L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Apertura di stagione con omaggio a Bernstein

Stagione Sinfonica

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia

venerdì 12 ottobre ore 20.30 – sabato 13 ore 18 – domenica 14 ore 18

Bernstein

WEST SIDE STORY

la direzione di Pappano

per uno dei musical più popolari e amati di tutti i tempi

inaugura la stagione di Santa Cecilia

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia inaugurerà il calendario sinfonico con la versione da concerto di West Side Story, uno dei musical più popolari di Leonard Bernstein, personalità eclettica e carismatica della musica del Novecento, che per tutto il 2018 viene ricordato nel mondo con numerose iniziative. L’Accademia di Santa Cecilia, della cui Orchestra Bernstein è stato Presidente onorario del 1983 al 1990, ha già reso omaggio al compositore lo scorso febbraio con l’integrale delle Sinfonie dirette da Pappano e il Maestro italo-britannico torna nuovamente sul podio per West Side Story, con l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia (Auditorium Parco della musica, Sala Santa Cecilia venerdì 12 ottobre ore 20.30, repliche sabato 13 ore 18 e domenica 14 ore 18) affiancato da un cast internazionale nel quale spicca Nadine Sierra a interpretare Maria,(Alek Shrader,Tia Architto,Mark Stone e Aigul Akhmetshina gli altri solisti). Un’occasione imperdibile e unica se si pensa che fino a poco tempo fa le rappresentazioni di West Side Story in forma di concerto non sono mai state autorizzate. Unica eccezione era stata nel 2013 la rappresentazione della San Francisco Symphony Orchestra diretta da Michael Tilson Thomas, registrata live nella Davies Symphony Hall. È solo in occasione del centenario che la Fondazione Bernstein di New York ha sollecitato nuovamente questa formula autorizzando solo sei orchestre al mondo (San Francisco Symphony/Michael Tilson Thomas; Los Angeles Philharmonic/Gustavo Dudamel; Philadelphia Orchestra/Yannik Nezet Seguin; NHK Tokyo/Paavo Jarvi; London Proms/John Wilson), tra le quali l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano sceltaper gli stretti legami intercorsi tra Bernstein e la compagine romana.

Nel 1949 Jerome Robbins regista e coreografo tra i più acclamati a Broadway a partire dagli anni ’50, che aveva già collaborato con Bernstein come coreografo per i balletti dei musical Fancy Free e On The Town – gli propose di lavorare a una storia d’amore sul modello di Romeo e Giulietta di Shakespeare. Bernstein fu subito entusiasta dell’idea ma solo dopo otto anni di elaborazione e modifiche prese corpo il musical che ha commosso intere generazioni. A Robbins, si aggiunsero Arthur Laurents – scrittore, librettista e sceneggiatore tra i più importanti del teatro musicale americano – e Sthephen Sondheim, compositore allora esordiente, ingaggiato come paroliere. Dopo un’inaugurazione il 20 agosto a Washington D.C. ci fu la prima a Broadway, il 26 settembre 1957, dove lo spettacolo restò in scena per 732 repliche. I Tony Awards nella primavera del 1958 premiarono la coreografia di Jerome Robbins e le scene di Oliver Smith. Il successo di pubblico e critica per un musical che conteneva un messaggio di integrazione e apriva una riflessione sull’intolleranza razziale fu tale che nel 1961 Hollywood ne propose una versione cinematografica che l’anno seguente fu insignita di dieci Oscar, tre Golden Globe e innumerevoli altri premi.

Nel mese di agosto Warner Classics ha pubblicato un doppio CD delle Tre Sinfonie di Leonard Bernstein, eseguite dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, solisti Marie Nicole-Lemieux, Beatrice Rana, Alessandro Carbonare, incise in occasione del Festival Bernstein.

In occasione dell’inaugurazione della stagione sinfonica con West Side Story, verrà aperta al pubblico una mostra che ripercorrerà i momenti salienti della collaborazione di Leonard Bernstein con l’Accademia di Santa Cecilia e le sue compagini artistiche, rivisitati attraverso le fotografie di Galliano Passerini e documenti d’archivio.

Con il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia


Agorà S.r.l è Light Partner delle tre serate di inaugurazione della stagione 2018-19

Il concerto verrà trasmesso in diretta su RadioTre nel corso della trasmissione RadioTre Suite

 

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia

Venerdì 12 ottobre ore 20.30 – sabato 13 ore 18 – domenica 14 ore 18

Bernstein West Side Story

Orchestra, Coro e dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Antonio Pappanodirettore

Nadine Sierra (Maria)

Alek Shrader (Tony)

Tia Architto (Anita)

Mark Stone (Riff)

Aigul Akhmetshina (Rosalia e “A girl” per Somewhere)

Andrea D’Amelio** (Bernardo)

Andrea Giovannini (Action)*

Kris Belligh (Baby John , A-rab , Snowboy, Big Deal, Diesel)*

Francesca Calò**(Consuelo)

Marta Vulpi**(Francisca)

Ciro Visco Maestro del Coro

** artisti del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Biglietti da 19 a 52 Euro

I biglietti possono essere acquistati presso:

Botteghino Auditorium Parco della Musica

Viale Pietro De Coubertin Infoline: tel. 068082058

Botteghino Via Vittoria 6 (adiacente Via del Corso, Roma)solo tramite carta di credito o bancomat - dal lunedì al venerdì ore 11-19, sabato dalle 11 alle 14

Prevendita telefonica con carta di credito:

Call Center TicketOne Tel. 892.101


Stagione Sinfonica

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia

venerdì 12 ottobre ore 20.30 – sabato 13 ore 18.00 – domenica 14 ore 18

WEST SIDE STORY

Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Antonio Pappanodirettore

Nadine Sierra (Maria)

Alek Shrader (Tony)

