L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli


STAGIONE SETTEMBRE . DICEMBRE 2021
SABATO 2, 23 OTTOBRE, 6, 13 NOVEMBRE ORE 11.00 SALA GRANDE

LEZIONI DI STORIA. I VOLTI DEL POTERE

Il potere è ambivalente. Ha associato o diviso gli uomini, si è sposato con la giustizia o si è manifestato nel modo più brutale. Nelle forme più diverse ha attraversato la storia, incarnandosi in un ristretto numero di persone che sono divenute simboli destinati a proiettarsi nei secoli. Nel passato, come oggi, il potere non si personifica soltanto nelle azioni di scaltri simulatori, trascinatori di folle, dittatori feroci: sono molteplici i suoi volti e gli strumenti per esercitarlo. Quattro grandi storici ci raccontano cosa è avvenuto nel mutare dei secoli.


SABATO 2 OTTOBRE ORE 11.00
MARIA GIUSEPPINA MUZZARELLI. Caterina da Siena, il potere di una madre non madre

Si nega il cibo fino allo sfinimento per non subire la volontà altrui. Parla con i potenti, financo col Papa, quando la prerogativa femminile era il silenzio. Si sposta nel mondo quando le sue sorelle restano recluse. Comanda, suggerisce, motiva, restando spesso in seconda linea, a tratti quasi annullandosi. Una donna che perfettamente combina la capacità di essere al tempo stesso dentro e fuori gli schemi della società del suo tempo.


Maria Giuseppina Muzzarelli insegna Storia medievale e Storia delle città all’Università di Bologna.
SABATO 23 OTTOBRE ORE 11.00
MICHELE CILIBERTO. Machiavelli, il potere della parola e delle armi

Sulla scena dell’azione politica l’uomo di potere deve essere capace di far leva anche sull’ambizione e sulle debolezze dei suoi interlocutori, destreggiandosi con abilità e astuzia nei momenti favorevoli come negli improvvisi rovesci della fortuna. Per il raggiungimento dei propri fini, la forza della parola di certo non è meno importante di quella delle armi. Un messaggio che, se già ci viene dalla retorica classica e umanistica, a maggior ragione risulta attualissimo oggi, nell'epoca della comunicazione.

Michele Ciliberto è presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, insegna Storia della filosofia moderna e contemporanea alla Scuola Normale Superiore.


SABATO 6 NOVEMBRE ORE 11.00
PAOLO GALLUZZI. Galileo, il potere della scienza

Marzo 1610. Galileo pubblica il Sidereus Nuncius, l’opera che afferma la validità della teoria eliocentrica delineata da Copernico. Il drammatico cambiamento di scenario segna l’inizio di un’età nuova – animata da personalità di straordinaria caratura intellettuale, quali Keplero, Cartesio, Newton – un’età nella quale sono rimessi in questione non solo i principi della cosmologia, ma anche quelli della fisica e della filosofia, della religione e dell’antropologia. Una rivoluzione epocale!


Paolo Galluzzi è Direttore del Museo Galileo di Firenze.
SABATO 13 NOVEMBRE ORE 11.00
ALBERTO MARIO BANTI. Napoleone, il potere delle idee
E' con lui che si afferma la prima dittatura “democratica”, formalmente ratificata da un plebiscito popolare; è lui che compie il gesto inaudito di incoronarsi “Imperatore” da solo; è sempre lui che, distribuendo potere ai suoi familiari, pare riconfermare il valore ereditario del sangue... Tutto questo dallo stesso uomo che, prima di ogni battaglia, per anni aveva caricato di entusiasmo e infinita fiducia i suoi soldati, facendo leva sul valore universale delle idee egualitarie della Rivoluzione.
Alberto Mario Banti insegna Storia contemporanea all’Università di Pisa.

 


LUNEDÌ 18 OTTOBRE ORE 20.00
SALONE DELLE SCENOGRAFIE
ENSEMBLE CONCERTO DI MARGHERITA

GIOCO DELLA CIECA


IN COLLABORAZIONE CON SETTIMANE BAROCCHE DI BRESCIA

Prendendo come ispirazione le opere vocali e strumentali di compositori italiani della fine del XVI e dell'inizio del XVII secolo come de Wert, Caccini, Kapsberger, Frescobaldi e d'India, l'ensemble Concerto di Margherita presenta una favola di un amante archetipico, colto, come Amaryllis in La commedia di Guarini, in un gioco crudele di Blind Man's Bluff. I musicisti suonano e cantano contemporaneamente durante tutto il concerto, accompagnando il pubblico sul sentiero dell'amante: nato nell'innocenza arcadica, accecato e deluso dall'amore, perso e disorientato nel buio e confortato nell'oscurità.


PROGRAMMA

 

 

Improvvisazioni su La Gazzella

 

 

Giovanni Girolamo Kapsberger

da Libro secondo d'arie

Veri diletti

Francesca Caccini

da La Liberazione di Ruggiero dall'isola di

Aure Volanti (Coro di Damigelle)

 

Alcina

 

Sigismondo d'India

da Primo libro di Villanelle a 3, 4 e 5 voci

Occhi belli, occhi sereni

Claudio Monteverdi

da Il terzo libro dei madrigali

Lumi miei, cari lumi

Giaches de Wert

da L'undecimo libro di madrigali a cinque

O primavera gioventù dell'anno, O

 

voci

dolcezze amarissime, Ma se le mie

 

 

speranze

Giulio Caccini

da Le nuove musiche

Amarilli, mia bella

Giovanni Girolamo Kapsberger

da Libro secondo

Che fai tu

Sigismondo d'India

da Secondo libro di villanelle a 3, 4 e 5 voci

Occhi de' miei desiri

Sigismondo d'India

da Le musiche per due voci

Su, su prendi la cetra o pastore

Girolamo Frescobaldi

da Primo libro d'arie musicali

Donna siam' rei di morte

Sigismondo d'India

da Primo libro di Villanelle a 3, 4 e 5 voci

Amorosi miei sol

Giovanni Girolamo Kapsberger

da Libro Primo di Sinfonie a 4 voci

Sinfonia à 4

Sigismondo d'India

da Le Musiche da cantar

Cara mia cetra

Giaches de Wert

da L'undecimo libro di madrigali a cinque

E s’altri non m’inganna, O

 

voci

lungamente sospirato

Giovanni Girolamo Kapsberger

da Libro quarto d'intavolatura di chitarrone

Passacaglia

Giulio Caccini

da Le nuove musiche

Queste lagrime amare

Giaches de Wert

da Primo libro di madrigali a quattro voci

Chi mi fura il ben mio

Giovanni Giacomo Gastoldi

da Quarto libro de' Madrigali

Cieco Amor


ENSEMBLE CONCERTO DI MARGHERITA
Francesca Benetti tiorba, chitarra barocca, voce
Tanja Vogrin arpa, voce
Giovanna Baviera viola da gamba, voce
Ricardo Leitão Pedro tiorba, chitarra barocca, liuto, voce
Rui Stähelin tiorba, liuto, voce

 


ENSEMBLE CONCERTO DI MARGHERITA

L’Ensemble Concerto di Margherita nasce a Basilea nel 2014 dall’incontro di Francesca Benetti, Tanja Vogrin, Giovanna Baviera, Rui Staehelin e Ricardo Leitao Pedro nel periodo del loro studio presso la Schola Cantorum Basiliensis. Il repertorio su cui l’ensemble focalizza la propria ricerca è quello madrigalistico italiano di fine ‘500, con particolare attenzione ai compositori che furono attivi alla corte estense di Ferrara come Giaches de Wert o Ludovico Agostini. Una particolare attenzione va alle composizioni dedicate al Concerto delle Donne a Ferrara come i madrigali a uno, due, tre soprani di Luzzasco Luzzaschi in cui viene esaltata la vocalità femminile dell’Ensemble. I momenti vocali si equilibrano con una parte esclusivamente strumentale in cui si può godere di Canzoni del primo barocco italiano, tra cui, ad esempio, quelle di Girolamo Frescobaldi. Il gruppo si esibisce sin dall’inizio della sua programmazione in luoghi storici di grande prestigio quali Palazzo Schifanoia a Ferrara, la Fondazione Tagliavini di Bologna e Villa i Tatti (centro di ricerca sul rinascimento italiano dell’Università di Harvard) a Firenze. Il lavoro di questo Ensemble e la sua costante ricerca di un equilibrio espressivo tra voci e strumenti è proiettato verso un futuro di sperimentazione e analisi del repertorio madrigalistico italiano a cavallo tra i due secoli.

