L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

STAGIONE MAGGIO . LUGLIO2021

DOMENICA 9 MAGGIO ORE 11.00

SALA GRANDE

ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI GÁBOR TAKÁCS-NAGY DIRETTORE SATURNINO VOCE RECITANTE

PIERINO E IL LUPO

Sergej ProkofievPierino e il lupo, op. 67

Favola sinfonica per bambini per voce narrante e orchestra

GÁBOR TAKÁCS-NAGY

Nato a Budapest, inizia a studiare violino a otto anni. Ancora studente dell’Accademia Liszt, riceve nel 1979 il primo premio al Concorso Jeno Hubay. Studia con Nathan Milstein. Per la musica da camera si perfeziona con Ferenc Rados, Andras Mihaly e György Kurtag. Dal 1975 al 1992 è primo violino e fondatore del celebre Quartetto Takacs, che riceve il primo premio nei principali concorsi per quartetto d’archi: Evian (1977) e Londra (1979). Nel 1982 riceve il Premio Liszt e nel 1996 fonda il Takacs Piano Trio, con cui incide in prima esecuzione i lavori dei compositori ungheresi Franz Liszt e Laszlo Lajtha e l’opera completa per violino di Sandor Veress. Dal 1997 è professore di quartetto al Conservatorio di Ginevra e tiene masterclass in prestigiose accademie internazionali. Nel 1999 dà vita al quartetto Mikrokosmos con Miklos Pereny, Zoltan Tuska e Sandor Papp e nel 2009 la loro registrazione dei quartetti di Bartók si aggiudica il premio Pizzicato-Excellentia. Interprete fra i più autentici della musica ungherese, in particolare di Bartók, Takács-Nagy dal 2001 dedica sempre più energie e spazio alla direzione d’orchestra. È ospite di importanti orchestre internazionali: Irish Chamber Orchestra, Verbier Festival Chamber Orchestra, Budapest Festival Orchestra, Camerata Freiburg, Tapiola Sinfonietta, Toho Gakuen Orchestra. Dal 2010 è Direttore dell’Orchestra Sinfonica MAV di Budapest e della Camerata Manchester.

ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI

27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico e una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland. I Pomeriggi Musicali avviano una tenace attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono Casella, Dallapiccola, Ghedini, Respighi, e, tra le leve successive, Berio, Bussotti, Donatoni, Maderna, Manzoni, Tutino, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Sono stati trampolino di lancio per artisti come Abbado, Bernstein, Boulez, Celibidache, Gatti, Lonquich, Muti, Ughi. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei teatri di tradizione della Lombardia. Maurizio Salerno ne è Direttore Generale e Artistico.

SATURNINO

Saturnino è considerato dalla critica più accreditata uno dei migliori bassisti sulla scena internazionale. Autore di culto e popolare allo stesso tempo, esordisce discograficamente come solista nel 1995 con Testa di basso, in cui è autore di tutti i brani e si avvicenda al basso, alla batteria e alla chitarra. L’album riscuote notevoli consensi di critica e pubblico e la Verve, prestigiosa etichetta americana, lo include, unico artista italiano, nel suo catalogo. Sempre la Verve lo inviterà quello stesso anno ad esibirsi alla sua presentazione ufficiale in Italia al Propaganda di Milano, insieme a Chris Botti e Gary Thomas. Gli altri suoi cd come solista sono: Zelig (1996), il live SaTOURnino (1997), Clima (2000) e, appena uscito, Satelliti (2021) . Strumentista versatile capace di affrontare qualunque stile, nei suoi album si fondono strategicamente influenze che gli derivano da una cultura segnata dagli studi di musica classica (inizia a studiare violino all’età di cinque anni) e dalla passione per il funky, il jazz, il rock e l’hip hop. La sua è una musica propensa alle contaminazioni ma che esclude ogni forma di citazione. Saturnino fa così suo un concetto di nomadismo musicale in cui all’artista è concesso muoversi in libertà, senza passaporto, nei territori della musica già battuti in passato da altri: egli non ripete passivamente e, sempre con creatività, sa ottenere nuovi insiemi capaci di esprimere identità musicali inedite.

La sua collaborazione come bassista e coautore con Lorenzo Jovanotti data 1991. Con Jovanotti egli inciderà ben otto album, tra cui un doppio live. Tra i due s’instaura una forte sinergia che porterà alla realizzazione di brani di successo tra i quali L’ombelico del mondo, Io No, Penso Positivo, Salvami. È inoltre il basso di Saturnino a costituire la potente base ritmica di Il mio nome è mai più, brano inciso da Pierò Pelù, Jovanotti e Ligabue nel 1999 a sostegno di Emergency e che, con le oltre seicentomila copie vendute, rappresenta in Italia uno dei singoli di maggior successo musicale dell’ultimo decennio.

DOMENICA 16 MAGGIO ORE 19.00


SALA GRANDE

BRESCIA SOUND

IN COLLABORAZIONE CON LATTERIA MOLLOY

Il Teatro Grande, in collaborazione con Latteria Molloy, è protagonista di un progetto inedito che porta sul palco del Massimo cittadino alcune delle personalità musicali più interessanti della scena indipendente bresciana. Una serata per dare voce ai musicisti del territorio da mesi impossibilitati a esibirsi dal vivo.

Superdownhome, Slick Steve & The Gangsters, Viadellironia, Voodoo Kid, Kick, Listrea saranno i gruppi che andranno a comporre un affresco musicale cittadino.

SUPERDOWNHOME

I Superdownhome sono un duo nato nel 2016 per dare vita a un progetto legato alle tradizioni del blues rurale, ma proiettato anche verso spazi personali contaminati da rock'n'roll, country, folk e punk. Seasick Steve e Scott H. Biram sono gli artisti da cui traggono ispirazione. Ispirati da Seasick Steve, decidono di utilizzare strumenti come Cigar Boxes e Diddley Bows. Da Scott H. Biram, adottano l'approccio minimal e il mix tra mood soft e wild.

SLICK STEVE & THE GANGSTERS

Quartetto esplosivo formato nel 2011 a Brescia. L’idea è nata da Slick Steve (alias Stephen Hogan), cantante e showman madrelingua inglese e Alle B. Goode, giovane e talentuoso chitarrista riconoscibile per il suo stile Rock’n Roll. A sostenere la sezione ritmica si sono aggiunti, in seguito, due abili artisti bresciani: Michele Zuccarelli Gennasi (batteria) e Pietro Ettore Gozzini (contrabbasso). Ad arricchire la formazione con strumenti a fiato, spesso si aggiunge il polistrumentista David Hogan, talentuoso musicista dello Yorkshire (UK). Il progetto è basato su una consapevole contaminazione artistica tra sonorità vintage e moderne, Swing, Rock’n Roll e performance circensi, che spaziano dalla magia alla giocoleria.

VIADELLIRONIA

Viadellironia sono Maria Mirani (voce e chitarra), Giada Lembo (basso), Marialaura Savoldi (batteria) e Greta Frera (chitarra). Autrici di un cantautorato rock graffiante, maturo e consapevolmente e felicemente inattuale. Inizialmente votate a un cantautorato scarno, si dedicano negli anni alla costruzione di un proprio suono, cercando ispirazione nelle direzioni più disparate, dall'elettronica alla musica classica, dal pop al punk rock, fino a raggiungere una dimensione peculiare fatta di intrecci di chitarre, sezione ritmica tesa e pulsante e testi pe(n)santi.

VOODOO KID

Voodoo Kid incarna perfettamente – nel sound, nell’immaginario, nelle tematiche – la generazione cresciuta a cavallo tra i millennials e la generazione Z che vive con coraggio, ostinazione e un irrefrenabile impeto verso tutto ciò che prova. Da Brescia è volata a Londra per studiare musica con ottimi risultati. Il suo stile musicale la rispecchia in pieno, con un sound definibile tra R&B, urban e pop che si ispira a sonorità e colori di progetti che ama come Billie Eilish, The Weeknd, Frank Ocean, SZA e Lana Del Rey.

KICK

I Kick nascono nel 2013 dalla collaborazione tra Chiara Amalia Bernardini e Nicola Mora. Il sound del gruppo non è facilmente etichettabile, ma è possibile riscontrarvi quattro grandi influenze: elettronica, trip hop, noise, dream pop.

LISTREA

I Listrea si conoscono musicalmente nell’autunno del 2018. Qualche mese più tardi pubblicano l’EP di debutto "Placide Ninfe", sei pezzi autoprodotti che si muovono tra psychedelia e noise rock. Un lavoro che li porta, nel corso del 2019, a condividere il palco, tra gli altri, con The Underground Youth, Massimo Volume, TOY, Art Brut.


