L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Bernstein: The 3 Symphonies

Beatrice Rana, Nadine Serra, Marie-Nicole Lemieux, Dame Josephine Barstow

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Antonio Pappano

In uscita il 10 agosto 2018

CD: 0190295661588

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Warner Classics rende omaggio a Leonard Bernstein, il cui centenario dalla nascita ricorre il 25 agosto 2018, pubblicando la registrazione live, effettuata all’Auditorium Parco della Musica di Roma lo scorso mese di febbraio, delle sue tre Sinfonie e di Prelude, Fugue and Riffs. Sir Antonio Pappano dirige l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, i solisti sono la pianista Beatrice Rana, il mezzo-soprano Marie-Nicole Lemieux, il soprano Nadine Sierra e nel ruolo di narratore Dame Josephine Barstow.

Bernstein, morto nel 1990, è stato un gigante della musica del XX secolo, non solo come eccezionale direttore d’orchestra e straordinario comunicatore, ma anche come compositore in grado di rappresentare il melting pot culturale degli USA.

Le sue tre Sinfonie sono: la n.1, ‘Jeremiah’, eseguita in prima assoluta nel 1944; la n.2The Age of Anxiety’ (1949) e la n.3Kaddish’ (1963). In esse si riscontra l’assimilazione da parte di Bernstein di varie influenze musicali: compositori come Mahler, Shostakovich e Aaron Copland (quest’ultimo mentore di Bernstein), la musica jazz e latina (linguaggi che definirono in modo sostanziale la composizione di West Side Story, il suo musical per Broadway del 1961), le sue origini ebraiche (Bernstein nacque vicino a Boston, ma i suoi genitori erano immigrati dal nord dell’Ucraina) e il lavoro del poeta anglo-americano W.H. Auden.

Bernstein ebbe una lunga collaborazione con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. La diresse per la prima volta nel 1948 e poi in modo continuativo come presidente onorario dal 1983 al 1990. Sir Antonio Pappano, direttore musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2005, è nato in Inghilterra ma ha trascorso gli anni di formazione negli USA. Al Tanglewood Music Center in Massachusetts ebbe l’opportunità di assistere alle lezioni di direzione d’orchestra tenute da Bernstein e più tardi, intorno alla metà degli anni Ottanta, incontrò il Maestro durante una selezione per assistenti musicali per un progetto discografico che vedeva coinvolta proprio l’Accademia di Santa Cecilia.

Bernstein diresse l’Orchestra di Santa Cecilia eseguendo le sue tre sinfonie e Pappano descrive questa nuova incisione come “un modo per dire grazie” a Bernstein. “Queste sinfonie non vengono eseguite molto spesso, purtroppo” dice Pappano, “ma sono così oneste e rivelatrici nel vero senso della parola[…] credo rivelino molto di Bernstein più di Candide o West Side Story. In esse Bernstein non esprime il suo prodigioso talento operistico, ma se stesso in quanto musicista, studioso, filosofo, e dubbioso credente. Egli disse persino che le tre sinfonie esprimono in qualche modo una crisi della fede, ma in esse egli cerca sempre di trovare la redenzione: nella parte finale e attraverso la necessità di essere rendenti, o di ritrovare la fede o la pace per la mente e per lo spirito. Questo era estremamente importante per lui”.

La Sinfonia n.1, ‘Jeremiah’, è ispirata al profeta biblico che avvertì gli Israeliti che la loro condotta peccaminosa li avrebbe portati al disastro. La sua profezia si realizzò quando Gerusalemme venne conquistata dai Babilonesi e il Tempio di Salomone fu distrutto. Si compone di tre movimenti – Prophecy, Profanation e Lamentation, e nel movimento finale un mezzo-soprano (qui Marie-Nicole Lemieux) canta un testo ebraico dal Libro delle Lamentazioni, attribuito al profeta Geremia. Come lo stesso Bernstein disse: “È il pianto di Geremia, mentre si dispera per la sua amata Gerusalemme, in rovina, depredata e disonorata dopo il suo disperato tentativo di salvarla".

A ispirare la Sinfonia n.2 è il poema epico di W.H. Auden, The Age of Anxiety, pubblicato per la prima volta nel 1947 e vincitore del Pulitzer per la poesia nel 1948. Avendo per tema l’isolamento dell’uomo, è ambientato a New York, in un periodo prossimo all’inizio della Seconda guerra mondiale. In un bar, quattro persone, tre uomini e una donna, si ritrovano a bere. Successivamente il gruppo si sposta nell’appartamento della donna per un party – evocato nella sinfonia da una musica effervescente e movimentata – prima che la situazione si risolva. La composizione di Bernstein è strutturata in due parti, ciascuna suddivisa in tre sezioni. Prevede una parte importante per pianoforte, che secondo Bernstein “diventa quasi un protagonista autobiografico, che si pone di fronte ad uno specchio orchestrale nel quale [il protagonista] vede se stesso, in modo analitico, nell’ambientazione moderna.” Bernstein stesso eseguì la parte per pianoforte alla prima assoluta della sinfonia, e la solista in questa nuova incisione è Beatrice Rana.

La Sinfonia n.3, ‘Kaddish’, venne completata nel 1963 ed eseguita per la prima volta a Tel Aviv nel dicembre dello stesso anno. Bernstein volle dedicarla alla memoria di John F. Kennedy, assassinato a Dallas il 22 novembre. Il Kaddish, un testo aramaico, è una preghiera ebraica per i morti; le sue parole non sono tristi – piuttosto glorificano Dio e celebrano la vita. La sinfonia, che si compone di tre sezioni, prevede un coro femminile e maschile, un coro di voci bianche, un soprano solista (qui Nadine Sierra) ed un narratore (Dame Josephine Barstow). Il testo in inglese del narratore, scritto dallo stesso Bernstein, è una drammatica espressione del travaglio personale rispetto alla fede, ma la sinfonia si conclude con uno spirito positivo.

