L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

L'opera debutta a Lugano

 

Il Barbiere di Siviglia

L’opera lirica a Lugano

Dal 3 al 9 settembre 2018

LAC Lugano Arte e Cultura

Una coproduzione

RSI Radiotelevisione svizzera, LAC Lugano Arte e Cultura, LuganoInScena, LuganoMusica

Biografie interpreti

Ah, che bel vivere, che bel piacere: debutta l’opera lirica a Lugano. Dal 3 al 9 settembre2018 il capolavoro di Gioachino Rossini Il Barbiere di Siviglia sarà rappresentato al LAC sotto la direzione del Maestro Diego Fasolis in un allestimento del regista Carmelo Rifici. Una coproduzione RSI Radiotelevisione svizzera, LAC Lugano Arte e Cultura, LuganoInScena, LuganoMusica.

A tre anni esatti dalla sua inaugurazione, il centro culturale LAC Lugano Arte Cultura affronta una sfida importante mettendo in scena per la prima volta un’opera lirica: Il Barbiere di Siviglia, commedia in due atti di Gioachino Rossini. Una coproduzione RSI Radiotelevisione svizzera, LAC Lugano Arte e Cultura, LuganoInScena, LuganoMusica. Il capolavoro rossiniano sarà diretto dal Maestro Diego Fasolis in un allestimento di Carmelo Rifici, dal 3 al 9 settembre 2018 per quattro repliche.

La produzione si inscrive nei festeggiamenti dell’anno rossiniano e si avvale degli spartiti originali generosamente messi a disposizione dalla Fondazione Rossini di Pesaro. Il nuovo allestimento sarà il soggetto di una produzione televisiva nazionale SSR.

L’allestimento di questa prima opera lirica è il frutto della virtuosa sinergia artistica tra il centro culturale, la RSI, LuganoInScena e LuganoMusica e vede coinvolti ensemble ticinesi internazionalmente noti quali I Barocchisti e il Coro della Radiotelevisione svizzera, accanto a grandi protagonisti del panorama lirico come Edgardo Rocha e Giorgio Caoduro. L’evento segna l’inizio di una nuova avventura teatrale oggi assente nell’offerta culturale ticinese.

Al Maestro Diego Fasolis - reduce dal recente successo al Teatro Malibran di Venezia dove ha diretto l’Orlando Furioso - spetta il compito di dirigere I Barocchisti e il Coro della Radiotelevisione svizzera nel capolavoro del genio musicale pesarese. Il maestro del Coro è Andrea Marchiol. “Dall’apertura della Sala teatrale LAC ho sempre pensato che fosse giunto il momento di riavere l’opera a Lugano, che storicamente possiede non solo una tradizione ma pure un’importanza strategica per questo repertorio – ha dichiarato Diego Fasolis – A Lugano realizziamo in assoluto la prima registrazione discografica integrale e televisiva con strumenti storici. Useremo un diapason “classico” a 430 Hz che rende più confortevole e più morbido il canto. Per quanto attiene alla registrazione discografica proporremo per la prima volta la versione di Bologna del 1816 dove il personaggio di Rosina si era impossessata di una scena del tenore e aveva ricevuto da Rossini una nuova aria.”

Carmelo Rifici – la cui Ifigenia, liberata sta realizzando una fortunata tournée in Italia - cura la regia teatrale, che si avvale del prezioso lavoro scenografico di Guido Buganza, dei costumi di Margherita Baldoni e del disegno luci di Alessandro Verazzi. “Un’ambientazione che – come dichiara Carmelo

Rifici – pur rifacendosi alla tradizione architettonica iberica, ne supera il facile realismo preferendogli un’accezione quasi metafisica. Abbiamo cercato un’eleganza asciutta che possa respirare l’aria rossiniana, la sua ambiguità fatta di luci e ombre, di chiaroscuri. Tutto questo per far affiorare un attrito interessante: da una parte lo spirito critico del libretto, dall’altra l’astrazione della musica rossiniana.”

Straordinario il cast che include Edgardo Rocha come Il Conte d’Almaviva – ruolo che lo ha portato nei cartelloni dei maggiori teatri di tutto il mondo e che qui a Lugano interpreta per l’ultima volta -, Giorgio Caoduro come Figaro, Lucia Cirillo nei panni di Rosina, Riccardo Novaro in quelli di Bartolo, Ugo Guagliardo interpreta Basilio, Alessandra Palomba dà la voce a Berta, Yannis Vassilakis è Fiorello, Alfonso De Vreese Ambrogio e Matteo Bellotto nella parte dell’ufficiale.