 


MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE ORE 20.00
SALA GRANDE

ORCHESTRA STU.D.I.O. DEL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO DI BRESCIA


PIER CARLO ORIZIO DIRETTORE
Concerto dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale
In collaborazione con Casa della Memoria e Conservatorio Luca Marenzio di Brescia

La Fondazione del Teatro Grande inserisce in cartellone la riprogrammazione del concerto per il Giorno della Memoria 2020 che a causa della pandemia non si era potuto svolgere. Realizzato in collaborazione con il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia e con Casa della Memoria, l’evento sarà offerto gratuitamente alla Città e vedrà protagonista l’Orchestra STU.D.I.O. del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia diretta dal Maestro Pier Carlo Orizio. Il progetto STU.D.I.O. nasce come un laboratorio/bottega di pratica professionale orchestrale in cui insegnanti e studenti si esibiscono fianco a fianco.


PIER CARLO ORIZIO

Nato a Brescia nel 1963, Pier Carlo Orizio si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Sergio Marengoni e in direzione d’orchestra con Donato Renzetti, frequentando altresì i corsi di perfezionamento tenuti da Emil Tchakarov (Venezia 1988) e da Leonard Bernstein (Roma 1989). Ha diretto alcune delle principali orchestre europee tra le quali la Filarmonica di San Pietroburgo, la Russian National, l’Orchestra Filarmonica Nazionale Armena, la Camerata Salzburg con Salvatore Accardo solista, la Tchaikovsky Symphony, la Danish National Symphony. Con la Prague Philharmonia ha registrato per la RAI il Concerto n. 1 di Beethoven e il Concerto di Schumann, solista Martha Argerich. Un rapporto speciale lo lega alla Cina, ove è stato direttore artistico del Beijing International Piano Festival. Dal 2008 ha diretto nelle principali sale cinesi orchestre quali la Beijing Symphony e la Shenzhen Philarmonic Orchestra. Nella sua attività concertistica ha collaborato con nomi leggendari quali Mstislav Rostropovich, Sir James Galway, Rudolf Buchbinder, Boris Berezovsky su invito dei maggiori festival europei. Profondamente interessato alla musica del nostro tempo, ha diretto brani di Arvo Pärt, Sofia Gubaidulina, Krzysztof Penderecky (solista al flauto Massimo Mercelli) e prime assolute, tra gli altri, di Giancarlo Facchinetti e Mauro Montalbetti. Nell’aprile del 2018 Pier Carlo Orizio ha diretto nuovamente la prestigiosa Russian National Orchestra: a Mosca per l’inaugurazione del Festival Rostropovich, solista al pianoforte Mikhail Pletnev, e alla Royal Opera House di Muscat, in Oman, solista al violino Sergej Krylov. Nel luglio 2018 ha diretto la Zagreb Philharmonic Orchestra con solisti Julian Rachlin e Mischa Maisky. Nel 2019 ha esordito con alcune delle più importanti orchestre europee quali la Royal Philharmonic Orchestra e la Belgian National Orchestra. È docente di Direzione d’orchestra presso il Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia.


ORCHESTRA STU.D.I.O. DEL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO DI BRESCIA

Il Progetto STU.D.I.O. nasce nel 2017 con l’intento di fornire agli studenti di fascia accademica del Conservatorio che hanno superato una selezione con audizione, un laboratorio/bottega di pratica professionale orchestrale “a fianco” dei docenti. Contemporaneamente l’Orchestra offre alla città e al territorio bresciano un gruppo sinfonico di qualità in grado di eseguire eccellentemente anche il grande repertorio sinfonico. L’idea di costituire un’orchestra con la presenza di insegnanti e studenti non è certamente nuova, ma l’originalità del progetto sta nell’aver previsto che ad ogni leggio siano seduti a fianco, soprattutto per la sezione di fiati, un docente e uno studente. Questo consente agli studenti di apprendere sul campo il “mestiere” e di vivere direttamente e in maniera completa le fasi di realizzazione dell’esecuzione, dalla lettura delle parti, che avviene in classe già prima delle prove d’insieme, all’esecuzione pubblica. Tutto il progetto è supportato da borse di studio a favore dei selezionati. Inoltre spesso l’Orchestra si esibisce senza Direttore sul podio, ma diretta dal Primo Violino, così come nella tradizione fino a buona parte dell’ottocento. Questo richiede ad ogni esecutore una particolare preparazione ed attenzione e fornisce agli studenti un’esperienza professionalizzante che difficilmente avranno modo di sperimentare in Italia e, nel contempo, fornisce al pubblico un elettrizzante esempio di virtuosismo, anch’esso raramente riscontrabile. Per realizzare quanto sopra brevemente descritto è certamente necessaria la collaborazione di docenti con lunga e consolidata esperienza nell’esecuzione del repertorio cameristico e sinfonico che il Conservatorio di Brescia ha la fortuna di avere nel proprio organico di docenti. Ma quello che contraddistingue l’Orchestra, e che crea esecuzioni coinvolgenti per il pubblico presente, sono elementi che vanno oltre la professionalità dei singoli componenti: lo spirito di gruppo, il piacere di fare musica insieme con i giovani e per i giovani, il sorriso che nasce dal piacere di una esecuzione soddisfacente che un vero professionista non perde mai. L’organico orchestrale varia da un minimo di 35 elementi ad un massimo di 75, a seconda del repertorio affrontato. Abitualmente vengono realizzate quattro produzioni all’anno, di cui due senza Direttore, per un totale di otto/dieci concerti all’anno nella città di Brescia e in provincia. I programmi spaziano dal repertorio sinfonico del ‘700/’800 al grande repertorio sinfonico del ‘900. Ad es. dalle sinfonie di Haydn, Mozart e Beethoven alle composizioni per grandi organici di Ravel o Bernstein, passando per Mendelssohn e Mahler. L’Orchestra è attenta anche a valorizzare autori della tradizione bresciana che certamente meritano maggiore attenzione, come accaduto con Antonio Bazzini di cui è stato eseguito il Poema Sinfonico “Francesca da Rimini”, sia al Teatro Sociale di Brescia che in altre occasioni.

 


SABATO 30 OTTOBRE ORE 20.00
SALA GRANDE
COMPAGNIA VIRGILIO SIENI

LA NATURA DELLE COSE


Dal De rerum natura di Lucrezio
Regia, coreografia, scene Virgilio Sieni
Collaborazione alla drammaturgia e traduzioni Giorgio Agamben
Con Ramona Caia, Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo Musiche originali Francesco Giomi
Voce Nada Malanima
Costumi Geraldine Tayar ed Elena Bianchini
Strutture gonfiabili Fly In Balloons s.r.l.
Maschere animali Chiara Occhini
Prosthesis e consulenza meccanismi, automazioni Giovanna Amoroso e Istvan Zimmermann-Plastikart Si ringrazia Tempo Reale Firenze
Produzione 2008
Teatro Metastasio - Stabile della Toscana
Compagnia Virgilio Sieni
Collaborazione alla produzione Torinodanza
CANGO Cantieri Goldonetta Firenze
La Compagnia è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura, Comune di Siena - Assessorato alla Cultura. Nuovo allestimento 2019
SEMPRE PIÙ TENUE di Virgilio Sieni

