L’Ape musicale

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PEPPE BARRA

Figlio d’arte, nasce a Roma nel 1944 da una famiglia di artisti napoletani, dalla madre Concetta eredita la felicità di stare in scena: da bambino frequenta un’importante scuola di teatro e dizione e comincia così la sua carriera di attore. Ma sin dall’inizio nei suoi spettacoli teatrali predilige la musica ed il canto: due componenti importantissime ed irrinunciabili col passar del tempo, tanto da determinare l’incontro con ROBERTO DE SIMONE e la NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE. Un incontro che contribuirà in maniera significativa alla sua evoluzione artistica.

Nella seconda metà degli anni ’70 è stato uno dei protagonisti indiscussi della “GATTA CENERENTOLA”, l’opera teatrale di De Simone, rappresentata con successo in tutto il mondo. Negli anni ’80 fonda la Compagnia “Peppe & Barra” con la quale riscuote grandi successi in Italia e all’estero. Interprete magistrale di canzoni e tammurriate, di liriche teatrali e poesie, Barra compone in un unico affresco sonoro, melodico e ritmato, gli echi del passato e i moderni ritmi del Mediterraneo.

Conoscitore e attento ricercatore della tradizione popolare, Peppe Barra si dimostra particolarmente felice nel “contaminare” i generi. Il suo repertorio contiene pezzi classici e brani suoi o, di autori a lui vicini, sempre eseguiti in dialetto per dare maggiore forza al significato dei testi che hanno per tema esperienze autobiografiche: l’amore, la vita e la morte, quell’ironia e quel sarcasmo tutti partenopei che Barra esprime come nessun altro.

Agli inizi degli anni ’90 approda al suo esordio discografico come solista con “MO’ VENE”. Un disco (a cui partecipano Billy Cobham, Famodou Don Moye dell’Art Ensemble Of Chicago e l’adorata mamma Concetta) in cui, ancora una volta, vengono esaltate le sue camaleontiche doti espressive e si afferma con forza la sua capacità di interpretare in maniera nuova la musica popolare.

Vince la targa TENCO 1993 quale migliore interprete per l’anno in corso.

Porta con successo “MO’ VENE” nei teatri all’estero (Pechino, Gerusalemme – dove rappresenta l’Italia al concerto per la Pace -, Lisbona, Barcellona, ecc.).

Dopo aver registrato per la RAI venti tra le più belle favole tratte da “Lu Cunti de li Cunti, ovvero il Pentamerone” di Giambattista Basile, Barra traduce questa esperienza in uno spettacolo teatrale: LENGUA SERPENTINA. Il linguaggio fiabesco si combina con la gestualità dell’artista, simbolo della napoletanità e si fonde con gli arrangiamenti del maestro Savio Riccardi.

Per questo spettacolo, il Festival delle Cinque Terre di Riomaggiore (SP) - edizione 2000 gli consegna, nella serata dedicata al Teatro e al Cinema, il Premio Dioniso.

FABRIZIO DE ANDRE’ gli chiede l’adattamento e l’interpretazione in napoletano del suo brano “BOCCA DI ROSA” e lo inserisce nell’album “CANTI RANDAGI”. Inizia così tra i due una relazione molto bella sia dal punto di vista artistico che umano. Tanto che nel 1999, dopo la prematura scomparsa del cantautore, quando Genova organizza il suo “Tributo a De André”, la famiglia De André vorrà la presenza di Peppe Barra come fulcro dell’intera manifestazione, rendendo evidente e ancora più forte il sodalizio tra i due artisti.

Allestisce lo spettacolo “Napoli; dal ‘600 ai giorni nostri” in cui spazia da Paisiello a Mozart, da Cimarosa a Peter Gabriel, passando da “Bocca di rosa” a “Barcarola” (brano tratto dal primo disco di Concetta Barra). Una contaminazione tra passato e futuro, tra opera buffa e canzone moderna, tra musica rock e barocca: un viaggio musicale affascinante e senza confini.

Alla IX Edizione del Festival del Mediterraneo (luglio 2000), che si tiene a Genova, Peppe Barra rappresenta l’Italia come maestro di voce e protagonista del recupero della tradizione popolare.

Nel dicembre del 2000 interpreta magistralmente il ruolo di Mister Peachum ne’ “L’Opera da tre soldi” di Bertold Brecht e Kurt Weill diretta dal maestro Heinz Carl Gruber (direttore dell’Ensemble Modern di Francoforte), il ruolo di Makie Masser era interpretato da Elio delle Storie tese.

Intanto ha continuato il suo lavoro di sperimentazione di nuove sonorità e di utilizzo della voce come strumento avvicinandosi decisamente al filone della “WORLD MUSIC”.

