Tre appuntamenti con Christophe Rousset
Martedì 26 giugno, ore 20.30
Chiesa di San Sepolcro
Piazza San Sepolcro, Milano
F. Couperin: 350° anniversario della nascita
Christophe Rousset, clavicembalo
Con l’appuntamento di martedì 26 giugno alle ore 20.30, presso la chiesa di San Sepolcro, Milano Arte Musica celebra un importante compleanno: i 350 anni del grande compositore, clavicembalista e organista François Couperin. A rendere omaggio al musicista francese, il conterraneo Christophe Rousset, che eseguirà al clavicembalo un programma monograficotratto dai quattro libri di Pièces de clavecin, capolavoro di questo musicista definito da Claude Debussy «il più poeta dei nostri clavicembalisti».
Un secolo fa, in piena Grande Guerra, Maurice Ravel omaggiava l’illustre connazionale con il capolavoro pianistico e poi sinfonico del Tombeau de Couperin, mirabolante, modernissima rivisitazione della clarté settecentesca, dedicata a sette amici caduti al fronte. Un quarto di secolo più tardi, al di là del Reno Richard Strauss onorava da Garmisch-Partenkirchen l’artista della nazione nemica ispirandovisi per il Divertimento op. 86 per piccola orchestra, come già aveva fatto con quella Tanzsuite destinata alla coreografia di un balletto rappresentato nel 1923 a Vienna. Sarebbero forse sufficienti i tributi di due dei massimi musicisti del Novecento a certificare la statura di François Couperin, la sua giusta pretesa della considerazione e dell’ascolto dei posteri. Naturalmente è però soltanto l’esperienza diretta della musica di Couperin a poter gratificare compiutamente l’ascoltatore e dar ragione dell’unicità di accento del musicista.
Se la musica da camera, con i Concerts royaux o raccolte come Les Goûts réunis e Les Nations, realizza una sintesi originale tra gusto francese e stile italiano (con un singolare omaggio a Corelli, cui il collega d’Oltralpe molto deve), sono i quattro libri di Pièces de clavecin, che formano probabilmente tutt’oggi la sua maggior gloria di Couperin, il luogo in cui risplende con più evidenza lo spirito squisitamente francese dell’ispirazione del compositore. Rampollo, come molti colleghi della sua generazione, d’una famiglia di musicisti, François Couperin si affermò nella Parigi del vecchio Re Sole, per diventare solo nel 1717, alla vigilia dei 49 anni, clavicembalista del successore, Luigi XV. Alla maturità di Couperin risale anche la pubblicazione di tutte e quattro le raccolte cembalistiche, condotta sistematicamente tra il 1713 e il 1730. Della messa generosa di questi 63 ordre (cioè suite) – un vero labirinto di titoli tra i più estrosi e misteriosi, dai significati criptici, ancora largamente reticenti – il programma accuratamente impaginato da un finissimo conoscitore ed estimatore di Couperin qual è Christophe Rousset offre alla delibazione una selezione squisita: un mosaico che si ripropone di comporre un ritratto dello stile inconfondibile del compositore, il timbro d’una voce a un tempo oratoria e cantabile, tenera e nobile.
Il percorso, ordinato cronologicamente, prende avvio dalle regioni luttuose che connotano la prima parte (sei numeri in sé conclusi, accomunati dalla tonalità di do minore) del terzo ordre del I libro: il buio è già nei titoli dei pezzi, il timbro severo del cordoglio nell’invenzione musicale, sin dall’abbrivio delle prime note dell’Allemande. La Ténébreuse, che nemmeno danze tradizionali come le due Courante consecutive valgono a stemperare, e che la conclusiva chaconne-rondeauLa Favorite, singolarmente in metro binario, ribadisce con ostinata determinazione. Gli ordre tratti dal II e dal III libro si aprono su ritratti musicali di altrettanti musicisti, rispettivamente Françoise Charlotte de Ménethoud, bambina prodigio cui è dedicato un rondeau d’infinita tenerezza, e tuttavia non privo di difficoltà tecniche né di sottigliezze armoniche, e Antoine Forqueray, virtuoso della viola da gamba, che neppure Rameau o Leclair mancheranno di omaggiare. La severità del cipiglio dello strumentista è dispersa dall’inanellarsi di pagine dalla vocazione altrimenti descrittiva, che imbandiscono una sconcertante e sapidissima varietà di umori, così come La Ménétou si accompagna a quattro deliziosi cammei infantili. Il culmine del mistero si raggiunge però con l’ordre trascelto dal IV libro, il 25°. Inconsueto vi è il ricorso a ben tre tonalità, misteriosi sono i titoli, contraddittori gli atteggiamenti espressivi (lo si verifichi anche soltanto con l’inaugurale Visionnaire), nervosa la gestualità, sofisticate le armonie, notevolissima nella sua suggestione la pagina conclusiva, Les Ombres errantes, che chiude la suite languissamment,in funereo do minore. Non sarà un caso se a entrambe alle pagine ora menzionate s’intitolano due degli otto movimenti del Divertimento straussiano citato, mentre La Forqueray e Les Petits Moulins à vent fanno la loro comparsa nell’altrettanto citata Tanzsuite.