La natura delle cose, la scena come messa a nudo del corpo. Ogni momento è tenue, e il gruppo dei cinque danzatori, inteso come un corpo unico, procura gesti allo spazio, gesti non rituali ma una continua liberazione del gesto in un altro. Si apre con un simulacro, non un’immagine. Si stacca dal corpo del danzatore o dell’uomo, quest’immagine della mente che ha la capacità di spostare la percezione del proprio equilibrio: in effetti nell’incubo, come nell’immagine riflessa, si può dire che lo sguardo non è rivolto verso l'interno ma si azzera per concedere spazio ad altro e all’altro; e il simulacro ci guida nella danza come nelle tre scene. Venere attraversa tre età. Prima undicenne, poi bambina di due anni, infine anziana di ottanta. Non un’esatta ciclicità ma un rimbalzo nel tempo, non un’inversione temporale ma la traccia della memoria nel corpo dell’adulto. In questo senso la struttura è stata determinata dalla postura del corpo e di come esso si è costruito nelle epoche. Venere prima è sospesa; poi tocca terra, busto eretto perfettamente in asse; infine, nella terza scena, dal vuoto ci guarda negli occhi, ventre a terra. Venere, dunque, è anche discesa, caduta e declinazione, è lo sguardo di ogni momento, sempre più tenue. Per venti minuti Venere non mette piede in terra, veramente. Una fonte d’incanto e di delizia, sospesa, sorretta e agita da quattro uomini che la guidano nella dinamica. Ogni volta, limitandosi a un andamento adagio con cedimenti continui, si pensa alle inclinazioni che subiscono gli atomi in un momento incerto, quando, durante la loro caduta verticale, incontrano un punto imprecisato in assenza di materia. Così non penso al volo, quanto a un meccanismo messo in partitura dove il corpo di Venere è clinamen, quella piccolissima declinazione e tensione degli atomi indicata da Lucrezio. Sono le immagini che scorrono a definire il corpo come momentaneo, membrana sottile che tende incessantemente a staccarsi. E in effetti la danza nella seconda scena strappa le immagini, i simulacri, dal corpo del danzatore, e tende la pelle per disporre i “quasi organi” che rumoreggiano dentro e che qui “impressionano” per il martellante isolamento di ogni figura, di ogni atomo di dinamica: Venere stacca fisicamente le membra per disporle e adattarle alla danza, o meglio, alle sospensioni della danza. La terza scena si presenta come coniunctum e eventum. Un incontro momentaneo prodotto dal clinamen: vuoti continui di spazio dove l’anziana, tra inesistenti tuoni, nebbie, vulcani e pestilenze, dà uso di sé nel declinare con arte lo sguardo ad ogni gesto. E in tutto questo esserci nello spettacolo a cosa guardiamo infine? Vi è lo spazio tra delizia e amaro che possa riscattare il teatro. E il teatro, non solo quello dell’ora notturna, ma il pane che azzanniamo quotidianamente come necessità e desiderio, è ancora quell’urto indefinito nella “momentaneità” di chi guarda, di chi partecipa? Ancora, oggi, varcando gli spazi che accolgono i corpi, immagino sempre un danzatore, o un angelo, un beato senza organi, che fa nascere il ballo da una sempre tenuissima e tesissima musica interiore.


VIRGILIO SIENI

Virgilio Sieni è danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Crea il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e dell’individuo, approfondendo i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo. Si forma in discipline artistiche e architettura dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. Approfondisce tecniche di danza moderna, classica, release con Traut Streiff Faggioni, Antonietta Daviso, Katie Duck. Nel 1983, dopo quattro anni di studio sul senso dell’improvvisazione tra Amsterdam, Tokyo e New York, fonda la compagnia Parco Butterfly e nel 1992 la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena internazionale. Dal 2003 dirige Cango Cantieri Goldonetta Firenze, il Centro Nazionale di produzione per la danza nato per sviluppare ospitalità, residenze, spettacoli e progetti di trasmissione fondati sulla natura dei territori. Nel 2007 fonda l'Accademia sull’arte del gesto, contesto innovativo di formazione rivolto a professionisti e cittadini sull’idea di comunità del gesto e sensibilità dei luoghi. Nel 2018 fonda La Scuola sul Gesto e il Paesaggio, un contesto di formazione per approfondire la relazione tra corpo e territorio: dalla natura al gesto e viceversa, dalla memoria del movimento alla creazione di nuove geografie urbane. Gli è stato assegnato per tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011); nel 2011 il premio Lo Straniero e nel 2013 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et de Lettres dal Ministro della cultura francese. È stato Direttore della Biennale Danza dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo e sull’idea di polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica. Lavora per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei internazionali, realizzando parallelamente progetti rivolti alla geografia della città e dei territori che coinvolgono intere comunità sui temi dell’individuo e della moltitudine poetica, politica, archeologica. Oltre alle numerose creazioni coreografiche per la sua Compagnia. nel 2017 inizia un percorso di condivisione artistica con Mimmo Cuticchio, indagando la relazione tra corpo e marionetta, danza e opera dei pupi che confluisce nello spettacolo Nudità (2018) come momento finale del triennio svolto a Palermo. Nel 2019, riprendendo il percorso decennale di creazione con persone non vedenti, nasce Danza Cieca, un duetto con Giuseppe Comuniello, uno spettacolo sull’idea di spazio tattile, indagando la relazione percettiva tra gesto e incontro, attesa e tattilità.


GIORGIO AGAMBEN

Giorgio Agamben si laurea nel 1965 presso l'Università di Roma con una tesi sul pensiero politico di Simone Weil. Negli anni sessanta, a Roma frequenta intensamente Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Ingeborg Bachmann. Nel 1966 e nel 1968, partecipa ai seminari di Martin Heidegger a Le Thor (su Eraclito ed Hegel). Nel 1974 è a Parigi per insegnare come lettore di Italiano presso l'Università di Haute-Bretagne. Studia linguistica e cultura medievale e stringe amicizia con Pierre Klossowski e Italo Calvino. Grazie alla cortesia di Frances Yates, si occupa di un lavoro di ricerca presso la biblioteca del Wartburg Institute a Londra. Prepara il libro Stanze, La parola e il fantasma nella cultura occidentale (Einaudi 1977). Tornato in Italia, dal 1978 dirige per Einaudi l'edizione italiana delle Opere complete di Walter Benjamin, di cui ritrova importanti manoscritti. Dal 1986 al 1993, è Directeur de programme presso il Collège International de Philosophie (Parigi). Dal 1988 al 1982 è Professore associato di Estetica presso l'Università di Macerata. Dal 1993 al 2003 è Professore associato di Estetica presso l'Università di Verona. A partire dagli anni novanta, si occupa di Filosofia politica. Attraverso una rilettura della Politica aristotelica e del pensiero di Michel Foucault e di Carl Schmitt, elabora una teoria del rapporto fra diritto e vita e una critica del concetto di sovranità (Homo sacer, Einaudi 1995). Dal 1994, è regolarmente Visiting Professor nelle università americane. Nominato nel 2003 Distinguished Professor presso la New York University, abbandona l'incarico per protesta contro la politica del governo statunitense. Dal novembre 2003 è professore di Estetica presso la Facoltà di Design e Arti della IUAV.


FRANCESCO GIOMI

Compositore e musicista, insegna musica elettronica al Conservatorio di Musica di Bologna ed è direttore di Tempo Reale, centro di produzione ricerca e didattica musicale fondato da Luciano Berio a Firenze nel cui ambito ha guidato l’equipe di live electronics in importanti teatri e festival di tutto il mondo. È attivo da molti anni come compositore di opere legate alle nuove tecnologie; dal 2001 collabora regolarmente con la Compagnia Virgilio Sieni componendo la parte musicale e curando la regia del suono di diversi spettacoli; nel 2003 e 2009 ottiene la commissione di nuove opere musicali dal prestigioso GRM di Parigi mentre nel 2008 è vincitore dell'International Rostrum of Electroacoustic Music tenutosi a Lisbona. Sue opere sono regolarmente eseguite in tutto il mondo in festival, rassegne e concerti di musica contemporanea e selezionate o premiate in concorsi italiani ed esteri. Come regista del suono collabora con compositori e musicisti di prestigio oltre che con orchestre e ensemble italiani e stranieri. È recentemente uscito per Zanichelli il suo libro sulla musica digitale Rumore bianco.

 


DOMENICA 31 OTTOBRE ORE 11.00 DOMENICA 28 NOVEMBRE ORE 11.00 SALONE DELLE SCENOGRAFIE

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

L’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle varie formazioni, anche quelle più desuete. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 a oggi – affrontando dei viaggi musicali che si svolgono o sotto forma di omaggi a compositori che hanno fatto la storia della musica, o per aree geografiche, o mettendo in risalto un particolare strumento e affrontando un programma che lo metta nel giusto risalto. L’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.


DOMENICA 31 OTTOBRE ORE 11.00
PROGRAMMA
Alexander Rêverie Orientale Glazunov

Johannes Brahms Quintetto in si minore per clarinetto e archi, op. 115


ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Igor Armani clarinetto
Marco Mandolini violino
Daniele Richiedei violino
Joël Imperial viola
Sandro Laffranchini violoncello
DOMENICA 28 NOVEMBRE ORE 11.00
PROGRAMMA
Witold LutoslawskiDance Preludes, per clarinetto e pianoforte
Alban BergAdagio,perviolino,
clarinetto e pianoforte
Aram Khachaturian Trio per violino, clarinetto e pianoforte
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE Daniele Richiedei violino Mirco Ghirardini clarinetto Andrea Rebaudengo pianoforte
 
LUNEDÌ 1 NOVEMBRE ORE 20.00
SALONE DELLE SCENOGRAFIE

ENSEMBLE ZEFIRO


I CONCERTI DA CAMERA DI VIVALDI
IN COLLABORAZIONE CON SETTIMANE BAROCCHE DI BRESCIA

Nello sterminato catalogo delle composizioni di Antonio Vivaldi si evidenzia un cospicuo gruppo di composizioni definite “Concerti da camera”, ovvero scritte per un numero limitato di strumenti e senza la parte dell’orchestra. L’Ensemble Zefiro – punto di riferimento in ambito internazionale per il repertorio di musica da camera del ‘700 e ‘800 con strumenti d’epoca – presenta una selezione di questi ventidue concerti che Vivaldi compose fra il 1717 e i successivi anni Venti, concerti che si caratterizzano non solo per la loro varietà, ma soprattutto per l'impiego di strumenti a fiato le cui peculiarità evidenziano il grande virtuosismo degli esecutori del tempo.


