L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, il mantra di grande attualità e tema ispiratore di Expo Milano, fa da input a pianofortissimo 2015 che, dal 18 giugno al 1° luglio, affida a incantevoli talenti il ruolo di protagonisti in una terza edizione particolarmente intensa per le nuove proposte artistiche in programma.

Ma un posto non secondario è anche affidato al fascino del luogo, il Cortile dell’Archiginnasio che ci ospita, alla sua storia, alla sua intramontabile bellezza che uniti alla portata emozionale della grande musica, sono la base di una straordinaria ricetta pronta ad arricchire di stimoli vitali l’inscindibile binomio corpo e spirito.

In primo piano dunque un’occasione per “Nutrire la Mente”.

pianofortissimo 2015, inserito dal Ministero dei Beni Culturali tra gli eventi nazionali che coronano l’Esposizione Universale, propone concerti in esclusiva, debutti assoluti per Bologna, l’arrivo di special guest provenienti da tutto il mondo, interpreti accreditati e celebrati dal pubblico cosmopolita e affiancati da giovani promesse del pianismo che verrà. Una molteplicità di stili, caratteri, sensibilità, percorsi artistici, non sovrapponibili ma unici, non mancheranno di trasformare ogni concerto per piano solo in un evento da ricordare.

Inedita per la Cultura

Flavia Ciacci Arone di Bertolino

pianofortissimo 2015

Musica a Roma tra diletto e devozione” è il titolo del concerto barocco del 22 maggio nella Chiesa della Madonna di Galliera, dedicato alla figura di San Filippo Neri, a poche settimane dai festeggiamenti per il 500° anniversario della nascita del “santo della gioia” (Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595). Ed è un giustificato preludio alla rassegna estiva nel Chiostro dell'Archiginnasio, grazie alla presenza carismatica di Francesco Cera, uno dei migliori tastieristi bolognesi, discepolo di Luigi Ferdinando Tagliavini e Gustav Leonhardt, che assieme a Damiana Pinti (mezzosoprano) e Francesco Tomasi (arciliuto) si esibirà al cembalo e allo storico organo costruito nel 1697 dai bolognesi Francesco e Domenico Traeri. Il programma è un chiaro omaggio alla figura di San Filippo Neri e al suo amore per la musica e per le cose belle della vita: opere vocali e strumentali di Frescobaldi, Kapsberger e Rossi, accostate a gemme musicali di autori meno noti come Francisco Soto de Langa, Ferdinando Valdambrini e Orazio Michi “dall’arpa”.

pianofortissimo 2015 si inaugura all'Archiginnasio il 18 giugno con l’unica apparizione estiva italiana di Mariam Batsashvili, una nuova stella del firmamento pianistico internazionale, rivelata in tutto il suo fulgore nel novembre scorso al Concorso Franz Liszt di Utrecht, prima donna in assoluto a conquistare l'ambito primo premio nella storia del concorso. 20 anni, Mariam Batshasvili ha incantato l'esigente giuria con la semplicità e la bellezza del suo suono. “Il suo è un pianismo che mette in massima evidenza il meglio della musica di Liszt” ha scritto un giurato.

Mariam ha studiato a Tbilisi con Natalia Natsvlishvili e a Weimar con Grigory Gruzman. A Bologna presenta un programma che si muove fra trascrizione e virtuosismo: apre il Concerto per oboe di Alessandro Marcello (spesso attribuito a Benedetto) trascritto da Johann Sebastian Bach, poi la rara Sarabanda e Giga di Liszt su un tema di Häendel, la monumentale Sonata-Dante di Liszt, l'irresistibile Rondo a Capriccio op. 129 di Beethoven, l'Allegro Barbaro di Bartók, infine, ancora di Liszt, la Rapsodia Ungherese n. 13 e la Tarantella (Venezia e Napoli).