BIGLIETTI
26 giugno posto unico 15 €
Giovani fino 26 anni: posto unico 5 euro (disponibilità limitata)
Gruppi: sconto 20% (minimo 10 persone)
Trenord: sconto 20% per abbonati IO VIAGGIO / ITINERO (solo acquisto online)
Abbonamenti: 150 euro
Vendita sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto; in sede presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00; online (con diritto di prevendita): Circuito Vivaticket www.vivaticket.it
SEDE
Chiesa di San Sepolcro
Piazza San Sepolcro
MM Duomo, tram 2, 3, 12, 14, 15, 16, 19, 24
PER INFORMAZIONI
Associazione Culturale La Cappella Musicale
via Vincenzo Bellini 2 - 20122 Milano
tel e fax 02.76317176
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PROGRAMMA
François Couperin Troisième Ordre, Premier Livre de pièces de clavecin (1713)
(1668-1733)Allemande. La Ténébreuse
Première Courante
Seconde Courante
Sarabande. La Lugubre
La Lutine
Chaconne. La Favorite
Septième Ordre, Second Livre de pièces de clavecin (1716)
La Ménétou
Les Petits Âges – La Muse naissante
Les Petits Âges – L’Enfantine
Les Petits Âges – L’Adolescente
Les Petits Âges – Les Délices
Les Amusements
Dix-septième Ordre, Troisième Livre de pièces de clavecin (1722)
La Superbe ou La Forqueray
Les Petits Moulins à vent
Les Timbres
Courante
Les Petites Crémières de Bagnolet
Vingt-cinquième Ordre, Quatrième Livre de pièces de clavecin (1730) La Visionnaire
La Mystérieuse
La Montflambert
La Muse victorieuse
Les Ombres errantes
Mercoledì 27 giugno, ore 20.30
Chiesa di Santa Maria Segreta
via Mascheroni 10, Milano
F. Couperin: Trois Leçons de Ténèbres
Céline Scheen, soprano
Eugénie Warnier, soprano
Kaori Uemura, viola da gamba
Christophe Rousset, organo, clavicembalo e direzione
La celebrazione del 350° anniversario della nascita di François Couperin continua durante la serata del 27 giugno alle ore 20.30 presso la Chiesa di Santa Maria Segreta. Christophe Rousset, stavolta in veste anche di organista e direttore, i soprani Céline Scheen ed Eugénie Warnier e la violista Kaori Uemura, propongono l’opera più importante che Couperin scrisse nel campo della musica vocale: le Leçons de Ténèbres, composte sul testo delle “Lamentazioni” di Geremia, con vocalizzi di straordinaria intensità espressiva. Durante la serata saranno proposte anche alcune tra le Leçons de Ténèbres di Marc-Antoine Charpentier, in un confronto tra i due massimi esponenti della musica sacra francese.
Tre temi s’intrecciano nel tessere il concerto di questa sera: la scrittura chiesastica per voce sola, la devozione cattolica dell’Ufficio delle tenebre e la tradizione francese di musica da chiesa. Il primo fenomeno da considerare è l’affermazione, nel corso del Seicento, d’una forma di espressione moderna della devozione cattolica che ricorre, sia in ambito liturgico che extraliturgico, alla voce sola, di casa all’opera e nella cantata da camera, per vivificare i tradizionali temi teologici con il linguaggio appassionato degli affetti profani. I testi latini fungeranno da volano per le potenzialità della musica, che ne sfrutterà il repertorio di immagini esaltandolo con efficace pittura sonora. Questa produzione intima, fondata sulla polarità essenziale tra una/due voci e il basso continuo, trova una delle strade più suggestive nell’Ufficio delle tenebre (Officium Tenebrarum), rito composto dal mattutino e dalle lodi del Giovedì, Venerdì e Sabato santo, da celebrarsi la sera precedente ciascuno dei tre giorni. Il rito prevede l’esecuzione delle Lamentationes Jeremiae Prophetae (le Leçons de Ténèbres), dei Responsoria (Répons), di alcuni salmi (tra cui il Miserere) e del cantico di Zaccaria (il Benedictus), a formare una meditazione severa sul tema della Passione di Cristo. La voce assume in questo contesto il timbro del lamento, carissimo a tutta la cultura musicale del barocco europeo, giungendo a sfruttare a fini espressivi persino le lettere ebraiche con cui esordiscono i versetti del compianto sulla distruzione di Gerusalemme attribuito al profeta Geremia, fioriti in elaboratissimi melismi che si piegano a inflessioni dolorose potenzialmente infinite. Il programma di questa sera declina questa produzione liturgica in una tradizione specifica, quella del tardo barocco francese, di cui accosta due degli autori sommi, tra i massimi esponenti del genere.
