L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

 

30 — luglio ore 21.00

“Omaggio a Beethoven”

Antonio Pappano

dirige l’Orchestra dell’Accademia

Nazionale di Santa Cecilia

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93

Beethoven cominciò a lavorare alla Sinfonia n. 8 nel 1811 e, dopo numerosi rimaneggiamenti, arrivò a completarla già nell'estate del 1812. Fu una realizzazione a tempo di record per le abitudini del maestro. Dopo una prima esecuzione privata, avvenuta nell'aprile 1813 presso la residenza dell'arciduca Rodolfo, fu presentata per la prima volta al pubblico il 27 febbraio 1814 a Vienna. Questa Sinfonia è la più breve e più atipica delle composizioni sinfoniche di Beethoven. Di carattere brillante e spirituale, segna un ritorno inatteso a una forma decisamente classica, consona ai modelli di Mozart e Haydn. Tuttavia, salvo l'aspetto formale della composizione, per esempio il ritorno del minuetto come terzo movimento o la breve durata della composizione nel suo insieme, la sinfonia n. 8 rimane indubbiamente un'opera della maturità artistica del compositore per la cura del lavoro strumentale e il sapiente sviluppo del gioco armonico.

Sinfonia n. 5 in do minore op. 67

Questa Sinfonia, dedicata al principe Lobkowitz e al conte Rasumovsky, fu composta tra il 1807 e l’inizio del 1808 (i primi abbozzi risalgono in realtà al 1804) e fu eseguita il 22 dicembre 1808 al Theater an der Wien (Vienna), ma alla prima esecuzione non ebbe il successo sperato, soprattutto a causa delle condizioni climatiche particolarmente rigide e della lunghezza eccessiva del programma musicale. È il lavoro sinfonico di Beethoven che ebbe una gestazione più lunga e travagliata (si pensi che i primi abbozzi nascono quando l’autore stava ancora lavorando alla Sinfonia n. 3, anche se alcune idee risalgono addirittura a dieci anni prima; la conclusione del lavoro si intreccia con la composizione della Sinfonia n. 6). Questo sforzo creativo doveva tradursi in una delle partiture più innovative di Beethoven, sotto i differenti profili della complessità e varietà di scrittura, della coerenza interna e delle ambizioni concettuali. Tutto ciò contribuisce a fare della Quinta forse il brano classico più conosciuto al mondo, autentica icona della musica classica tout-court, capace ancora di avere un impatto straordinario sul pubblico di ogni tempo.

3 — agosto ore 21.00

“Summertime”

Daniel Oren

dirige l’Orchestra Filarmonica

Salernitana “Giuseppe Verdi”

Solisti

Vittorio Grigolo

Sonya Yoncheva

La serata ha come protagonisti il soprano Sonya Yoncheva e il tenore Vittorio Grigolo, guidati dalla sapiente mano di Daniel Oren e accompagnati dall’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno, che condurranno il pubblico in un magico percorso musicale composto dalle più celebri arie e composizioni di Verdi, Puccini, Bizet.

Programma:

George Bizet

Carmen Suite

Giuseppe Verdi

Rigoletto, “La donna è mobile”

George Bizet

Carmen, “Habanera”

Gaetano Donizetti

Elisir d’amore, “Una furtiva lagrima”

Giuseppe Verdi

Il Trovatore, “Tacea la notte placida”

Giuseppe Verdi

La forza del destino, Overture

Giacomo Puccini

Tosca, “Recondita armonia”

Giacomo Puccini

Madama Butterfly, “Un bel dì vedremo”

Giuseppe Verdi

Nabucco, Overture

Giacomo Puccini

Tosca, Duetto atto I

Giacomo Puccini

La Bohème, “Che gelida manina”, “Mi chiamano Mimì”, “O soave fanciulla

13 — agosto ore 21.00

“Eduardo mio”

con Lina Sastri

Antonio Sinagra

dirige l’Orchestra Filarmonica

Salernitana “Giuseppe Verdi”


LINA SASTRI

in

“EDUARDO MIO “

maestro di vita e di palcoscenico

“Spettacolo in parole, musica e poesia che racconta il << mio Eduardo >> attraverso i miei ricordi personali della sua conoscenza in teatro e nella vita. L’ uomo Eduardo  attraverso lettere, poesie e qualche citazione delle sue opere. Il tutto accompagnato dalla musica. Che lui molto amava.”

