L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Indice articoli

IL NUOVO L’ANTICO 2015 

 programma in pdf

I TRE VOLTI DI ISABELLE FAUST 

 

SUONI ASTRALI E TERRESTRI: 

WEBERN-DONATONI-BARTÓK 

   

I TRE VOLTI DI ISABELLE FAUST/I Lunedì 14 settembre ore 20.30 

Biblioteca Centro San Domenico 

Isabelle Faust violino Alexander Melnikovfortepiano  

Franz Joseph Haydn Sonata in sol maggiore Hob.XV:32

Wolfgang Amadeus Mozart Sonata in re maggiore K.306

Wolfgang Amadeus Mozart Sonata in la maggiore K.305

Wolfgang Amadeus Mozart Sei variazioni “Hélaj’aiperdumonamant” K.374b 

Ludwig van Beethoven Sonata in mi bemolle maggiore op.12 n.3 

 

Isabelle Faust è in grado di affrontare le più varie tecniche e stili compositivi: i repertori antichi, le letterature classiche, le avanguardie novecentesche. Di qui il titolo di questo ciclo: I tre volti di Isabelle Faust. Il primo programma è dedicato a Mozart e Beethoven con un’impostazione filologica. Il celebre fortepianista Alexander Melnikov è un interprete molto agguerrito e colto. 

 

I TRE VOLTI DI ISABELLE FAUST/II Martedì 15 settembre ore 20.30 

Biblioteca Centro San Domenico 

Anu Komsi soprano Isabelle Faust violino 

 

GyörgyKurtág  

Kafka-Fragmente op.24 per soprano e violino 

 

Il secondo programma del ciclo I tre volti di Isabelle Faust è dedicato ad un capolavoro di GyörgyKurtág, i KafkaFragmente (frammenti kafkiani scelti dall’autore), un viatico angoscioso verso il nulla, punteggiato da sottigliezze ironiche. Sono 40 brevissimi lieder, che ripropongono la consueta scrittura miniaturistica del compositore ungherese, come fantasmatica rievocazione del lied romantico. Kurtág ripensa al Viandante, simbolo di un viaggio senza posa, quasi in una schubertiana ansia funeraria. Il compositore, però, non rinuncia all’attuale sperimentazione. L’organico è singolare: voce e violino, due artisti che svolgono un ruolo paritetico. Con la Faust canta AnuKomsi, voce di soprano estremamente versatile che da anni collabora con il direttore Esa-PekkaSalonen.  

 

I TRE VOLTI DI ISABELLE FAUST/III Domenica 20 settembre ore 20.30 

Biblioteca Centro San Domenico 

Isabelle Faust violino

Johann Joseph Vilsmayr Artificiosus Concentus pro Camera: Partia V

Louis-Gabriel Guillemaine Amusements pour le violon seul op.18 (estratti)  

Giuseppe Tartini Sonata in la minore

Heinrich Ignaz Franz von BiberPassacaglia  

Johann Georg Pisendel Sonata in la minore

Johann Sebastian Bach Ciaccona in re minore dalla Partita n.2 BWV 1004 

 

Isabelle Faust è un’artista curiosa, affronta le ultime avanguardie come i ripristini della musica antica, alla ricerca del suono originario. Anche la scelta dei brani non è usuale: ove si escluda la monumentale Ciaccona, la Faust propone composizioni italiane, francesi e tedesche poco frequentate, dalla severa Passacaglia di Biber, un autore che ha influenzato Bach, alla scrittura patetica e ornamentale di Tartini.  

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SUONI ASTRALI E TERRESTRI/I WEBERN-DONATONI-BARTÓK 

  

Mercoledì 30 settembre ore 20.30 

Oratorio San Filippo Neri 

Quartetto Guadagnini

 

Franz Schubert Quartettsatz in do minore D.703 

Anton Webern Cinque Movimenti op.5 

Anton Webern Sei Bagatelle op.9 

Franco Donatoni La souris sans sourire

Béla Bartók Quartetto per archi n.4

   

L’espressione suoni astrali e terrestri allude da un lato alla vocazione metafisica di Webern e dall’altro alla presenza “terrestre” di Donatoni e di Bartók. Il compositore veronese è posto in relazione con i suoi precedenti storici: Webern, per l’incidenza che questo autore ha avuto nei confronti della neoavanguardia, e Bartók per l’influenza sul pensiero di Donatoni. Il Quartetto Guadagnini, cui è stato conferito di recente il Premio Abbiati, propone di Webern i vertici dell’espressionismo aforistico e l’opera più ardita e sperimentale di Bartók. Il sesto Quartetto di Donatoni, La souris sans sourire, allude secondo le parole dell’autore a un ritmo spigliato e frettoloso da cartoni animati.   

