L’Ape musicale

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Harding e Kavakos in concerto

Segna la quarta presenza sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai del grande direttore d’orchestra inglese Daniel Harding il concerto - registrato nell'aprile 2022 - che Rai Cultura propone in prima visione tv venerdì 24 febbraio alle 21.15 su Rai 5. Nato nel 1975 a Oxford, Daniel Harding ha iniziato giovanissimo la carriera come assistente prima di Sir Simon Rattle alla City of Birmingham Symphony Orchestra e poi di Claudio Abbado presso i Berliner Philharmoniker. Ha ricoperto incarichi presso l’Orchestre de Paris, la Mahler Chamber Orchestra, la London Symphony Orchestra e l’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, ma è stato ospite di tutte le più prestigiose istituzioni musicali del mondo, dai Berliner e Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo, al Teatro alla Scala.
Per il suo ritorno con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Harding è affiancato dal violinista greco Leonidas Kavakos, salito alla ribalta internazionale giovanissimo, dopo aver vinto il Concorso Sibelius nel 1985 e i Premi Paganini e Naumburg nel 1988. Da allora è protagonista con le compagini e i direttori più prestigiosi. Ospite frequente dell’Orchestra Rai fin dal 1999, propone Il Concerto n. 2 per violino e orchestra di Béla Bartók, scritto nel 1937 per il violinista Zoltán Székely ed eseguito per la prima volta nel 1939 ad Amsterdam.
 Chiude la serata la Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 di Johannes Brahms, ultimata nel 1876 ma i cui primi abbozzi risalgono al 1855. La distanza che intercorre tra l’inizio del lavoro e la sua conclusione è da ricondurre alla continua insoddisfazione e all’incessante ricerca di perfezione da parte del compositore tedesco. Nel Finale è possibile riconoscere una reminiscenza del celebre tema dell’Inno alla gioia di Beethoven. La prima esecuzione della Sinfonia in do minore, avvenuta il 4 novembre 1876 a Karlsruhe sotto la direzione di Felix Otto Dessoff, ebbe un grande successo. Il direttore d’orchestra Hans Von Bülow la ribattezzò la “Decima Sinfonia di Beethoven”, quasi a indicare in Brahms l’erede del compositore di Bonn.


 

 

 
 
 

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