Lina Sastri

Ensemble:

chitarra e direzione Maurizio Pica

chitarra/mandolino: Filippo D’ Allio - contrabasso Luigi Sigillo -violino: Gennaro Desiderio - pianoforte: Ciro Cascino - percussioni: Gianluca Mirra -fisarmonica sasa’ piedepalumbo

Orchestra Sinfonica del Teatro Verdi di Salerno

direttore Antonio Sinagra

Ideazione, drammaturgia e regia Lina Sastri

Orchestrazioni ed elaborazioni: Antonio Sinagra - Maurizio Pica

Collaborazione alla messa in scena e disegno luci: Bruno Garofalo

Coordinamento e produzione: Costantino Petrone

Fonici: Davide Faraso e Luigi  Di Martino

Datore luci: Gianni Caccia

Sarta: Rosaria Riccio

Amministrazione Studio Confor

22 — agosto ore 21.00

“Gala di Plácido Domingo”

con Plácido Domingo

Jordi Bernàcer

dirige l’Orchestra Filarmonica

Salernitana “Giuseppe Verdi”

Soprano

Saioa Hernández

Arie e duetti da Opera e Zarzuela di Verdi, Giordano, Giménez, Moreno-Torroba, Serrano, Sorozábal.

12 — settembre ore 21.00

“Arie d’Opera”

Maurizio Agostini

dirige l’Orchestra del Teatro di San Carlo

Soprano: Carmen Giannattasio

Programma

soprano Carmen Giannattasio

Francesco Cilea, da Adriana Lecouvreur  –  Io son l'umile ancella

Alfredo Catalani, da La Wally  –  Ebben? Ne andrò lontana 

Umberto Giordano, da Andrea Chénier – La mamma morta

tenore Saimir Pirgu

arie da definire

duetti soprano e tenore 

Giuseppe Verdi, da Un ballo in maschera - Teco io sto 

Giuseppe Verdi, da La Traviata - Libiamo ne' lieti calici

brani solo orchestra

Gioachino Rossini, da La gazza ladra - Overture

Pietro Mascagni, da L’amico Fritz - Intermezzo

Giacomo Puccini, da Le Villi – La tregenda

13 — settembre ore 21.00

Le quattro stagioni” di A. Vivaldi

Balletto del Teatro di San Carlo

Étoile: Giuseppe Picone

Spettacolo di Balletto

Le Quattro Stagioni

musica di Antonio Vivaldi coreografia di Giuseppe Picone

Nuova creazione
del Teatro di San Carlo costumi: Giusi Giustino

Balletto del Teatro di San Carlo

direttore del Balletto: Giuseppe Picone

I celebri concerti conosciuti come “Le Quattro Stagioni” furono pubblicati nel 1725 all’inizio della raccolta di Antonio Vivaldi “ll cimento dell’armonia e dell’inventione”, e sono tuttora tra le pagine più note e amate della musica barocca. La loro caratteristica è di essere “musica a programma”, in quanto ogni concerto era accompagnato da un breve sonetto che descrive le caratteristiche di una stagione: primavera, estate, autunno e inverno. Giuseppe Picone ha concepito su queste musiche una nuova coreografia che tiene conto della delicata situazione dell’emergenza sanitaria, valorizzando il distanziamento degli artisti in una innovativa ricerca sul movimento e sul gesto. Sua l’ideazione di un personaggio, il Vento, che interpreta come étoile insieme alle coreografie di insieme sulle stagioni.


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