PROGRAMMA
Antonio VivaldiConcerto RV 94 per flauto, violino, oboe, fagotto e basso continuo
Trio RV 103 per flauto, oboe e fagotto
Sonata n. 2 RV31 per violino e basso continuo
Concerto La Tempesta di Mare RV98 per flauto, violino, oboe, fagotto e basso
continuo
Quartetto RV 801 per violino, oboe, fagotto e basso continuo
Concerto RV 107 per flauto, violino, oboe, fagotto e basso continuo
ENSEMBLE ZEFIRO
Lorenzo Cavasanti flauto dolce
Paolo Grazzi oboe
Rossella Croce violino
Alberto Grazzi fagotto
Paolo Zuccheri violone
Anna Fontana clavicembalo

 


ENSEMBLE ZEFIRO

Nel 1989 gli oboisti Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi, e il fagottista Alberto Grazzi, fondano Zefiro, un complesso con organico variabile specializzato nel repertorio del Settecento in cui i fiati hanno un ruolo di primo piano. In questi anni Zefiro è diventato un punto di riferimento, in ambito internazionale, per il repertorio di musica da camera del ‘700 e dell’800 con strumenti d’epoca. I suoi fondatori, insegnanti presso i Conservatori di Musica di Amsterdam, Barcellona, Mantova, Verona, Milano, sono considerati tra i più validi esecutori nell’ambito della musica antica e apprezzati solisti di famose orchestre; si avvalgono della collaborazione dei migliori strumentisti in campo europeo. Zefiro è presente nei principali festival europei di musica (Amsterdam, Aranjuez, Barcellona, Bonn, Ginevra, Graz, Helsinki, Innsbruck, Liegi, Lione, Londra, Malmö, Manchester, Milano, Monaco di Baviera, Palma di Mallorca, Parigi, Potsdam, Praga, Ravenna, Regensburg, Salisburgo, Stoccarda, Utrecht, Vienna) e con tournée in Israele, in Egitto, in Sud America (Cile, Argentina, Uruguay e Brasile), in Giappone, Canada, Corea e Stati Uniti. Zefiro è stato scelto dalla televisione belga per un documentario su Vivaldi e ha al suo attivo la registrazione di 18 CD, tra cui le Sei sonate di Zelenka, la musica per insieme di fiati e I divertimenti per fiati e archi di Mozart, la musica per fiati di Beethoven, la Water Music di Music di Händel e Wassermusik di Telemann, gli arrangiamenti per 13 strumenti a fiato di arie da Opere di Mozart e la pubblicazione dei Concerti per vari strumenti e Concerti per Oboe di Vivaldi. Zefiro si è impegnato anche nella riscoperta di sconosciuti marimarchevoli autori di fine Settecento, quali Georg Druschetzky e Luigi Gatti, dedicando loro delle importanti registrazioni discografiche. Le registrazioni più recenti, pubblicate da Sony Music – Deutsche Harmonia Mundi, riguardano i concerti di Johann Friedrich Fasch e “The Musick for the Royal Fireworks” di Händel. Alcuni di questi CD hanno ricevuto diversi riconoscimenti e premi internazionali, tra cui il “Grand Prix du Disque”, il “Premio Nazionale Classic Voice”, l’Editor’s Choice di Gramophone, le “Choc du Monde de la Musique de l’année 2007”, il “Diapason d’Or de l’année 2009”. L’attività dell’ensemble si divide in tre organici: ensemble da camera, gruppo di fiati [Harmonie] e Orchestra barocca proponendo una grande varietà di programmi dall’ampio repertorio del Settecento: dai concerti a 5 e per strumenti solisti di Vivaldi alle opere teatrali e musica festiva di Händel, dalle cantate di Bach alle Messe di Haydn, fino alla musica per fiati di Mozart, Beethoven e Rossini.


MERCOLEDÌ 17 NOVEMBRE ORE 20.00
SALA GRANDE
HOFESH SHECHTER COMPANY SHECHTER II

POLITICAL MOTHER UNPLUGGED


Coreografia e musica Hofesh Shechter
Designer video proiezioni Shay Hamias
Disegno luci originale Lee Curran
Disegno costumi originale Merle Hensel
Collaborazione musicale originale Nell Catchpole e Yaron Engler

Nel 2020 Hofesh Shechter ha festeggiato il decimo anniversario del suo iconico capolavoro Political Mother, creandone una nuova e potente versione per la compagnia giovanile Shechter II. Basandosi su una originale composizione musicale a cura dello stesso Shechter, Political Mother Unplugged evoca la ferocia e lo spirito della prima versione, trasportandola in una nuova era e per una nuova generazione di danzatori, scelti tra i più talentuosi del mondo. Political Mother Unplugged conduce lo spettatore in un universo di rare emozioni e di intense sensazioni in cui i movimenti tribali di Shechter, le incredibili doti dei suoi danzatori, la musica vibrante e un raffinato gioco di luci e proiezioni creano un’esperienza unica.


HOFESH SHECHTER

Hofesh Shechter è riconosciuto come uno degli artisti più emozionanti di oggi ed è noto per la composizione di partiture musicali d’atmosfera a complemento della fisicità peculiare delle sue coreografie. Le sue creazioni per la Hofesh Shechter Company sono: Uprising, In your rooms, The Art of Not Looking Back, Survivor (in collaborazione con Antony Gormley al Barbican di Londra), Sun, Political Mother, barbarians e Gran Finale. Le sue creazioni sono presenti nel repertorio delle più importanti compagnie di danza nel mondo, tra queste: Royal Ballet, Netherlands Dance Theatre 1, Alvin Ailey American Dance Theatre, Bern Ballet, Carte Blanche Dance Company, Candoco, Batsheva–TheYoung Ensemble. Hofesh Shechter ha lavorato come coreografo per il teatro, la televisione e l’opera lirica. È artista associato al Sadler’s Wells Theater di Londra.

 


GIOVEDÌ 18 NOVEMBRE ORE 20.00
SALONE DELLE SCENOGRAFIE
SENTIERI SELVAGGI

EXTREME MINIMALISM

Sentieri selvaggi torna al minimalismo, corrente artistica che ha segnato la storia dell'ensemble, a partire dalle intuizioni dei suoi pionieri: dal “processo additivo” di Philip Glass agli happening di Terry Riley e alle illusioni acustiche di Steve Reich. Nei loro lavori della seconda metà degli anni ’60 il materiale musicale è estremamente ridotto, il tempo diventa terreno di sperimentazione e la musica un flusso di energia. A chi ascolta non resta che prestare attenzione, fin nei minimi dettagli, a un apparentemente semplice “gesto” musicale e al suo dispiegarsi nel tempo.


PROGRAMMA
Philip GlassMusic in Fifths
Philip GlassMusic in similar Motion
Terry RileyKeyboard Study n° 2
Steve ReichPhase Patterns
Steve ReichMusic for pieces of wood
Steve ReichFour Organs
SENTIERI SELVAGGI
Valentina Messa, Giovanni Mancuso, Carlo Boccadoro, Andrea Rebaudengo Organi elettrici Mirco Ghirardini Maracas