MARTEDÌ 18 MAGGIO ORE 19.30

MARTEDÌ 25 MAGGIO ORE 19.30

SALA GRANDE

LE SONATE PER PIANOFORTE E VIOLINO DI MOZART

FULVIO LUCIANI VIOLINO MASSIMILIANO MOTTERLE PIANOFORTE

Avevamo detto che è un’integrale rara. Che queste sonate rappresentano una rivoluzione, perché per la prima volta mettono in scena l’azione, il conflitto, tra due personalità diverse, quelle dei due strumenti, che hanno valori e istanze non sempre coincidenti. Che sono un seme gettato nel futuro, ad aprire uno spazio, creare un genere, che porterà alla Sonata a Kreutzer, alle sonate di Brahms, e a tutte le altre grandi e meravigliose sonate dell’Otto e Novecento, il cui frutto non dovrà maturare perché è compiuto già in Mozart. E che è precisamente questo l’inganno della scrittura mozartiana, di saper dire una parola che ne nasconde un’altra, senza che la luminosa bellezza dell’involucro sia corrotta dal contenuto, anche amaro. Niente – in Mozart – richiama il conflitto. Semmai equilibrio sembra essere la parola che meglio descrive la sua musica. Rimanda a un’idea di luminosa staticità, di permanenza nell’assoluto. Ora che abbiamo percorso metà del cammino qualcosa abbiamo imparato. Che queste sonate sono invece in vertiginosa progressione di bellezza, e non sembrava possibile, tanto sono belle già le prime. E che il segreto forse sta proprio nell’essere in due a suonarle, costretti in uno spazio circoscritto, un terreno di gioco, uno spazio scenico. La bellezza di cui parliamo forse non è uno stato acquisito quanto l’aspirazione a raggiungerla, che la genera.

Al termine del nostro cammino ci aspettano le tre ultime sonate: le raggiungeremo passando per un ciclo di variazioni che sarà l’unica altra sosta in una tonalità minore dopo la sonata scritta in morte della madre. Tre sonate, come le ultime tre sinfonie, come le ultime tre sonate per pianoforte di Beethoven o di Schubert: sono un luogo. Queste nostre, quelle che ascolteremo, si sono disposte da sé, senza un progetto editoriale o una commissione che le mettesse insieme. Tre gesti liberi e spontanei, e forse necessari. In una c’è un frammento della Sinfonia Jupiter, un’altra fu scritta per una violinista italiana in tournée, e Mozart la suonò con lei, l’ultima è forse la più bella.

(Note di Fulvio Luciani)

MARTEDÌ 18 MAGGIO ORE 19.30

HELAS, J’AI PERDU MON AMANT

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus MozartSonata in si bemolle maggiore per violino e pianoforte, K 378 Sonata in sol maggiore per violino e pianoforte, K 379

Sei Variazioni sulla canzone anonima “Au bord d’une fontaine” (ossia “Hélas, j’ai perdu mon amant”) in sol minore K.360

Sonata per violino e pianoforte in mi bemolle maggiore K.380

MARTEDÌ 25 MAGGIO ORE 19.30

LE TRE ULTIME GRANDI SONATE VIENNESI

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus MozartSonata per pianoforte e violino in si bemolle maggiore K.454, dedicata a Regina Strinasacchi

Sonata per violino e pianoforte in mi bemolle maggiore K.481 Sonata per violino e pianoforte in la maggiore K.526

FULVIO LUCIANI E MASSIMILIANO MOTTERLE

Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle suonano insieme dal 2008, quando si sono incontrati per un progetto schubertiano. Insieme, hanno scelto di fare del proprio duo un vero organismo da camera e, gradatamente, una scelta poetica dopo l’altra, hanno trovato loro congeniale la dimensione del ciclo a tema, a percorrere un repertorio che va dal ‘700 alla contemporaneità. Così, in un proprio cartellone per laVerdi di Milano hanno proposto dapprima i 4 concerti di “Intorno a Brahms”, poi i 6 di “Romantico Bach”, replicati per EXPO 2015, i 10 di “Beethoven, l’invenzione della musica” e infine i 9 de “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia”. Il ciclo beethoveniano del 2015-16 ha richiamato l’attenzione del canale satellitare Classica HD (Sky canale 138) che, col sostegno di Fondazione Bracco, ha registrato l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven – la prima in video da un duo di italiani – e dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, che ha proposto a Luciani e Motterle di correlare i concerti ad un progetto di divulgazione e formazione sul modello della bottega rinascimentale in cui convivevano produzione, istruzione e riflessione sull’arte. Il gusto per la ricerca ha portato Luciani e Motterle ad alcune prime esecuzioni davvero storiche di Camillo Sivori a Venezia presso la Fondazione Cini nel 2010 e di Mario Castelnuovo-Tedesco a Milano, presso il MAC, nel 2016. Di Castelnuovo-Tedesco hanno eseguito per primi l’intenso Concerto per violino e pianoforte n.3 – scritto nel 1939 su commissione di Jascha Heifetz e mai eseguito nemmeno dal committente – e la geniale versione a violino e pianoforte, ancor oggi inedita, dei Preludi di Chopin, che insieme ad altre musiche andranno a comporre una monografia presto pubblicata su CD da Brilliant. Nel 2017 è iniziata una felice collaborazione col Teatro Grande di Brescia, dove Luciani e Motterle hanno eseguito il ciclo integrale delle Sonate di Beethoven in tre concerti. Nel 2019 sono tornati per un ciclo dedicato a Brahms e Schumann intitolato “Sonata parallele” e per registrare in video per Quantic Productions le cinque Sonate e lo Scherzo di Brahms, una produzione sperimentale, in uno stile quasi cinematografico. Nel 2020 tornano ancora al Teatro Grande per il raro ciclo integrale delle Sonate di Mozart, in quattro concerti. Hanno registrato per Naxos, per il canale satellitare Classica HD (Sky canale 138), per Brilliant, e per Quantic Productions.

FULVIO LUCIANI

Violinista, è stato allievo di Paolo Borciani, primo violino del celeberrimo Quartetto Italiano, e anche di Franco Gulli e di Norbert Brainin del Quartetto Amadeus. È stato fondatore e primo violino del Quartetto Borciani, attivo fino al 2005. È il protagonista della riscoperta di Camillo Sivori, celebre virtuoso dell’Ottocento e unico allievo di Paganini. Insegna al Conservatorio di Milano, suona con un antico violino cremonese, opera di Lorenzo Storioni. Ama scrivere e ha creato “Officine Luciani – Libera scuola di violino e musica da camera”.

MASSIMILIANO MOTTERLE

E' pianista lisztiano per eccellenza. Allievo di Sergio Marengoni, ha completato la sua formazione artistica con Franco Scala, Lazar Berman, Paul Badura-Skoda e Alexis Weissenberg. Premiato in più di venti concorsi nazionali e internazionali, insegna al Conservatorio di Bergamo. È attivo anche nell’organizzazione, come fondatore dell'Accademia Pasini di Corte Franca, una scuola di musica nata nel 1998 per iniziativa dell'amministrazione locale in un territorio che non aveva tradizioni musicali, e come direttore artistico della storica Associazione GIA di Brescia, erede in questa carica del fondatore e suo maestro Sergio Marengoni. Ha suonato in tutto il mondo, e ha registrato per Da Vinci Classics e Naxos. La sua discografia comprende alcuni capisaldi della letteratura pianistica, tra cui le Quattro Ballate di Chopin e la Sonata di Liszt.L’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte e anche a formazioni più numerose. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti, sia già affermati del territorio bresciano. L’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.


SABATO 22 MAGGIO ORE 19.30

SALA GRANDE

LA EDAD DE ORO

ISRAEL GALVÁN

Nel flamenco, come in ogni altra arte, storici, specialisti e critici hanno progressivamente definito i periodi di riferimento. Il periodo definito “L’età dell’oro” del Flamenco, corrisponde a un periodo che va dalla fine del XIX secolo fino agli anni ‘30 del XX secolo. Questo periodo si contraddistingue in modo particolare per la danza e il canto, la chitarra subentrerà più avanti.

Nel suo spettacolo Israel Galván – considerato a livello internazionale come il più grande interprete del flamenco – fa risorgere quest’epoca meravigliosa, con la collaborazione dei fratelli David e Alfredo Lagos (rispettivamente cante e toque). Un’interpretazione che si distoglie dai percorsi battuti, stravolgendo i canonie miscelando sapientemente tradizione e contemporaneità.