Tia Architto (Anita)

Mark Stone (Riff)

Aigul Akhmetshina (Rosalia e “A girl” per Somewhere)

Andrea D’Amelio** (Bernardo)

Andrea Giovannini (Action)*

Kris Belligh (Baby John , A-rab , Snowboy, Big Deal, Diesel)*

Francesca Calò**(Consuelo)

Marta Vulpi**(Francisca)

Ciro Visco Maestro del Coro

Nadine Sierra ha studiato al Mannes College of Music di New York. Nel 2011 ha debuttato alla San Francisco Opera nei ruoli di Juliet e Barbara in occasione della prima mondiale dell’opera Heart of a Soldier di Christopher Theofanidis. Tra i suoi appuntamenti più recenti segnaliamo il ruolo di Gilda (Rigoletto) alla Scala di Milano, Choregies d’Orange, Opéra Bastille di Parigi, Metropolitan di New York, Seattle Opera; Lucia (Lucia di Lammermoor) alla Fenice di Venezia, San Francisco Opera, Opernhaus di Zurigo; Zerlina (Don Giovanni) al Metropolitan e all’Opéra di Parigi mentre a febbraio ha interpretato, con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, la Sinfonia n. 3 di Bernstein.

Alek Shrader tenore, continua a impressionare il pubblico con l’eleganza del suo fraseggio, la chiarezza della dizione e la sensibilità ed espressività delle sue interpretazioni”. Recente il ritorno alla Seattle Opera nella parte di Benedict in Béatrice e Bénédict di Berlioz e il debutto con la Washington National Opera nel ruolo principale di Candide, ripreso con l’Opera di Santa Fe e il ruolo principale in La clemenza di Tito con Opera Oviedo. Progetti futuri includono ritorni al Metropolitan Opera, San Francisco Opera, Washington National Opera e Opera Philhadelphia sempre in ruoli di primo piano. È destinatario di una borsa di studio della R. Tucker Foundation e vincitore delle audizioni del Consiglio nazionale del Metropolitan Oper nel 2007.

Tia Architto Cantante e attrice è nata a Johannesburg, in Sud Africa. Dopo il debutto, nel 1993 nel musical Once on this Island a Cape Town, intraprende la carriera teatrale, partecipando a numerosi spettacoli e musical di successo nelle principali città del suo Paese. Nel 1997 si trasferisce a Milano, dove è cantante residente di uno dei più importanti jazz club della città e si esibisce insieme alla The New Romantic Orchestra. Nel 2000 torna nella sua città natale dove collabora con Colin Law per mettere in scena altri musical di successo che le valgono anche importanti riconoscimenti. Nel 2002 si trasferisce a Roma, dove si esibisce, anche in tournée, con la band ADIKAPONGO, con la quale ha anche cantato con star internazionali come Lionel Ritchie. Ha al suo attivo anche numerose apparizioni televisive e cinematografiche. Il suo amore per la musica l'ha portata a comporre canzoni lounge e dance. Negli ultimi anni Tia ha partecipato a numerosi altri musical come Hairspray (Grasso è bello), Cenerentola di Rodgers e Hammerstein, Hair e Sister Act al Teatro Nazionale di Milano.

Mark Stone baritono, nato a Londra ha studiato Matematica al King’s College di Cambridge e canto alla Guildhall School of Music and Drama. Nel 1989 ha vinto i Premi Decca e Kathleen Ferrier. Tra i ruoli recentemente interpretati ricordiamo il ruolo principale in Don Giovanni per Deustche Oper Berlin e New Zealand Opera. Valmont alla Royal Opera House, Covent Garden, Ned Keene (Peter Grimes) with the London Philharmonic Orchestra e Vladimir Jurowski al Beijing International Festival, Il Conte (Le nozze di Figaro all’Hamburg Opera, Faninal (Der Rosenkavalier) per la City of Birmingham Symphony Orchestra con Andriss Nelsons, Kurwenal (Tristano e Isotta) con London Symphony Orchestra diretta da Daniel Harding.

Negli USA è regolarmente presente alla Philadelphia Opera. Recenti esibizioni includono New York Philharmonic e Danish National Symphony Orchestra con Thomas Adès (Totentanz).

Aigul Akhmetshina mezzosoprano russo, ha compiuto gli studi musicali all’Ufa Arts College, in Russia, e si è perfezionata con Ildar Abdrazakov, Barbara Frittoli e Delfo Menicucci. Si è aggiudicata, tra gli altri, il Grand Prix del concorso internazionale Hans Gabor Belvedere Singing Competition, il primo premio del Concorso Shtokolov (San Pietroburgo) e il New Opera Competition di Mosca. Tra le opere interpretate nel corso di questa stagione segnaliamo Carmen (nel ruolo di Mercédès), LadyMacbeth del distretto di Mcensk e LaCenerentola in scena all’Opéra de Baugé Festival.

Andrea D’Amelio** si è diplomato in canto presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze. Vincitore di concorsi nazionali e internazionali, ha collaborato con istituzioni musicali quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Marrucino di Chieti, Teatro Rossini di Lugo di Romagna, esibendosi principalmente in ruoli della tradizione operistica italiana quali Uberto (La serva padrona), Don Bartolo (Il barbiere di Siviglia), Blansac (La scala di seta), Sparafucile (Rigoletto), Sagrestano (Tosca), Betto (Gianni Schicchi) e Colline (La bohème). Dal 2005 fa parte del Coro dell’Accademia di Santa Cecilia. Nelle passate stagioni è stato diretto come solista da Antonio Pappano nella Petite Messe Solennelle di Rossini, da Tonino Battista nel Miserere di Pärt, da Filippo Maria Bressan in Der Rose Pilgerfahrt di Schumann, da Ashkenazy nella Fantasia corale di Beethoven, da Zacharias nel Te Deum di Bruckner e da Fabio Biondi nella Messa dell’Incoronazione di Mozart.

