L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

L’OPERA

ATTO PRIMO - L’Egitto è avvolto in una fitta tenebra, la nona delle dieci piaghe inflitte da Dio perché il Faraone si risolva a lasciar libero lo schiavo popolo d’Israele. Terrorizzati, gli Egiziani invocano il proprio Re affinché faccia cessare questa sciagura e il Faraone è quindi costretto a far chiamare Mosè e a promettergli la liberazione del suo popolo purché torni a splendere la luce. Mosè rivolge quindi una preghiera a Dio e, non appena scuote il proprio bastone, le tenebre si dissolvono nello stupore generale. Il Faraone esorta così gli Ebrei alla partenza prima del pomeriggio. Tutti giubilano, tranne suo figlio, il principe Osiride, che, immerso in tristi pensieri, una volta rimasto solo dà sfogo a tutto il suo dolore: legato segretamente in matrimonio alla giovane ebrea Elcia, sa che ora la perderà. Raggiunto dal fido Mambre, mago e consigliere del Faraone, lo esorta a seminare il seme della discordia fra gli Egizi affinché si ribellino alla partenza, cosa che questi si impegna a fare, anche perché odia Mosè e lo ritiene un ciarlatano. Giunge quindi Elcia per dare l’ultimo saluto all’uomo che ama, e i due si confidano tutto il loro strazio.

Il piano di Osiride è andato a segno: la regina Amaltea, allarmata dalla folla che va radunandosi sotto il palazzo per chiedere la revoca dell’ordine di congedo per gli Ebrei, invita Mambre a chiamare il Faraone il quale, sobillato dallo stesso Osiride che insinua una possibile alleanza degli Ebrei coi Madianiti, nemici dell’Egitto, ritira la parola data, nonostante gli inviti di Amaltea a mantenervi fede.

Gli Ebrei sono tutti riuniti nella pianura e, pronti per l’esodo, stanno levando lodi a Dio. É Osiride in persona a comunicar loro che la partenza è sospesa e che ogni tentativo di ribellione sarà soffocato nel sangue. A nulla valgono le rimostranze di Mosè, che ricorda il volere di Dio e la tremenda punizione che colpirà l’Egitto. All’arrivo del Faraone, che conferma quanto annunciato dal figlio, Mosè scuote di nuovo il bastone: subito scoppia un tuono e cade una tempesta di grandine e pioggia di fuoco, tra lo spavento e lo scompiglio generale.

ATTO SECONDO - A palazzo reale il Faraone, piegato dall’ultimo flagello, consegna ad Aronne il nuovo decreto che libera gli Ebrei, imponendo loro la partenza entro l’alba del nuovo giorno. Allontanatosi Aronne, egli riceve Osiride e gli comunica che la Principessa d’Armenia accetta di sposarlo; nel vedere il figlio profondamente turbato, gliene chiede ragione,

Ma questi non riesce a confessargliela. Intanto Mosè, al cospetto di Amaltea, la ringrazia della sua intercessione ed ella esprimi i suoi auspici di pace. Uscita la Regina, Aronne avverte Mosè d’aver visto Osiride allontanarsi con Elcia; Mosè lo manda ad avvisare Amaltea ed esce.

Osiride ha condotto Elcia in un sotterraneo per nasconderla e scongiurarne così la partenza; le svela con sgomento la proposta di nozze ricevuta e il suo progetto di fuggire con lei: per il loro amore egli è disposto a vivere anche da semplice pastore purché insieme. Il commosso dialogo fra i due giovani è interrotto dall’arrivo di Amaltea e Aronne accompagnati dalle guardie egizie. Dopo un istante di smarrimento generale, a fronte dei richiami alla ragione sia di Aronne che di Amaltea, Osiride annuncia la sua intenzione di rinunciare al trono piuttosto che ad Elcia, ma Elcia tenta di dissuaderlo e Aronne la conduce via mentre Osiride è trattenuto da Amaltea.

Il Faraone ha convocato di nuovo Mosè per comunicargli l’ennesimo voltafaccia: il possibile attacco dei Madianiti e dei Filistei contro l’Egitto, una volta partiti gli Ebrei, fa sì che egli abbia deciso di revocare l’impegno preso. Mosè, sdegnato, minaccia la morte di tutti i primogeniti egizi, a cominciare dal real Principe. Il Faraone ordina quindi alle guardie di arrestare Mosè, poi convoca l’assemblea dei Grandi del regno e annuncia loro la decisione di associare Osiride al trono. Mosè, portato in catene al cospetto dei sovrani, viene sprezzantemente minacciato da Osiride. Nello stupore generale, si fa avanti Elcia che, scarmigliata e in affanno, rivela le nozze segrete con Osiride, poi, rivolgendosi a lui, lo invita a obbedire alla ragion di stato, a sposare la principessa d’Armenia e a liberare il popolo ebraico riportando così la pace; per parte sua, a lei non resterà che espiare il proprio errore lasciandosi morire. Per tutta risposta Osiride, furente, snuda la spada e si scaglia contro Mosè ma viene colpito da un fulmine e stramazza morto al suolo, nell’orrore generale. Il Faraone si getta sul corpo del figlio e sviene mentre Elcia dà sfogo al proprio dolore.

ATTO TERZO - Dopo aver attraversato il deserto, gli Ebrei sono giunti alle rive del Mar Rosso e, con timore, vedono così precluso il loro cammino verso la Terra promessa. Mosè li invita ad aver fiducia in Dio, s’inginocchia, subito imitato dal suo popolo, e intona una solenne preghiera. Un fragore d’armi sempre più vicino terrorizza gli astanti: è l’esercito del Faraone che sta per raggiungerli. Mosè, allora, tocca il mare con il suo bastone e le acque si aprono lasciando passare indenne il popolo d’Israele. Quando il Faraone e Mambre, con le truppe egizie, si lanciano nel varco per inseguirli, le acque del mare si richiudono di colpo su di loro sommergendoli per sempre.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.