Marc-Antoine Charpentier, allievo a Roma di Carissimi, figura chiave del mondo musicale francese dell’età del Re Sole, rivale di Lully ma noto ai più per il preludio del Te Deum che funge da sigla dell’Eurovisione, oltre che operista di vaglia fu autore fecondissimo di musica da chiesa. Maestro della Chiesa di Saint-Louis e della Sainte-Chapelle, aveva l’onere di provvedere alle messe solenni cui assisteva a Parigi il re. Ne scrisse dodici, così come oltre 400 tra mottetti e salmi. L’Ufficio delle tenebre, che proprio con la sua generazione si iniziò a intonare in toto, cioè non più alternatim con versetti in gregoriano, occupa nel suo catalogo un posto singolarissimo. Nell’arco di trent’anni Charpentier realizzò ben 32 Leçons de Ténèbres, 19 responsori, sette salmi e un Benedictus. La Leçon e i tre responsori in programma provengono da due volumi autografi e furono utilizzati dalle monache cistercensi della parigina Abbaye-aux-Bois, com’è attestato da una cronaca del «Mercure de France» del 1680, data in cui la revisione del breviario di Parigi suggerì al compositore l’interruzione della fornitura di serie complete per l’Ufficio delle Tenebre. L’associazione di questo repertorio alla preghiera delle monache, che per i riti della Settimana Santa ospitavano anche cantanti professionisti dell’opera, ritorna anche nell’unica serie pervenutaci di François Couperin, che alla musica da chiesa dedicò meno energie, esclusivamente nell’ultimo scorcio del regno di Luigi XIV. Composta di tre lamentazioni per il Mercoledì Santo e pubblicata a stampa tra l’uscita del I (1713) e quella del II volume di Pièces clavicembalistiche, forse nel 1714, l’opera attendeva un completamento, sempre secondo lo schema di un’unica voce solista per le prime due e due voci per la terza Leçon, che mai ci fu, benché Couperin dichiarasse d’aver già composto e fatto eseguire dalle monache dell'Abbazia di Longchamp, nei sobborghi di Parigi, un’altra serie per il Venerdì Santo. Considerate il capolavoro vocale del compositore, le tre Leçons mettono potenzialità del linguaggio armonico e raffinato cesello melodico al servizio di un’intensità espressiva che scava le anse più recondite del testo per vivificarlo e offrire una lettura vergine e di grande potenza del dramma che rappresenta. Nonostante le patenti differenze di contesto temporale e natura della fruizione, secolare e non devota, con cui oggi delibiamo questa musica, la qualità altissima della sua invenzione, affidata a interpreti in grado di restituirne asprezze e dolcezze, ne assicura intatto il fascino, pur sotto altri cieli e in un mondo profondamente trasformato.
BIGLIETTI
27 giugno posto unico 15 €
Giovani fino 26 anni: posto unico 5 euro (disponibilità limitata)
Gruppi: sconto 20% (minimo 10 persone)
Trenord: sconto 20% per abbonati IO VIAGGIO / ITINERO (solo acquisto online)
Abbonamenti: 150 euro
Vendita sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto; in sede presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00; online (con diritto di prevendita): Circuito Vivaticket www.vivaticket.it
SEDE
Chiesa di Santa Maria Segreta
via Mascheroni 10
MM Conciliazione, tram 10, 16, bus 50, 58, 61, 67, 68
PER INFORMAZIONI
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PROGRAMMA
Marc-Antoine Charpentier Seconde Leçon du Jeudi Saint H103
(1643-1704) «Lamed. Matribus suis dixerunt» per due voci e basso continuo
Septième Répons après la première leçon du troisième nocturne H117
«Seniores populi» per voce e basso continuo
Cinquième Répons après la seconde leçon du second nocturne H115
«Eram quasi agnus» per voce e basso continuo
Second Répons après la seconde leçon du premier nocturne H112
«Tristis est anima mea» per due voci e basso continuo
François Couperin Trois Leçons de Ténèbres pour le Mercredi Saint
(1668-1733) Première Leçon per voce e basso continuo
Deuxième Leçon per voce e basso continuo
Troisième Leçon per due voci e basso continuo
Giovedì 28 giugno, ore 20.00
Basilica di Santa Maria della Passione
via Conservatorio 16, Milano
G. B. Pergolesi: Stabat Mater
Sandrine Piau, soprano
Christopher Lowrey, contralto
Les Talens Lyriques
Christophe Rousset, direzione
Giovedì 28 giugno alle ore 20.00, presso la Basilica di Santa Maria della Passione, si chiude il trittico di concerti proposti da Christophe Roussete da Les Talens Lyriques, che insieme al soprano Sandrine Piau e al contralto Christopher Lowrey, proporranno un programma incentrato su brani musicali ispirati dalla devozione mariana: Beauts vir di Leonardo Leo, Salve regina di Nicola Porpora e lo Stabat Mater di G. B. Pergolesi, in cui il compositore abbandona decisamente la ridondanza e la complessità della scrittura barocca, portando al massimo sviluppo quella ricerca di chiarezza armonica che aveva caratterizzato le sue opere teatrali.