Bernstein per questa sinfonia adottò le tecniche compositive della musica dodecafonica. In un’intervista del 1977 spiegò: “Mano a mano che la sinfonia attraversa la sofferenza verso il suo climax e quindi la sua graduale risoluzione nella riaffermazione di un altro tipo di fede, la musica diventa sempre più diatonica […] La stessa musica che si era sviluppata in forma dodecafonica, gradualmente evolve in musica diatonica – ma si tratta sempre dello stesso brano”.

Per contrasto, Prelude, Fugue and Riffs è, come suggerisce il titolo stesso, un brano nel linguaggio jazzistico. Venne concepito originariamente nel 1949, ma non venne eseguito prima del 1955. La parte per clarinetto solo viene eseguita in questa nuova incisione dal primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia, Alessandro Carbonare. “È un pezzo totalmente jazz,” dice Pappano, “e sebbene tutte le note siano scritte, Bernstein lascia in qualche punto spazio per l’improvvisazione […] Coinvolti dal tempo, dall’eccitazione e dall’intensità di questo incredibile brano, i musicisti arrivano stremati alla fine dell’esecuzione. Lenny certamente ci si divertiva, ma per farlo occorrono musicisti davvero eccellenti”.

Raccogliendo i pensieri sulle Sinfonie e il loro significato, Pappano afferma: “Sono composizioni estremamente personali e di grande emotività. Ciascuna di esse è diversa dall’altra, e per di più sono state composte in periodi storici differenti […] Nella Prima sinfonia, la distruzione del Tempio di Gerusalemme simboleggia quello che stava accadendo in Europa durante gli anni Quaranta. Per Age of Anxiety la fonte di ispirazione è Auden, ma nella scrittura Bernstein non poteva non risentire degli accadimenti della Seconda guerra mondiale. Certamente la disillusione e l’amarezza affiorano nelle parole ‘Why did things have to happen like this?’ (perché devono accadere cose simili?). E nella Terza sinfonia, dedicata alla memoria di JFK, il mondo era cambiato ancora una volta. Certo, la sinfonia era stata completata prima che Kennedy venisse assassinato, ma in qualche modo sembra riflettere i turbamenti dell’epoca [...] Intimamente, Lenny, così come Beethoven e Mahler prima di lui, desiderava che si realizzasse la fratellanza degli uomini, e auspicava la gioia per le genti, con la musica a giocare un ruolo in questa società […] Attraverso le sue molteplici attività, di compositore, direttore d’orchestra, insegnante, saggista, mentore, divulgatore televisivo, come un grande uomo del Rinascimento, ha cercato di rendere il mondo migliore”.

TRACKLIST - Bernstein: The 3 Symphonies

Leonard Bernstein (1918-1990)

CD 1

Symphony No. 1, "Jeremiah"

1. I. Prophecy: Largamente

2. II. Profanation: Vivace con brio

3. III. Lamentation: Lento*

*con Marie-Nicole Lemieux(mezzosoprano)

Symphony No. 2, "The Age of Anxiety"

4. Part I: The Prologue: Lento moderato

5. Part I: The Seven Ages: Variation 1: L'istesso tempo

6. Part I: The Seven Ages: Variation 2: Poco più mosso

7. Part I: The Seven Ages: Variation 3: Largamente, ma mosso

8. Part I: The Seven Ages: Variation 4: Più mosso

9. Part I: The Seven Ages: Variation 5

10. Part I: The Seven Ages: Variation 6: Poco meno mosso

11. Part I: The Seven Ages: Variation 7: L'istesso tempo

12. Part I: The Seven Stages: Variation 8: Molto moderato, ma movendo

13. Part I: The Seven Stages: Variation 9: Più mosso [Tempo di Valse]

14. Part I: The Seven Stages: Variation 10: Più mosso

15. Part I: The Seven Stages: Variation 11: L'istesso tempo

16. Part I: The Seven Stages: Variation 12: Poco più vivace

17. Part I: The Seven Stages: Variation 13: L'istesso tempo

18. Part I: The Seven Stages: Variation 14: L'istesso tempo [Poco più vivace]

19. Part II: The Dirge: Largo

20. Part II: The Masque: Extremely fast

21. Part II: The Epilogue: L'istesso tempo

con Beatrice Rana (pianoforte)

CD 2

Symphony No.3 "Kaddish"

Testo del narrator rivista da Leonard Bernstein (1977)

1. Ia. Invocation: Adagio

2. Ib. Kaddish 1: L'istesso tempo - Allegro molto

3. IIa. Din - Torah: Di nuovo adagio

4. IIb. Kaddish 2: Andante con tenerezza

5. IIIa. Scherzo - Presto scherzando, sempre pianissimo

6. IIIb. Kaddish 3

7. IIIc. Finale - Adagio come nel Din-Torah

8. Fuga – Allegro vivo con gioia

con Nadine Sierra (soprano – tracce 4 e 8), Dame Josephine Barstow (narratore – tutte le tracce con eccezione della 8), Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (tutte le tracce con eccezione delle 5 e 7)

Prelude, Fugue & Riffs

8. Prelude for the Brass
9.
Fugue for the Saxes

10. Riffs for Everyone
conAlessandro Carbonare (clarinetto)

Marie-Nicole Lemieux mezzosoprano

Beatrice Rana pianoforte

Nadine Sierra soprano

Dame Josephine Barstow narratore

Alessandro Carbonare clarinetto

Antonio Pappano direttore

Orchestra, Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia


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