Andrea Giovannini (Action)* diplomato attore nel 1990 alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, nel 1996 intraprende lo studio del canto lirico e con il regista Massimo Romeo Piparo debutta nel mondo del Musical come protagonista in varie produzioni italiane. Da ricordare la sua partecipazione alla produzione del Così fan tutte nello storico allestimento del Piccolo Teatro di Milano, con la regia di Giorgio Strehler. Nel 2006 inizia ad affrontare il repertorio da tenore lirico: canta in numerose occasioni come Fenton nel Falstaff, ruolo che interpreta anche nel 2007 al Festival Grange Park di Londra. Più recentemente è stato Camille de Rosillon ne La Vedova Allegra a Napoli; Pompeo nel Benvenuto Cellini a Roma; Gastone ne La Traviatasempre a Roma; Goro nella Madama Butterfly con il Teatro Regio di Torino in tour a Savonlinna; Mitrane nella Semiramide di Rossini sotto la direzione di Bruno Campanella a Firenze; Monostatos nel Die Zauberfloete nel Circuito Marchigiano; Prunier ne La Rondine a Mosca e a Catania; Bardolfo nel Falstaff al Teatro Regio di Parma; Caius nel Falstaff a Torino; Edmondo nella Manon Lescaut a Verona (Teatro Filarmonico).

Kris Belligh (Baby John, A-rab , Snowboy, Big Deal, Diesel)* originario belga si è trasferito a Londra per studiare alla Guildhall School of Music and Drama, seguendo parallelamente le lezioni al Opera Course presso la Royal Scottish Academy.Ha debuttato all'Opéra de Rennes nel ruolo di Fiorello Il Barbiere di Siviglia, ed è tornato nella stessa produzione all'Opera di Rouen e all'Opera di Tourcoing. Ha eseguito il Messia e Israele in Egitto di Händel nella cattedrale di Reims, le Passioni e la Messa minore di Bach a Stoccarda e Monaco, il Requiem di Mozart a St Eustache a Parigi, lo Stabat Mater e la Petite Messe Solennelle di Rossini, la CreazioneLe Stagioni di Haydn e Thésée di Lullyin tournée europea con William Christie e l'Academy Baroque d'Ambronnay.

Francesca Calò ** si è laureata in Lingue e letterature straniere moderne col massimo dei voti e la lode, e contemporaneamente ha studiato Canto con Jolanda Magnoni prima e con Romualdo Savastano poi. Si è dedicata con successo al repertorio rossiniano e alla musica barocca tenendo recital e concerti in Italia e all’estero. Per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha cantato musiche di Arvo Pärt dirette da Ciro Visco, La Creazione di Haydn diretta da Hartmut Haenchen a Pisa e da Andrés Orozco-Estrada, I dialoghi delleCarmelitane di Poulenc diretti da Stéphane Denève, il Requiem di Mozart da Ciro Visco e Il Paradiso e la Peridi Schumann con la direzione di Daniele Gatti. Nell’ambito della rassegna Tutti a Santa Cecilia ha eseguitomusiche di Bach e Schubert.

Marta Vulpi** si è diplomata in pianoforte e laureata in canto con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Ha vinto borse di studio e Concorsi quali “G. Di Stefano”, “G. Pavese” e “O. Ziino” e nel 2003 le è stato conferito il Premio Musicale Internazionale “Giuseppe Verdi”. Negli ultimi anni è stata diretta da Sawallisch, Chung, Pappano, Marshall, Temirkanov, Prêtre, Martin, Bacalov, Cipriani, Conlon, Morricone e Sardelli. Per il cinema e Rai Fiction ha interpretato musiche di Morricone, Taviani e Guerra. Con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia ha interpretato, tra l’altro, Maria in West Side Story e Lola in Cavalleria rusticana. Oltre al repertorio classico tradizionale è interprete di autori contemporanei quali Enescu, Orff, Pennisi, Bernstein, Scelsi, Pärt, Gershwin, Cipriani e Petrassi. Ha inaugurato il 52° festival di Nuova Consonanza con tre opere prime di Carnini (Un eroe), Porto (Il grandebalipedio) e La tregua di Natale di Scarlato.

** artisti del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia preparati da Ciro Visco


Bernstein: The 3 Symphonies

Beatrice Rana, Nadine Serra, Marie-Nicole Lemieux, Dame Josephine Barstow

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Antonio Pappano

In uscita il 10 agosto 2018

CD: 0190295661588

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Warner Classics rende omaggio a Leonard Bernstein, il cui centenario dalla nascita ricorre il 25 agosto 2018, pubblicando la registrazione live, effettuata all’Auditorium Parco della Musica di Roma lo scorso mese di febbraio, delle sue tre Sinfonie e di Prelude, Fugue and Riffs. Sir Antonio Pappano dirige l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, i solisti sono la pianista Beatrice Rana, il mezzo-soprano Marie-Nicole Lemieux, il soprano Nadine Sierra e nel ruolo di narratore Dame Josephine Barstow.

Bernstein, morto nel 1990, è stato un gigante della musica del XX secolo, non solo come eccezionale direttore d’orchestra e straordinario comunicatore, ma anche come compositore in grado di rappresentare il melting pot culturale degli USA.

Le sue tre Sinfonie sono: la n.1, ‘Jeremiah’, eseguita in prima assoluta nel 1944; la n.2The Age of Anxiety’ (1949) e la n.3Kaddish’ (1963). In esse si riscontra l’assimilazione da parte di Bernstein di varie influenze musicali: compositori come Mahler, Shostakovich e Aaron Copland (quest’ultimo mentore di Bernstein), la musica jazz e latina (linguaggi che definirono in modo sostanziale la composizione di West Side Story, il suo musical per Broadway del 1961), le sue origini ebraiche (Bernstein nacque vicino a Boston, ma i suoi genitori erano immigrati dal nord dell’Ucraina) e il lavoro del poeta anglo-americano W.H. Auden.