«Corri, vola a Napoli, ad ascoltare i capolavori di Leo, di Durante, di Jommelli, di Pergolesi», scriveva Jean-Jacques Rosseau alla voce «Genio» del Dizionario di musica uscito a Parigi nel 1768, perpetuando il mito d’una città che già vent’anni prima il presidente del Parlamento di Borgogna Charles de Brosses aveva proclamato «la capitale del mondo musicale». Esattamente questa esperienza propone il concerto di questa sera, che segue pressoché alla lettera la lista proposta dal philosophe ginevrino al compositore in erba desideroso di mettersi alla prova, sostituendone due nomi con quello dell’antesignano dello stile galante, Nicola Porpora, che avremo modo di riascoltare fra meno d’un mese in questa rassegna. Lo sguardo sulla Napoli del primo Settecento (sul secondo quarto del secolo, più precisamente) si concentra su un’unica angolatura, tra le più significative e ricche di esiti estetici altissimi, la musica da chiesa, e, all’interno di questo ambito, nella sua particolare declinazione secondo lo stile moderno. Perfetto corrispettivo devozionale della rappresentazione degli affetti profani messi in scena dal teatro d’opera, il nuovo stile fa leva sul fascino della voce solistica – analogamente alle Leçons des Ténèbres francesi ma sotto tutt’altro cielo estetico, nonostante la relativa modestia dello scarto cronologico –, in particolare di quel registro femminile, teso tra lirismo e agilità, carissimo al gusto del secolo. Alla devozione barocca subentra così un’esperienza individuale e soggettiva del sentimento religioso, che rispetto al rigore razionale del severo stylus antiquus privilegia la via d’una comunicazione più diretta e sentimentale: una rilettura “affettuosa” del sacro, analoga ai modi pittorici d’un Solimena o di un Tiepolo, che si traduce nella semplificazione del linguaggio musicale, dal piano armonico alla costruzione delle melodie per brevi incisi, spesso pregnanti e memorabili, al perfetto adeguamento del ductus melodico alla prosodia dei testi latini, in un’invenzione, insomma, d’infallibile grazia e freschezza. Di questo ideale di musica sacra incontriamo questa sera tre campioni, impegnati nell’intonazione di altrettanti testi centrali negli usi liturgici cattolici: il salmo vespertino CXII Beatus vir e due testi di devozione mariana, l’antifona Salve Regina, impiegata per il tratto più lungo dell’anno liturgico, dalla domenica della Trinità alla I d’Avvento, e lo Stabat Mater, sequenza tardomedievale introdotta ufficialmente nel 1727 nel Messale romano. Leonardo Leo fu per trent’anni figura centrale del mondo musicale napoletano. Operista di vaglia, dal successo nazionale e internazionale, sia nel serio che nel comico, primo maestro di due dei quattro conservatori, detentore progressivamente di tutte le cariche della Cappella prima vicereale e poi reale, autore di squisita musica strumentale, Leo rappresenta la quintessenza della produzione musicale nella Napoli del primo Settecento, terminato di fatto con la sua morte, che lo colse appena cinquantenne nel 1744, due giorni dopo aver celebrato con un solenne Te Deum la vittoria di Carlo di Borbone a Velletri. Alla musica da chiesa, tanto sul versante moderno qui rappresentato, quanto su quello dello stile antico, Leo offrì un apporto imponente per quantità e qualità, la cui eco raggiunse sia Verdi che Wagner e che contribuì non poco a recepirlo come uno dei capiscuola della civiltà musicale napoletana del Settecento. Non meno talento esprime la figura di Nicola Porpora, che si muove su un palcoscenico più internazionale: «Persona nota a tutta l’Europa», lo definirà a ragione Metastasio, di casa a Londra, a Vienna, a Dresda, attraverso i propri lavori ma anche con i propri allievi di canto, tra cui i leggendari Farinelli e Caffarelli. Tanta perizia nelle potenzialità della voce umana è messa al servizio d’una produzione chiesastica in gran parte dedicata a tre dei quattro ospedali veneziani di cui Porpora fu maestro di coro – la carica più alta e prestigiosa – a più riprese per vent’anni, tra il 1726 e il 1747.
Non mette conto presentare Giovanni Battista, d’una generazione più giovane dei colleghi, ma percepito già alla fine del Settecento, per prendere in prestito le parole di Charles Burney, come il «principale perfezionatore d’uno stile di composizione, sia per la chiesa per il teatro, che è stato costantemente praticato dai suoi successori, e che, a mezzo secolo dal breve periodo in cui [Pergolesi] fiorì, regna ancora in tutta Europa». La rivelazione folgorante d’un modello paradigmatico di espressione musicale del sacro s’incarnò per i contemporanei innanzitutto nello Stabat Mater, forse commissionato nel 1734 dai cavalieri dell’Arciconfraternita della Beata Vergine dei Dolori per rimpiazzare lo Stabat di Alessandro Scarlatti, dal medesimo organico vocale e strumentale, eseguito da vent’anni nella Chiesa di San Luigi di Palazzo tutti i venerdì di marzo, se non già concepito originariamente per la Congregazione de’ Musici, cui Pergolesi apparteneva. Scritto plausibilmente tra il 1735 e il ’36, ultimo anno di vita del musicista appena ventiseienne, questo “duetto spirituale”, dall’intimo spirito cameristico, sviluppa ordinatamente, nell’alternanza di cinque arie e sette duetti, le venti strofe della sequenza, inanellando la serie di variazioni ossessive sulla scena della Mater dolorosa sotto la Croce con un’intensità emotiva che indusse perfino il Bach della piena maturità a rielaborarne la partitura.
