L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Nobel e antipapi

DOMENICA 13/02/2022

LA MEGLIO GIOVENTU’ (parte 3 e 4)

Regia di Marco Tullio Giordana. Con Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Adriana Asti, Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Maya Sansa, Valentina Carnelutti, Jasmine Trinca. Drammatico (2003)

Le vicende di una famiglia italiana dagli albori degli anni Sessanta fino ai giorni nostri. Al centro della storia due fratelli, Nicola e Matteo, che vivono inseparabilmente gli anni dell'adolescenza fino a quando l'apparire nella loro esistenza di una ragazza con gravi problemi psichici cambierà le cose... Domenica 13 febbraio ore 21.10 su Rai storia

LUNEDI’ 14/02/2022

Passato e Presente. Gli antipapi medievali

La storia della Chiesa si è sempre concentrata sul ruolo e sulle gesta del pontefice, il Vicario di Cristo in terra. In realtà, questi duemila anni hanno visto emergere accanto a quella del papa, numerose altre figure che a loro modo si sono ritagliate una parte da protagoniste nelle complesse vicende che caratterizzano il papato: cardinali, vescovi, santi, eretici e persino “antipapi”. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Tommaso Di Carpegna nel nuovo appuntamento con “Passato e Presente”, in onda lunedì 14 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

L’antipapa, eletto al soglio di Pietro in modo non canonico, determina un vero e proprio scisma tra i fedeli. Definito invasor, schismaticus e antichristus, è l’antagonista del legittimo pontefice cui si oppone per motivi dottrinali, ideologici o politici, sorretto da famiglie aristocratiche o da sovrani e imperatori che se ne servono come una mera pedina del potere laico. Tra l’età tardoantica e quella medievale, si contano circa quaranta antipapi, tutti assai diversi tra loro: a partire da Natalio, vissuto nel 200 d.C., per finire con Felice V, duca di Savoia, nel 1439.

Storia delle nostre città. BERGAMO – Il diamante di pietra

Sospesa tra cielo e terra, domina la Pianura Padana. Avvolta da splendide mura, la città nasconde dietro al cuore di pietra delle sue fortificazioni secoli di arte e di bellezza. È Bergamo la protagonista dell’appuntamento con “Storie delle nostre città”, in onda lunedì 14 febbraio alle 21.10 su Rai Storia.

Non vi sono notizie certe sulla sua fondazione, ma in epoca romana Bergamo diviene un fiorente municipio. Della città romana non rimangono grandi tracce, se non un’eredità in termini urbanistici nel tracciamento delle vie principali.

A seguito del disgregamento dell’Impero Romano, Bergamo passa nel 568 sotto il dominio dei Longobardi, divenendo sede di uno dei più importanti ducati del Regno. Con la sconfitta dei Longobardi nel 774, la città bergamasca si trasforma in Contea franca. Il dominio di Bergamo verrà retto per anni da una serie di vescovi-conti, che determineranno le sorti della città sino al 1098, anno di nascita del Comune di Bergamo. Divenuto libero comune, la città conquista l’autonomia sancita dalla vittoriosa battaglia di Legnano del 1176 contro l’imperatore Federico Barbarossa. Questi sono anche gli anni in cui a Bergamo si costruiscono il palazzo del Comune e la grande chiesa di S. Maria Maggiore, che diedero alla città bergamasca l’aspetto medievale che la caratterizza ancora oggi. Il periodo dell’autonomia comunale nella città di Bergamo si protrae sino alla fine del Duecento, quando la città bergamasca cade sotto l’influenza del Ducato di Milano. In questo periodo si costruirono in particolare la Cittadella e la Rocca, simboli del potere visconteo su Bergamo. Dopo periodi di cruenti e sanguinose guerre interne, Bergamo viene annessa alla Repubblica di Venezia nel 1428, il cui dominio porta finalmente al territorio bergamasco pace e prosperità. La città conosce un nuovo periodo di splendore culturale e artistico, divenendo teatro di una crescente presenza di attività economiche e incrementi insediativi. Il governo della Serenissima ricostruisce la città vecchia, edificando una nuova cinta muraria, il Palazzo Comunale e Piazza Vecchia. Da ricordare inoltre è la costruzione delle famose mura bastionate, un’opera gigantesca e di grande impatto che stringe ancora oggi città alta. Con la caduta nel 1797 della Repubblica di Venezia, Bergamo passa sotto il dominio di Napoleone e della Repubblica Cisalpina. Dopo la breve dominazione francese il territorio di Bergamo è annesso al dominio austriaco, entrando a far parte del Regno Lombardo-Veneto. Questo periodo storico per l’Italia e Bergamo è ricco di cambiamenti politici. La città di Bergamo ha anche un ruolo determinante durante il Risorgimento. Infatti, forse a causa della mal sopportata dominazione austriaca, è la città che diede il più numeroso contributo di volontari alla Spedizione di mille, organizzata da Garibaldi nel 1860. Una città che in questo dimostra non solo la volontà di liberarsi al tiranno ma anche l’animo indomito e battagliero, fiero e concreto che la sua gente ha sempre ha mostrato nel corso della storia.