Ad aprile 2001 è uscito il suo secondo disco, “GUERRA”, presentato con grandissimo successo di pubblico e di critica al teatro Piccinni di Bari. Un lavoro intenso e commovente che parla le lingue del mediterraneo e consacra ancora una volta Barra tra quelle rare creature fatate che popolano il mondo. “Un disco, che legittima autenticamente, per una volta, l’appartenenza di un artista napoletano alla world music” (La Repubblica).

Attualmente Peppe Barra è uno tra i più significativi artisti partenopei del nostro tempo e lo si può considerare ambasciatore della musica napoletana all’estero.

In qualità di attore lo abbiamo trovato impegnato nel Pinocchio cinematografico di Roberto Benigni, in cui ha interpretato il personaggio del Grillo parlante.

Con lo spettacolo “Don Giovanni” raccontato e cantato dai comici dell’arte, diretto da Maurizio Scaparro, musiche di Piovani, è stato impegnato in una tournèe che ha toccato i più prestigiosi teatri d’Italia e d’Europa.

Ospite al Salon du Livre svoltosi a Parigi nel Marzo 2002 dove ha rappresentato l’Italia, con lo spettacolo musicale “Peppe Barra Racconta”.

A Giugno ha aperto il Festival del Mediterraneo ed.2002 al Barbican Theatre di Londra.

Lo abbiamo visto impegnato in una nuova produzione dal titolo Mareamarè di cui ne è interprete, autore e regista che ha rappresentato nei più prestigiosi teatri d’Italia e d’Europa dove è stata accolta con grande calore di pubblico e di critica.

Nel 2003 è stato pubblicato il primo live “Peppe Barra in concerto”, con il quale festeggia i suoi primi quarant’anni di intensa carriera. Una selezione dei brani più belli e significativi della musica partenopea dal ‘600 ai giorni nostri. Una carrellata di canzoni, le stesse che porta in concerto da Londra a Pechino passando per Gerusalemme. Sempre in bilico tra cantato e recitato, tra ironia e tragedia, il disco raccoglie il lavoro di due anni di registrazioni live, mettendo in risalto la teatralità innata di Barra, la forza evocativa, l’istinto camaleontico, la sua affascinante e pura napoletanità, e l’affiatamento del gruppo che lo accompagna ormai da cinque anni.

Il 2003 è un anno memorabile per la carriera di Peppe Barra, oltre 80 concerti con tappe all’estero, dall’Europa agli Stati Uniti ai paesi del Mediterraneo (Israele,Egitto, Marocco,Tunisia). Culmina con il festeggiamento, da parte delle istituzioni campane, dei suoi 40 anni di carriera con il concerto di Capodanno in piazza del Plebiscito a Napoli, accolto affettuosamente da altre centomila spettatori.

Mette in scena la personale versione de La Cantata dei Pastori, riscritta insieme con Paolo Memoli con musiche originali di Lino Cannavacciuolo, che conferisce il premio ETI “Olimpici del teatro 2004” migliore commedia musicale dell’anno. L’opera viene sigillata in un cd omonimo prodotto dall’etichetta Marocco Music.

Con il suo ultimo lavoro discografico coprodotto da Raitrade-Marocco Music titolato “Matina”(2006) Peppe Barra segna un’ulteriore svolta nella sua originalissima carriera di cantante. E’ un disco dedicato idealmente a sua madre, la mitica Concetta Barra, e all’allievo che è in lui. Un disco in cui si guarda e si osserva rinascere con occhio commosso, una sorta di nuovo risveglio.

E’ Peppe Barra l’ambasciatore della cultura italiana all’estero per il 2007, designato dal Ministero degli Affari Esteri.

Scelto per la qualità artistica e l’ineguagliabile talento nel coinvolgere il pubblico internazionale a cui si rivolge, il concerto di Peppe Barra viene ospitato in 4 città europee: Marsiglia, Stoccarda, Zurigo e Metz.

Nel giugno 2009 è stato pubblicato il suo ultimo lavoro discografico intitolato “N’attimo” (prodotto e pubblicato dalla Marocco Music).

Nell’agosto e settembre 2009 ha preso parte al film Passione di John Turturro che racconta in pellicola la canzone napoletana attraverso alcuni dei suoi interpreti.

Attualmente prosegue la sua attività teatrale e concertistica sempre per raccontare la sua Napoli, popolata di figure semplici, animata da una cultura profondamente popolare e autentica, è stato membro del comitato scientifico del master in Letteratura, scrittura e critica teatrale dell'Università Federico II di Napoli il cui Rettore nel Marzo 2014 gli ha conferito il Master Universitario di II livello honoris causa in Letteratura, scrittura e critica teatrale.


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