BIGLIETTI
28 giugno posto unico 15 €
Giovani fino 26 anni: posto unico 5 euro (disponibilità limitata)
Gruppi: sconto 20% (minimo 10 persone)
Trenord: sconto 20% per abbonati IO VIAGGIO / ITINERO (solo acquisto online)
Abbonamenti: 150 euro
Vendita sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto; in sede presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00; online (con diritto di prevendita): Circuito Vivaticket www.vivaticket.it
SEDE
Basilica di Santa Maria della Passione
via Conservatorio 16
MM San Babila, tram 9, 23, bus 54, 61, 94
PER INFORMAZIONI
Associazione Culturale La Cappella Musicale
via Vincenzo Bellini 2 - 20122 Milano
tel e fax 02.76317176
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PROGRAMMA
Leonardo Leo Beatus vir qui timet
(1694-1744) per contralto, violini e basso continuo
Nicola Porpora Salve Regina in sol maggiore
(1686-1768) per soprano, violini e basso continuo
****
Giovanni Battista Pergolesi Stabat Mater
(1710-1736) per soprano, contralto, violini e basso continuo
Soprano Sandrine Piau
Contralto Christopher Lowrey
Violini I Gilone Gaubert-Jacques, Josef Žák, Josépha Jégard, Karine Crocquenoy, Christophe Robert
Violini II Charlotte Grattard, Yuki Koike, Jean-Marc Haddad, Bérengère Maillard, Roldán Bernabé-Carrión
Viole Stefano Marcocchi, Delphine Grimbert
VioloncelliEmmanuel Jacques, Jérôme Huille, Marjolaine Cambon
ContrabassoGautier Blondel
Clavicembalo e organoStéphane Fuget
Direzione Christophe Rousset
Rinomata figura nel mondo della musica barocca, il soprano francese Sandrine Piau si esibisce regolarmente con celebri direttori come William Christie, Philippe Herreweghe, Christophe Rousset, Gustav Leonhardt, Ivor Bolton, Ton Koopman, René Jacobs, Marc Minkowski e Nikolaus Harnoncourt.
La signora Piau abbraccia sia repertori lirici che barocchi. I ruoli che ha interpretato di recente includono Cleopatra (Giulio Cesare) all’Opéra national de Paris, Mélisande (Pelléad et Mélisande) a Nizza e a La Monnaie, l’Ännchen (Der Freischütz), Pamina (Die Zauberflôte) e il suo debutto come Donna Anna (Don Giovanni) al Théâtre des Champs-Elysées; il ruolo principale de L’Incoronazione di Poppea a Colonia; Sandrina in una nuova produzione de La Finta Giardiniera a La Monnaie, Ismène (Mitridate, Re di Ponto) al Grand Théâtre de Genève e Sophie nel Massertet’s Werther sia al Capitole de Toulouse che al Théâtre du Châtelet.
Sandrine Piau appare regolarmente in concerto. Negli ultimi anni si è esibita al Festival di Salisburgo, alla Carnegie Hall, alla Wigmore Hall, al Covent Garden Festival, al Musikverein, alla Salle Pleyel di Parigi, al Festival de Saint Denis, al Concertgebouw di Amsterdam, al Teatro Comunale di Firenze e Bologna e con le orchestre più prestigiose del mondo tra cui la Berlin Philharmonic Orchestra, la Munich Philharmonic, l’Orchestre de Paris e la Boston Symphony Orchestra.
La signora Piau si diletta nell’arte del recital. Come cantante del repertorio francese e tedesco, si è esibita con molti famosi accompagnatori tra cui Jos van Immerseel, Roger Vignoles, Corine Durous. Ha un rapporto privilegiato con la pianista Susan Manoff, con la quale è stata recentemente in tournée negli Stati Uniti e in Giappone.
Registra esclusivamente per Naïve. Tra le sue registrazioni Après un Rêve del 2011 e Le Triomphe de l’Amour del 2012, che è stato nominato CD del mese di Opera News.
I suoi prossimi impegni includono l’interpretazione di Constance in Le Dialogue des Carmélites al Théâtre des Champs Elysées, di Alcina all’Opera di Parigi e Ariodante al Festival d’Aix en Provence.
Nel 2006 Sandrine Piau ha ricevuto il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et Lettres e nel 2009 è stata nominata “Lyrical Artist of the Year” nella cerimonia di premiazione di Victoires de la Musique Classique.
