RIGOLETTO
Melodrammain tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave, dal dramma Le Roi s’amuse di Victor Hugo
Musica di Giuseppe Verdi
Personaggi Interpreti
Rigoletto, buffone di corte baritonoCarlos Álvarez/ Amartuvshin Enkhbat*(9, 12, 14, 16)
Gilda, sua figlia sopranoRuth Iniesta/ Gilda Fiume*(9, 12, 14, 16)
Il duca di Mantova tenoreStefan Pop / Iván Ayón Rivas*(9, 12, 14, 16)
Sparafucile, bravo bassoGianluca Buratto /Romano Dal Zovo*(9, 12, 14, 16)
Maddalena, sua sorella mezzosopranoCarmen Topciu
Giovanna, custode di Gilda mezzosopranoCarlotta Vichi
Il conte di Monterone baritonoAlessio Verna
Marullo, cavaliere baritonoPaolo Maria Orecchia
Matteo Borsa, cortigiano tenoreLuca Casalin
Il conte di Ceprano basso Federico Benetti
La contessa, sua sposa mezzosopranoClaudia De Pian / Ivana Cravero
Un usciere di corte bassoRiccardo Mattiotto / Giuseppe Capoferri
Il paggio della duchessa sopranoAshley Milanese
Direttore d’orchestra Renato Palumbo
Regia John Turturro
Regista collaboratore Cecilia Ligorio
CoreografiaGiuseppe Bonanno
Scene Francesco Frigeri
Costumi Marco Piemontese
Luci Alessandro Carletti
riprese daLudovico Gobbi
Assistente ai costumiSara Marcucci
Maestro del coro Andrea Secchi
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO
Nuovo allestimento in coproduzione con Teatro Massimo di Palermo,
Shaanxi Opera House (Xi’an, Cina) e Opéra Royal de Wallonie-Liège
CON IL CONTRIBUTO DI
Teatro Regio
Mercoledì 6 Febbraio 2019 ore 20
Venerdì 8 Febbraio 2019 ore 20
Sabato 9 Febbraio 2019* ore 20
Domenica 10 Febbraio 2019 ore 15
Martedì 12 Febbraio 2019* ore 15
Mercoledì 13 Febbraio 2019 ore 20
Giovedì 14 Febbraio 2019* ore 20
Venerdì 15 Febbraio 2019 ore 20
Sabato 16 Febbraio 2019* ore 20
Domenica 17 Febbraio 2019 ore 15
RIGOLETTO
di Giuseppe Verdi
«In quanto al titolo quando non si possa tenere Roi s’amuse che sarebbe bello… il titolo deve essere necessariamente La maledizione di Vallier, ossia per essere più corto, La maledizione. Tutto il soggetto è in quella maledizione che diventa anche morale. Un infelice padre che piange l’onore tolto alla sua figlia, deriso da un buffone di corte che il padre maledice, e questa maledizione coglie in una maniera spaventosa il buffone, mi sembra morale e grande, al sommo grande». Così Verdi scriveva il 3 giugno 1850 a Francesco Maria Piave, il suo librettista, centrando già pienamente quello che sarebbe diventato il nucleo drammaturgico del suo Rigoletto. Le Roi s’amuse di Victor Hugo era andato in scena a Parigi nel novembre 1832, e dopo la prima era stato sospeso per motivi di censura: là Triboulet era il buffone di Francesco I; nell’opera, sempre per motivi di censura, dovevano sparire tutti i riferimenti al re francese, che diventa un generico, senza nome, duca di Mantova, e tutti i nomi andavano italianizzati. Ci fu anche una lunga diatriba sul sacco che conteneva Gilda morente e che era considerato troppo realistico, troppo scandaloso: «non capisco perché sia tolto il sacco! Cosa importava del sacco alla polizia? Temono dell’effetto? Ma mi si permetta di dire: perché ne vogliono sapere in questo più di me? Tolto quel sacco non è probabile che Triboletto parli una mezz’ora a un cadavere prima che un lampo venga a scoprirlo per quello di sua figlia» replicava il compositore. Superati tutti gli ostacoli, Rigoletto va in scena al Teatro La Fenice di Venezia l’11 marzo 1851. Simbolo di tutti i padri verdiani, Rigoletto è tra i personaggi più amati della storia dell’opera. Fin dalla prima riscosse un successo straordinario ed ebbe ben 21 recite. Tra le pagine più applaudite il quartetto «Bella figlia dell’amore» nell’ultimo atto. Anche Victor Hugo, che ascoltò una recita parigina dell’opera, dichiarò tutta la sua ammirazione per il quartetto, sottolineando che ai compositori era permesso far “parlare” quattro persone insieme, cosa che ai drammaturghi era invece negato.
