L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Domenica 28 febbraio

Passato e Presente


sabato ore 20:30 e domenica ore 9:00 e 14:20

Dopo decenni di lotta, nel 1956 Habib Bourghiba conduce la Tunisia all’indipendenza, conquistandosi per sempre il titolo di “padre della Tunisia”. Un personaggio raccontato dalla professoressa Leila El Houssi con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 20 marzo alle 20.30 su Rai Storia. Il paese nordafricano era un protettorato francese dal 1881. Bourghiba ottiene l’indipendenza senza spargimenti di sangue, cosa che gli fa ottenere le simpatie del mondo occidentale, insieme all’impronta fortemente laica che dà al suo programma di riforme. Abolisce la poligamia, elimina l’istituto del ripudio, solo maschile, e introduce il divorzio, dando alle donne tunisine un grado di emancipazione di tipo europeo. Nei trent’anni di presidenza Bourghiba modernizza la Tunisia e la battaglia più dura sarà quella di fare uscire il paese dalla condizione di sottosviluppo economico. Non ci riuscirà mai pienamente e per sedare le numerose rivolte sociali dovrà spesso inasprire i tratti autoritari del suo regime monopartitico. Gli ultimi dieci anni, segnati anche dall’invecchiamento e dalla malattia, vedranno progressivamente indebolire il suo potere, fino al colpo di mano con cui Ben Ali, il 7 novembre 1987, lo deporrà dalla presidenza e prenderà il suo posto.

Alda Merini - Delirio amoroso

 domenica ore 9:30

di Pierluigi Castellano con lancio Paolo Mieli Produttore Esecutivo Alessandra Conforti - Attraverso testimonianze e repertori televisivi il racconto della vita complessa e delle opere ad alterne fortune di Alda Merini, la poestessa degli ultimi

Sono nato comunista

sabato ore 23:00 e domenica ore 10:30

Regia di Catherine McGilvray - In piena guerra fredda, dal 1955 e per circa un decennio, il PCI inviò ogni anno 15 giovani comunisti italiani all'università statale Lomonosov di Mosca, nell'intento di creare una élite di intellettuali e dirigenti di partito. Di quel centinaio di studenti italiani in URSS fecero parte i protagonisti del documentario, tutti giovani iscritti alla FGCI e provenienti da famiglie che a vari livelli hanno fatto la storia del comunismo italiano.

C'era una volta a Palermo... Falcone e Borsellino

domenica ore 11:20

Di Alessandro Chiappetta e Tommaso Franchini Regia Graziano Conversano Produttore esecutivo Sara Mariani - Dagli anni del pool di Palermo alle stragi di Capaci e via D'Amelio, una delle pagine più drammatiche della lotta alla mafia nel nostro paese.

Emanuele Macaluso un comunista particolare

domenica ore 13:00

Coordinamento editoriale Maria Teresa Valente Regia di Pierluigi Castellano Produttore esecutivo Annalisa Vasselli - Giovanni Matteoli introduce il documentario su Emanuele Macaluso, un ritratto con documenti d'epoca di uno dei protagonisti prima della lotta sindacale della politica, del PCI e dell'intero paese.

Domenica con... Giulio Ferroni

Il Dante interpretato da Vittorio Gassman e quello cantato da Gianna Nannini o da Fabrizio De André, il Dante della Divina Commedia e il Dante guerriero. E il Dante “vero”, ricostruito da recenti studi scientifici. C’è tutto questo, insieme ai personaggi nati dal suo genio, nella “Domenica Con” disegnata dal critico e storico della letteratura Giulio Ferroni che domenica 21 marzo – dalle 14.00 alle 24.00 su Rai Storia – sceglie e commenta per i telespettatori il palinsesto di “Domenica Con”, lo spazio curato da Giovanni Paolo Fontana ed Enrico Salvatori. Un viaggio in compagnia del Sommo Poeta che si apre nel segno di Gassman, di cui Ferroni propone nel corso della giornata alcune letture dei canti della Commedia, ma nel pomeriggio trovano spazio anche le città dantesche, a partire dall’ultima, Ravenna, in un salto all’indietro nel tempo, al 1965, quando Sergio Zavoli – nel suo “Diario di un cronista” incontrò il custode della tomba del poeta, prossimo alla pensione dopo 45 anni di servizio ininterrotto.

Alle 15.45, poi, un “a.C.d.C” con il professor Alessandro Barbero dedicato alla nascita dell’inferno dantesco, mentre alle 16.35 è la volta del primo film di giornata, “Paolo e Francesca”, diretto nel 1949 da Raffaello Matarazzo. E, subito dopo, un racconto dell’iconografia di Dante, tra volto immaginato e volto reale. Il pomeriggio di Giulio Ferroni si chiude con due pagine di storia: alle 18.35 “Cronache dal Medioevo” di e con Cristoforo Gorno racconta i Guelfi e i Ghibellini, mentre “La battaglia di Campaldino” ricostruisce uno scontro destinato a segnare profondamente il destino del poeta.

Alle 21.05 tocca al Dante “cantato”, nelle interpretazioni dei suoi versi firmate da Fabrizio De Andrè, Antonello Venditti, Mina, ma anche dallo Zecchino d’Oro, Aldo Busi e – in un frammento in seconda serata – da Gianna Nannini nella sua opera rock su Pia dei Tolomei. Per il film di prima serata, Giulio Ferroni sceglie – per i legami tematici con l’opera dantesca – “Il nome della rosa”, tratto dal romanzo di Umberto Eco e diretto da Jacques Annaud nel 1986, con Sean Connery, Murray F. Abraham Christian Slater tra i protagonisti. La domenica in compagnia di Dante si chiude, infine, con un altro interprete del poeta: Carmelo Bene, nella sua “Lectura Dantis”.


 

 

 
 
 

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