Bernstein ebbe una lunga collaborazione con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. La diresse per la prima volta nel 1948 e poi in modo continuativo come presidente onorario dal 1983 al 1990. Sir Antonio Pappano, direttore musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2005, è nato in Inghilterra ma ha trascorso gli anni di formazione negli USA. Al Tanglewood Music Center in Massachusetts ebbe l’opportunità di assistere alle lezioni di direzione d’orchestra tenute da Bernstein e più tardi, intorno alla metà degli anni Ottanta, incontrò il Maestro durante una selezione per assistenti musicali per un progetto discografico che vedeva coinvolta proprio l’Accademia di Santa Cecilia.

Bernstein diresse l’Orchestra di Santa Cecilia eseguendo le sue tre sinfonie e Pappano descrive questa nuova incisione come “un modo per dire grazie” a Bernstein. “Queste sinfonie non vengono eseguite molto spesso, purtroppo” dice Pappano, “ma sono così oneste e rivelatrici nel vero senso della parola[…] credo rivelino molto di Bernstein più di Candide o West Side Story. In esse Bernstein non esprime il suo prodigioso talento operistico, ma se stesso in quanto musicista, studioso, filosofo, e dubbioso credente. Egli disse persino che le tre sinfonie esprimono in qualche modo una crisi della fede, ma in esse egli cerca sempre di trovare la redenzione: nella parte finale e attraverso la necessità di essere rendenti, o di ritrovare la fede o la pace per la mente e per lo spirito. Questo era estremamente importante per lui”.

La Sinfonia n.1, ‘Jeremiah’, è ispirata al profeta biblico che avvertì gli Israeliti che la loro condotta peccaminosa li avrebbe portati al disastro. La sua profezia si realizzò quando Gerusalemme venne conquistata dai Babilonesi e il Tempio di Salomone fu distrutto. Si compone di tre movimenti – Prophecy, Profanation e Lamentation, e nel movimento finale un mezzo-soprano (qui Marie-Nicole Lemieux) canta un testo ebraico dal Libro delle Lamentazioni, attribuito al profeta Geremia. Come lo stesso Bernstein disse: “È il pianto di Geremia, mentre si dispera per la sua amata Gerusalemme, in rovina, depredata e disonorata dopo il suo disperato tentativo di salvarla".

A ispirare la Sinfonia n.2 è il poema epico di W.H. Auden, The Age of Anxiety, pubblicato per la prima volta nel 1947 e vincitore del Pulitzer per la poesia nel 1948. Avendo per tema l’isolamento dell’uomo, è ambientato a New York, in un periodo prossimo all’inizio della Seconda guerra mondiale. In un bar, quattro persone, tre uomini e una donna, si ritrovano a bere. Successivamente il gruppo si sposta nell’appartamento della donna per un party – evocato nella sinfonia da una musica effervescente e movimentata – prima che la situazione si risolva. La composizione di Bernstein è strutturata in due parti, ciascuna suddivisa in tre sezioni. Prevede una parte importante per pianoforte, che secondo Bernstein “diventa quasi un protagonista autobiografico, che si pone di fronte ad uno specchio orchestrale nel quale [il protagonista] vede se stesso, in modo analitico, nell’ambientazione moderna.” Bernstein stesso eseguì la parte per pianoforte alla prima assoluta della sinfonia, e la solista in questa nuova incisione è Beatrice Rana.

La Sinfonia n.3, ‘Kaddish’, venne completata nel 1963 ed eseguita per la prima volta a Tel Aviv nel dicembre dello stesso anno. Bernstein volle dedicarla alla memoria di John F. Kennedy, assassinato a Dallas il 22 novembre. Il Kaddish, un testo aramaico, è una preghiera ebraica per i morti; le sue parole non sono tristi – piuttosto glorificano Dio e celebrano la vita. La sinfonia, che si compone di tre sezioni, prevede un coro femminile e maschile, un coro di voci bianche, un soprano solista (qui Nadine Sierra) ed un narratore (Dame Josephine Barstow). Il testo in inglese del narratore, scritto dallo stesso Bernstein, è una drammatica espressione del travaglio personale rispetto alla fede, ma la sinfonia si conclude con uno spirito positivo.

Bernstein per questa sinfonia adottò le tecniche compositive della musica dodecafonica. In un’intervista del 1977 spiegò: “Mano a mano che la sinfonia attraversa la sofferenza verso il suo climax e quindi la sua graduale risoluzione nella riaffermazione di un altro tipo di fede, la musica diventa sempre più diatonica […] La stessa musica che si era sviluppata in forma dodecafonica, gradualmente evolve in musica diatonica – ma si tratta sempre dello stesso brano”.

Per contrasto, Prelude, Fugue and Riffs è, come suggerisce il titolo stesso, un brano nel linguaggio jazzistico. Venne concepito originariamente nel 1949, ma non venne eseguito prima del 1955. La parte per clarinetto solo viene eseguita in questa nuova incisione dal primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia, Alessandro Carbonare. “È un pezzo totalmente jazz,” dice Pappano, “e sebbene tutte le note siano scritte, Bernstein lascia in qualche punto spazio per l’improvvisazione […] Coinvolti dal tempo, dall’eccitazione e dall’intensità di questo incredibile brano, i musicisti arrivano stremati alla fine dell’esecuzione. Lenny certamente ci si divertiva, ma per farlo occorrono musicisti davvero eccellenti”.

