L’Ape musicale

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Recuperare il mecenatismo, che nei secoli ha fatto grande Milano

Antonio Magnocavallo Presidente

Da qualche anno, nel presentare le nostre stagioni, un tempo limitate ad una ventina di concerti nella storica sede del Conservatorio, abbiamo sottolineato l’evoluzione del Quartetto, quasi una metamorfosi, diretta ad accostare pubblico nuovo, quello che aveva sempre considerato il Quartetto come un’enclave inaccessibile o che proviene da Paesi lontani, con storia e tradizioni diverse, ma che tutti dobbiamo cercare di assimilare alla nostra città.

Nel 2018 l’evoluzione è esplosa in un’attività che invade musei, palazzi, chiese e altre sedi di grande importanza artistica nella storia di Milano con ben 112 concerti, in giorni feriali e festivi, in orari serali, pomeridiani, della pausa-pranzo.

Il consistente sforzo nell’oltrepassare i 100 concerti annuali è anche coerente con l’obiettivo imposto dal Ministero di un forte incremento dimensionale dell’attività concertistica, che non trova, per altro, sostegno nel contributo riservatoci dal Ministero.

E’ così fondamentale trovare altre fonti di finanziamento: gli sponsor, che per altro nell’attuale difficile situazione economica e finanziaria sono sempre più rari e possono perdere sensibilità per il sostegno delle attività culturali (fortunatamente, non quelli che da molti anni ci sostengono), i Soci e quelli che vorrei definire “mecenati”, che a Milano non sono mai mancati, specialmente nell’800 e nella prima parte del ‘900, esprimendo quel senso di solidarietà sociale e di sensibilità alla cultura che ha contribuito a far grande Milano.

E al mecenatismo per il Quartetto vorrei oggi fare breve cenno: testimonianza del forte legame fra alcuni Soci e il “loro” Quartetto, che hanno voluto aiutare in vita e dopo.

Mi limito a qualche esempio del recente passato e del presente. Negli anni ’90, due fedelissimi Soci, Giancarlo ed Etta Rusconi, hanno costituito una fondazione che per molti anni ha erogato al Quartetto un consistente sostegno, consentendo di aprire strade nuove di programmi e, soprattutto, di agevolare la partecipazione giovanile. Pochi anni fa, il Fondatore Giancarlo Rusconi (ancora fedele presenza ai nostri concerti) ha deciso di sciogliere la Fondazione lasciando parte consistente del suo residuo patrimonio al Quartetto.

Dopo la scomparsa di Sergio Dragoni, indimenticato presidente del Conservatorio, alto esponente del Quartetto, sempre presente nell’aiutare i giovani musicisti (e gli anziani, lasciando i suoi beni a Casa Verdi), nacque, per iniziativa di molti suoi Amici, grandi musicisti e appassionati di musica, da Claudio Abbado a Wally Toscanini, la Fondazione Dragoni, che nel corso degli anni ha finanziato il Quartetto e molte sue attività. Nei mesi scorsi la Fondazione è stata sciolta, e il suo residuo patrimonio passerà nei prossimi mesi al Quartetto.

Pochi anni fa mancò un’altra fedelissima Socia, Alma (Pupa) Colombo. Nella sua generosità legò gran parte del suo patrimonio in azioni e altri titoli, a vari enti, di assistenza e solidarietà sociale e culturali, fra i quali il Quartetto. Purtroppo, la sua erede, una non vicina parente, prese una residenza estera, liquidò il patrimonio mobiliare rendendolo, finora, non rintracciabile. Siamo, come tutti gli altri enti destinatari di legati non pagati, in causa civile (sempre vincendo) e penale contro tale persona. Confidiamo dunque che, prima o poi (il Quartetto ha vita lunga, speriamo…) la generosità della nostra Socia Pupa Colombo prevalga sull’irriconoscente comportamento della sua erede.

E’ di pochi mesi fa, infine, un bel gesto di mecenatismo culturale, in memoria di altra nostra fedele Socia, Giuseppina (Pini) Araldi Guinetti, mancata pochi anni fa. La Fondazione che porta il suo nome ha deciso di sostenere il Quartetto in un progetto che inizia in questa stagione, un ciclo di sei concerti di “astri nascenti”, sei giovani da poco affacciati alla ribalta, vincitori di importanti premi o di altri riconoscimenti, o comunque meritevoli di attenzione. Dal palcoscenico del Quartetto è partita la luminosa carriera di molti grandi concertisti, e ci auguriamo che così sia anche per i nostri “astri nascenti”.

Ci auguriamo che altri seguano i generosi esempi citati. Vogliamo per altro sottolineare che il mecenatismo non richiede sempre grandi gesti, e si realizza in vari modi.

Vi sono alcuni nostri Soci che periodicamente ci versano contributi di varie migliaia di euro, del tutto volontari. Esiste anche la possibilità, ben poco sfruttata, che abbiamo voluto segnalare sui programmi di sala dei nostri concerti, di non limitarsi a sottoscrivere la – modesta – quota associativa di 100 euro, ma di divenire Soci vitalizi (con una quota di 1500 euro una tantum) o almeno Soci sostenitori annuali (quota di 300 euro). Oggi il Quartetto conta 15 Soci vitalizi e 6 Soci sostenitori. Forse il Quartetto merita più attenzione dai suoi Soci. Ho la certezza che questo piccolo gruppo di mecenati saranno raggiunti da molti di voi che semplicemente non ci avevano pensato, ma che sono grandi sostenitori della cultura e della musica.

Mi fermo qui, non prima di aver rivolto un caldo ringraziamento al Comune di Milano, e in particolare all’Assessore alla Cultura Filippo del Corno, per l’ospitalità concessaci nella prestigiosa Sala Alessi, per l’assiduità con la quale segue la nostra attività e per il contributo annuo che, nonostante le difficoltà che affliggono anche il Comune, ci viene regolarmente assegnato.

Lascio spazio agli altri interventi previsti dai quali si rileverà la determinazione del Quartetto di favorire i giovani, non solo quali musicisti e quale pubblico, ma anche coinvolgendoli operativamente nelle attività del Quartetto.

Milano, 7 giugno 2018


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