L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Venezia, Mantova, Cremona: le tre città di Claudio Monteverdi

dal 14 al 18 giugno 2023

Un viaggio, un percorso ‘CONTROCORRENTE' per ripercorrere lo stesso itinerario fatto molte volte dallo stesso Monteverdi, iniziando dalla Serenissima, meta ultima del compositore, probabilmente la più agognata, per raggiungere Mantova dove il Divin Claudio visse alla corte dei Gonzaga ed infine arrivare a Cremona la sua città natale, nel giorno dell’Inaugurazione del Festival.

Un peregrinare dolce e lento, come le acque del fiume, alla scoperta di paesaggi, arte, cultura e musica.

Un programma tutto da scoprire

https://www.guindaniviaggi.it/controcorrente(ITALIANO)

https://www.guindaniviaggi.it/stromaufwaerts(TEDESCO)

https://www.guindaniviaggi.it/contrecourant(FRANCESE)

https://www.guindaniviaggi.it/countercurrent(INGLESE)

Informazioni tel. +39 0372 462030 (lun /ven 9.00-12.20 e 14.30 /19.00; sab 9.30-12.00); Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

16 -25 giugno 2023

In occasione del Monteverdi Festival, dal 16 al 25 giugno, sarà possibile in collaborazione con CrArt, scoprire Cremona e le sue bellezze artistiche e musicali, grazie a tour studiati ad hoc per il tutto il periodo del festival.

Il primo Teatro pubblico di Cremona risale al 1747, dove sorge l’attuale Ponchielli, ad opera di Giovanni Battista Zaist, con una struttura completamente in legno, che venne distrutta da un incendio nel 1806. La ricostruzione fu fatta da Luigi Canonica, allievo del Piermarini, ma un secondo incendio lo danneggiò nel 1824: l’immediato ripristino fu firmato da Faustino Rodi e Luigi Voghera.

Ulteriori interventi furono eseguiti nel corso dell’Ottocento e nella prima metà del secolo passato. Acquisito alla proprietà comunale nel 1986, il Teatro di Cremona, dagli inizi del '900 intitolato ad Amilcare Ponchielli.

L’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino è un gioiello di ingegneria acustica. La sala è stata ricavata nell’originale Salone delle Adunate di Palazzo dell’Arte. Il progetto di ristrutturazione è stato curato dall’ingegnere Yasuhisa Toyota dello studio Nagata Acoustics e da ARKPABI – Studio di Architettura di Giorgio Palù e Michele Bianchi, tra i più grandi esperti mondiali del settore.

La sala è stata inaugurata nel 2013. In questo luogo magico, acustica e architettura dialogano attraverso l’immagine dell’onda sonora che si propaga nello spazio. L’Auditorium Giovanni Arvedi fa parte del Museo del Violino già “Palazzo dell’Arte”, edificio realizzato nel 1941 dall’architetto razionalista Carlo Cocchia.

Eretto fra il 1339 e il 1345 incorporando la precedente chiesa di S. Giacomo in Braida, l'attuale edificio, fu costruito dai padri eremitani di S. Agostino, subì nel 1553 un ampio rimaneggiamento degli spazi interni, conservando nella forma originaria.

Nel 1734 truppe franco-piemontesi trasformarono la chiesa in ospedale. Alla loro partenza, nel 1736, iniziarono dei lavori di risistemazione dell'edificio, ma con l'avvento della Repubblica Cisalpina il convento venne distrutto nel 1813. Interventi importanti che interessarono soprattutto le cappelle furono attuati tra il 1951 e il 1953.La chiesa è ricca di importanti opere

d'arte, quali gli affreschi di Bonifacio Bembo nella Cappella Cavalcabò, la splendida tavola del Perugino, oggi collocata sul quinto altare, realizzata nel 1494 e la Cappella della Passione di Cristo, uno dei capolavori del barocco cremonese e realizzata dal comasco Giovanni Battista Barbarini nel 1666 e raffigura la Passione di Cristo con un gruppo statuario di grande effetto scenografico, realizzato con una tecnica particolare utilizzando materiale povero come lo stucco.

La piazzetta di S. Omobono, sulla quale sorge la chiesa, ricopre un cimitero diventato poi fossa comune durante la peste del 1630. La chiesa, dedicata inizialmente a S. Egidio, venne in seguito intitolata al santo patrono della città poiché in essa Omobono vi morì durante la celebrazione della messa il 13 novembre 1197. Il santo fu sepolto all'interno della chiesa, che era stata costruita intorno al 1000. La chiesa ha subito varie modifiche alla fine del Quattrocento e la facciata fu rifatta nel 1602. L'interno presenta scenografiche decorazioni ad affresco, realizzate nel 1755 dai pittori cremonesi Giovanni Angelo Borroni e Giovanni Battista Zaist, con quadrature architettoniche e storie di S. Omobono. La cupola, affrescata con la Gloria di S. Omobono è stata dipinta da Giovanni Angelo Borroni. Il corpo di S. Omobono, riposto in un'arca di marmo, rimase nella chiesa fino al 1614, quando, insieme ad altre reliquie provenienti da diverse chiese cittadine, venne traslato, con una solenne processione, nella cripta della cattedrale, ancor oggi oggetto della devozione popolare.

Edificio storico dal valore artistico e culturale inestimabile, la cui fondazione risale al 1496, si trova nel centro storico della città di Cremona. Lo scenario è quello suggestivo e affascinante di una antica corte con archi a ogiva da cui si accede alle sale storiche che hanno mantenuto gli originari affreschi e i soffitti a cassettoni.Il palazzo ha innumerevoli sale storiche, diverse tra loro per stile, colori, capienza, ed epoche storiche come la Sala del Teatro, la Galleria delle armi.

Risale alla seconda metà del 1400, costruito dal condottiero Guazzoni di origini cremonesi. Nei secoli, il palazzo ha subìto diverse modifiche sino al restauro del 1920 ad opera di Giandomenico Martinelli. L’attuale proprietà ha acquistato dal demanio dello stato nel 2013 ed ha provveduto ad effettuare il restauro conservativo dell’intero immobile.

Edificato alla fine del XV secolo dall’architetto cremonese De Lera, costituiva la dimora della nobile famiglia Fodri. La sobria facciata a bugnato leggero è arricchita da un raffinato fregio in cotto e si conclude con una fila di tondi da cui si affacciano busti di guerrieri e dame. Nel cortile interno a portico e loggia sovrapposti si osserva una fascia marcapiano in terracotta raffigurante una scena di combattimento nonché la gronda a sguscia dipinta a monocromo con episodi di storia romana.

Al piano superiore si trova un salone con soffitto ligneo decorato con 168 tavolette con ritratti di uomini e donne famosi dell’inizio del XVI secolo.

16/25 GIUGNO

TEATROPONCHIELLI.IT

MONTEVERDIFESTIVALCREMONA.IT

 


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