Raccogliendo i pensieri sulle Sinfonie e il loro significato, Pappano afferma: “Sono composizioni estremamente personali e di grande emotività. Ciascuna di esse è diversa dall’altra, e per di più sono state composte in periodi storici differenti […] Nella Prima sinfonia, la distruzione del Tempio di Gerusalemme simboleggia quello che stava accadendo in Europa durante gli anni Quaranta. Per Age of Anxiety la fonte di ispirazione è Auden, ma nella scrittura Bernstein non poteva non risentire degli accadimenti della Seconda guerra mondiale. Certamente la disillusione e l’amarezza affiorano nelle parole ‘Why did things have to happen like this?’ (perché devono accadere cose simili?). E nella Terza sinfonia, dedicata alla memoria di JFK, il mondo era cambiato ancora una volta. Certo, la sinfonia era stata completata prima che Kennedy venisse assassinato, ma in qualche modo sembra riflettere i turbamenti dell’epoca [...] Intimamente, Lenny, così come Beethoven e Mahler prima di lui, desiderava che si realizzasse la fratellanza degli uomini, e auspicava la gioia per le genti, con la musica a giocare un ruolo in questa società […] Attraverso le sue molteplici attività, di compositore, direttore d’orchestra, insegnante, saggista, mentore, divulgatore televisivo, come un grande uomo del Rinascimento, ha cercato di rendere il mondo migliore”.

TRACKLIST - Bernstein: The 3 Symphonies

Leonard Bernstein (1918-1990)

CD 1

Symphony No. 1, "Jeremiah"

1. I. Prophecy: Largamente

2. II. Profanation: Vivace con brio

3. III. Lamentation: Lento*

*con Marie-Nicole Lemieux(mezzosoprano)

Symphony No. 2, "The Age of Anxiety"

4. Part I: The Prologue: Lento moderato

5. Part I: The Seven Ages: Variation 1: L'istesso tempo

6. Part I: The Seven Ages: Variation 2: Poco più mosso

7. Part I: The Seven Ages: Variation 3: Largamente, ma mosso

8. Part I: The Seven Ages: Variation 4: Più mosso

9. Part I: The Seven Ages: Variation 5

10. Part I: The Seven Ages: Variation 6: Poco meno mosso

11. Part I: The Seven Ages: Variation 7: L'istesso tempo

12. Part I: The Seven Stages: Variation 8: Molto moderato, ma movendo

13. Part I: The Seven Stages: Variation 9: Più mosso [Tempo di Valse]

14. Part I: The Seven Stages: Variation 10: Più mosso

15. Part I: The Seven Stages: Variation 11: L'istesso tempo

16. Part I: The Seven Stages: Variation 12: Poco più vivace

17. Part I: The Seven Stages: Variation 13: L'istesso tempo

18. Part I: The Seven Stages: Variation 14: L'istesso tempo [Poco più vivace]

19. Part II: The Dirge: Largo

20. Part II: The Masque: Extremely fast

21. Part II: The Epilogue: L'istesso tempo

con Beatrice Rana (pianoforte)

CD 2

Symphony No.3 "Kaddish"

Testo del narrator rivista da Leonard Bernstein (1977)

1. Ia. Invocation: Adagio

2. Ib. Kaddish 1: L'istesso tempo - Allegro molto

3. IIa. Din - Torah: Di nuovo adagio

4. IIb. Kaddish 2: Andante con tenerezza

5. IIIa. Scherzo - Presto scherzando, sempre pianissimo

6. IIIb. Kaddish 3

7. IIIc. Finale - Adagio come nel Din-Torah

8. Fuga – Allegro vivo con gioia

con Nadine Sierra (soprano – tracce 4 e 8), Dame Josephine Barstow (narratore – tutte le tracce con eccezione della 8), Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (tutte le tracce con eccezione delle 5 e 7)

Prelude, Fugue & Riffs

8. Prelude for the Brass
9.
Fugue for the Saxes

10. Riffs for Everyone
conAlessandro Carbonare (clarinetto)

Marie-Nicole Lemieux mezzosoprano

Beatrice Rana pianoforte

Nadine Sierra soprano

Dame Josephine Barstow narratore

Alessandro Carbonare clarinetto

Antonio Pappano direttore

Orchestra, Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia


MUSIC SCREENS

Installazione Sonora d’Arte per LEONARD BERNSTEIN

A cura del CENTRO RICERCHE MUSICALI – CRM

Elaborazioni musicali ispirate a West Side Story di

MICHELANGELO LUPONE, LAURA BIANCHINI,

SILVIA LANZALONE, ALESSIO GABRIELE

Parco della Musica 12, 13, 14 Ottobre 2018

Concepita per lo spazio aperto dell’Auditorium Parco della Musica Music Screens è un’Installazione sonora d’arte basata su sistemi di diffusione del suono originali, di forma planare in policarbonato, denominati “Schermi riflettenti”.

Otto Schermi riflettenti, distribuiti nell’area in modo asimmetrico consentono alle sorgenti sonore poste alle loro basi di ampliare i lobi d’irradiazione del suono e offrire all’ascoltatore uno scenario esteso, non localizzabile, entro il quale sono però percepibili le traiettorie o i movimenti del suono modulati in profondità e larghezza.
Le elaborazioni musicali realizzate dai compositori del CRM sono ispirate a West Side Story , opera che apre la stagione dell’Orchestra di Santa Cecilia, diretta dal Maestro Antonio Pappano.

Music Screens è un omaggio a Leonard Bernstein che l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Centro Ricerche Musicali - CRM propongono al pubblico in occasione del Centenario della sua nascita.

Le installazioni sonore d’arte

Le installazioni sonore d’arte del CRM sono opere che integrano la musica agli strumenti di diffusione del suono, allo spazio scenico e d’ascolto.