Omaggio a Rossini

I festeggiamenti dell’anno rossiniano – 150esimo anniversario della sua morte – offrono l’occasione di inaugurare le stagioni 2018/2019 di LuganoInScena e LuganoMusica con la rappresentazione del capolavoro di Gioachino Rossini. L’ omaggio di Lugano è reso ancora più significativo dalla generosità della Fondazione Rossini di Pesaro che ha messo eccezionalmente a disposizione del Maestro Diego Fasolis gli spartiti originali, che consentiranno un’esecuzione storicamente informata dell’opera. Una circostanza felice che permetterà a I Barocchisti di esprimere al meglio il loro virtuosismo che li ha portati a raggiungere una indiscussa fama internazionale. Con questa nuova produzione, la Svizzera italiana celebra Gioachino Rossini, che alla figura leggendaria dell’eroe Guglielmo Tell dedicò la sua ultima opera.

La produzione televisiva SSR

La RSI Radiotelevisione svizzera documenterà questo nuovo allestimento; l’idea è quella di celebrare l’anniversario rossiniano realizzando sia la registrazione delle immagini de Il barbiere di Siviglia, sia un prodotto televisivo di portata nazionale affidandone la regia a Andy Sommer, grande nome della regia filmica musicale internazionale.

I sostenitori

Sostengono la produzione de Il barbiere di Siviglia la Fondazione Lugano per il Polo Culturale, la Città di Lugano e la Repubblica e Cantone Ticino – Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport.

Informazioni e prevendita

Lo spettacolo sarà proposto con sopratitoli in italiano.

Alla prima di lunedì 3 settembre, ore 20:00, faranno seguito le repliche di mercoledì 5 e venerdì 7 settembre, ore 20:00, e di domenica 9 settembre, ore 15:00.

La prevendita delle quattro repliche de Il barbiere di Siviglia si aprirà mercoledì 9 maggio 2018 alle ore 12:00 su www.luganolac.ch, presso la biglietteria del LAC e in tutti i punti vendita Ticketcorner.

Interpreti e bozzetti


Lunedì 3 settembre 2018, ore 20:00

Mercoledì 5 settembre 2018, ore 20:00

Venerdì 7 settembre 2018, ore 20:00

Domenica 9 settembre 2018, ore 15:00

Gioachino Rossini

Il Barbiere di Siviglia

opera buffa in due atti

Libretto di Cesare Sterbini

Editore Casa Ricordi, Milano

 

Diego Fasolis maestro concertatore e direttore d’orchestra

Carmelo Rifici regia

Guido Buganza scene

Margherita Baldoni costumi

Alessandro Verazzi luci

Alessio Maria Romano movimenti scenici

Walter Cerrotta assistente alla regia

 

Edgardo Rocha Il Conte d’Almaviva

Riccardo Novaro Bartolo

Lucia Cirillo Rosina

Giorgio Caoduro Figaro

Ugo Guagliardo Basilio

Alessandra Palomba Berta

Yiannis Vassilakis Fiorello

Alfonso De Vreese Ambrogio

Matteo Bellotto Un ufficiale

 

I Barocchisti

Coro della Radiotelevisione svizzera

Andrea Marchiol Maestro del coro

 

Coproduzione RSI Radiotelevisione svizzera, LAC Lugano Arte e Cultura, LuganoInScena, LuganoMusica

Con sopratitoli in italiano.

Si ringraziano la Fondazione Lugano per il Polo Culturale e la Repubblica e Cantone Ticino –

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport per il sostegno alla produzione; la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo per la preziosa collaborazione.


Appunti musicali

di Diego Fasolis

Dall’apertura della Sala teatrale LAC ho sempre pensato che fosse giunto il momento di riavere l’Opera a Lugano, che storicamente possiede non solo una tradizione ma pure un’importanza strategica per questo repertorio.

La prima proposta era per un’importante ma poco frequentata opera barocca di Händel con la presenza di balletto, cori misti, molti solisti e ricca orchestra barocca (Terpsicore/Pastor fido).

