L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Omaggio a Natalia Ginzburg e Nino Manfredi

Stardust Memories

Natalia Ginzburg Ti ho sposato per allegria

sabato 20 marzo ore 16:20

Per lo spazio “Stardust Memories”, che ogni sabato pomeriggio su Rai5 propone in versione restaurata i classici del teatro delle Teche Rai, Rai Cultura propone tre appuntamenti dedicati a lavori drammaturgici di Natalia Ginzburg, in onda fino al 27 marzo. Nell’appuntamento in onda sabato 20 marzo alle 16.30 su Rai5 viene proposta la commedia “L’intervista”, nella versione del 1982 diretta da Carlo Battistoni e interpretata da Giulia Lazzarini, Giampiero Bianchi, Maria Grazia Mazzari, Delia Bartolucci, Gabriella Franchini. Pietro, un giovane avvocato di estrazione borghese, ha sposato Giuliana, una ragazza svitata e con un passato abbastanza turbolento, dopo averla conosciuta ad una festa d'artisti. Nonostante le premesse e l'assoluta incapacità di Giuliana d'essere una buona casalinga (tutt'altro che aiutata in questo ruolo da una sprovvedutissima cameriera), il matrimonio tra i due sembra andare nel migliore dei modi. L'ostacolo più importante da superare per Giuliana e Pietro è la visita nella loro casa della madre di quest'ultimo. Quando infatti la donna arriva, tutto va nel peggiore dei modi e Giuliana provoca un disastro dietro l'altro. Ma Pietro, per nulla impensierito, sembra trovare il massimo godimento in tutte le malefatte della moglie. Regia Carlo Battistoni, scene Mariano Mercuri, costumi Angelo Poli. Con Giulia Lazzarini, Giampiero Bianchi, Maria Grazia Mazzari, Delia Bartolucci, Gabriella Franchini. Il sabato successivo sarà trasmessa la commedia “L’intervista” (sabato 27 marzo), nell’edizione del 1990 con Alessandro Haber e Giulia Lazzarini.

Personaggi in cerca d'attore

Blu Yoshimi

sabato 20 marzo ore 22:55 e domenica 21 marzo ore 17:42

Dietro la maschera di un personaggio vive un attore, dietro la maschera di un attore vive un’anima da raccontare: “Personaggi in cerca d’attore”, in onda sabato 20 marzo alle 22.55, incontra l’attrice Blu Yoshimi, 24 anni, nata a Roma e figlia d’arte. Sebbene molto giovane, ha già una vasta esperienza alle spalle sia in televisione sia sul grande schermo. Dopo una lunghissima formazione in giro per il mondo, oggi studia presso il Dams. Da bambina sognava fare tanti mestieri, per questo da adulta ha scelto la professione che le permette di farli un po’ tutti. Nella puntata, Blu Yoshimi recita il monologo di Nina da “Il gabbiano” di Anton Čechov.

"In scena" Nino Manfredi

L'omaggio di Rai5 (canale 23) a 100 anni dalla nascita

domenica 21 marzo ore 18:14

Dei quattro “moschettieri” della Commedia all’italiana, insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, è stato l’ultimo a lasciarci, nel 2004, ed è stato l'ultimo a raggiungere il grande successo, arrivato grazie alla tv e a quella leggendaria edizione di Canzonissima condotta con Paolo Panelli e Delia Scala che nel 1959 tenne incollati allo schermo milioni di italiani. Tra queste due date, una vita per il cinema e lo spettacolo: quella di Nino Manfedi al quale – a cento anni dalla nascita – Rai Cultura dedica il documentario firmato da Francesco D’Arma e Barbara Pozzoni per “In scena”, in onda in prima tv lunedì 15 marzo alle 21.15 su Rai5 e in replica domenica 21 marzo alle 18.15 circa. Manfredi era nato a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone. Un'origine contadina alla quale rimase legato e che rivendicò con orgoglio fino alla fine dei suoi giorni. La terra, la povertà, i ricordi dell'emigrazione in America della sua famiglia, la sofferenza segnarono a fondo l'attore. E la sua vocazione naturale all'ironia si impastò spontaneamente con questa eredità dura e tormentata, sublimandosi nei formidabili film tragicomici, divertenti e amari, della commedia all'italiana degli anni 60 da lui interpretati. Attore vero, capace di trasformarsi nei suoi tanti personaggi, di toccare spesso corde drammatiche, Manfredi si avvalse degli insegnamenti appresi all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, dove si diplomò negli anni Quaranta, conseguendo contemporaneamente la laurea in giurisprudenza. Lottò con il padre per poter studiare da attore, come lottò, da adolescente, contro la morte, che lo tenne in bilico per anni, ricoverato in un sanatorio romano perché gravemente malato di tubercolosi. Il documentario segue il filo di questo percorso sofferto, per molti inaspettato, e lo amalgama con la vena comica del suo cinema e del suo personaggio pubblico, per raccontare l'intreccio inestricabile di dramma e farsa, lacrime e risate che hanno contraddistinto la vita e l'arte di un uomo che non fu solo grande attore, ma anche scrittore e regista, capace di raccontare la ricerca e i dubbi di chi si interroga sull'esistenza di Dio. La narrazione è costruita esclusivamente di schegge di cinema – grande cinema – e di repertorio Rai, un mosaico che forma un racconto unitario attraverso le parole e le partecipazioni televisive che Manfredi ha regalato al pubblico italiano in più di sessant'anni. Un diario in cui Manfredi si racconta direttamente, andando avanti e indietro nel tempo, dal bianco e nero degli anni Cinquanta, alla tv pronta all'alta definizione dei primi anni del nuovo millennio.


 

 

 
 
 

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