ISRAEL GALVÁN COMPANY

Direttore Israel Galván

Direttore artistico Pedro G. Romero

Coreografia e danza Israel Galván

Canto David Lagos

Chitarra Alfredo Lagos

Fonico Pedro León

Luci Rubén Camacho

Produzione A Negro Producciones, Cisco Casado

Debutto 26 febbraio 2005, IX Festival di Jerez

ISRAEL GALVÁN

Nato a Siviglia (Spagna) da genitori ballerini (José Galván e Eugenia de los Reyes), Israel Galván ha frequentato un corso di flamenco classico ma fin dalla sua prima creazione intitolata ¡Mira! / Los zapatos rojos (1998), che ha costituito il manifesto di un nuovo spirito di flamenco, si è gradualmente trasformato in un ballerino per più stili e in un coreografo. Galván ricodifica il linguaggio fisico del flamenco usando non solo i suoi tipici modelli espressivi come la corrida, ma anche gli aspetti performativi dei rituali della cultura popolare, dal calcio all’attivismo al travestitismo. Ha prodotto diverse creazioni per un flamenco che stava attraversando un processo di cambiamento. Ognuna di esse* costituisce una pietra miliare nella sua ricerca di una danza che voglia liberarsi da alcune figure ereditate da un flamenco cristallizzato. In altre parole, vuole concentrarsi sulla danza nel momento in cui la si interpreta. Israel Galván è stato insignito dei più prestigiosi premi e riconoscimenti, quali il Premio Nacional de Danza (Spagna), il New York Bessie Performance Award, il National Dance Award for Exceptional Artistry (Regno Unito). Nel 2016 è stato nominato Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia. Israel Galván ha anche partecipato a una docu-serie di Netflix sulla danza intitolata Move. È Artista Associato al Théâtre de la Ville di Parigi.

* La Metamorfosis (2000), Arena (2004), La Edad de oro (2005), El Final de este estado de cosas (2008), La Curva (2010), Lo Real/Le Réel/The Real (2012), FLA. CO.MEN (2013), Torobaka con Akram Khan (2015), La Fiesta (2017), Coplas Mecánicas (2018), Gatomaquia (2018), Israel & Israel (2019), El Amor Brujo (2019), La Sagra della Primavera di Stravinskij (2019), Mellizo Doble (2020).

LUNEDÌ 14 GIUGNO ORE 19.30

MARTEDÌ 13 LUGLIO ORE 19.30

TEATRO ROMANO

RECITAL D’OPERA

LUNEDÌ 14 GIUGNO ORE 19.30 

Musiche di Gaetano Donizetti e Gioachino Rossini 

Claudia Muschio soprano Matteo Roma tenore 

Amedeo Salvato pianoforte

MARTEDÌ 13 LUGLIO ORE 19.30

Musiche di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini

Marta Mari soprano Dave Monaco tenore

Luca Capoferri pianoforte

CLAUDIA MUSCHIO

Soprano, nata a Brescia, ha studiato al Conservatorio di Brescia e di Ferrara, diplomandosi in entrambi con lode e menzione d’onore. Nel 2018 ha preso parte alla produzione dell’Ape musicale di Lorenzo Da Ponte al Teatro Lirico di Cagliari, con la direzione di Donato Renzetti; si è esibita in un recital rossiniano presso l’Opera di Marsiglia come rappresentante dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”. Nel 2019 ha debuttato nel ruolo di Fannì in La Cambiale di matrimonio a Pesaro e al Teatro Lirico di Cagliari, dove ha cantato anche in Il Campanello di Gaetano Donizetti. Dal 2019 lavora come soprano solista alla Staatsoper di Stoccarda.

MATTEO ROMA

Nato a Treviso nel 1994, si forma al Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Nel 2016 si classifica fra i vincitori del Concorso di Viterbo e si esibisce come solista nella Petite Messe Solennelle a Ferrara. È Tamino in un allestimento per le scuole di Die Zauberflöte nato al Teatro Argentina di Roma e portato in altri Teatri italiani tra i quali il San Carlo di Napoli; partecipa al Festival Verdi di Parma come Officier in Jerusalem e si esibisce a Liege come Don Gaspar in La favorite. È stato Belfiore in Il viaggio a Reims presso i Teatri del Circuito OperaLombardia, Aronne in Il Mosè in Egitto a Pisa e Novara, si è esibito per il Rossini Opera Festival a Parigi nella Petite Messe Solennelle al Grand Amphithéâtre della Sorbonne, ha debuttato Almaviva in Il Barbiere di Siviglia a Saint-Étienne e Fenton in Falstaff nel Circuito Lirico Marchigiano e sarà presto Arlecchino in I pagliacci al Teatro Carlo Felice di Genova e Belfiore in Il viaggio a Reims alla Accademia del ROF, Don Ramiro in La Cenerentola per bambini al Teatro alla Scala, Lindoro in L’italiana in Algeri nel Circuito delle Marche, Cecil in Roberto Devereux alla Fenice dove tornerà anche per La cambiale di matrimonio come Milford, Auphide in Moïse et Pharaon a Pesaro, e come Goffredo e Carlo in Armida a Marsiglia.

MARTA MARI

Nata a Brescia nel 1992, all’età di undici anni inizia a suonare il pianoforte e nel 2015 consegue, con il massimo dei voti, la laurea magistrale in canto presso il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, sotto la guida di Cristina Pastorello. Partecipa a varie masterclass, tra cui quelle con Françoise Ogèas, Kristjan Jòhannsson e Rajna Kabaivanska. Negli ultimi anni si perfeziona con Daniela Dessì. Vincitrice di numerosi concorsi internazionali, tra i quali lo “Zandonai”, lo “Spiros Argiris” e il “Magda Oliviero”, nel 2014 al Carlo Felice di Genova partecipa a Madame Butterfly, a fianco di Daniela Dessì e Fabio Armilliato, e a Le Nozze di Figaro. Nel 2015 canta a Piacenza L’Amico Fritz di Mascagni sotto la direzione di Donato Renzetti. L’anno successivo è Liù in Turandot al Petruzzelli di Bari. Nel 2017 incarna Azema in Semiramide diretta da Gustav Kuhn e Berta in Il Barbiere di Siviglia a Sassari. Nel 2018 è Suor Angelica al Lirico di Cagliari diretta da Donato Renzetti e Azema in Semiramide al Teatro La Fenice di Venezia diretta da Riccardo Frizza. Nel 2019 è Mimì in La Bohème al Teatro San Carlo di Napoli e Leonora in Il Trovatore. Sempre nello stesso anno è Contessa in Le Nozze di Figaro al Teatro Goldoni di Livorno e Lola in Cavalleria Rusticana e Suor Angelica in Suor Angelica al Teatro Coccia di Novara. Nel 2020 è Violetta in La Traviata al Teatro lirico di Cagliari diretta dal Maestro Fabrizio Maria Carminati. A gennaio 2021 canta come soprano solista nella Sinfonia n 9 di Beethoven al Teatro Lirico di Cagliari diretta dal Maestro Fabrizio Mari Carminati.

DAVE MONACO

Intraprende gli studi di Canto Lirico nel 2011 con il soprano Giovanna Collica. Trasferitosi a Bologna nel 2015 continua il percorso di studi con il Maestro Fulvio Massa. Vince nel 2018 il Secondo Premio al Concorso Internazionale “Giovani Talenti Per la Lirica, Premio Ettore Campogalliani” e il Premio “Mietta Sighele” alla XXV Edizione del Concorso Internazionale Riccardo Zandonai di Riva del Garda. Nel 2018 è finalista del Concorso per l’Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro Alla Scala. Vince attestandosi tra i primi concorrenti l’ingresso Accademia del Maggio Musicale Fiorentino Nel 2016 si esibisce su Rai 1 nel format pomeridiano ‘Sabato In‘ durante la rubrica dedicata all’opera per interpretare Firenze è come un albero fiorito. Debutta il ruolo di Ismaele in Nabucco nella rassegna organizzata dal FAI “Opera in Villa”. Debutta il Requiem di Mozart presso la Chiesa di S. Maria Dei Servi di Bologna. Nella stagione 2018/19 debutta il ruolo del Conte d’Almaviva in Il Barbiere di Siviglia al Teatro Duse di Bologna, interpreta i Nemorino in L’Elisir d’amore e Rinuccio in Gianni Schicchi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze e debutta presso il Teatro alla Scala interpretando Don Ramiro in La Cenerentola.