Signorie. Ferrara, gli Estensi

E’ la Ferrara degli Estensi è la protagonista di “Signorie, genesi ed essenza del Rinascimento Italiano”, in onda lunedì 14 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. In primo piano, la vita di Borso, figlio di Niccolò III e grande mecenate. A lui sono infatti legate le numerose opere che rendono Ferrara una delle città più interessanti d'Europa. Tra i monumenti più significativi spicca Palazzo Schifanoia con i suoi affreschi del Salone dei Mesi, nei quali è raccontata in maniera mirabile la vita del signore della città. Ad arricchire la puntata, un'intervista a Folco Quilici, importante documentarista ferrarese, scomparso lo scorso anno.

MARTEDI’ 15/02/2022

Passato e Presente La guerra italo-turca e i profughi italiani

La guerra che nel 1911 l’Italia dichiara all’Impero Ottomano, con l’obiettivo di conquistare la Libia, mette in difficoltà la comunità italiana che vive in Turchia. Nelle terre dell’Anatolia, in particolare a Costantinopoli e Smirne, fin dal XII secolo si erano insediati navigatori e commercianti delle repubbliche marinare, soprattutto genovesi e veneziani. La comunità italo-levantina ha continuato a crescere e prosperare fino al suo momento di massimo splendore, a cavallo tra Ottocento e Novecento. Una comunità cosmopolita che nei secoli si era mescolata con le altre minoranze della regione. Lo scoppio della guerra scatena la ritorsione dei turchi, che nel maggio 1912 decidono di espellere gli italiani, molti dei quali arrivano profughi in Italia. Una pagina di storia raccontata da Paolo Mieli con la professoressa Daniela Caglioti nel nuovo appuntamento con “Passato e Presente”, in onda martedì 15 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Dopo pochi mesi, il 18 ottobre 1912, il Trattato di Losanna sigla la pace tra i due paesi e la sconfitta degli ottomani. Tra le condizioni del Trattato c’è la possibilità per i profughi di tornare in Turchia. Molti lo fanno, ma da questo momento la comunità italiana inizia un lento e inesorabile declino.

Speciali Storia '21-'22 La Gran Bretagna della Belle Epoque a colori

Periodo che va dal 1901 al 1910, con. Inizio Novecento. La Gran Bretagna di Edoardo VII è il paese più ricco e potente al mondo. Eppure uomini, donne e bambini lavorano duramente in miniera. Sono anni di profondi conflitti sociali, ma anche di progressi e grandi speranze per il futuro.Immagini filmate mai viste, sequenze restaurate e colorate, introdotte e spiegate dallo storico Fulvio Cammarano, ridanno vita a un'epoca. Uno straordinario viaggio nell'intimo di un mondo alla vigilia della Grande guerra. In onda, in prima visione, martedì 15 febbraio alle 21.10 su Rai Storia

La guerra segreta La Mafia Connection 

Mentre la Gran Bretagna resisteva ai nazisti in Europa, gli Stati Uniti cercavano disperatamente di mantenere aperte le linee di rifornimento al proprio alleato attraverso l'Atlantico. Per fare ciò, aveva bisogno dell'aiuto dell'uomo che sapeva di più sull'operatività delle banchine di New York City di chiunque altro: il mafioso Charles Luciano. Parte da qui la storia di “Mafia connection”, in onda martedì 15 febbraio alle 22.10 su Rai Storia per la serie “La guerra segreta”.
Dopo Pearl Harbor, l'America capì che c’erano delle falle nel sistema degli informatori, in particolar modo sulle flotte di pescherecci statunitensi nell'Atlantico: a bordo c’erano prevalentemente italo-americani reticenti nel dare informazioni alle autorità statunitensi. I servizi pensarono così di stringere un accordo con Lucky Luciano, uno dei più famosi boss della mafia degli anni '30, all’epoca in prigione con l'accusa di gestire un giro di prostituzione, per fare in modo che gli italo-americani a bordo dei pescherecci nell’Atlantico condividessero informazioni sui movimenti delle U-boat tedesche. Il rapporto con il boss Lucky Luciano permise inoltre ai servizi di entrare in contatto con la mafia siciliana, che era stata schiacciata nell’ombra da Mussolini, mafia che quando gli alleati sbarcarono in Sicilia nel 1943, aveva intrapreso innumerevoli atti di sabotaggio, spazzando via le capacità di combattimento di molte delle unità tedesche rimaste per difendere l'isola. 