Sentieri selvaggi nasce nel 1997 da un'idea di Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto con lo scopo di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. Fin dall'esordio i concerti di Sentieri selvaggi si caratterizzano per le informali presentazioni parlate di ogni brano. L’attività di Sentieri selvaggi si articola nell'organizzazione di una stagione musicale a cadenza annuale, in un'intensa attività concertistica e nella realizzazione di progetti speciali. Nel 2009 Sentieri selvaggi segue lo storico partner Teatridithalia nella nuova e prestigiosa sede del Teatro Elfo Puccini di Milano, diventandone ensemble in residence e portandone così la propria stagione musicale. Sentieri selvaggi è regolarmente ospite delle più prestigiose stagioni musicali italiane (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Società del Quartetto di Milano), dei maggiori eventi culturali del nostro paese (Festival della Letteratura di Mantova, Notte Bianca di Roma, Festival della Scienza di Genova, MITO SettembreMusica) e di importanti festival internazionali (Bang On A Can Marathon di New York, SKIF Festival di San Pietroburgo, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival Ilkhom di Tashkent, Uzbekistan). Sentieri selvaggi diffonde il proprio repertorio anche in contesti inusuali, in spazi alternativi alla consueta sala da concerto come gallerie d'arte, piazze, strade, centri commerciali e università, dando ampio spazio ad attività trasversali con scrittori, architetti, scienziati, video-maker, attori, registi, musicisti rock e jazz. Il gruppo stringe nel corso degli anni collaborazioni con i più importanti compositori internazionali come Nyman, Glass, Lang, Andriessen, MacMillan, Bryars, Wolfe, Vacchi e promuove una nuova generazione di compositori italiani quali Antonioni, Colasanti, Mancuso, Montalbetti e Verrando. Il catalogo di produzioni editoriali e discografiche del gruppo conta oltre 10 titoli realizzati per Einaudi, RaiTrade, MN Records, Velut Luna, Sensible Records. Capitolo importante nel lavoro di Sentieri selvaggi sono poi le produzioni di teatro musicale, con allestimenti quali L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Michael Nyman, The Sound of a Voice di Philip Glass, Il sogno di una cosa con musiche di Mauro Montalbetti, che coinvolgono un pubblico ancora più vasto. La presidenza dell'Associazione è affidata ad Angelo Miotto e la direzione artistica e musicale dell'ensemble a Carlo Boccadoro.

 


MARTEDÌ 23 NOVEMBRE ORE 20.00
SALA GRANDE

DADA MASILO | THE DANCE FACTORY

THE SACRIFICE

Dopo i suoi Swan Lake, Carmen e Giselle, Dada Masilo torna a interpretare i grandi classici del balletto avvicinandosi, questa volta, alla Sagra della Primavera di Stravisnkij.

Ma non è la fusione e la sovrapposizione di danze e bagagli culturali differenti a muovere questa volta la coreografa, che sembra invece rivolgersi al minimalismo e all’energia della danza Tswana, nata nel Botswana e unica per ritmo ed espressività. «Malgrado la mia formazione fino a oggi non ho mai studiato il movimento Tswana – racconta – eppure è parte della mia cultura e delle mie origini».

Cosa è oggi un sacrificio? Ed è davvero necessario per il cambiamento? A partire da queste domande la coreografa costruisce un nuovo tessuto narrativo che la conduce a lavorare sulla sua identità: i canti collettivi, i riti ma anche il dolore e la sofferenza che gli umani possono infliggersi vicendevolmente.

Con una comunità di dodici interpreti in scena, Dada Masilo presenta il suo spettacolo come un punto interrogativo sulla possibilità di raccontare e scrivere una nuova Storia che possa liberarci dalla crudeltà.


THE SACRIFICE
Ispirato a La sagra della primavera di Igor Stravinsky
Coreografia Dada Masilo
Musica Philip Miller
DADA MASILO

Nata a Johannesburg, Sudafrica, all’età di 11 anni inizia a frequentare la Dance Factory. A 19 anni viene ammessa al P.A.R.T.S. (Performing Arts Research and Training Studios) di Anne Teresa de Keersmaeker a Bruxelles, dove resta per due anni. Ritorna in Sudafrica nel 2008 dove viene insignita del premio “Standard Bank Young Artist Award for Dance”. Riceve tre commissioni da parte del National Arts Festival (la più importante manifestazione artistica del Sudafrica), nascono così Romeo and Juliet (2008), Carmen (2009) e Swan Lake (2010). Dal 2012 presenta regolarmente le sue creazioni in Europa.Nel 2016 presenta Swan Lake in Canada, in Europa e al Joyce Theater di New York, ricevendo una candidatura per il Bessie award. Ritorna a New York per mettere in scena Spring al City Center nell’ambito del Festival Fall for Dance e per una collaborazione con la DC Moore Gallery per la mostra di quadri Bayou series di Romare Bearden. Nel 2017 presenta Giselle al Dansenshus di Oslo, in Finlandia, in Sudafrica, al Festival Impulstanz di Vienna (Austria), poi a Ginevra e in Italia. Il 2017 termina con gli spettacoli di Refuse the hour (una collaborazione con William Kentridge) a San Francisco e Los Angeles, in seguito presentato anche a: Parigi, Amsterdam, Berlino, Atene, Roma, New York, San Francisco, Los Angeles, Perth, Avignone e Vienna, e con le recite di Swan Lake a Singapore e in Germania. Nel 2018 presenta Giselle ad Hannover, a New York (The Joyce Theater), a Los Angeles (Wallis Annenberg Center for the Performing Arts) e al Quick Center for the Arts, Fairfield University, USA. Dada Masilo è interprete delle sue creazioni insieme ad alcuni dei migliori danzatori sudafricani, altamente selezionati. È artista in residenza presso The Dance Factory. Molti i premi ricevuti durante la sua carriera: Candidatura ad un Bessie Award per Swan Lake nel 2016, Premio Danza & Danza Miglior spettacolo del 2017 per Giselle, Premio Prince Claus ‘Next Generation’ 2018.

 


GIOVEDÌ 2 DICEMBRE ORE 20.00
SALA GRANDE

ORCHESTRA DA CAMERA DI BRESCIA


FILIPPO LAMA VIOLINO CONCERTATORE

La serata propone musiche composte nell’arco di un secolo, a partire da fine Ottocento. Vi compaiono quattro autori stilisticamente diversi ma i cui brani condividono un’ispirazione popolare, che si presenta ora trasfigurata attraverso un filtro intellettuale (Honegger e Čajkovskij) ora riprodotta con maggiore aderenza all’originale. Il percorso culmina nel sentito e commosso omaggio al Maestro Giancarlo Facchinetti, fondatore dell'Orchestra da Camera di Brescia che sarà protagonista di questa serata insieme al Maestro Filippo Lama, primo violino e direttore artistico della compagine bresciana.


PROGRAMMA
Arthur HoneggerPastorale d'été
Calme
Vif et gai
Calme
Pëtr Il'ič ČajkovskijSerenata op 48
Pezzo in forma di Sonatina
Walzer
Elegié
Finale
Béla BartókDanze rumene
Giancarlo Facchinetti5 canzoni su temi popolari cecoslovacchi
Andante-Allegro vivace
Andantino
Allegro moderato
Tema di valzer
Allegro assai
FILIPPO LAMA

In seguito al diploma Filippo Lama affronta un percorso di perfezionamento con rinomati Maestri quali Corrado Romano, Paolo Borciani, Franco Rossi, Franco Gulli ed Enrica Cavallo. Dal 2014 è tutor dei violini e spalla dell'Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza. Dai primi anni ‘80 ha collaborato con l’Orchestra del Festival Pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, di cui per una decina d’anni è stato violino di spalla e solista. Ricopre il medesimo ruolo anche con vari altri prestigiosi complessi strumentali – Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra “Arturo Toscanini” di Parma, I Pomeriggi musicali di Milano – con i quali si è esibito in importanti sale d’Europa e America. Dal 1996 al 2006 è stato violino di spalla e solista dell’Orchestra Stabile Gaetano Donizetti di Bergamo. Ha collaborato con artisti della scena internazionale, tra i quali Alexander Lonquich, Umberto Benedetti Michelangeli, Paolo Bordoni, Antonio Ballista, Enrico Bronzi, Dora Schwarzberg, Wolfram Christ, Pavel Berman, Giovanni Angeleri, Enrico Bronzi, Giovanni Sollima. Dedica buona parte della propria attività artistica alla musica da camera. In formazione di duo violino-pianoforte è risultato vincitore di vari concorsi nazionali e internazionali, e, nel corso di oltre vent'anni di carriera, ha tenuto numerosi concerti per importanti festival e società musicali. Effettua regolarmente concerti in varie formazioni cameristiche (trio, quartetto, quintetto), realizzando anche incisioni discografiche. Nel 2009, insieme con il violoncellista Stefano Guarino e il pianista Riccardo Zadra, fonda l'Hèsperos Piano Trio. All'attività concertistica affianca quella didattica: dal 1983 è titolare della cattedra di violino al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia. Da alcuni anni è docente di corsi di violino e musica da camera e di corsi di formazione orchestrale.