AMEDEO SALVATO

Solista, camerista, pianista accompagnatore, si è esibito in prestigiose sale e teatri italiani (Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Comunale e Teatro Manzoni di Bologna, Teatro Carlo Felice di Genova, Parco della Musica di Roma, Teatro Politeama di Palermo, Sala Verdi del Conservatorio di Milano, Villa Rufolo di Ravello, Teatro Olimpico di Vicenza) e esteri (Wiener Saal di Salisburgo, Teatro dell'Opera di Clermont-Ferrand, I.C.I. di Londra, Cuvillies Theatre di Monaco di Baviera, Teatro dell'Opera di Tirana, Oji Hall di Tokyo, Accademia della Musica "Gnessin" di Mosca, Sala Fedora Aleman di Caracas, Sala Verdi di Budapest, Sala Turina di Siviglia). Si diploma nel 1998 presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli con il massimo dei voti, lode e menzione speciale, aggiudicandosi il Premio Paolella quale miglior diplomato dell'anno. Allievo di Paolo Spagnolo, ha seguito corsi di perfezionamento di Christian Ivaldi e Andrzej Jasinski. Suona regolarmente al fianco di artisti quali Peter Lukas Graf, Maxence Larrieu, Thomas Indermhule, Emmanuel Pahud, Davide Formisano, Vicens Prats, Francesco Loi, Guido Ghetti, Jose Luis Estelles, Ian Clarke ecc. È accompagnatore ufficiale dei Falaut Festival, del James Galway International Flute Convention a Weggis, dello Slovenian Flute Festival, della Convencion de flauta AFE, del Festival Musica a l'Estiu di Javea, dello European Piccolo Festival, del Concorso Internazionale di flauto "Severino Gazzelloni" e del Festival internazionale di oboe di Caracas. Ha inciso per “Spazi sonori”, “Falaut Collection”, “RaiTrade”, "Limen", "Urania Records". È stato pianista accompagnatore al Concorso lirico internazionale di Clermont- Ferrand e maestro sostituto presso il Teatro dell'Opera di Rouen. Attualmente è docente presso la Scuola dell'Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna per la quale ha curato nell'ultimo anno la preparazione di Traviata e Rigoletto per il Festival Verdi di Parma e il Don Pasquale per la stagione 2015 del teatro. Ha collaborato con numerosi cantanti e compagnie d’opera per la messa in scena di diversi titoli quali Il Barbiere di Siviglia, Cenerentola, Don Pasquale, Rigoletto, Traviata, ed è stato maestro di spartito presso la Scuola dell’Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna. Ha collaborato inoltre con Peppe Servillo e Tony Laudadio per la messa in scena di L’opera da tre soldi di Weill/Brecht.

LUCA CAPOFERRI

Classe 1991, si diploma con il massimo dei voti e la lode in Pianoforte e Composizione presso il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia sotto la guida del Maestro Domenico Clapasson e del Maestro Paolo Ugoletti. Si è esibito in veste di solista in prestigiose sale come la Filarmonica di Trento e la Verdi di Milano. Ha partecipato a numerosi festival di musica da camera con varie formazioni. È impegnato in numerosi progetti artistici, che spaziano dalla lirica alla musica contemporanea con particolare attenzione ai compositori bresciani tra cui il suo Maestro di Composizione Paolo Ugoletti. Ha curato la revisione di una raccolta pianistica di Ugoletti pubblicata dalla casa editrice Aldebaran e composto pubblicando per la stessa casa. Ha inciso e collaborato con varie etichette e case editrici tra cui la RAI di Milano e La Scuola. Ha debuttato come direttore d’orchestra al Teatro Greco di Ischia. Da 8 anni è Maestro Collaboratore di Sala presso il Teatro Grande di Brescia. Collabora, tiene concerti e prepara cantanti lirici di livello internazionale.


MERCOLEDÌ 16 GIUGNO ORE 19.30

SALA GRANDE

IGOR X MORENO

BEAT

BEAT è partito dal mettere in discussione il significato di far parte di una generazione cresciuta con la promessa di infinite possibilità. Si è sviluppato in una continua ricerca su come ci identifichiamo, come ci riconosciamo (o no) nelle/negli altr* e come siamo in grado di proiettare più immagini di noi stess*. Ora immaginiamo BEAT come una celebrazione della fatica, del dolore e dell'incertezza di decidere giorno per giorno - momento per momento - chi siamo. Una persona. Sul posto. Reinventarsi continuamente.

Interpretato da Margherita Elliot

DJs Martha, Anna Bolena

Luci Seth Rook Williams

Costumi KASPERSOPHIE

Drammaturgo Simon Ellis

Outside Ear Alberto Ruiz Soler

Manager di produzione Fergus Waldron

Produttrice Sarah Maguire

Movement Advisor Olmo Hidalgo

Diretto da Moreno Solinas, Igor Urzelai

Co- prodotto da Theatre de la Ville

Finanziato da National Lottery through Arts Council England Commissionato da The Place, The Lowry and Cambridge Junction

Supportato da the Spanish Embassy Office of Cultural and Scientific Affairs, Siobhan Davies Dance, Dance4, TIR Danza, Workshop Foundation, Dantzagunea, l’Animal a l’esquena, BAD Festival, S’ALA and The Point. Ringraziamenti: Angelica Bollettinari, Alice Elliot, Martin Holbraad, I Matti (Gameshow), Animali Domestici, Francesca Pennini, Margherita d’Aloja e Marisa Lim.

IGOR x MORENO

Igor Urzelai e Moreno Solinas vivono e lavorano fra Londra e Sassari. Iniziano a collaborare nel 2007, sono co-fondatori del BLOOM! dance collective (2009) e della compagnia Igor x Moreno (2012). Dal 2019 subentrano alla direzione artistica dell’associazione Motus Musica e Danza di Sassari e del festival Danza Sassari Danza. I lavori di Igor x Moreno indagano la natura umana, le persone e tutte quelle componenti che rendono l’uomo un animale speciale. Gli elementi della loro ricerca sono il corpo in movimento e l’immediatezza dell’azione come veicolo di significati, idee e desideri. L’intento che Igor and Moreno si prefiggono è rivendicare il ruolo del Teatro come spazio di aggregazione e condivisione tramite le proprietà catartiche dello spettacolo dal vivo. Igor x Moreno hanno presentato i loro lavori in Europa, Nord e Sud America, Asia e Africa ottenendo riconoscimenti di pubblico e istituzionali: Rudolf Laban Award (vincitori nel 2010, nominati nel 2011); una menzione speciale al Prix Jardin d’Europe 2010; finalisti al Premio Equilibrio 2014; nominati per i National Dance Awards e Total Theatre Awards nel 2015; selezionati per Aerowaves nel 2011, 2013 e 2015, Anticorpi XL 2014, la British Council Showcase 2015, NID Platform 2015 e British Dance Edition 2016. Igor x Moreno sono artisti associati a The Place (Londra) e sono sostenuti da TIR Danza.


MARTEDÌ 22 GIUGNO ORE 19.30

SALA GRANDE

CCN•BALLET DE L’OPÉRA NATIONAL DU RHIN IL LAGO DEI CIGNI

COREOGRAFIA RADHOUANE EL MEDDEB

A partire dalla versione di Marius Petipa/Lev Ivanov nel 1894, Il lago dei cigni rappresenta come pochi altri balletti l’immagine mitica della danza accademica.

Nella coreografia ideata per il Ballet de l’Opéra National du Rhin, Radhouane El Meddeb decostruisce la tessitura classica – conservandone l’eccellenza e la magia – per rendere la celebre storia d’amore più romantica ed emozionale facendo leva sulla parte più carnale ed emotiva del corpo.

Coreografia Radhouane El Meddeb

Musica Pëtr Il'ič Čajkovskij

Scene Annie Tolleter

Costumi Celestina Agostino

Luci Éric Wurtz

Ripresa da Claude Agrafeil, Adrien Boissonnet

Produzione Ballet de l’OnR | Compagnie de Soi

Creato nel gennaio 2019

Il Ballet de l’OnR e la Compagnie de SOI si sono associate per la realizzazione della produzione della fase creativa di Radhouane El Meddeb.

La compagnia riceve il sostegno del Ministero della Culture et de la Communication – direzione regionale degli affari culturali Grand Est, della Città e Eurométropole di Strasbourg, delle città di Mulhouse e Colmar, du Conseil régional du Grand Est e del Conseil départemental du Haut-Rhin.