MERCOLEDI’ 16/2/2022

Passato e Presente. I figli della guerra

L’infanzia è tra le principali vittime della Seconda guerra mondiale in tutto il mondo. Lo è anche in Italia, dove al termine del conflitto, mentre il Paese cerca faticosamente di risollevarsi, i “figli della guerra” continuano per anni a pagare il prezzo più alto della violenza, dell’indigenza e dell’esclusione. In questa puntata di “Passato e Presente”, in onda mercoledì 16 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia la professoressa Silvia Cassamagnaghi ricostruisce, insieme a Paolo Mieli, le complesse trame di vita che hanno per protagonisti quei bambini abbandonati, a partire dai “figli del nemico”, nati dall’unione tra donne italiane e soldati occupanti tedeschi, ma anche quelli nati dai rapporti tra donne italiane e militari alleati, che la fine delle ostilità spesso fatalmente interrompe. E ancora i figli della violenza, quelli che anche dopo la firma dell’armistizio continuano a morire di fame, o quelli che sono stati mutilati dallo scoppio delle mine. Per molte di queste giovani vite si spalancano le porte dell’assistenza presso istituti pubblici o privati, laici o religiosi; alcuni vengono adottati a distanza o affidati a famiglie che, talvolta, li accolgono dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti.

Soffitto di cristallo Brenda Hale

Stefania Battistini incontra Brenda Hale, prima donna a presiedere la Corte Suprema britannica. Acclamata star del diritto su tutte le prime pagine internazionali, Baroness Hale – titolo nobiliare acquisito non per nascita ma per meriti - il 24 settembre 2019, legge come Presidente della Corte Suprema Inglese un verdetto storico: la sospensione del Parlamento, attuata dal premier Boris Johnson per accelerare i tempi della Brexit, viene giudicata illegale.  Quel giorno, Lady Hale  indossa una spilla a forma di ragno che è diventata subito virale. Più e più volte, Lady Hale è stata la prima donna a rompere il soffitto di cristallo. La raggiungiamo nel Nord della Gran Bretagna, lì dove custodisce gli scrigni dei suoi talenti e gran parte delle sue spille. In onda, in prima visione, mercoledì 16 febbraio alle 21.10 su Rai Storia

"Nobel Minds" Luria e Dulbecco, due Nobel per la medicina

Nel 1919, a Torino, il professore Giuseppe Levi assume la direzione dell’Istituto di anatomia e sarà in quell’istituto che si incontreranno i destini di tre studenti, futuri premi Nobel per la medicina: Salvatore Luria, premio Nobel nel 1969, per le ricerche sulla moltiplicazione e mutabilità dei virus; Renato Dulbecco, per aver scoperto gli oncogeni, geni che provocano il cancro, nel 1975; e Rita Levi Montalcini, premiata nel 1986 per aver scoperto il fattore di crescita del sistema nervoso centrale. Storie raccontate da “Nobel Minds” in onda mercoledì 16 alle 21.30 su Rai Storia (canale 54) per “Italiani”, con un’introduzione di Paolo Mieli. I tre scienziati resteranno legati per sempre al loro mentore. Impossibilitato a fare ricerca nel suo paese, Salvatore Luria raggiunge gli Stati Uniti, spinto dal vento innovativo che soffia a favore della ricerca scientifica in quella terra promessa. Ha in tasca due lettere di presentazione, una di Giuseppe Levi, un’autorità scientifica di fama internazionale, e una di Enrico Fermi, premio Nobel per la Fisica nel 1938, anche lui oltreoceano perché la moglie appartiene alla razza ebraica. Verrà poi raggiunto da Renato Dulbecco, le cui aspirazioni trascendono lo stretto ambito della ricerca scientifica in Italia. La collaborazione scientifica tra Luria e Dulbecco a Bloomington darà vita ad altri eventi e coincidenze straordinari che continueranno anche quando Dulbecco se ne andrà per percorrere altre strade. I laboratori di Luria e Dulbecco conosceranno altri scienziati destinati al Nobel: Max Delbruk, Alfred Hershey, David Baltimore, Howard Temin. Il racconto è arricchito dalle testimonianze di Andrea Grignolio, docente di Storia della medicina e bioetica dell'Università San Raffaele di Milano e dell’ITB-CNR; Pietro Calissano, neurobiologo ed ex collaboratore di Rita Levi Montalcini; Alessandro Bargoni, professore di Storia della medicina all’Università di Torino; Cesare Montecucco, patologo e neurobiologo, professore emerito del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova. 