ORCHESTRA DA CAMERA DI BRESCIA

L’Orchestra da Camera di Brescia nasce nei primi anni Novanta e dal 2007 affida la direzione artistica al Maestro Filippo Lama che ne riveste anche il ruolo di Konzertmeister. Intento principale dell’OCB è quello di affrontare un importante repertorio per orchestra da camera proponendo esecuzioni frutto di una totale partecipazione artistica e interpretativa di un gruppo di musicisti che collabora da tempo. Gli anni più recenti d’attività hanno visto l’Orchestra da Camera di Brescia spaziare dal Classicismo al Novecento, dal Romanticismo al Contemporaneo con prime esecuzioni assolute di brani a essa dedicati raccogliendo unanimi consensi. Protagonista di apprezzati concerti, ha collaborato con affermati direttori e solisti tra cui Wolfram Christ, Federico Mondelci, Dora Schwartzberg, Elisabeth Fontan-Binoche, Federico Colli, Yusuke Hayashi, Anna Loro, Giovanni Angeleri, Domenico Nordio, Fabien Thouand, Andrea Manco. Una menzione particolare merita la sinergia con il Maestro Umberto Benedetti Michelangeli. Ha proposto in prima esecuzione brani di compositori contemporanei a lei dedicati e, nel novembre 2009, diretta da Riccardo Frizza, ha eseguito, in prima assoluta, la Passione di Paolo VI, opera del compositore Sandro Perotti (con registrazione live). Su invito dell’Amministrazione comunale, nel settembre 2010 ha preso parte alle celebrazioni per i duecento anni del Teatro Grande di Brescia esibendosi al fianco di John Cale. Nella primavera 2011 ha inciso, ancora in prima assoluta, un cd di musiche del compositore Paolo Ugoletti. Dal 2008 al 2015 ha realizzato, a Brescia, il Festival Franco Margola, e dal 2016 promuove la rassegna di musica da camera "UniversoMusica". Le prime parti dell'Orchestra da Camera di Brescia danno vita anche ad apprezzate formazioni cameristiche.

 


LUNEDÌ 13 DICEMBRE ORE 20.00
SALONE DELLE SCENOGRAFIE
ROSSANO PINELLI COMPOSIZIONE
GIOVANNI MANCUSO E
ANDREA REBAUDENGO PIANOFORTE

NÔTRE-DAME DE LE BABENZELE

Il concerto deve il titolo al brano per pianoforte a quattro mani composto da Rossano Pinelli per l’occasione. Nôtre-Dame de le Babenzele allude a due principali fonti di ispirazione: la musica della scuola di Nôtre-Dame e quella dei Pigmei Aka. L’attribuzione del titolo a tutta la serata mette così in luce la sintesi perseguita dal compositore bresciano lungo la sua produzione. Anche gli altri brani in programma, infatti, pur convergendo nella ricerca di un linguaggio unitario, rivelano l’apertura verso molteplici suggestioni: dal jazz alla musica d’avanguardia, dal progressive rock al minimalismo, dalla musica etnica alla musica medioevale, senza dimenticare la plurisecolare tradizione della musica colta occidentale.


PROGRAMMA
Rossano PinelliTango, versione per pianoforte a 4 mani (prima esecuzione assoluta)
Rossano PinelliA per pianoforte solo
Rossano PinelliFluid per pianoforte solo
Salvatore SciarrinoDita unite a 4 mani per pianoforte a 4 mani
Rossano PinelliZenit per pianoforte solo
Rossano PinelliWaves per pianoforte solo
Rossano PinelliŠvejk Studio, versione per pianoforte a 4 mani (prima esecuzione assoluta)
Rossano PinelliColours per pianoforte solo
Rossano PinelliElectric Sheep per pianoforte solo
Rossano PinelliWallpaper Studio per pianoforte solo
Frank ZappaIgor’s Boogie per pianoforte a 4 mani
Frank ZappaSleep Dirt, per pianoforte a 4 mani (trascrizione di Giovanni Mancuso)
Rossano PinelliNôtre-Dame de le Babenzele per pianoforte a 4 mani (prima esecuzione
assoluta)
ROSSANO PINELLI

Dopo aver conseguito la maturità classica ha studiato Armonia e Contrappunto presso il Conservatorio di Brescia con Giancarlo Facchinetti, conseguendo il diploma di Composizione sotto la guida di Antonio Giacometti presso il Conservatorio di Parma; ha inoltre conseguito il diploma di Jazz presso il Conservatorio di Brescia sotto la guida di Corrado Guarino, dopo aver studiato con Marcello Tonolo, Attilio Zanchi e Roberto Bonati. Nel 1996 partecipa alla Masterclass tenuta da György Ligeti presso il Conservatorio di Novara, ed è finalista al Concorso di Composizione Città di Belveglio (AT). Nel 2000 vince il 2° premio al Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto” di Bologna con il pezzo Umore per sax soprano e orchestra, eseguito da Claude Delangle con l’Orchestra Sinfonica Arturo Toscanini di Parma diretta da Marcello Rota e trasmesso da Raitre. Ha al suo attivo numerose commissioni e collaborazioni con organizzazioni musicali nazionali e internazionali. Parallelamente si dedica alla direzione d’orchestra, seguendo le Masterclass tenute da Jorma Panula presso il Teatro Filarmonico di Verona. Dal 1999 al 2003 dirige, con il compositore Mauro Montalbetti, il Seminario Internazionale di Composizione Arcana Composers Meeting. Dal 2001 al 2005 collabora come compositore e performer con la Compagnia di danza Lyria di Brescia e con l’artista visivo Domenico Franchi. Nel 2005 è selezionato dall’Ensemble Sentieri Selvaggi per partecipare alla Masterclass di Composizione tenuto da James MacMillan presso il Piccolo Teatro di Milano. Dal 2005 è socio della Società Italiana di Musica Contemporanea (SIMC), sezione italiana dell’ISCM (International Society for Contemporary Music). Nello stesso anno il suo brano Triwatt è selezionato dalla SIMC per partecipare al festival internazionale ISCM “GRENZENLOS” di Stoccarda. Nel 2006 riceve, sempre dalla SIMC, la commissione del melologo Opodeldok per voce recitante, pianoforte e percussione. Nel 2007 riceve dal Festival Nuovi Spazi Musicali di Roma la commissione di un pezzo per pianoforte che viene eseguito all’Accademia d’Ungheria di Roma. Nel 2011 il suo brano per clarinetto solo For clarinet 2 è selezionato ed eseguito dal clarinettista Bruce Curlette nell’ambito del Vox Novus Festival di New York. Nel 2012 il suo brano O Oriens è selezionato dalla SIMC per partecipare al festival internazionale ISCM World Music Days di Wrocław. Nel 2013 il suo brano Gustavo B. incontra l’albero per vibrafono solo viene eseguito dal percussionista Riccardo Balbinutti a Torino nell’ambito del FestivalMiTo. Nel 2015 riceve una commissione da Marisol Gentile, compositrice e direttrice del Rosario Ensemble, di un brano per ensemble, eseguito dall’Ensemble Rosario (Argentina) in occasione del 27° Simposio di Musica Contemporanea. Viene scelto dalla Cappella del Duomo di Milano quale compositore cui commissionare un brano per coro eseguito nel Duomo durante la Messa Capitolare della 4° domenica d’Avvento del 2016. Nel 2017 il suo pezzo Bicinium per due violini è selezionato per essere eseguito in prima assoluta al Festival Risuonanze diretto da Paolo Longo e Stefano Procaccioli. Tra il 2016 e il 2020 riceve commissioni dal violoncellista Marco Perini, dal compositore, pianista e direttore d’orchestra Giovanni Mancuso, dal chitarrista Gabriele Zanetti, dal Centro MusicaContemporanea di Milano, dal Fiarì Ensemble di Torino, dal trombonista ed eufonista Alessandro Castelli, dalla casa editrice Sconfinarte, dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, dal Rosario Ensemble, dal percussionista Olmo Chittò, dal direttore d’orchestra Giulio Piccinelli, dalla Fondazione Teatro Grande di Brescia, dall’Ensemble Altre Voci di Modena, dall’Orchestra Giovanile dei Pomeriggi Musicali di Milano, dall’arpista Gabriella Dall’Olio e dal Festival Risuonanze di Trieste e Udine. I suoi lavori sono pubblicati dalla casa editrice Sconfinarte e Sonitus.