RADHOUANE EL MEDDEB

Formatosi all’Institut Supérieur d’Art Dramatique di Tunisi, Radhouane El Meddeb viene subito additato come autore teatrale tra i piùpromettenti del suo paese. Nel 2005 crea il suo primo assolo Pour en finir avec MOI. Nel 2006 fonda la Compagnie de SOI e moltiplica le creazioni in Francia: per Montpellier Danse 2006 nasce l’assolo Hûwà, Ce lui; nel 2008 Quelqu’un va danser … per i Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-Saint-Denis e per il CND la performance Je danse et je vous en donne à bouffer. Nel 2010 il suo primo lavoro di gruppo, Ce que nous sommes, per cinque danzatori. Da gennaio 2011 diviene ‘artista associato’ al Centquatre-Paris dove presenta A l’Etroit. In Libano, al Beirut Center, crea Tunis, le 14 janvier 2011 e l’anno successivo, sempre a Montpellier, interpreta l’assolo Sous leurs pieds, le paradis realizzato a quattro mani con Thomas Lebrun. Nel febbraio 2014 nasce Au temps où les arabes dansaient…, lavoro apprezzato in più occasioni anche in Italia. Del 2016 è A mon père, une dernière danse et un premier baiser, a cui seguono O Solitude, My Sweetest Choice, per il LACE (Los Angeles Contemporary Exhibitions) e nel 2017 Face à la mer, pour que les larmes deviennent des éclats de rire per la la 71ma edizione del Festival di Avignone. Il coreografo Radhouane El Meddeb attinge alla diversità delle sue esperienze espressive per creare movimenti pieni di effervescenza inventiva, coinvolgendo intensamente i suoi interpreti. La sua eredità tunisina è intrisa di poesia e di un'esaltazione della bellezza, di schietta sensualità ma anche trasportata all'elevazione spirituale.

CCN•BALLET DE L’OPÉRA NATIONAL DU RHIN

Il Ballet de l’Opéra national du Rhin è stato fondato nel 1972 ed a partire dal 2017 la direzione artistica è stata affidata a Bruno Bouché. L’organico permanente prevede 32 danzatori delle più svariate nazionalità che partendo da una solida formazione accademica iniziale apprendono gli stili più diversi del repertorio contemporaneo. Le scelte artistiche dei direttori che si sono susseguiti negli anni hanno contribuito all’unanime riconoscimento della qualità artistica della compagnia. Spaziando dal barocco al moderno, dal classico al contemporaneo il Ballet de l’OnR può mostrare al pubblico la danza in tutte le sue sfaccettature.


MERCOLEDÌ 23 GIUGNO ORE 19.30

LUNEDÌ 19 LUGLIO ORE 19.30

MARTEDÌ 20 LUGLIO ORE 18.30

TEATRO ROMANO

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

L’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte e anche a formazioni più numerose. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti, sia già affermati del territorio bresciano. L’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.

MERCOLEDÌ 23 GIUGNO ORE 19.30

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Sandro Laffranchini violoncello

Johann Sebastian Bach

Suite n. 2 in re minore per violoncello solo, BWV 1008

Georg Philipp Telemann

Fantasia in si bemolle maggiore

Johann Sebastian Bach

Suite n. 6 in re maggiore per violoncello solo, BWV 1012

LUNEDÌ 19 LUGLIO ORE 19.30

Marco Mandolini violino

Sandro Laffranchini violoncello

Andrea Rebaudengo pianoforte

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Maurice Ravel

Sonata in do maggiore per violino e violoncello

Trio in la minore per pianoforte, violino e violoncello

MARTEDÌ 20 LUGLIO ORE 18.30

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Marco Mandolini violino

Daniele Richiedei, violino

Joël Imperial, viola

Sandro Laffranchini violoncello

Andrea Rebaudengo pianoforte

Karol Szymanowski Mity, op. 30

Tre poemi per violino e pianoforte

(La fonte d'Aretusa, Narciso, Driadi e Pan)

Ottorino Respighi

Quartetto dorico


MERCOLEDÌ 24 GIUGNO ORE 19.30

CORTILE DEL BROLETTO

DÈDALO ENSEMBLE VITTORIO PARISI DIRETTORE


DÈDALO ENSEMBLE Vittorio Parisi Direttore

Daniela Cima Flauto

Nicola Zuccalà clarinetto

Leonardo Dosso fagotto

Giacomo Invernizzi violino

Carlo Costalbano viola

Matteo Zurletti violoncello

Ruggero Ruocco pianoforte

VITTORIO PARISI

Bruno Bettinelli Studio da Concerto per fagotto

Azio Corghi Affekte per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello

Arnold Schönberg Suite, op 29 versione per flauto, clarinetto, fagotto, pianoforte, violino, viola, violoncello

DÈDALO ENSEMBLE

Dèdalo ensemble è una associazione senza scopo di lucro che opera a Brescia dal 1995. Prestigiose istituzioni concertistiche hanno ospitato dèdalo ensemble: Sémaine Europeènne des Musiques d’haujourd’hui, Parigi 1991; Società dei Concerti di Brescia e Schreyahaner Herbst, Uelzen, 1997; Fondazione Cini-Teatro La Fenice, Venezia 2000; Rive-gauche, Torino 2002; Milano Musica, 2004; Musica Contemporanea in Irpinia, 2005; Padiglione d’Arte Contemporanea Milano e Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, 2006; IUC Università La Sapienza di Roma e Miami Iscm Festival, 2008; Tirana, Spheres and Hemispheres Festival e Siviglia, VI Ciclo de Música Contemporánea, 2009; Bilbao, BBK Festival, 2011; Festival 5 giornate, Milano e Festival Eterotopie, Mantova, 2012. Nel 2012 è stato anche invitato a Roma per i Concerti del Quirinale, nel novembre 2013 si è esibito in Spagna a Madrid e Avila e nel 2016 e 2017 a Milano nella Stagione Atelier Musicale della Associazione Secondo Maggio. Nel 2018 è stato invitato dal Teatro Grande di Brescia nella Stagione d’Opera per la prima assoluta di Viaggio musicale all’inferno di Giancarlo Facchinetti. Nell’ottobre 2018 ha suonato a Budapest nella sala Verdi dell’Istituto italiano di Cultura. dèdalo ensemble è da questa stagione l’ensemble in residence del Teatro Coccia di Novara. È diretto stabilmente da Vittorio Parisi.

Nato a Milano ha studiato al Conservatorio Giuseppe Verdi pianoforte con Carla Giudici e Piero Rattalino, composizione con Azio Corghi, direzione d'orchestra con Mario Gusella e Gianluigi Gelmetti di cui è poi stato assistente. Si è perfezionato in direzione in Olanda con il celebre direttore russo Kirill Kondrashin. Dopo il debutto al Teatro Petruzzelli di Bari nel 1979 ha diretto le principali orchestre sinfoniche e da camera italiane e quelle della maggior parte degli enti lirici in opere e concerti. Ha diretto anche in Germania, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Francia, Svizzera, Albania, Turchia, Slovacchia, Romania, Spagna, Polonia, Ungheria e Kazakistan, registrando per le radiotelevisioni di questi paesi. Ha diretto moltissime prime esecuzioni assolute dei più importanti autori italiani e stranieri collaborando anche con Berio e Cage e ha diretto prime esecuzioni in epoca moderna di opere del passato come l'edizione americana dell'Ape Musicale di Da Ponte, prime esecuzioni in teatro come il Sogno di un tramonto di autunno di Malipiero, prime riprese come quella della Marie Galante di Weill, prime in pubblico come quella dell'opera radiofonica Don Perlimplin di Maderna. Invitato in importanti festival nazionali e internazionali ha collaborato con importanti solisti, cantanti e attori oltre a prestigiosi registi. È stato Primo Direttore dell'Orchestra del Teatro Angelicum dal 1984 al 1988, Direttore Associato della Filarmonica del Conservatorio di Milano dal 2000 al 2003 e Direttore Artistico e Stabile dei Solisti Aquilani dal 2003 al 2005. Nel campo della nuova musica è dal 1995 Direttore Artistico e Stabile di dédalo ensemble. Ha inciso, sia in studio che live, per Naxos, Dynamic, Bongiovanni, Stradivarius, Nuova Era e la sua interpretazione della Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak è stata scelta come primo podcasting sinfonico della Radio Neozelandese. Insegna Direzione D'Orchestra al Conservatorio di Milano.