Rappresentano un innovazione nel linguaggio musicale contemporaneo perché hanno dato vita ad un più generale processo di trasformazione dei modi di fruizione e di composizione dell’opera musicale.

La fruizione musicale avviene attraverso un’esperienza complessiva del suono e dell’ambiente; si avvale dei sensi in modo correlato, per stimolare prima il piano intuitivo, poi la partecipazione attiva e cognitiva dell’ascoltatore.

Le Installazioni si differenziano sia per la tipologia di irradiazione e trattamento del suono, sia per le forme plastiche e le superfici architettoniche occupate e rappresentano l’espressione artistica di alcune tra le più importanti ricerche scientifiche realizzate negli anni Novanta (propagazione delle onde riflesse, risonatori e guide d’onda, caratteristiche vibrazionali della materia).

Realizzazione Centro Ricerche Musicali - CRM 2018

MICHELANGELO LUPONE Ideazione e direzione artistica

LAURA BIANCHINI Coordinamento artistico e organizzazione

SILVIA LANZALONE, ALESSIO GABRIELE Algoritmica musicale e di controllo

EMANUELA MENTUCCIA Disegno della luce

MAURIZIO PALPACELLI, LEONARDO MAMMOZZETTI, MICHELE PAPA,

VALERIO VECCHIONI Assistenti tecnici

Centro Ricerche Musicali - CRM

Fondato a Roma nel 1990 dai compositori Laura Bianchini e Michelangelo Lupone, è un centro all’avanguardia per la ricerca, la creazione, la diffusione musicale e scientifica.

Per i risultati raggiunti è stato riconosciuto nel 1990 dal MIUR - Ministero dell’ Università e della Ricerca scientifica come ‘Centro di ricerca nel settore Musica’. Dal 2006 collabora con la Sovraintendenza ai BB.CC di Roma Capitale allo sviluppo di progetti di ricerca per la valorizzazione, attraverso forme musicali innovative, di luoghi d’arte, archeologici e ambienti urbani.

Organizza ArteScienza, la manifestazione internazionale di arte scienza e cultura contemporanea, in collaborazione con diverse Istituzioni pubbliche e private e manifestazioni interdisciplinari.

Collabora con interpreti, centri e istituzioni internazionali. Svolge attività didattica in collaborazione con Conservatori, Università e Istituti di ricerca.

I laboratori del CRM hanno creato tecnologie Hardware/Software per la musica, strumenti aumentati e sistemi multifonici d’ascolto (Planofoni®, Olofoni, Risonatori e Tubi sonori) che hanno trovato impiego in grandi istituzioni scientifiche, nella realizzazione di grandi eventi e nella creazione di opere d’arte integrate interattive e adattive.


Grazie Lenny!

Leonard Bernstein a Santa Cecilia nelle fotografie di Galliano Passerini e altri*

Anteprima di una mostra. Leonard Bernstein 1918-2018

Nella ricorrenza del centenario della nascita del grande musicista americano l’Accademia inaugura una mostra in occasione dell’apertura della stagione sinfonica 2018-19 con West Side Story diretta da Antonio Pappano. La mostra ripercorrerà i momenti salienti della collaborazione artistica di Leonard Bernstein con l’Accademia di Santa Cecilia e le sue compagini artistiche, attraverso fotografie, documenti. Tale ricco materiale come i ritratti fotografici di Galliano Passerini accompagnerà il nostro pubblico nell’omaggio a Leonard Bernstein, “Lenny” per gli amici, anche romani e ceciliani.

Era il 5 dicembre 1948 quando Bernstein – appena trentenne – debuttò sulle scene romane al Teatro Argentina, nella stagione sinfonica e con l’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia in un programma che prevedeva anche la sua Suite per orchestra dal titolo Fancy Free. Si trattò di un debutto come interprete perché già nel marzo 1947 Guido Cantelli aveva presentato al pubblico ceciliano la Sinfonia n. 1 “Jeremiah” del compositore americano.

A partire da quell’anno il rapporto di Bernstein con l’Accademia e la sua orchestra sembrò consolidarsi fino alla metà degli anni ’50, ma sarà negli anni ’80 che tale rapporto avrà sviluppi inattesi e particolarmente fortunati, grazie al legame di stima e amicizia che legò il musicista americano all’allora presidente dell’Accademia, Francesco Siciliani. Fra il giugno 1981 il giugno 1989 Bernstein diresse l’orchestra e il coro in 13 produzioni – fra cui un concerto in Vaticano e una tournée in Germania – per un totale di 25 concerti. Solo una volta nel 1986 venne con la London Symphony orchestra, in un concerto che coinvolse il coro ceciliano.

Nominato presidente onorario dell’Orchestra dal 25 maggio 1983, Bernstein realizzò con le compagini artistiche ceciliane due incisioni memorabili per la Deutsche Grammophon, la Bohème di Puccini nel 1987 e una scelta di composizioni sinfoniche di Claude Debussy nel 1989. In quell’occasione si instaurò un rapporto di grande amicizia e complicità con l’orchestra, ne sono testimonianza le fotografie di brindisi e simposi nel backstage. Per l’Accademia, Bernstein tenne anche un importante seminario di direzione d’orchestra, cui parteciparono numerosi allievi da tutto il mondo, e durante uno dei suoi soggiorni romani gli venne anche conferito il premio “Una vita per la musica”.

* (*L'Accademia è a disposizione degli aventi diritto per i crediti fotografici non individuati)


LEONARD BERNSTEIN 40 ANNI A SANTA CECILIA

Cronologia dei concerti 1948-1989

Leonard Bernstein debutta a Santa Cecilia il 5 dicembre 1948: aveva trent’anni. Sino al 1989 saranno 22 le sue presenze nelle stagioni ceciliane sul podio dell’Orchestra dell’Accademia e una su quello della London Symphony Orchestra (1986).