Christopher Lowrey, originario degli Stati Uniti, è laureato con lode alla Brown University, all’Università di Cambridge e al Royal College of Music International Opera School.
Ha lavorato con illustri direttori come William Christie, Vladimir Jurowski, Laurence Cummings, Richard Egarr, Christian Curnyn, Stephen Layton, Masaaki Suzuki, Martin Pearlman, Leonardo García Alarcón, Christopher Moulds, Paul Agnew, David Bates, Roberto Abbado ed Erin Helyard, esibendosi in tutta Europa, Stati Uniti e Australia con molti ensemble di spicco.
I suoi recenti ruoli includono Amleto di Brett Dean (Guildenstern) per Glyndebourrne Festival, Saul di Händel (David) per l’Adelaide Festival, Theodora di Händel (Didymus) con Pinchgut Opera, Sogno di una notte di mezza estate di Britten (Oberon) sia al Grand Théâtre de Genève che al Palau de les Arts Reina Sofía a Valencia, i ruoli principali in The Choice di Hercules e Solomon con The English Concert al Britten Theatre di Londra, Bajazet di Vivaldi (Tamerlano) con Pinchgut Opera a Sydney, Faramondo di Händel (Gernando) al Brisbane Baroque Festival e al Festival Göttingen Händel, Orfeo di Monteverdi (Pastore / Speranza) alla Royal Opera House, Il ritorno di Ulisse in Patria di Monteverdi (L’humana fragilità) con Boston Baroque e la moderna premiere di Elena di Cavalli (Discordia / Euripilo / Polluce) al Festival di Aix-en-Provence.
Le prossime esibizioni includono il debutto all’English National Opera sia in Rodelinda di Händel (Unulfo) che in Marnie di Nico Muhly (Terry, cover), nelle Cantate di Bach alla Philharmonie de Paris con Ensemble Pygmalion, nell’Orlando di Händel (Medoro) con La Nuova Musica a St John’s Smith Square a Londra, Amleto di Brett Dean (Guildenstern) per il Festival di Adelaide, Arminio di Händel (ruolo del protagonista) per il Festival Göttingen Händel, Rinaldo di Händel (Argante) con Les Talens Lyriques al Theater Basel, e una tournée dello Stabat Mater di Pergolesi con il soprano Sandrine Piau e Les Talens Lyriques.
Céline Scheen ha completato la sua formazione presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra, con Vera Rosza, grazie al sostegno della fondazione Nancy Philippart.
Céline Scheen ha eseguito opere di Bach, Graupner, Monteverdi, Rameau e Zelenka con Ensemble Pygmalion (R. Pichon), Les Siècles (FX Roth), Collegium 1704 & Vaclav Luks, sotto la direzione di René Jacobs, Jordi Savall, Philippe Herreweghe, Ivor Bolton, Louis Langré...
All’Opera ha interpretato Zerlina in Don Giovanni (G. Corbiau), Coryphee nell’Alceste di Gluck (La Monnaie, I. Bolton / B. Wilson), Atilia in Eliogaballo di Cavalli (La Monnaie, Festival di Insbruck, Jacobs / Boussart), Papagena nel Flauto Magico di Mozart (La Monnaie, Caen, Lille, New York, R. Jacobs / W. Kentridge e Toulouse, CPFlor / N. Joël), Amour e Clarine in Platée di Rameau (Opéra du Rhin, C. Rousset / M. Clément), La Musica e Euridice in Orfeo di Monteverdi (Cremona, A. Marcon)... Ha registrato la musica del film Le Roi danse (DG) con Musica Antiqua Köln e Reinhard Goebel, ha collaborato con Paolo Pandolfo per un CD su improvvisazioni (Diapason d’Or); Orgelbuchlein di J. S. Bach con l’ensemble Mare Nostrum (M.A. Recording); “Barbara Strozzi” con La Cappella Mediterranea e Leonardo García Alarcón (Ambronay); Amarante (Flora) con Philippe Pierlot e Eduardo Eguez, nonché Bellérophon di Lully con Les Talens Lyriques e Christophe Rousset, IVespri di Monteverdi con Ricercar Consort e Philippe Pierlot.
Sul palco e su DVD (Alpha-Outhere) è stata Venere in Venere e Adone di John Blow in una nuova produzione del Théâtre de Caen, in tour al Grand Théâtre di Lussemburgo, all’Opéra d’Angers et de Nantes, all’Opéra de Lille, Opéra Comique a Parigi e MC2 a Grenoble per non meno di 23 spettacoli.
Céline si esibisce con i suoi partner abituali, tra cui Le Banquet Céleste e Damien Guillon, con cui ha registrato due CD per Glossa: Salmo 51 di J. S. Bach e Affetti Amorosi dedicati a G. Frescobaldi (2018), così come L’Arpeggiata & Christina Pluhar per un recital semi-teatrale Musica per un po’, Teatro d’Amore, Mediterraneo e Händel goes wild con Philippe Jaroussky.