MERCOLEDÌ 7 LUGLIO ORE 19.30

SALA GRANDE

ORCHESTRA BAZZINI CONSORT

UMBERTO BENEDETTI MICHELANGELI DIRETTORE

SILVIA CAREDDU FLAUTO

ANNA LORO ARPA

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus MozartOuverture da Le Nozze di Figaro

Wolfgang Amadeus MozartConcerto per flauto ed arpa in do maggiore, K 299

Ludwig van BeethovenSinfonia n. 2 in re maggiore op. 36

UMBERTO BENEDETTI MICHELANGELI

Nato a Montichiari (Brescia) il 16 luglio 1952, è nipote di Arturo e figlio del violinista Umberto Benedetti Michelangeli. Iniziati gli studi musicali sotto la guida della zia e proseguitili presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con i Maestri Conter, Bettinelli e Gusella, si è perfezionato con Franco Ferrara. Ha diretto i complessi di importanti Istituzioni sinfonico-cameristiche italiane ed europee fra le quali l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, I Pomeriggi Musicali e l’Angelicum di Milano, le Orchestre sinfoniche delle RAI di Torino, Roma, Milano e Napoli, le Orchestre dei Teatri Regio di Torino, La Fenice di Venezia, Carlo Felice di Genova, San Carlo di Napoli, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la Oslo Philarmonic, la Helsinki Philharmonic, i Göteborg Symphoniker, la Kammerphilharmonie della MDR di Lipsia, l’Orchestra della SWR di Stoccarda, l’Orchestre Phylharmonique de Montecarlo, l’Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orquesta Sinfonica Ciudad de Oviedo, l’Orchestra Filarmonica Giovanile di Israele, la Budapest Festival Orchestra, la Israel Chamber Orchestra. Negli anni più recenti, pur mantenendo la frequentazione di più vasti ambiti, ha concentrato i propri interessi intorno al repertorio classico e francese, dei quali è appassionato cultore, scegliendo di dirigere quei concerti e di collaborare con le Orchestre che meglio gli consentono di esprimere questa sua inclinazione. Particolarmente significativo, al riguardo, il sodalizio con l'Orchestra da Camera di Mantova, complesso del quale è direttore principale dal 1984 e i cui esiti artistici sono sfociati nell'attribuzione del Premio "Franco Abbiati" della Critica Musicale Italiana per l'anno 1997, nonché in riconoscimenti internazionali ottenuti nel corso di tournée in svariati Paesi del Mondo; da sottolineare la collaborazione con la Camerata Academica Salzburg per una serie di concerti tenuti in occasione della Schubertiade di Feldkirch 1996. Il triennale rapporto con la Kammerorchester Basel, in qualità di direttore ospite principale, ha costituito una significativa conferma delle sue scelte umane e musicali. Nel 2004, in collaborazione con l’Orchestra da Camera di Mantova, ha portato a compimento il ciclo dedicato a Beethoven comprendente le Sinfonie, i Concerti e alcune fra le opere sinfonico-corali. La lettura innovativa, che trae spunto dalle più recenti e avvertite acquisizioni storico-critiche e la rinnovata espressività che ne scaturisce, sono valse all’intero progetto l’accoglienza più calda e convinta da parte di pubblico e critica. Umberto Benedetti Michelangeli e l’Orchestra da Camera di Mantova sono protagonisti del ciclo triennale 2005/2007 “Mozartfest” dedicato all’esecuzione integrale dell’opera sacra di Mozart. Il debutto al Rossini Opera Festival avvenuto nel 2006, con i titoli Die Schuldigkheit des ersten Gebots di Mozart e La cambiale di matrimonio di Rossini, ha rappresentato una significativa apertura alla dimensione del Teatro in Musica. Recentemente, la Casa editrice BMG-Ricordi ha pubblicato la sua orchestrazione delle Proses Lyriques di Claude Debussy.

BAZZINI CONSORT

Il Bazzini Consort è una realtà musicale bresciana voluta e fondata da giovani musicisti. Una libera aggregazione di passioni e saperi che si esprimono in diverse forme: orchestra sinfonica, da camera, d’archi, quartetto, trio, duo. La sua formazione di punta è l’orchestra. Ha debuttato in formazione sinfonica l’11 marzo 2018 per il bicentenario della nascita di Antonio Bazzini; ha poi eseguito più concerti sinfonici e in formazioni da camera, riscuotendo grandi consensi di critica e pubblico, e collaborando a iniziative organizzate dal Comune di Brescia, dall’Ordine dei Medici di Brescia, dal Gruppo Brescia Mobilità, da Fondazione del Teatro Grande. Nell’estate 2018 ha collaborato all’organizzazione della tournée italiana della Sichuan Philharmonic Orchestra. L’11 marzo 2019 ha celebrato l’anniversario del suo debutto con un concerto sinfonico collaborando con il solista Gennaro Cardaropoli. Lo scorso anno ha realizzato una coproduzione con l’Orchestra I Musici di Parma e il Coro Città di Parma per l’esecuzione della Messa dell’Incoronazione di Mozart, a Salsomaggiore (PR), Parma e Brescia. Nel 2019, oltre ad attività cameristica in numerose località del Trentino, la collaborazione con i solisti dell’accademia internazionale Talent Music Master Courses ha visto impegnata l’orchestra del Bazzini Consort a Brescia in una serie di concerti alla Chiesa del Carmine. Nello scorso autunno il Bazzini Consort ha organizzato il workshop “Ravel e dintorni” in collaborazione col prestigioso European Chamber Ensemble, settimino formato da sette giovani musicisti provenienti dalle più importanti orchestre europee, l’Orchestra ha eseguito il concerto conclusivo della stagione “Vespri musicali” in Santa Maria del Carmine a Brescia. Nel corso dell’anno accademico 2018-2019 ha collaborato con la classe di Direzione d’Orchestra di Umberto Benedetti Michelangeli. Tra le sue attività numerosi galà lirici e, in collaborazione con la compagnia teatrale “Le mani nude”, Histoire du soldat, di Igor Stravinskij, opera da camera che comprende musica, teatro e danza.


MERCOLEDÌ 14 LUGLIO ORE 19.30

SALA GRANDE

MOVING WITH PINA

CRISTIANA MORGANTI

Di e con Cristiana Morganti

Direttore tecnico Simone Mancini

Produzione Il Funaro – Pistoia

Con l’accordo e il sostegno della Pina Bausch Foundation – Wuppertal

Com’è costruito un assolo? Qual è la relazione dell’emozione con il movimento? Quand’è che il gesto diventa danza? Qual è la relazione tra il danzatore e la scenografia? E soprattutto, come si crea il misterioso e magico legame tra l’artista e il pubblico? Eseguendo dal vivo alcuni estratti del repertorio del Tanztheater, Cristiana Morganti racconta il suo percorso artistico e umano con la grande coreografa tedesca e ci fa scoprire quanta dedizione, fantasia e cura del dettaglio sono racchiusi nel linguaggio di movimento creato da Pina Bausch. Un omaggio a una delle artiste più importanti del Novecento.

CRISTIANA MORGANTI

Danzatrice e coreografa, si diploma in danza classica all'Accademia Nazionale di Danza di Roma e in danza contemporanea alla Folkwang Hochschule di Essen. Lavora con Susanne Linke, Urs Dietrich, Felix Ruckert e studia in Danimarca con gli attori dell’Odin Teatret di Eugenio Barba. Dal 1989 al 1993 è membro della compagnia Neuer Tanz diretta da VA Wölfl e Wanda Golonka. Dal 1993 al 2014 è danzatrice solista del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Partecipa a numerose creazioni e danza in tutti gli spettacoli del repertorio, prendendo parte anche al film di Pedro Almodovar Parla con lei (2001) e al film di Wim Wenders Pina (2011). Nel 2010 inizia la sua attività coreografica creando e interpretando la Conferenza Danzata Moving with Pina in omaggio a Pina Bausch. Da allora lo spettacolo è ininterrottamente impegnato in tour internazionali. Sempre nel 2010 comincia la collaborazione con il Funaro di Pistoia e nel 2011 riceve il Premio Positano Leonide Massine come Migliore Danzatrice Contemporanea dell’anno. Seguono le creazioni Out of Twelve (2012), Sacré Printemps! (2013), Petit Rêve (2017), per il Conservatoire Nationale Superieure de Paris. Nel 2014, per il suo spettacolo Jessica and Me Cristiana Morganti riceve il Premio Danza & Danza come migliore Interprete/Coreografa. Lo spettacolo è presentato in più di 50 città in Italia, Francia, Irlanda, Inghilterra, Svezia, Germania, Libano ed è ancora attualmente in tournée. Tra le date più prestigiose: Dublin Dance Festival (Dublino), La Biennale de la Danse (Lione), Théâtre des Abbesses / Théâtre de la Ville (Parigi), The Place (Londra), Festival Tanz im August (Berlino), Dansens Hus (Stoccolma), Festival Bipod (Beirut), Euro Scene (Lipzia). Seguono nel 2016 A Fury Tale di cui Cristiana Morganti firma regia e coreografia, che ha come interpreti due danzatrici di spicco provenienti dal Tanztheater di Wuppertal e nel 2017 Non sapevano dove lasciarmi che Cristiana Morganti crea per la compagnia Aterballetto. Nell’estate 2018 lavora con gli allievi dell’Accademia D’Arte Drammatica Silvio D’Amico e presenta al Festival dei Due Mondi di Spoleto la performance Senza bussare. L’ultimo spettacolo di Cristiana Morganti Another Round for Five ha debuttato a dicembre 2019 nell’ambito del Festival Quartieri di vita di Napoli ed è attualmente in tournée.