Cercasi talento Lecce

Alla scoperta dell’ITS Apulia Digital Maker in cui i ragazzi entrano nel mondo della comunicazione, dello sviluppo di software e della post-produzione video, indotto che negli ultimi anni ha creato in Puglia nuove figure professionali e posti di lavoro. In onda in prima visione alle 22.10 su Rai Storia

GIOVEDI’ 17/2/2022

Passato e Presente I protocolli dei savi di Sion

I Protocolli dei Savi Anziani di Sion sono forse il più grande falso della letteratura mondiale di tutti i tempi. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Ernesto Galli Della Loggia a “Passato e Presente”, in onda giovedì 17 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Vennero pubblicati nel 1905 nella Russia zarista da un mistico di nome Sergej Nilus, che aveva dichiarato di esserne entrato in possesso dopo che erano stati trafugati dagli archivi della Grande Cancelleria di Sion. Nel testo vengono riportati i discorsi di un grande vecchio che illustra agli altri capi ebraici la strategia per conquistare il governo del mondo. Nonostante sin dal 1921 venne dimostrata la loro falsità, i Protocolli verranno ristampati in ogni parte del mondo raccogliendo interesse e consensi a tutti coloro che cercavano una giustificazione storica al loro odio razziale.     

a.C.d.C Amsterdam, Londra, New York. Tre città alla conquista del mondo Un secolo d'oro

Dal 1600 a oggi, Amsterdam, Londra e New York hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo della "città-mondo", un nuovo concetto urbano la cui ambizione si gioca su scala globale e che ha dato vita a una forma radicalmente nuova di paesaggio cittadino, ancora oggi riconoscibile. La serie, in giovedì 17 febbraio alle 21.10 su Rai Storia per "a.C.d.C", con la consueta introduzione del professor Alessandro Barbero, racconta 400 anni di spietata competizione per la supremazia sul commercio globale, segnati dalla crescente urbanizzazione e dall'ascesa dell'architettura, andando alla scoperta delle grandi menti e dello spirito che hanno contribuito a plasmare ciascuna di queste città in quello che sono oggi. 
Il primo episodio è dedicato ad Amsterdam. È da qui che parte la rivoluzione finanziaria, commerciale e urbanistica che segnerà lo sviluppo delle grandi potenze nei secoli successivi. All’inizio del XVI secolo, con l’ideazione della società per azioni e l’istituzione della borsa valori, Amsterdam conosce un’espansione senza precedenti secondo un ordinato piano urbanistico, il primo in Europa. La città è in grado di produrre in serie navi mercantili e costruisce la sua prosperità sul commercio delle spezie dall’Estremo Oriente. Grazie alla spedizione dell’inglese Henry Hudson, finanziata dai mercanti di Amsterdam, gli olandesi sono in grado di insediare delle colonie nel continente nordamericano. Solo dopo aver superato gli anni tragici della guerra civile che devasta l’Inghilterra a metà del secolo, Londra getterà le basi di una prosperità economica che le consentirà, nel secolo successivo, di prendere il sopravvento sulla rivale olandese.

Amsterdam, Londra, New York. Tre città alla conquista del mondo Conflitti e interessi

Da Nuova Amsterdam a New York: il villaggio anglo-olandese sull’isola di Manhattan è fin dalle origini un nuovo modello di città. Lo racconta “a.C.d.C.” in onda giovedì 8 aprile alle 21.1017 febbraio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. La città oggi conosciuta come New York è nata come Nuova Amsterdam, un piccolo centro per scambi commerciali fondato dall’olandese Compagnia delle Indie Occidentali. I coloni si stabiliscono su un’isola che le tribù native chiamano “Mannahatta” e che in futuro diventerà Manhattan. Il fiorente commercio con gli indiani non tarda a suscitare l’interesse dell’Inghilterra, che in breve prende il controllo dell’insediamento, permettendo però – e questa è una novità assoluta che caratterizzerà lo spirito stesso di New York – ai coloni olandesi di restare e mantenere la loro efficientissima rete commerciale. In Europa, Amsterdam è una potenza commerciale consolidata, mentre Londra deve affrontare nel 1666 uno spaventoso incendio che la ridurrà in cenere e la farà rinascere con una nuova configurazione urbanistica. 