Mi è stato poi chiesto di proporre in alternativa un titolo più “popolare”. In maniera provocatoria ho indicato Il Barbiere di Siviglia come il titolo “popolare” per eccellenza. La provocazione è diventata convinzione trovandoci di fronte a uno dei capolavori assoluti della creazione musicale occidentale. Lo affrontiamo per un anniversario rossiniano con un complesso che si esibisce su strumenti storici. La tendenza internazionale è sempre più quella di eseguire le opere del passato con strumenti antichi e con prassi esecutiva “storicamente informata”. I Barocchisti (che qui dovremmo meglio chiamare I Classicisti) eseguono spesso il repertorio ottocentesco. L’ensemble ha infatti realizzato recentemente un grande tour dedicato a Norma di Bellini insieme al Coro della Radiotelevisione svizzera, Coro che sarà presente nella produzione de Il Barbiere di Siviglia nella sua formazione maschile.

A Lugano realizziamo in assoluto la prima registrazione discografica integrale e televisiva con strumenti storici. Useremo un diapason “classico” a 430 Hz che rende più confortevole e più morbido il canto. Per quanto attiene alla registrazione discografica proporremo per la prima volta la versione di Bologna del 1816 dove il personaggio di Rosina (affidato alla prima grande interprete de Il barbiere, Geltrude Righetti Giorgi) si era impossessata di una scena del tenore e aveva ricevuto da Rossini una nuova aria. Noi abbiamo a disposizione uno dei tenori più acclamati per questo ruolo e manteniamo tutte le sue arie nella versione originale. Il resto della Compagnia di canto è di altissimo livello internazionale e molto omogeneo, scelto d’intesa con Allegorica, una delle agenzie più qualificate per la musica antica nel mondo. Con Carmelo Rifici abbiamo oscillato qualche tempo per scegliere se proporre una versione integrale senza tagli, per poi decidere di apportare alcuni piccoli tagli nei recitativi affinché il pubblico possa godere di una versione scorrevole e, ci auguriamo, il più piacevole possibile per il battesimo del LAC quale nuova sede del melodramma in scena.


Note di regia

La febbre del Barbiere

di Carmelo Rifici

Accostarsi al capolavoro rossiniano non è cosa semplice; le innumerevoli messinscene e rivisitazioni cinematografiche hanno già offerto allo spettatore un ventaglio di ipotesi e suggestioni tali da rendere ardua ogni nuova interpretazione, inoltre, la scelta del Maestro Fasolis di utilizzare strumenti barocchi originali è già un chiaro segno dell’impostazione culturale dell’operazione.

La peculiarità de Il Barbiere di Siviglia è quella di non essere definibile né come opera buffa tout court, né tantomeno come opera legata ad un certo romanticismo di tendenza. È un’opera che trascende da una sua definizione. Lo spettatore di oggi non può rendersi conto delle innumerevoli infrazioni alle regole di cui è disseminata l’opera, che rompevano abitudini e aspettative. Il Barbiere fu dirompente sono tutti gli aspetti, sia per la costruzione dei personaggi, sia per l’organizzazione drammaturgica, ricavata da almeno sette opere precedenti. Pezzi scritti per opere tragiche, per atmosfere di marmorea antichità, diventano, improvvisamente e con sapienza, pezzi di ilare vivacità. Rossini riesce a creare irresistibili effetti comici da precedenti opere serie. Questo capolavoro, come dicevo, supera sia la struttura dell’opera buffa che dell’opera romantica, rovesciandole in un’astrazione che sfiora il surrealismo, creando un genere che non ha precedenti: una comicità assoluta, fuori dai concetti del buffo ed estranea ai sentimenti del romantico. Un’opera feroce.

