L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Oropesa, Florez e Chailly: Donizetti alla Scala

Il direttore musicale Riccardo Chailly sul podio. Una nuova produzione firmata da Yannis Kokkos. Due acclamate star del Belcanto come Lisette Oropesa e Juan Diego sul palco. E' la nuova “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti del Teatro alla Scala di Milano, che Rai Cultura propone in diretta/differita giovedì 13 aprile alle 21.15 su Rai 5. 
L’allestimento, creato per inaugurare la Stagione 2020/2021, fu rinviato a causa della pandemia e arriva finalmente ora sulle scene del Piermarini. Accanto a Lisette Oropesa, impegnata nel ruolo del titolo, e a Juan Diego Florez, nella parte di Edgardo, sono protagonisti Boris Pinkhasivich come Enrico, Michele Pertusi nei panni di Raimondo e Leonardo Cortellazzi in quelli di Arturo.
La partitura donizettiana sarà eseguita nella sua interezza secondo l’edizione critica di Gabriele Dotto e Roger Parker che prevede, tra le altre cose, il ripristino dell'armonica a bicchieri nella celebre scena della pazzia. "Ripristinare questa versione - spiega Riccardo Chailly - è una scelta scomoda; ma va recuperata senza ombra di dubbio, perché è l’unica che davvero restituisce il mondo della follia, l’instabilità nervosa e mentale; e va lasciata sola, senza alcun raddoppio: lei e la voce di Lucia, a vibrare da sole, nel vuoto”. 
“La follia è la memoria di Lucia che affiora tutta all’improvviso - aggiunge Yannis Kokkos, che firma regia, scene e costumi -. Tutte le opere sono memorie di cose passate. In questo, Lucia è un frammento di memoria eterna, e come tale va animato con gesti memorabili. Ho piacere che ci sia Lisette Oropesa, grande cantante ma pure grande attrice: con lei è garantita non solo l’emozione musicale, ma anche quella teatrale. In questo titolo l’elemento fantasmatico è centrale, ma i personaggi non sono necessariamente inquadrabili in buoni e cattivi. Enrico è senza dubbio un manipolatore, ma anche lui ha un suo lato fragile, senza contare la passione per la sorella, al limite dell’incestuoso. Tutti quanti si muovono in una società senza valori, basata sul tradimento”.


 

 

 
 
 

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