Dopo aver conseguito la laurea in Medicina, Eugénie Warnier decide di cambiare e iniziare a studiare canto nel 2000, diplomandosi nel 2005. Parallelamente a questo, completa la sua formazione ed entra al Conservatorio Nazionale di Parigi, dove studia musica antica con Howard Crook, Kenneth Weiss. Studia anche canto lirico con Pierre Mervant, al fine di ampliare il suo repertorio.
È cresciuta molto rapidamente come solista. Notata da Christophe Rousset durante l’Accademia Ambronay nel 2004, continua ad incontrare nuove personalità artistiche, collaborando regolarmente con Martin Gester e Le parlement de musique, Gérard Lesne e Il Seminario musicale, Jérôme Corréas e Les Paladins, Hugo Reynes e La Simphonie du Marais, Vincent Dumestre e Le Poème Harmonique, Le Cercle De l’harmonie, Pygmalion Ensemble, Le Parlement de Musique, Le Concert d’Astrée, Les Musiciens du Louvre, Les Arts Florissants ed ovviamente Les Talens Lyriques di Christophe Rousset.
Il suo repertorio spazia dai grandi capolavori del barocco francese, italiano e tedesco, sino a Mozart, Verdi, Rossini che esegue in tutti i principali teatri e festival di tutta Europa.
Nata in Giappone, Kaori Uemura ha iniziato a suonare il violino all’età di tre anni e ha iniziato la viola da gamba all’età di dodici anni, con il pioniere di questo strumento in Giappone, Toshinari Ohashi. Dopo essersi diplomata all’Università musicale Ueno Gakuen di Tokyo, si è trasferita a Bruxelles e ha studiato con Wieland Kuijken.
Si è poi stabilita in Belgio ed è diventata una delle gambiste più richieste in Europa, suonando e registrando regolarmente musica da camera, con tra gli altri Les Talens Lyriques, Les Arts Florissants, Gli Angeli Genève, Dutch Bach Society e Ricercar Consort.
È regolarmente invitata come solista dall’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam.
Recentemente si è perfezionata nell’interpretazione con Michèle Massina.
Originario di Aix-en-Provence, Christophe Rousset sviluppa molto presto una passione per l’estetica barocca. A 22 anni, vince il Primo premio e il Premio del Pubblico durante la settima edizione del prestigioso Concorso del Clavicembalo di Bruges.
Notato dalla stampa internazionale e dalle case discografiche come clavicembalista, inizia la sua carriera di direttore con Les Arts Florissants, prima di creare il suo ensemble Les Talens Lyriques nel 1991. Christophe Rousset dirige opere e concerti nelle principali sale da concerto e teatri del mondo intero sia con Les Talens Lyriques che con varie orchestre, sia con strumenti barocchi che moderni: De Nederlandse Opera, Théâtre des Champs-Élysées, Teatro Real di Madrid, Théâtre Royal della Monnaie di Bruxelles, Carnegie Hall, The Proms di Londra, Festival d’Aix-en-Provence e Teatro an der Wien di Vienna. Parallelamente alla carriera come direttore d’orchestra, Christophe Rousset prosegue la sua carriera come clavicembalista e camerista, suonando sui migliori strumenti antichi esistenti.
La volontà di trasmettere passione e conoscenza passa ugualmente attraverso la formazione di giovani musicisti con la docenza in diverse masterclasses e la collaborazione con diverse strutture, quali l’Académie d’Ambronay e l’Orchestra Giovanile Barocca Francese.
Christophe Rousset è Ufficiale delle Arti e delle Lettere e Cavaliere dell’Ordine Nazionale del Merito.
In Italia ha diretto opere al Teatro di San Carlo di Napoli e al Teatro alla Scala di Milano.
L’ensemble di musica strumentale e vocale Les Talens Lyriques è stato creato nel 1991 da Christophe Rousset, il quale scelse il nome della formazione in riferimento al sottotitolo di un’opera di Rameau Les Fêtes d’Hébé (1739). Egli testimonia così la sua attrazione verso l’Europa musicale del XVII e XVIII secolo, che contribuisce a far scoprire con fortuna. Les Talens Lyriques si consacrano, attraverso l’uso di strumenti d’epoca, all’interpretazione di un vario repertorio comprendente la riscoperta degli spartiti e dei compositori meno conosciuti o dimenticati (Antigona di Traetta, Armida Abbandonata di Jommelli) e i grandi capolavori del repertorio (Alcina di Händel o Il ratto del serraglio di Mozart) sino a spingersi alle porte del romanticismo con le opere di Gluck e Cherubini. L’attenzione per l’opera è parallela all’esplorazione di altre forme musicali francesi della stessa epoca (il mottetto, il madrigale, le cantate e le arie d’amore), come pure del repertorio sacro con molte prime esecuzioni in tempi moderni.
La discografia dei Talens Lyriques comprende grandi successi incisi da Decca, Fnac Music, Auvidis, e Virgin Classics. Nel 1994, la formazione ha realizzato la colonna sonora del film Farinelli il Castrato.