La poliedricità del musicista è già pienamente espressa nel programma di esordio: Bernstein dirige un Concerto di Vivaldi, la Seconda Sinfonia di Schumann che era e resterà a lungo uno dei suoi “cavalli di battaglia”, si siede al pianoforte per dirigere e suonare il Concerto in Sol di Ravel e presenta una sua composizione, la suite dal balletto Fancy Free. C’è già tutto Bernstein, il mattatore, l’eclettico, il musicista a tutto tondo. È poi la volta della Seconda Sinfonia di Mahler (1950) autore a lui prediletto e pressoché sconosciuto al pubblico italiano in genere. I primi anni di collaborazione tra Bernstein e l’Accademia proseguono fino al 1953 con una continuità di presenze stagione per stagione. L’ultimo concerto di questa prima fase vede in programma due composizioni ispirate al dramma di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, una dello statunitense David Diamond “Music for Romeo and Juliet e l’altra, più nota, di Berlioz, la Sinfonia drammatica Roméo et Juliette per soli, coro e orchestra. Evidentemente i germi di West Side Story, che vede la luce nel 1957, erano già al lavoro. Ritroviamo Leonard Bernstein a Santa Cecilia nel 1981. È il 12 giugno. Il direttore d’orchestra è ormai già leggenda e le sue rare apparizioni in Italia accrescono la grande attesa. Il concerto si tiene nell’Aula Paolo VI in Vaticano ed è interamente incentrato su sue composizioni: Three Meditations from Mass per violoncello e orchestra (solista Mstislav Rostropovich), Halil per flauto, archi e percussioni (solista Jean-Pierre Rampal) e la Terza Sinfonia “Kaddish” in prima esecuzione italiana. Il concerto speciale altro non è che un preludio agli appuntamenti in stagione dove Bernstein ripropone il Kaddish assieme alla Terza Sinfonia di Brahms di lì a pochi giorni. È l’inizio di un nuovo intenso periodo di collaborazione con l’Istituzione romana che porta il Maestro ad assumere il ruolo di Presidente Onorario dell’Orchestra (e del Coro) dell’Accademia di Santa Cecilia e che si concretizzerà in una serie diversa di avvenimenti e non solo concertistici. Un concerto beethoveniano (con anche la sua Prima Sinfonia “Jeremiah”, solista Christa Ludwig) viene replicato in parte nell’Aula delle Benedizioni in Vaticano alla presenza di Papa Giovanni Paolo I. Dopo altre incursioni nelle sue composizioni e un ritorno a Mahler (la Sesta Sinfonia) Bernstein trova a Roma le condizioni per poter realizzare un suo vecchio sogno, quello di eseguire (e registrare per il disco) la Bohème di Puccini con una compagnia di giovani cantanti (1987). Le tre esecuzioni dell’opera pucciniana vengono captate dalla Deutsche Grammophon e la Rai non manca di effettuare le riprese televisive. Anche senza scene e costumi l’avvenimento è di tale portata da suscitare il più grande fermento nella vita musicale italiana. Lo stesso avviene per la successiva presenza di Bernstein sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia con un programma tutto dedicato a Debussy anche questo registrato per l’ etichetta tedesca e ripreso in video (oggi pubblicato dalla GMajor). È il primo disco con repertorio sinfonico che l’Orchestra di Santa Cecilia realizza dopo molto anni. Si parla in quegli anni di molti progetti e voci di corridoio raccontano che l’allora Presidente dell’Accademia (e amico intimo di Bernstein) Francesco Siciliani tenesse una settimana libera nel calendario della stagione nella speranza di convincere Bernstein a dirigere la Messa da Requiem di Verdi all’Ara Coeli sul Campidoglio. Il progetto non vide mai la realizzazione ma un’altra importante iniziativa attorno alla presenza di Bernstein fu invece organizzata dall’Accademia. Si trattò di uno stage di direzione d’orchestra per giovani promettenti talenti della bacchetta e che Bernstein tenne nel giugno del 1989 come preludio ad un breve tour che portò l’Orchestra in Germania, ospite del Festival dello Schleswig-Holstein nel quale Bernstein condivise il podio con i tre direttori che meglio si erano distinti in quello stage: Eiji Oue, Carl St.Clair e Mark Striger. A lui spettò la Quarta di Cajkovskij e ne vennero fuori esecuzioni travolgenti, lancinanti con quel coinvolgimento totale che è stata la firma musicale più autentica di “Lenny” Il Bernstein compositore trova un discreto spazio nelle programmazioni ceciliane, anche prima della sua scomparsa, mentre cresce successivamente una volta che la sua produzione ha trovato attenzione e credito a livello internazionale presso direttori d’orchestra e solisti (forse incoraggiati dal non doversi misurare con lo stesso Bernstein). Fanno la parte del leone per la popolarità del titolo e per l’immediatezza delle sue idee, le Danze Sinfoniche da West Side Story più volte riproposte (anche in arrangiamenti per diverse famiglie strumentali), ma anche pagine più complesse come la Sinfonia n.2The Age of Anxiety” diretta da Previtali nel 1962 (solista Lya de Barberiis) e successivamente da Lukas Foss, un pianista, direttore d’orchestra e compositore discepolo di Bernstein. Non sono mancate esecuzioni del jazzistico Prelude, Fugue and Riffs (1994) Importante fu anche l’esecuzione del Candide avvenuta nel 1999 con la direzione di Jeffrey Tate. L’ouverture di questa singolare operetta è poi diventata uno degli hits della Juniorchestra dell’Accademia di Santa Cecilia.