VENERDI’ 18/02/2022

Passato e Presente Margaret Bourke White istantanee sulla storia

Nella biografia di Margaret Bourke White si riflette la grande storia del ‘900, filtrata attraverso la vita di una donna originale, innovatrice, unica: più che una fotografa, una pioniera dell’informazione e dell’immagine, un’esploratrice di tutte le potenzialità della macchina fotografica, strumento principe della comunicazione visiva fino alla diffusione della macchina da presa. Nella puntata di “Passato e Presente”, in onda venerdì 18 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, il professor Mauro Canali ripercorre, insieme a Paolo Mieli, le tappe della vita di Margaret Bourke-White raccontando i piccoli e i grandi avvenimenti storici che l’obiettivo della fotoreporter americana ha contribuito a raccontare in tutto il mondo. Dall’America del New Deal e delle grandi discriminazioni razziali, dal fronte italiano della Seconda guerra mondiale, fino all’orrore dei campi di concentramento nazisti. E ancora i celebri ritratti di Stalin e Gandhi, i viaggi nel Sud Africa dell’apartheid, nell’America urbana e rurale fino al brivido delle visioni aeree del continente americano.

Speciali Storia '21-'22Hell below - Inferno nei mari. Attacco al Giappone. Torpedo Rampage

Luglio 1944. Dopo un'operazione di wolfpack (branco di lupi) poco brillante, un comandante di sommergibile americano penetra nelle difese di un convoglio giapponese nello stretto di Luzon. Sotto la costante minaccia delle scorte del convoglio, il sommergibile schiva il fuoco nemico e lancia una serie di attacchi. Ma quando i loro tubi lanciasiluri sono vuoti, l'equipaggio indifeso rischia il tutto per tutto per continuare a combattere. In onda, in prima visione, venerdì 18 febbraio alle 21.10 su Rai Storia

Gulag 1934-1945

All'indomani della Rivoluzione in Russia del 1917, il regime bolscevico istituisce i campi di lavoro forzato, i Gulag, dove vengono mandati tutti gli oppositori del regime, nella maggior parte dei casi uomini e donne totalmente innocenti, condannati senza nessun processo. Lo racconta “Gulag” in onda in prima visione venerdì 18 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. Privi di ogni diritto, i prigionieri subiscono un regime carcerario durissimo, fatto di duro lavoro nelle proibitive condizioni della Russia del nord, con neve e freddo estremo. Durante gli anni '30, e fino alla fine della guerra, Stalin governa con il pugno di ferro l'Unione Sovietica, e i gulag sono uno dei mezzi che utilizza per mettere in atto le famose "purghe", ossia l'eliminazione degli uomini e delle donne che egli considera nemici della patria. 

SABATO 19/02/2022

LA DOMENICA DELLA BUONA GENTE           

Regia di Anton Giulio Majano. Con Maria Fiore, Sophia Loren, Renato Salvatori, Vittorio Sanipoli, Ave Ninchi Commedia (1953)

Un ex calciatore che naviga in cattive acque spera di trovar lavoro come allenatore presso la squadra del Napoli, che quella domenica gioca a Roma. Ma il Napoli perde e le speranze dell'ex calciatore sfumano. La moglie sta per abbandonarlo, ma la loro bambina li ricongiunge. Quella stessa domenica, un pensionato, che ha giocato al totocalcio, nella speranza di vincere le 300.000 lire, che basterebbero a rimettere in equilibrio il suo bilancio, quando scopre d'aver fatto 13, si mette a far progetti ed è desolato quando il suo 13 si trasforma in un 12. Ha vinto quattro milioni e gli sembrano pochi. Alla stessa partita assiste anche Giulio, il fidanzato di Maria. Giulio è disoccupato e Maria sperava che lo zio, che quella domenica pranza in casa sua, potesse impiegarlo; ma Giulio non ci va. Allo stadio Giulio incontra una giovane vedova, venuta da Salerno in cerca dell'amante, che l'ha abbandonata, mentre lei aspetta un bambino. Giulio riesce a confortare e a calmare la donna, venuta a Roma con propositi omicidi. Quando la donna, prima di ripartire, incontra l'amante, che col suo cinismo l'esaspera, s'accorge che nella borsetta non c'è più la pistola: Giulio prudentemente gliel'ha sottratta. Maria rimprovera aspramente Giulio per il suo comportamento; ma, dopo un breve litigio, si riconciliano. In onda sabato 19 febbraio alle 21.10 su Rai Storia.


 

 

 
 
 

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