L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Verdi all'Arena, Liszt per Dante in Rai

Tre titoli tra i più amati della storia del melodramma come Cavalleria rusticana, Pagliacci e Aida.  Grandi voci come quelle di Marina Rebeka, Sonia Ganassi, Anita Rachvelishvili, Angela Meade, Yusif Eyvazov, Luca Salsi e Michele Pertusi. Il tutto nella magica atmosfera del più suggestivo teatro a cielo aperto del mondo: l'Arena di Verona. È l'offerta musicale di Rai Cultura che propone su Rai5 tre spettacoli registrati nel corso dell'estate. Le tre nuove produzioni sono le prime in forma scenica per l'Arena di Verona dopo la pandemia, e sono realizzate con le scenografie digitali di D-wok. 
Giovedì 16 settembre, sempre su Rai5 alle 21.15, va in onda, invece, il capolavoro di Giuseppe Verdi Aida, un titolo iconico per l'Arena di Verona. L'allestimento utilizza immagini del Museo Egizio di Torino per narrare l'antico Egitto. Sul podio è impegnato Diego Matheuz. Sul palco sono protagonisti Simon Lim, Anita Rachvelishvili, Angela Meade, Jorge de Leòn, Michele Pertusi, Luca Salsi, Riccardo Rados. Regia tv di Fabrizio Guttuso Alaimo.  

Dall'Auditorium Rai di Torino, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta da Aziz Shokhakimov, con il Coro femminile Ruggero Maghini e Claudio Chiavazza maestro del Coro, esegue la Sinfonia Dante (Eine Symphonie zu Dantes Divina Commedia) per orchestra e coro femminile, di Franz Liszt. Un concerto proposto da Rai Cultura giovedì 16 settembre alle 23.55 su Rai5, in occasione delle celebrazioni per il 700esimo anniversario della scomparsa di Dante Alighieri. 
Ispirato dalla lettura della Divina Commedia e dalle trasfigurazioni figurative di alcuni grandi pittori dell’epoca, Liszt completò il lavoro nel 1856, articolandolo in tre movimenti in corrispondenza con le cantiche dantesche. L’opera è dedicata a Wagner, che cercò di dissuadere Liszt dal musicare il Paradiso, quasi a significare l’impossibilità umana di fronte alla rappresentazione del Divino. Il finale è quindi costruito su un Magnificat, intonato da voci femminili – il Coro Femminile Ruggero Maghini diretto da Claudio Chiavazza – che delineano eterea serenità.
Sul podio è impegnato il direttore uzbeko Aziz Shokhakimov, classe 1988, che a soli 22 anni ha conseguito il secondo premio alla Gustav Mahler International Conducting Competition sotto gli auspici dei Bamberger Symphoniker. Recentemente nominato Direttore musicale dell’Orchestra filarmonica di Strasburgo, Shokhakimov è stato Kapellmeister della Deutsche Oper am Rhein e dal 2006 è Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Uzbekistan.


 

 

 
 
 

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