavi ed ebrei. Con il professor Agostino Giovagnoli si parla, invece, delle frange dell’associazionismo giovanile cattolico ostili al regime, come le esperienze scout clandestine, attive soprattutto a Roma. Con la professoressa Silvia Salvatici, infine, l’esperienza cruciale delle radio ufficiali e soprattutto di quelle clandestine.

Cinema Italia. La strategia del ragno

In onda sabato 23 aprile alle 21.10 su Rai Storia

Documentari d'autore. Qualcosa che vive e brucia

Uno sguardo sul presente dell’Europa, filtrato attraverso la carta sottile delle lettere dei condannati a morte della Resistenza: commoventi atti di commiato dalla vita e dai propri cari che spesso divengono dei veri testamenti spirituali, ancora oggi alla base degli ideali più puri capaci di restituire significato all'immagine di un'Europa unita. Lo racconta “Qualcosa che vive e brucia”, di Giovanni Donfrancesco, in onda assoluta sabato 24 aprile alle 22.45 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.

Il progetto prende spunto da un'opera pubblicata per la prima volta nel 1953 dalla casa editrice Einaudi, con una prefazione di Thomas Mann, e successivamente tradotta in molteplici lingue: “Lettere dei Condannati a Morte della Resistenza Europea”.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.