GIOVEDÌ 15 LUGLIO ORE 19.30

TEATRO ROMANO

QUARTETTO EOS

Giovane formazione che si è aggiudicata nel 2018 il Premio “Piero Farulli” nell’ambito del Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana, il Quartetto Eos si è esibito presso importanti sale da concerto e teatri italiani, oltre che nell'ambito di prestigiosi festival. Collabora periodicamente con importanti istituzioni musicali e si è già aggiudicato l’attenzione della stampa nazionale. Il programma del concerto offrirà al pubblico la possibilità di ascoltare la rara esecuzione del Langsamer Satz composto dal poco più che ventenne Anton Webern e il Quartetto per archi n. 14 di Franz Schubert, uno dei lavori cameristici più emblematici del musicista austriaco.

QUARTETTO EOS

Violini Elia Chiesa, Giacomo Del Papa

Viola Alessandro Acqui

Violoncello Silvia Ancarani

PROGRAMMA

Anton WebernLangsamer Satz per quartetto d'archi, WoO 6

Franz SchubertQuartetto per archi n. 14, D. 810 Ver Tod und das Mädchen (La morte e la fanciulla)

Allegro

Andante con moto

Scherzo. Allegro molto. Trio

Presto

QUARTETTO EOS

Il Quartetto Eos, vincitore del “Premio Farulli” della Critica Musicale “Franco Abbiati” 2018, è nato nel 2016 dall’incontro di quattro giovani musicisti (Elia Chiesa e Giacomo Del Papa violini, Alessandro Acqui viola, Silvia Ancarani violoncello) all’interno del Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Il quartetto ha partecipato a masterclass di musica da camera con i Maestri Emil Rovner, Alfred Brendel, Eckart Runge (Quartetto Artemis), Patrick Juedt (ECMA), Lawrence Dutton (Quartetto Emerson) e il Jerusalem Quartet. Oltre ad aver collaborato con Calogero Palermo, Gustavo Nuñez (primo clarinetto e primo fagotto della Royal Concertgebouw Orchestra) e il Jerusalem Quartet, si è esibito presso la Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Garibaldi di Caserta. Collabora periodicamente con importanti istituzioni musicali quali la Società del Quartetto di Milano, l’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC), la Gioventù Musicale d'Italia, Associazione Mozart Italia Sede di Terni e Associazione Filarmonica Umbra. Nel 2018 è stato ospite alle trasmissioni radiofoniche Radio3 Suite e La Stanza della Musica (RaiRadio3). Nel 2019 viene premiato nell’ambito di prestigiosi concorsi quali il Concorso Nazionale per Quartetto d’Archi “Sergio Dragoni”, e l’“International Anton Rubinstein Competition” di Düsseldorf. Nel 2020 sarà impegnato in qualità di “Quartetto in Residence” nel Festival TicinoMusica di Lugano. Dal 2017 il Quartetto Eos è stato selezionato per far parte del progetto “Le Dimore del Quartetto” ed è stato ammesso al corso di alto perfezionamento per Quartetto d’Archi nella classe del Quartetto di Cremona presso l’Accademia Stauffer.


MARTEDÌ 20 LUGLIO ORE 18.00 E ORE 20.00 SALONE DELLE SCENOGRAFIE

SAVE THE LAST DANCE FOR ME

ALESSANDRO SCIARRONI

Invenzione Alessandro Sciarroni

Con Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini

Collaborazione artistica Giancarlo Stagni

Musica Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.)

Abiti Ettore Lombardi

Direzione tecnica Valeria Foti

Promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino

Amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava

Comunicazione Damien Modolo

Il lavoro Save the last dance for me del pluripremiato coreografo e danzatore Alessandro Sciarroni nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita all’antica tradizione bolognese della Polka Chinata grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Alessandro Sciarroni scopre questa danza nel dicembre 2018 quando era praticata in Italia solo da 5 persone. Il progetto prevede una performance eseguita dai due danzatori e ha l’obiettivo di diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione.

ALESSANDRO SCIARRONI

Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle Performing Arts con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e prevedono il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline. Tra i vari riconoscimenti, gli viene assegnato nel 2019 il Leone d’Oro alla carriera per la Danza. Il suo lavoro parte da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, fa ricorso a un impianto teatrale, e può utilizzare alcune tecniche e pratiche derivanti della danza, e da altre discipline come il circo e lo sport. Oltre al rigore, alla coerenza e alla nitidezza di ogni creazione, i suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica degli interpreti, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una dimensione temporale altra, e di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni internazionali ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam, Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland, Festival Panorama Rio de Janeiro, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017) e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, The Walker Art Center di Minneapolis, Punta della Dogana-Palazzo Grassi a Venezia e il Museo MAXXI di Roma. Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE-PARIS ed è sostenuto come focus artist da apap – Performing Europe 2020. I suoi spettacoli sono prodotti da Marche Teatro in collaborazione con diversi coproduttori nazionali e internazionali, a seconda dei progetti. Alcuni dei sostenitori storici sono Centrale Fies, Comune di Bassano del Grappa – Centro per la Scena Contemporanea, Amat, la Biennale de la danse – Maison de la Danse de Lyon, La Biennale di Venezia, Mercat de les Flors – Graner (Barcelona), Fondation d’entreprise Hermès nell’ambito di New Settings e l’Associazione corpoceleste_C.C.00# della quale è direttore artistico. Tra gli altri riconoscimenti si segnala Premio Europa Realtà Teatrali; Hystrio Award; Premio Coreografo Elettronico, Premio Rete Critica; Marte Award, Premio del miglior spettacolo – Puf Festival de Pola (Croatia), Miglior artista emergente, Danza&Danza Magazine, Premio Nuove Sensibilità.


GIOVEDÌ 22 LUGLIO ORE 19.30

SALA GRANDE

BERMUDAS

MK

Ideazione e coreografia Michele Di Stefano

Musica Kaytlin Aurelia Smith, Juan Atkins/Moritz Von Oswald, Underworld Luci Giulia Broggi in collaborazione con Cosimo Maggini Meteo Antonio Rinaldi

Custom styling Marco Mazzoni e Michele Di Stefano

Consulenza matematica Damiano Folli

Management Carlotta Garlanda

Distribuzione Jean François Mathieu

Coproduzione mk e Bolzano Danza / Tanz Bozen

In collaborazione con AMAT Civitanova Casa della Danza, Residance/DanceHaus PIù Milano, Dialoghi - residenze delle arti performative a Villa Manin Udine, Una diversa geografia/Villa Pravernara Valenza, AngeloMai Roma, L’ Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino

Con il contributo Regione Lazio - Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili e MIBACT Première il 19 luglio 2018 a Bolzano Danza / Tanz Bozen Festival

PREMIO DANZA&DANZA COME MIGLIOR PRODUZIONE ITALIANA 2018 FINALISTA PREMIO UBU 2018 COME MIGLIOR SPETTACOLO DI DANZA SELEZIONATO ALLA NEW ITALIAN DANCE (NID) PLATFORM 2019

Bermudas è un lavoro coreografico basato su regole semplici e rigorose che producono un moto perpetuo, adottabile da ogni performer come una condizione per esistere accanto agli altri e costruire un mondo ritmicamente condiviso. Il lavoro è ispirato dalle teorie del caos, dalla generazione di insiemi complessi a partire da condizioni semplici, dai sistemi evolutivi della fisica e della meteorologia. Il risultato finale è una danza che permette continuamente alla danza di qualcun altro di trovare spazio, creando una forte tensione relazionale, un campo energetico molto intenso.

mk

Il gruppo mk si occupa di coreografia e performance dal 1999 e ruota intorno ad un nucleo originario di artisti costantemente in dialogo con altri performer e progettualità trasversali. Il gruppo è da subito invitato nei più importanti festival della nuova scena in Italia e all’estero. Tra le produzioni recenti Robinson, in collaborazione con l’artista visivo Luca Trevisani, ha debuttato nel 2014 al Teatro Argentina di Roma ed è tuttora in tour. Con Veduta (2016) il gruppo inizia un’indagine immersiva sul paesaggio e la prospettiva adattabile a qualsiasi orizzonte urbano. Bermudas (2017-18), lavoro sul moto perpetuo e il movimento puro costruito per un folto numero intercambiabile di performer, ha ricevuto il premio Danza&Danza come miglior produzione italiana 2018. L’ultima produzione del gruppo, Orografia/Parete Nord è una collaborazione internazionale coprodotta da Torinodanza 2018. Michele Di Stefano ha ricevuto commissioni coreografiche da Aterballetto e Korean National Contemporary Dance Company. È incaricato della programmazione danza per il triennio 2018-20 dal Teatro di Roma ed è co-curatore del progetto GIacimenta per Matera 2019. Nel 2014 riceve il Leone d’argento per l’innovazione nella danza alla Biennale di Venezia e nel 2018 il premio Nico Garrone.