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SUONI ASTRALI E TERRESTRI/II Giovedì 15 ottobre ore 20.30 

Oratorio San Filippo Neri 

Silvia Frigato soprano Marino Moretti pianoforte 

Anton Webern Cinque Lieder (versi di Richard Dehmel) 

Anton Webern Quattro Lieder (versi di Stefan George) 

Anton Webern Cinque Lieder op.3 (versi di Stefan George)

Anton Webern Cinque Lieder op.4 (versi di Stefan George) 

Anton Webern Quattro Lieder op.12 (versi di autori vari)

Anton Webern Tre Lieder op.23 (versi di Hildegard Jone) 

Anton Webern Tre Lieder op.25 (versi di Hildegard Jone) 

 

Forse è la prima volta che un’associazione concertistica italiana presenta l’intera produzione per soprano e pianoforte di Webern, esclusi i lavori giovanili. Si ha la conferma che l’opera vocale del compositore viennese nasce nel segno della continuità: la metamorfosi del lied romantico come apertura al pensiero radicale. L’emisfero del suono in senso espressionista implica, come conseguenza necessaria, l’astrazione dodecafonica in senso trascendentale. Silvia Frigato, incantevole belcantista, è interessata anche al Novecento storico. Marino Moretti è un consapevole esperto della letteratura vocale franco-tedesca.  

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SUONI ASTRALI E TERRESTRI/III Martedì 20 ottobre ore 20.30 

Oratorio San Filippo Neri  

Jeffrey Swann pianoforte  

 

Johannes BrahmsIntermezzi op.117

Franco DonatoniFrançoiseVariationen(cicli I, II, III, IV, VII)

Anton Webern Variazioni per pianoforte op. 27

Béla Bartók Quattro nenie op.9a  

Béla Bartók All’aria aperta 

   

Jeffrey Swann costituisce una singolare eccezione tra i concertisti militanti. Conosce tutti i repertori, è un conferenziere competente e ha una larga consuetudine con il Novecento. Eseguì negli Stati Uniti, poco più che esordiente, l’impervia Seconda Sonata di Boulez, prediletta da Pollini. Tuttavia il suo amore per la Musica Nuova non è esclusivo ma nasce dalla conoscenza dei repertori storici, evitando l’aridità diffusa tra gli specialisti dell’avanguardia. Di qui il piacere del pianista di accostare, in un programma dedicato prevalentemente alle variazioni, la bibbia del virtuosismo delle FrançoiseVariationen di Donatoni agli Intermezzi di Brahms, i microrganismi di Webern all’intensità materica di Bartók. 

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SUONI ASTRALI E TERRESTRI/IV Venerdì 30 ottobre ore 20.30 

Oratorio San Filippo Neri 

Ensemble da Camera e Gruppo di Musica Contemporanea  del Conservatorio “A. Boito” di Parma Pierpaolo Maurizzi, Danilo Grassi direzione

 

Anton Webern Langsamer Satz

Anton Webern Sei pezzi op.6 versione per orchestra da camera

Anton Webern Quattro Lieder op.13 per soprano e orchestra da camera

Bach / Webern Fuga ricercata n.2  dall’Offerta musicale di J. S. Bach(orchestrazione di Anton Webern)  

Franco Donatoni Arpège per sei strumenti

Franco Donatoni Hot per sassofono sopranino e sei strumenti  

 

È una consuetudine l’invito, da parte di Bologna Festival, dei gruppi cameristici del Conservatorio di Parma. Si tratta di un laboratorio di eccellenza creato dal pianista Pierpaolo Maurizzi e dal percussionista Danilo Grassi. La qualità dell’esecuzione degli allievi dipende da criteri di studio prolungati e analitici: un modello didattico senza precedenti in Italia. Di Webern figurano, oltre all’accattivante e sensitivo tardoromanticismo del Langsamer Satz, i memorabili bagliori espressionisti dell’op.6 e il canto lunare dell’op.13; di Donatoni la proliferazione di frammenti che sfidano il vuoto di Arpège e la travolgente brillantezza jazzistica di Hot. 

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SUONI ASTRALI E TERRESTRI/V 

Giovedì 5 novembre ore 20.30 

Oratorio San Filippo Neri  

Ex Novo Ensemble 

Franco Donatoni Etwasruhigerim Ausdruck  

Anton Webern Tre piccoli pezzi op.11 per violoncello e pianoforte  

Anton Webern Quattro pezzi  op.7 per violino e pianoforte  

Franco Donatoni Spice (Ronda n.2) 

Franco Donatoni Lumen per fiati, archi, celesta, vibrafono 

Franco Donatoni Nidi due pezzi per ottavino  

Franco Donatoni Ciglio per violino  

Franco Donatoni Mari due pezzi per marimba  

Béla Bartók Contrasti per clarinetto, violino e pianoforte  

 

Il programma dell’agguerrito Ex Novo Ensemble è articolato sull’alternanza di brani solistici e di gruppi strumentali. Ne discende una selezione musicale in cui sono privilegiati – ad eccezione di Etwasruhigerim Ausdruck che rispecchia l’interesse dell’autore per la cosiddetta “alea controllata” – i lavori di Donatoni dell’ultimo periodo. Ne risulta un’abbagliante successione di brani dalla timbrica caleidoscopica: lo stile ludico, trasparente, estroso ed ironico proprio del compositore veronese, “la maestria che realizza l’illusione” secondo Boulez. Queste policromie si alternano alle schegge liriche di Webern e alla concretezza inventiva di Bartók. 

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I concerti del ciclo "Suoni astrali e terrestri" saranno trasmessi in differita da Rete Toscana Classica 

 

Il concerto di Jeffrey Swann sarà trasmesso in differita da Rai Radio3

 


 

 

 
 
 

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