Per questi motivi, con lo scenografo Guido Buganza, la costumista Margherita Baldoni e il light designer Alessandro Verazzi, abbiamo deciso di evitare qualsiasi collocazione troppo stretta e immaginato di collocare la vicenda in un’ambientazione che, pur rifacendosi alla tradizione architettonica iberica, supera il facile realismo preferendogli un’accezione quasi metafisica. L’impianto visivo sarà costituito da un palazzo fuori misura di azulejos e costumi tradizionali, ma asciugati da qualsiasi ammiccamento al folklore spagnoleggiante. Abbiamo cercato un’eleganza asciutta che possa respirare l’aria rossiniana, la sua ambiguità fatta di luci e ombre, di chiaroscuri. Tutto questo per far affiorare un attrito interessante: da una parte lo spirito critico del libretto, dall’altra l’astrazione della musica rossiniana. È questo attrito che impone una nuova comicità. L’opera appare divisa in due temi: la prima parte è costruita intorno alla febbre dell’oro, del denaro che tutto muove, ben rappresentata dalle figure di Figaro e di don Bartolo, ma anche dall’astuta vivacità di Rosina, consapevole di rappresentare un tesoro, di essere fonte di guadagno. Una specie di esplosione di vitalità economica. Proverbiali rimangono le frasi di Figaro “un vulcano la mia mente già comincia a diventar” o quella di Rosina “se mi toccano dov’è il mio debole sarò una vipera” fino allo sconcertante concertato dove “il cervello poverello (a causa dell’abbagliante luce dell’oro) si riduce all’impazzar”. Nella seconda parte, la febbre diventa delirio d’amore, il personaggio di Almaviva, il più legato all’opera romantica, prende il comando, scatenando su tutto e tutti un vento di inquieta e sorprendente emotività. L’opera si incurva, mostra i suoi lati più scuri, anche grazie ad una strumentale tempesta (di tuoni e lampi, ma anche di emozioni per niente scontate) fino alla stupefacente aria di Berta, che si impone per la sua tenera tristezza. Da una parte l’oro, il denaro, la lucidità dell’azione, dall’altra la musica, l’introspezione e l’astrazione. Tutto questo sarà scenicamente giocato attraverso due soluzioni: la prima risolta con l’utilizzo massiccio della luce che diventa scenografia, messa soprattutto al servizio dell’avido Figaro, moderno e allegro vampiro che si nutre dell’oro altrui, della luce degli altri; la seconda parte sarà raffigurata dalla presenza di mastodontici strumenti musicali, che diventeranno stanze, palcoscenici, ingombri per la struttura emotiva e astratta dell’opera. Inciampi necessari affinché la comicità si palesi nella sua reale lucidità e non nella caricatura dei personaggi. La tradizione scenica ci consegna dei ruoli classici, degli stereotipi che, nel nostro allestimento, tenteremo di trasformare in personaggi a tutto tondo, strappandoli alla gabbia del ruolo preconfezionato. La grandezza de Il Barbiere non sta nella sua bonaria comicità, ma nella consapevolezza che la comicità nasce dall’indisponenza e dall’asprezza delle situazioni. La leggerezza della luce, degli strumenti musicali a simulare stanze, porte e corridoi, la rotondità della recitazione saranno utili a spogliare l’opera del finto realismo, ma anche di liberarla della forzatura di una narrazione di caratteri.


Informazioni pratiche

Biglietti

La prevendita inizia mercoledì 9 maggio 2018 alle ore 12:00.

  • online: www.luganolac.ch

  • telefonica: +41 (0)58 866 42 22 (Lu - Do: 12:00 – 18:00)

  • Biglietteria LAC: Martedì – Domenica, 10:00 – 18:00 (fino alle ore 21:00 in caso di spettacoli serali)

  • ticketcorner: rete punti vendita e call center 0900 800 800 (Lu - Do: 08:00 - 22:00; 1.19 CHF/min)

 

Tariffe

 

 

 

 

 

 

 

 

Intero

AVS/AI

Studenti e Apprendisti

 

1a categoria:

Fr. 160.-

Fr. 150.-

 

 

 

 

 

 

 

2a categoria:

Fr. 130.-

Fr. 120.-

 

 

3a categoria:

Fr.

95.-

Fr.

84.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4a categoria:

Fr.

60.-

Fr.

54.-

Fr. 19.80

 

 

 

 

 

 

 

 

5a categoria:

Fr.

27.50

Fr.

22.-

Fr. 13.20

Sede

LAC Lugano Arte e Cultura

Piazza Bernardino Luini 6

CH-6901 Lugano

Orari

Martedì – Domenica: 10:00 – 18:00

Giovedì: 10:00 – 20:00

Lunedì: chiuso

Nei giorni con spettacoli serali in programma, la chiusura del centro culturale è prevista mezz’ora dopo la fine della rappresentazione.


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