ATTO I
Durante una festa nel palazzo ducale di Mantova, il duca racconta al cortigiano Borsa di essersi invaghito di una fanciulla che ha incontrato al tempio. Il cavaliere Marullo spiega che il buffone di corte, il gobbo Rigoletto, ha un’amante segreta che va a trovare tutte le sere. Insieme al conte di Ceprano, che Rigoletto ha dileggiato, decidono di rapire quella donna. Sopraggiunge il conte di Monterone, che chiede al duca giustizia per l’onore della figlia, un tempo da lui sedotta. Rigoletto lo oltraggia e il conte lancia una maledizione al duca e a Rigoletto, che ne rimane particolarmente turbato. Sulla via di casa il buffone incontra Sparafucile, un sicario che gli offre i suoi servigi. Nell’abitazione, Rigoletto incontra la misteriosa fanciulla: è Gilda, sua figlia. Il duca, entrato di nascosto, scopre così la vera identità della donna; allontanatosi Rigoletto, si rivela a Gilda come un povero studente, Gualtier Maldè. I due dichiarano di amarsi. Rimasta sola, Gilda viene rapita dai cortigiani.
ATTO II
I cortigiani raccontano al duca di aver rapito l’amante di Rigoletto e di averla rinchiusa nel palazzo ducale. Il duca capisce che si tratta di Gilda e la raggiunge. Il buffone affronta i cortigiani e svela che hanno rapito sua figlia. Sopraggiunge Gilda che, rimasta sola con il padre, gli racconta tutto. Mentre Monterone viene condotto in carcere, Rigoletto giura di vendicarsi del duca che gli ha sedotto la figlia.
ATTO III
In un’osteria sulle rive del Mincio, Maddalena, la sorella di Sparafucile, ha attratto l’attenzione del duca. Rigoletto mostra a Gilda il libertino che corteggia Maddalena, ma la ragazza continua ad amarlo. Secondo i patti, Sparafucile deve uccidere il duca e consegnarlo in un sacco al buffone, ma la sorella, invanghitasi anch’essa del duca, vuole salvarlo. Decidono così di uccidere la prima persona che busserà alla locanda e di ingannare il gobbo. Gilda ha sentito tutto e bussa, pronta a morire pur di salvare l’uomo che ama. Sparafucile consegna il sacco con il cadavere a Rigoletto ma, d’improvviso, quest’ultimo sente la voce del duca. Con orrore il gobbo scopre che nel sacco c’è Gilda, che morendo gli chiede perdono. Rigoletto, disperato, si getta sul cadavere della figlia gridando: «ah, la maledizione!».
RIGOLETTO
Prezzi dei biglietti
Recita del 6 febbraio:€ 170 - 135 - 120 - 100 - 70 - 55
Recite dell’8, 10, 13, 15 e 17 febbraio:€ 95 - 80 - 75 - 70 - 60 - 29
Recite del 9, 14 e 16 febbraio: € 90 - 75 - 70 - 65 - 55 - 29
Recita del 12 febbraio: € 60 - 55 - 50 - 45 - 40 - 29
Biglietti ridotti del 20% per gli under 30 edel 10% per gli over 65
(riduzioni non valide per la recita del 12 febbraio)
18app: posto unico € 25 per la recita del 6 febbraio (per l’eventuale accompagnatore è previsto un biglietto con uno sconto del 50%); condizioni valide fino a esaurimento dei posti riservati all’iniziativa
Un’ora prima degli spettacoli, eventuale vendita di posti con una riduzione del 20% sul prezzo intero
(riduzione non valida per la recita del 12 febbraio)
Biglietteria e Informazioni
TEATRO REGIO
Piazza Castello, 215 - 10124 Torino
Tel. 011.8815.1 - Fax 011.8815.214
Biglietteria Teatro Regio
Tel. 011.8815.241/242
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Orario di apertura:
da martedì a venerdì: 10.30-18
sabato: 10.30-16
un’ora prima degli spettacoli
Informazioni
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Carte ammesse: Visa e Mastercard
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Altre Biglietterie
INFOPIEMONTE - TORINOCULTURA
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Info: Numero verde 800.329329
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