L’Ape musicale

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Mariam Batsashvili

Note sul primo pianoforte gran coda italiano

La genesi del primo gran coda italiano è una storia nella storia.

La realizzazione dei primi pianoforti italiani a mezza coda fu sponsorizzata dal Concorso pianistico Bartolomeo Cristofori indetto dalla RAI nel 1955, per i trecento anni della nascita dell’inventore dello strumento. Al vincitore, Eli Perrotta, venne dato in premio un pianoforte a mezza coda costruito da Cesare Augusto Tallone.

In seguito alla grande risonanza che ebbe questo concorso, la baronessa Dorothy Lanna della Quara, presidente della Gioventù Musicale d’Italia, commissionò a Tallone il suo primo pianoforte gran coda. Lo strumento è ancora oggi di proprietà della Gioventù musicale d’Italia.

A ridosso della costruzione del primo gran coda italiano si colloca un altro importante avvenimento nella vita di Tallone: la sua collaborazione con i tecnici della ditta Yamaha.

Nel 1965, durante la tournée in Giappone di Arturo Benedetti Michelangeli, accompagnato come sempre da Tallone, la casa Yamaha notò l’eccellente assistenza e preparazione del suo accordatore. Fu così che Tallone venne invitato nella sede di Hamamatsu della Yamaha, dove fu accolto dal presidente Kawakami, che gli commissionò un pianoforte a tre quarti di coda. Soddisfatto del risultato e ritenendo che lo strumento fosse il migliore tra tutti gli esemplari di marche fuoriclasse, si decise a richiamare Tallone in Giappone per fargli dirigere la costruzione di un gran coda da concerto: la fabbricazione, grazie ai mezzi e alla prestazione dei tecnici nipponici, fu terminata in due mesi. Il pianoforte così nato venne chiamato “Tamaki Miura”, in onore della cantante giapponese che aveva ispirato Puccini nella composizione della Madama Butterfly, e in una serie di prove tecniche risultò il migliore tra quelli delle grandi marche mondiali.

Rientrato dalla tournèe in Giappone con Arturo Benedetti Michelangeli forte delle conoscenze tecniche acquisite, Tallone mise mano al sogno di tutta la vita: la realizzazione per primo pianoforte gran coda italiano da concerto.

Non è dunque un caso che questo, il gran coda della Gioventù Musicale d’Italia (n° 2244), avesse originariamente una meccanica Yamaha (in seguito sostituita con la Renner).

Lo strumento venne inaugurato il 4 febbraio 1967 alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano con un concerto del M° Mario Delli Ponti, con un programma che si estendeva da Scarlatti a Debussy, passando per Beethoven, Franck e Mussorgsky.

Nel 2016, a cinquant’anni da quella richiesta, la stessa Gioventù musicale lo ha riportato in vita, dopo un percorso accurato di restauro dell’AIARP (Associazione Italiana Accordatori Riparatori di Pianoforti. L’occasione per presentarlo al pubblico è stata il Piano City Milano. A suonarlo è stata la pianista russa Yulianna Avdeeva primo premio al Concorso Internazionale Chopin di Varsavia nel 2010.


 

 

 
 
 

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