La bravura dell’ensemble è stata ricompensata nel 2001 con il conseguimento della Victoire de la Musique Classique, ma moltissimi sono i premi discografici ricevuti in questi venti anni di attività.
Les Talens Lyriques sono sostenuti dal Ministro della Cultura e della Comunicazione, dalla città di Parigi e dalla Fondazione Annenberg; sono altresì membri della FEVIS e della PROFEVIS (Federazione e sindacato delle formazioni vocali e strumentali specializzate).
Domenica 3 giugno ore 15.00 e ore 17.00
Sala Piccola, Teatro Dal Verme
Progetto Educational
Caecilia
Marieke Koopman, recitazione
Jonas Furrer, danza
Ton Koopman, organo
Martedì 5 giugno dalle ore 16.30 alle ore 18.30
Chiesa di San Sepolcro
Progetto Educational
Piccoli clavicembalisti crescono:
Prove aperte dello strumento
J. S. Bach: Invenzioni a due voci
Tsuyoshi Uwaha, docente e clavicembalo
Ore 20.30
J. S. Bach: Invenzioni e Sinfonie
Tsuyoshi Uwaha, clavicembalo
Giovedì 7 giugno ore 20.30
Sala Bramante, Centro Congressi Fondazione Stelline
Progetto Educational
Conferenza: Bach didatta
Raffaele Mellace, relatore
Lunedì 25 giugno ore 20.30
Basilica di Santa Maria della Passione
Sonar in Ottava
Accademia dell’Annunciata
Giuliano Carmignola, violino
Mario Brunello, violoncello
Riccardo Doni, clavicembalo e direzione
Martedì 26 giugno ore 20.30
Chiesa di San Sepolcro
F. Couperin: 350° anniversario della nascita
Christophe Rousset, clavicembalo
Mercoledì 27 giugno ore 20.30
Chiesa di Santa Maria Segreta
F. Couperin: Trois Leçons de Ténèbres
Céline Scheen, soprano
Eugénie Warnier, soprano
Kaori Uemura, viola da gamba
Christophe Rousset, organo e direzione
Giovedì 28 giugno ore 20.00
Basilica di Santa Maria della Passione
G. B. Pergolesi: Stabat Mater
Sandrine Piau, soprano
Christopher Lowrey, contralto
Les Talens Lyriques
Christophe Rousset, direzione
Venerdì 29 giugno ore 20.30
Basilica di Santa Maria della Passione
Due organi in concerto
Ton Koopman e Tini Mathot, organi
Giovedì 5 luglio ore 18.30 e ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
Bach contro Marchand: una finale mai giocata
Eszter Szedmák, clavicembalo
II premio I Concorso di Clavicembalo – Città di Milano
Lunedì 9 luglio ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
A. Corelli: Sonate e Concerti Grossi
Ensemble Estro Cromatico
Marco Scorticati, flauto e direzione
Mercoledì 11 luglio ore 20.30
Chiesa di San Sepolcro
Mozart trascrive Bach, padre e figlio
Trio d’archi “Il Furibondo”
Lunedì 16 luglio ore 20.30
Chiesa di Santa Maria della Sanità
Cantigas de Santa Maria
Ensemble Micrologus
Giovedì 19 luglio ore 20.30
Chiesa di Santa Maria Segreta
J. S. Bach: Variazioni su Variazioni
Concerto Italiano
Rinaldo Alessandrini, clavicembalo, direzione e trascrizione
Giovedì 26 luglio ore 20.30
Chiesa di San Sepolcro
F. M. Veracini e N. Porpora:
Due anniversari a confronto
L’Arte dell’Arco
Federico Guglielmo, violino
Mercoledì 1 agosto ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
F. Geminiani: Sonate per violoncello e b.c. op. 5
Adriano Maria Fazio, violoncello
Luca Oberti, clavicembalo
Sabato 4 e domenica 5 agosto ore 11.30 e ore 13.30
Pinacoteca Ambrosiana
Weekend in museo: Visite e Momenti Musicali
Allievi dell’Istituto di Musica Antica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Martedì 7 agosto ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
SEI SOLO… Bach e Biber
Boris Begelman, violino
Giovedì 9 agosto ore 16.30, ore 18.30 e ore 20.30
Cortile della Basilica di Santa Maria della Passione
Händel e il liuto
Franco Pavan, liuto
Mercoledì 15 agosto ore 10.00, ore 11.00, ore 15.00, ore 16.00
Coro di San Maurizio al Monastero Maggiore
Ferragosto tra arte e musica
Visite e Momenti Musicali
Maurizio Salerno, organo
Venerdì 17 agosto ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
“BWV… or not”: Bach e le opere dubbie
Ensemble Gli Incogniti
Amandine Beyer, maestro di concerto
Domenica 19 agosto ore 18.30 e ore 20.30
Chiesa di Santa Maria della Sanità
Les voix des Anges
Vittorio Ghielmi, viola da gamba
Giovedì 23 agosto ore 20.30
Basilica di Santa Maria della Passione
Hear My Prayer
The Tallis Scholars
Peter Phillips, direttore