VENERDÌ 23 LUGLIO ORE 19.30

TEATRO ROMANO

MYSTERY TRAIN

UN VIAGGIO NELL’IMMAGINARIO AMERICANO

Margherita Laterza attrice

Matteo Portelli americanista

Alessandro Portelli, Gabriele Amalfitano musicisti

Libertà, frontiera, industria, solitudine: il treno come straordinaria metafora della modernità americana.

Cos’ha significato il treno per un paese come l’America? La modernità è penetrata in un mondo rurale attraverso i binari, cambiando per sempre il paesaggio naturale come quello antropologico. Nella seconda metà dell’Ottocento e fino agli anni ‘50 del secolo scorso, la ferrovia è una protagonista assoluta dell’immaginario americano, come simbolo di libertà ma anche di solitudine, di progresso ma anche di lotte e scontri fra diverse classi sociali. Ed è senza dubbio al centro della produzione musicale folk, blues e rock. Da Woody Guthrie a Bruce Springsteen, da Nathaniel Hawthorne a Emily Dickinson, da Hawthorne a Elvis Presley e Johnny Cash.

Mystery Train. Un viaggio nell’immaginario americano ripercorre il rapporto dell’America con il treno attraverso una affascinante Lezione di Storia in musica.


MARTEDÌ 27 LUGLIO ORE 19.30

SALA GRANDE

YUJA WANG PIANOFORTE

ANDREAS OTTENSAMER CLARINETTO

PROGRAMMA

Claude Debussy

Première rhapsodie per clarinetto e pianoforte

Johannes Brahms

Sonata n. 1 per clarinetto e pianoforte op. 120 n. 1


***



Felix Mendelssohn / arr. Andreas Ottensamer

Lieder ohne Worte op. 62 n. 2

Lieder ohne Worte op. 102 n. 1

Lieder ohne Worte op. 30 n. 6

Johannes Brahms

Sonata per clarinetto e pianoforte n. 2 op. 120 n. 2


YUJA WANG

Commenti entusiastici della critica e ovazioni del pubblico hanno sempre accompagnato la sfavillante carriera di Yuja Wang. La pianista originaria di Pechino, elogiata per le carismatiche abilità e l’accattivante presenza scenica, si prepara a nuovi grandi traguardi nella stagione 2019/2020, che include recital, cicli di concerti ma anche residenze ed estese tournée insieme ad alcuni dei più prestigiosi ensemble e direttori d’orchestra del mondo. I momenti salienti della stagione includono l’Artist Spotlight di Yuja Wang al Barbican Center, strutturato in quattro eventi diversi: la prima esibizione londinese del nuovo Concerto per pianoforte di John Adams intitolato Must the Devil Have All the Good Tunes? con la Los Angeles Philharmonic e Gustavo Dudamel, con repliche anche a Boston e New York City; un recital con il violoncellista Gautier Capuçon, un secondo recital con il clarinettista Andreas Ottensamer e, infine, un recital da solista. Nell'autunno del 2019 Yuja Wang si è esibita in Cina con la Filarmonica di Vienna, con concerti a Macao, Guangzhou, Shanghai e Wuhan. L'inizio del 2020 vede Yuja Wang e Gautier Capuçon di nuovo insieme per un tour di recital di undici date nelle sale europee più prestigiose, tra cui la Philharmonie de Paris e la Wiener Konzerthaus; di rilievo è poi l’esteso tour di recital da solista in rinomate sale da concerto in tutto il Nord America e in Europa, tra cui la Carnegie Hall, la Davies Symphony Hall e il Concertgebouw, da febbraio ad aprile. Yuja Wang sarà la solista di spicco con alcune delle principali orchestre del Nord America, tra cui la Boston Symphony Orchestra, sotto la direzione di Andris Nelsons; la Toronto Symphony Orchestra, diretta da Gustavo Gimeno; la San Francisco Symphony, guidata da Michael Tilson Thomas e la Philadelphia Orchestra, sotto la direzione di Yannick Nézet-Séguin. Yuja Wang è nata a Pechino in una famiglia di musicisti. Dopo gli studi di pianoforte svolti in Cina, ha approfondito la propria formazione in Canada e al Curtis Institute of Music di Filadelfia sotto la guida di Gary Graffman. L’affermazione internazionale è avvenuta nel 2007, quando è subentrata all’ultimo istante a Martha Argerich come solista con la Boston Symphony Orchestra. Due anni dopo Yuja Wang ha firmato un contratto di esclusiva con l’etichetta Deutsche Grammophon e da allora ha consolidato la propria posizione fra gli artisti più importanti del mondo grazie a una serie di esibizioni e registrazioni apprezzatissime. Nel 2017 Yuja Wang è stata nominata ‘Musical America’s Artist of the Year.

ANDREAS OTTENSAMER

Nato nel 1989 da una famiglia di musicisti, Andreas Ottensamer è stato introdotto alla musica sin da giovanissimo, ricevendo le sue prime lezioni di pianoforte all’età di quattro anni. A undici anni ha intrapreso lo studio del violoncello presso l’Università di musica di Vienna e si è dedicato al clarinetto a partire dal 2003, con Johann Hindler. Nel 2009 ha interrotto i suoi studi ad Harvard per entrare nell’Accademia dei Berliner Philharmoniker. Dal 2011 Andreas Ottensamer è il clarinettista principale dei Berliner Philharmoniker. Il musicista austriaco ha catturato il pubblico e la critica grazie alla singolare bellezza del suo suono. Andreas Ottensamer si esibisce come solista nelle maggiori sale da concerto di tutto il mondo, con orchestre quali la Filarmonica di Berlino, la Filarmonica di Vienna, la Filarmonica di Rotterdam, la Kammerphilharmonie di Brema, la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra, la Seoul Philharmonic, l'Orchestre Metropolitain, la Borusan Istanbul Philharmonic, sotto la guida di direttori del calibro di Mariss Jansons, Sir Simon Rattle, Andris Nelsons, Yannick Nezet-Seguin, Alan Gilbert e Lorenzo Viotti. Nel campo della musica da camera collabora abitualmente con Yuja Wang, Leonidas Kavakos, Janine Jansen, Lisa Batiashvili, Nemanja Radulovic, Nicolas Altstädt e Sol Gabetta. Nel 2005 ha fondato il trio di clarinetti The Clarinotts con suo padre Ernst e suo fratello Daniel. È il direttore artistico del "Festival Bürgenstock" in Svizzera insieme al pianista José Gallardo e del Festival Artström di Berlino. Nel febbraio 2013 è stato il primo clarinettista solista a firmare un'esclusiva discografica con Deutsche Grammophon. Per il suo secondo album, Brahms - The Hungarian Connection, ha ricevuto l'Echo Klassik come "Strumentista dell'anno 2015". Ha continuato a registrare New Era per l'etichetta Decca Classics. Il suo ultimo album per Deutsche Grammophon, Blue Hour, in cui collabora con Yuja Wang, Mariss Jansons e i Berliner Philharmoniker eseguendo opere di Weber, Brahms e Mendelssohn, gli è valso il riconoscimento di “strumentista dell’anno” da Opus Klassik. Nella stagione 2018/19 si è esibito come solista con la London Philharmonic Orchestra, la Western Australia Symphony Orchestra, la Adelaide Symphony Orchestra, la National Taiwan Symphony, all'Aix-en-Provence Easter Festival e al Festival di Salisburgo suonando il Concerto di Weber per clarinetto con la Camerata Salzburg e Lorenzo Viotti. Nel maggio 2019 è stato Artist in Residence al Festival di Schwetzingen, si è esibito nella serie Utzon Recital alla Sydney Opera House e con Yuja Wang alla Carnegie Hall, al Gstaad Menhuin Festival e al Festival Internazionale di Edimburgo.




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