Stagione 1948-49 - Teatro Argentina

05/12/1948

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Vivaldi Concerto in re minore per due violini, violoncello e orchestra RV 565, op. 3 n. 11

Schumann Sinfonia n. 2 in do maggiore op. 61

Bernstein Fancy Free, suite per orchestra

Ravel Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra

Stagione 1949-50 - Teatro Argentina

05/04/1950

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Cherubini Ali-Baba: Ouverture

Beethoven Concerto n. 1 in do maggiore per pianoforte e orchestra op. 15

Šostakovič Sinfonia n. 5 in re minore op. 47

09/04/1950

Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Bonaventura Somma maestro del coro

Bach Concerto Brandeburghese n. 5 in re maggiore per orchestra BWV 1050

Mahler Sinfonia n. 2 in do minore

Stagione 1953-54 Teatro Argentina

22 e il 23/11/1953

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Bonaventura Somma maestro del coro

Veretti Sinfonia sacra, per coro e orchestra

Beethoven Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125

29/11/1953

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Mozart Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore K. 543

Mozart Concerto n. 17 in sol maggiore per pianoforte e orchestra K. 453 "2. Ployer-Konzert"

Mozart Sinfonia n. 36 in do maggiore K. 425 "Linz"

02/12/1953

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Fernando Gambacurta clarinetto

Vivaldi Concerto in do maggiore per due flauti e orchestra RV 533, op. 47 n. 2

Diamond Music for Romeo and Juliet

Copland Concerto per clarinetto e orchestra d'archi con arpa e pianoforte

Berlioz Roméo et Juliette, sinfonia per soli, coro e orchestra op. 17

Stagione 1981-82

Città del Vaticano Aula Paolo VI

12/06/1981

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Coro di Voci Bianche dell'Arcum

Leonard Bernstein direttore

Giulio Bertola maestro del coro

Paolo Lucci maestro del coro

Bernstein 3 Meditations from Mass, per violoncello e orchestra

Bernstein Halil, notturno per flauto archi e percussioni

Bernstein Sinfonia n. 3 per soprano, voce recitante, coro, coro di voci bianche e orchestra "Kaddish"

Auditorium Pio

14/06/1981, 15/06/1981, 16/06/1981

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Coro di Voci Bianche dell'Arcum

Leonard Bernstein direttore

Giulio Bertola maestro del coro

Paolo Lucci maestro del coro

Brahms Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90

Bernstein Sinfonia n. 3 per soprano, voce recitante, coro, coro di voci bianche e orchestra "Kaddish"

Stagione Sinfonica Auditorium Pio 1983-84

29, 30, 31/10/1/111983

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Christa Ludwig mezzosoprano

Beethoven Leonore III, ouverture in do maggiore op. 72a

Bernstein Sinfonia n. 1 per mezzosoprano e orchestra "Jeremiah"

Beethoven Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 "Eroica"

Stagione Sinfonica Auditorium Pio 1984-85

17/06/1985, 18/06/1985

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Clamma Dale soprano

Lucille Beer mezzosoprano

Gweneth Bean mezzosoprano

Charles Walker tenore

Kurt Ollmann baritono

Chester Ludgin basso

Bernstein Songfest ciclo di poemi americani per sei cantanti e orchestra

Stagione Sinfonica Auditorium Pio 1985-86

15/05/1986

The London Symphony Orchestra

Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Norbert Balatsch maestro del coro

Aled Jones voce

Gidon Kremer violino

Krystian Zimerman pianoforte

Bernstein Chichester Psalm per soprano, coro e orchestra

Bernstein Serenade, dal Simposio di Platone, per violino solo, orchestra d'archi, arpa e percussioni

Bernstein Sinfonia n. 2 per pianoforte e orchestra "The age of Anxiety"

Stagione Sinfonica Auditorium Pio 1986-87

29, 30, 31/05 2,4,6 1987

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Coro di Voci Bianche dell'Arcum

Leonard Bernstein direttore

Norbert Balatsch maestro del coro

Paolo Lucci maestro del coro

Angelina Réaux soprano

Jerry Hadley tenore

Thomas Hampson baritono

Barbara Daniels soprano

James Busterud baritono

Paul Plishka basso

Joseph Mc Kee basso

Gimi Beni basso

Don Bernardini tenore

Paul Kreider basso

James Ramlet baritono

Puccini La Bohème

Stagione Sinfonica Auditorium Pio 1987-88

22/05/1988, 23/05/1988, 24/05/1988

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Mahler Sinfonia n. 6 in la minore

Stagione Sinfonica Auditorium Pio 1988-89

rappresentato il: 11/06/1989, 12/06/1989, 13/06/1989

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Debussy Images, per orchestra: n. 3, Rondes de printemps

Debussy Images, per orchestra: n. 1, Gigues

Debussy Images, per orchestra: n. 2, Iberia

Debussy Prélude à l'après-midi d'un faune, per orchestra

Debussy La mer, per orchestra

24/06/1989, 26/06/1989

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Eiji Oue direttore

Carl St. Clair direttore

Mark Stringer direttore

Beethoven Leonore III, ouverture in do maggiore op. 72a

Strauss Don Juan, poema sinfonico op. 20

Ravel La valse, poema coreografico

Čajkovskij Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36

Tournée 1988-1989

Flensburg. Deutsches Haus

28/06/1989

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Beethoven Leonore III, ouverture in do maggiore op. 72a

Strauss Don Juan, poema sinfonico op. 20

Ravel La valse, poema coreografico

Čajkovskij Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36

Kiel, Ostseehalle

29/06/1989

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Beethoven Leonore III, ouverture in do maggiore op. 72

Strauss Don Juan, poema sinfonico op. 20

Ravel La valse, poema coreografico

Čajkovskij Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36

Lüneburg. Marktplatz

30/06/1989

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Leonard Bernstein direttore

Beethoven Leonore III, ouverture in do maggiore op. 72

Strauss Don Juan, poema sinfonico op. 20

Ravel La valse, poema coreografico

Čajkovskij Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36

 

 


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