GIOVANNI MANCUSO

Nato a Venezia nel 1970, si diploma in pianoforte sotto la guida di Wally Rizzardo presso il Conservatorio "Benedetto Marcello " di Venezia nel 1992. Si diploma presso i Corsi di perfezionamento in musica da camera all’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Studia presso la Scuola Civica di Milano, perfezionandosi nel repertorio cameristico contemporaneo con Renato Rivolta. Segue corsi di perfezionamento in Composizione sotto la guida di Salvatore Sciarrino (1990-92). Vince numerosi premi di composizione e riceve commissioni da importanti istituzioni musicali. Registra come direttore e pianista per la RAI, NBC - Oslo, RNE - Madrid. Pubblica con Edipan, CMP, Wergo, Stradivarius, Rai Trade. La sua opera Il Ritorno dei Chironomidi viene rappresentata nel 2015/2016 al Teatro La Fenice di Venezia e al Teatro Comunale di Treviso (2017) Atlas 101 spy-opera onirico-matematica in 17 quadri. Collabora con Raiz, Elliott Sharp, Pietro Tonolo, Frederic Rzewski, Philip Corner, Malcolm Goldstein, Butch Morris, Carlo Boccadoro, Sentieri Selvaggi, Lukas Ligeti, Francesco Cusa, Charlemagne Palestine, Sylvano Bussotti, Frank London, Alvin Curran. Fonda nel 1991 l’ensemble e gruppo di studio Laboratorio Novamusica con il quale svolge intensa attività concertistica come pianista e direttore in Italia, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Libano, Norvegia, Austria e Polonia. Nel 2002 fonda l’etichetta discografica Galatina Records e, nel 2016, l’ensemble Chironomids Outerspace Group con il quale presenta progetti originali dedicati alle musiche di Frank Zappa, Terry Riley, John Cage e a sue composizioni. È vincitore del Bando Siae “Classici di oggi” 2018/19 con “I Campi Magnetici” 11 sogni da concerto per voci, strumenti, elettronica e video. In duo con Alba Dal Collo registra Planet of Prunes (2019) per Galatina Records, con musiche di Frank Zappa per voce e pianoforte. Vive a Venezia e insegna al Conservatorio Bendetto Marcello di Venezia.


ANDREA REBAUDENGO

Studia pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinski e composizione con Danilo Lorenzini. Vince il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998. Suona per il Teatro alla Scala di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, il Bologna Festival, il Ravenna Festival. Si esibisce in Europa, Stati Uniti, Canada, Colombia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Suona come solista con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, gli ottoni della Scala. È il pianista dell’ensemble Sentieri selvaggi, con il quale si esibisce all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Bang-on-a-can Marathon di New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MiTo, Biennale di Venezia. Ha un duo con Cristina Zavalloni con cui si esibisce alla Carnegie Hall di New York, allo Strathmore di Washington, al Teatro della Maestranza di Siviglia, al Festival Ilkhom-XX di Tashkent, al Festival di West Cork, al Festival del Castello di Varsavia, al Festival di Cheltenham, ai Concerti del Quirinale, al Teatro Rossini di Pesaro e nei Festival jazz di Berchidda, Roccella Jonica e Parma Frontiere. Suona in duo con la violista Danusha Waskiewicz, l’oboista Fabien Thouand, il percussionista Simone Beneventi e in duo pianistico con Emanuele Arciuli. Con Klaidi Sahatci e Sandro Laffranchini fonda l’Altus Trio. È il pianista di Solo Goldberg Improvisation, spettacolo con Virgilio Sieni. Insegna al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. È coordinatore dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia.


MARTEDÌ 21 DICEMBRE ORE 20.00
SALA GRANDE

ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA ARS CANTICA CHOIR


RICCARDO DONI CEMBALO E DIREZIONE MARCO BERRINI MAESTRO DEL CORO
CONCERTO DI NATALE
IN COLLABORAZIONE CON SETTIMANE BAROCCHE DI BRESCIA

L’Accademia dell’Annunciata e il coro Ars cantica propongono un affascinante viaggio attraverso la grande musica barocca tedesca e italiana. Due mondi che, pur apparentemente lontani, si sono influenzati vicendevolmente. Un Concerto di Natale con un programma prezioso che chiuderà con raffinatezza la Stagione 2021 del Teatro Grande.


PROGRAMMA
Johann Sebastian BachJauchzet Gott in allen Landen BWV 51
Cantata per Soprano, Tromba, archi e basso continuo
Nach Dir, Herr, Verlanget, Mich BWV 150
Cantata per Soli, Coro, orchestra e basso continuo
***
Giuseppe SammartiniConcerto grosso in Sol minore Op5 n.6
In forma di Pastorale per il Santissimo Natale
Per archi e basso continuo
Baldassarre GaluppiMagnificat in Sol maggiore

Per soprano solo, Coro, Archi e basso continuo


ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA
Con strumenti originali
Carlo Lazzaroni, Lavinia Soncini, Artem Dzeganowsky, Joanna Crosetto Violini I
Angelo Calvo, Cristiana Franco, Pier Francesco Pelà, Valentina Matiussi Violini II
Archimede De Martini, Aurelia Capaccio Viole
Marcello Scandelli, Paolo Beschi Violoncelli
Paolo Bogno Violone
Michele Fattori Fagotto
Franz Silvestri Organo
Gabriele Cassone Tromba Naturale
Giulia Bolcato Soprano
GRUPPO VOCALE ARS CANTICA
Marco Berrini Direttore
Riccardo Doni Cembalo e Direzione
ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA

L’Accademia dell’Annunciata è un’orchestra barocca nata nel 2009 ad Abbiategrasso (MI) nella cornice leonardesca del complesso monumentale omonimo, dove ha residenza. Attraverso molteplici esperienze sviluppa una propria identità che coniuga la specializzazione nell’ambito del repertorio barocco e preclassico (su strumenti originali) con il coinvolgimento di giovani musicisti affiancati da colleghi di consolidata esperienza (quali Carlo Lazzaroni e Marcello Scandelli). Nel corso degli anni, sotto la direzione di Riccardo Doni, clavicembalista e organista (storico collaboratore de Il Giardino Armonico), l’Accademia dell’Annunciata affronta un repertorio che abbraccia un ampio arco temporale e stilistico, dal barocco di Bach, Händel e Vivaldi fino al classicismo di Mozart e del primo Beethoven, con una particolare attenzione alla riscoperta di autori italiani tra i quali Francesco Durante, Felice Dall’Abaco, Felice Giardini. L’orchestra collabora con solisti quali Giuliano Carmignola, Mario Brunello, Enrico Onofri, Sonia Prina, Paolo Beschi, Evangelina Mascardi, Paolo Perrone, Luca Braga, Filippo Mineccia; con Giuliano Carmignola nel 2016 realizza il CD Un italiano a Londra, con la prima incisione moderna dei 6 Concerti per violino e orchestra op.15 di Felice Giardini (1716-96). Nel 2018, con il basso Andrea Mastroni, registra un programma di Arie, Ouverture e Concerti grossi di Händel, per il CD Melancholia (Egea Musica). Tra le altre precedenti incisioni, Battaglie e Tempeste, Musica Massonica nella Vienna del ‘700 e La Milano dei Borromeo, CD che ha ricevuto l’International Italian Heritage Award 2013. Tra i recenti progetti discografici, incollaborazione con l’etichetta Arcana (Outhere), Sonar in Ottava, con Giuliano Carmignola e Mario Brunello, con i concerti per due strumenti di Bach e Vivaldi (eseguiti con il violino e il violoncello piccolo), pubblicato nel 2020 e, con Mario Brunello, un programma con concerti inediti per violoncello piccolo di Giuseppe Tartini e suoi contemporanei, uscito nel 2020, in occasione dell’anniversario del compositore, e premiato tra le altre con il “Diapason d’Or”. L’Accademia si esibisce regolarmente in festival e stagioni all’estero e in Italia, tra cui gli Amici della Musica di Firenze, la IUC a Roma, il Teatro Alighieri di Ravenna, il Teatro Verdi di Pordenone, la Filarmonica di Trento, il Festival Milano Arte Musica, il Festival di Stresa, il Teatro Ristori di Verona, la Sagra Malatestiana di Rimini, il Festival Agapé di Ginevra. Nel 2015, con l’Accademia delle Belle Arti di Brera, realizza nella suggestiva cornice dell’Isola Comacina l’allestimento itinerante di Alcina di Händel, con la regia di Giacomo Agosti. Organizza presso la propria sede una stagione concertistica annuale. È sostenuta dalla Dott.ssa Maria Candida Morosini per il “Fondo Morosini per la Musica e la Cultura” e dal Dott. Giuseppe Zilioli.