pianofortissimo ama scoprire i grandi talenti: ecco quello del diciottenne olandese Arthur Jussen (ormai celebre in patria assieme al fratello Lucas) che arriverà il 22 giugno, sua prima apparizione italiana. Nel 2012 i fratelli Jussen hanno debuttato con la Royal Concertgebouw Orchestra. Hanno ricevuto le prime lezioni con Leny Bettman a Hilversum, dove sono entrambi nati. Dopo alcune master class con Maria João Pires, Arthur Jussen ora studia con Jan Wijn. Concerti e tournée in tutto il mondo lo hanno fatto debuttare nel 2010 a soli 14 anni per l’etichetta Deustche Grammophon, per la quale ha inciso come solista e in duo tre album con musiche di Beethoven, Schubert, Fauré, Ravel e Poulenc. Nel marzo di due anni fa ha eseguito con grande successo al Concertgebouw di Amsterdam il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven con la Radio Kamer Filharmonie diretta da Frans Brüggen, in una delle sue ultime apparizioni sul podio. Arthur Jussen presenta un programma classico (Sonata n. 62 di Haydn, 32 Variazioni in do minore di Beethoven, Jeux d'eau di Ravel e Carnaval op. 9 di Schumann), con al centro un brano del pianista jazz russo Nikolaj Kapustin (Variations op. 41).

“È nato un nuovo Rubinstein” disse il direttore del Conservatorio di Mosca quando ascoltò Vadim Rudenko nel 1994 alla X edizione del Concorso Tchaikovsky. “La sua tecnica stupisce e suscita ammirazione, il suo magistero è immenso e potenzialmente infinito”. “È uno dei virtuosi più importanti del presente, sotto le sue dita il pianoforte suona come un'orchestra: si può sentire la voce di un violino, di un violoncello, di un clarinetto”. Con questi termini si è espressa la critica negli ultimi 20 anni a proposito di Vadim Rudenko, in concerto in esclusiva per l’Italia il 24 giugno. Nato nel 1967 a Krasnodar, a 7 anni entra a far parte della Scuola Centrale di Musica di Mosca, dove studia con Anna Artobolevskaya, Vadim Shukanov e Dimitri Bashkirov. Frequenta poi Conservatorio di Mosca dove studia con Sergey Dorensky. Vince il Concertino Praga nel 1982 e si impone al Concorso Regina Elisabetta nel 1991 e al Concorso Tchaikovsky di Mosca (1994 e 1998). A Bologna Rudenko regala un programma degno di un grande virtuoso: Bach (Partita n. 2), Mozart (Sonata KV 311), Rachmaninov (Momenti Musicali op. 16), Brahms (Variazioni su un tema di Paganini op. 35), Tchaikovsky/Pletnev (Suite dallo Schiaccianoci).

pianofortissimo 2015 offre a chiusura della rassegna il 1° luglio un concerto di particolare interesse per il calibro dell’artista, al suo debutto sotto le Due Torri, nella sua unica apparizione italiana a pochi giorni dal suo concerto all'Olympia di Parigi.È Jacky Terrasson, nato a Berlino da madre americana e padre francese, il quale studia a Parigi piano classico fin quando scopre la nutrita collezione di dischi jazz della madre. A 19 anni parte per gli Stati Uniti: soggiorno di studio al “Berklee” di Boston e poi ritorno a Parigi, dove lavora tra gli altri con Dee Dee Bridgewater, Barney Wilen e Ray Brown. Nel 1993 vince il primo premio al concorso “Thelonious Monk” a Washington. È il preludio di una folgorante carriera che lo porterà in pochi anni a suonare sui palcoscenici di tutto il mondo e a firmare per Blue Note e Universal. Con uno stile tecnicamente perfetto, Terrasson abbina la tradizione modernista europea (ascoltandolo possono a volte venire in mente Debussy e Ravel) e l’alta scuola dell’improvvisazione pianistica jazz, in linea con una tradizione che da Art Tatum, passando per Bud Powell, Ahmad Jamal e Thelonious Monk, arriva a Bill Evans.

Direttore artististico pianofortissimo

Alberto Spano


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