RICCARDO DONI

Si diploma in Organo e Composizione organistica al Conservatorio Arrigo Boito di Parma sotto la guida del Maestro Lorenzo Ghielmi. Si diploma in Organo nella classe di Jean Claude Zehnder alla Schola Cantorum di Basilea. In oltre 2500 concerti eseguiti come organista e clavicembalista suona per importanti stagioni concertistiche in Italia e all’estero come accompagnatore e solista. Dal 1994 è collaboratore stabile dell’ensemble Il Giardino Armonico di Milano, nella veste di Clavicembalista e Organista, con il quale tiene regolarmente concerti nelle più importanti sale internazionali. Dal 2010 è direttore musicale dell’Accademia dell’Annunciata. Dal 2008 suona in duo con il violinista Giuliano Carmignola con il quale tiene concerti in numerose sale europee. È clavicembalista dell’ensemble Imaginarium, costituito nel 2002 dal violinista Enrico Onofri per l’esecuzione della musica vocale e strumentale italiana del ‘600 e del ‘700. Dal 1984 al 2009 è direttore artistico dell'Associazione Musica Laudantes di Milano e dell'omonimo gruppo vocale. Dal 1990 al 1996 dirige il coro della Nuova Polifonica Ambrosiana e dalla fondazione al 1998 dei Madrigalisti Ambrosiani. Collabora con I Cameristi e la Filarmonica della Scala, I Solisti di Pavia, Accademia Bizantina, I Pomeriggi Musicali. È stato docente nei conservatori di Ferrara, Frosinone e Castelfranco Veneto. Registra un cd sulla musica organistica della famiglia Bach e tre volumi di musica organistica di J. Ludwig Krebs su prestigiosi organi storici europei. Registrato per Decca, Teldec, Decca, Zig Zag, Deutsche Harmonia Mundi, Supraphon, Stradivarius, Naive, Amadeus, Sarx Records, Opus 111, Nichion, Musica Viva, Passacaille e Arcana.


ARS CANTICA CHOIR

Fondato nel 1988 a Milano, il suo fondatore e direttore stabile è Marco Berrini. Già vincitore del Primo Premio ai concorsi corali di Vittorio Veneto 1991 e 1996, Bresso 1991, Battipaglia 1995, nel 2003 il Coro consegue ad Arezzo una serie di premi: Primo Premio assoluto al 51° Concorso Corale Internazionale “Guido d’Arezzo”, il Gran Prix “Città di Arezzo” assegnato al miglior coro nell’ambito del medesimo concorso nonché il Primo Premio assoluto al 20° Concorso Corale Nazionale “Guido d’Arezzo”. Nel 2004 vince il Secondo Premio ex-aequo al 16° Gran Prix Corale Europeo, competizione corale che annualmente mette a confronto i cori vincitori dei cinque più importanti concorsi corali internazionali. La formazione partecipa a numerose rassegne, festival e stagioni concertistiche in Italia e all'estero tra cui il Festival Internazionale Mozart di Rovereto, l’International Choir Forum di Alzenau, Germania, la Sagra Musicale Umbra, il ciclo delle Settimane Bach organizzate dalla Società del Quartetto in collaborazione con il Comune di Milano, il ciclo Musica e poesia a S. Maurizio di Milano, I Pomeriggi Musicali di Milano, le Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore. Si esibisce al Teatro Bellini di Catania, al Teatro Due di Parma, per l’Associazione Scarlatti di Napoli e per Ferrara Musica. Collabora con I Virtuosi Italiani, l’Orchestra Stabile di Bergamo, Il Quartettone, l’Orchestra del Teatro “C. Coccia” di Novara”, l'Orchestra del Teatro Comunale di Ferrara, l’Orchestra delle Settimane Musicali di Stresa e l’Orchestra Sinfonica Marchigiana, l’Orchestra Sinfonica di Malaga (Spagna). Nel 2003, con un concerto alla Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, avvia una collaborazione con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano: nella stagione 2003/04 ha realizza tre produzioni tra cui il concerto di inaugurazione e l’esecuzione della Messa in la bem. magg. D 678 di Schubert sotto la direzione di Ottavio Dantone; in quella 2004/05, dedicata a Mendelssohn e sempre sotto la guida di Aldo Ceccato, con il concerto d’apertura (Sinfonia n.2) e Sogno di una notte di mezza estate, con due produzioni: la Petite messe solennelle sotto la direzione di Marco Berrini, e La Betulia liberata di Mozart diretta da Antonello Manacorda, che ha diretto Ars Cantica anche in Davide penitente di Mozart e nella Fantasia Corale per pianoforte, soli, coro e orchestra di Beethoven. Al 2010 risale la collaborazione col Maestro Riccardo Chailly. Annovera prime esecuzioni assolute di composizioni di Bettinelli, Danieli, Dipiazza, Ferrario, Zanolini e la prima edizione italiana del Weihnachtsoratorium per soli, coro e pianoforte di Nietzsche. Nutrita la serie di registrazioni per le etichette Sarx Records e Bottega Discantica. Nel settembre 2005 a Stresa partecipa alla realizzazione della prima mondiale de Les Noces di Stravinskij con la proiezione dell’opera omonima di Oskar Schlemmer. Alla rivista Classic Voice è allegata la registrazione dell’Ars Cantica Choir dei 18 Responsori per la Settimana Santa di Orlando di Lasso, prima registrazione assoluta dei capolavori del maestro franco-fiammingo. È del 2011 la prima registrazione discografica della versione del Requiem di Mozart nella trascrizione per soli, coro e pianoforte a 4 mani di Carl Czerny. Negli anni è costante la collaborazione col Festival Internazionale “Settimane Musicali” di Stresa (VB), e il sodalizio discografico con la casa discografica Naxos per la quale incide gli ultimi CD in collaborazione con il pianista Alessandro Marangoni.


SABATO 20 NOVEMBRE ORE 15.00 E ORE 17.30 DOMENICA 21 NOVEMBRE ORE 11.00 E ORE 15.00 SALA PALCOSCENICO BORSONI

ALESSANDRO SCIARRONI JOSEPH KIDS


Invenzione Alessandro Sciarroni
Con Michele Di Stefano e Marco D’Agostin
Produzione corpoceleste_C.C.00#
Coproduzione ARMUNIA/FESTIVAL INEQUILIBRIO
Con il sostegno di MARCHE TEATRO
In collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese/La scena dei ragazzi Spettacolo consigliato a un pubblico dai 5 anni in su.
PER I PIÙ PICCOLI

Dopo la calorosa accoglienza ricevuta dal pubblico, il Teatro Grande ripropone Joseph Kids di Alessandro Sciarroni. Pluripremiato coreografo italiano e artista italiano tra i più rappresentati a livello internazionale, Alessandro Sciarroni ha la geniale abilità di mostrare con leggerezza e sostanza la forza indagatrice dell’artista nei confronti dell’universo infantile. In Joseph kids l’interprete va alla ricerca della sua immagine che, di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l’evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato, coinvolgendo i giovani spettatori in un percorso sorprendente che si concluderà con un finale inaspettato.


ALESSANDRO SCIARRONI

Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle Performing Arts con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e prevedono il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline. Tra i vari riconoscimenti, la Biennale di Venezia gli assegna nel 2019 il Leone d’Oro alla carriera per la Danza. Il suo lavoro parte da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, fa ricorso a un impianto teatrale, e può utilizzare alcune tecniche e pratiche derivanti della danza, e da altre discipline come il circo e lo sport. Oltre al rigore, alla coerenza e alla nitidezza di ogni creazione, i suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica degli interpreti, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una dimensione temporale altra, e di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Uovo performing arts festival, Centrale Fies, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam, Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland, Festival Panorama Rio de Janeiro, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017) e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, The Walker Art Center di Minneapolis, Punta della Dogana-Palazzo Grassi a Venezia, Triennale Milano Teatro e il Museo MAXXI di Roma. Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE-PARIS ed è sostenuto come focus artist da apap – Performing Europe 2020. I suoi spettacoli sono prodotti da Marche Teatro in collaborazione con diversi coproduttori nazionali e internazionali, a seconda dei progetti. Alcuni dei sostenitori storici sono Centrale Fies, Comune di Bassano del Grappa – Centro per la Scena Contemporanea, Amat, la Biennale de la danse – Maison de la Danse de Lyon, La Biennale di Venezia, Mercat de les Flors – Graner (Barcelona), Fondation d’entreprise Hermès nell’ambito di New Settings e l’Associazione corpoceleste_C.C.00# della quale è direttore artistico. Tra gli altri riconoscimenti si segnala Premio Europa Realtà Teatrali (2017); Hystrio Award (2017); Premio Coreografo Elettronico (2017), Premio Rete Critica; Marte Award (2013), Premio del miglior spettacolo – Puf Festival de Pola (Croatia 2012 & 2013), Miglior artista emergente, Danza&Danza Magazine (2012), Premio Nuove Sensibilità (2008).


 

 

 
 
 

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