L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

 Donne e battaglie

DOMENICA 24/07/2022

[RAI 3] Storia delle nostre città Asti. La città delle cento torri

Un luogo da scoprire con calma, tra torri che sorgono vicino ai palazzi medievali, dove il colore rosso del mattone e il giallo del tufo si intrecciano tra cornici e decori. E’ Asti la meta di “Storia delle nostre città” in onda domenica 24 luglio alle 11 su Rai3. Una città circondata da un mare di colline coltivate a vigneti, che ha trasformato l’essere fuori dai grandi circuiti del turismo di massa nel suo maggior pregio e che vive oggi una forte propensione nei confronti dell’industria e del commercio mantenendo salda l’anima artistica che ha segnato la sua storia. Una storia intensa che parte più di duemila anni fa quando antiche popolazioni di origine ligure fondarono il primo centro abitato. Successivamente, sotto il dominio romano la città prese il nome di Hasta Pompeia e, grazie alla sua favorevole posizione, divenne un nodo stradale obbligato per il traffico delle merci tra la costa ligure e le Alpi. Dopo il periodo imperiale, Hasta subisce una brusca crisi economica. Diviene residenza episcopale e sede di un importante Ducato longobardo. In seguito, verso la fine del XI secolo si tramuta nel più importante libero comune piemontese, nonché uno dei più potenti e ricchi comuni d’Italia. Nel 1155 subisce un violento assedio da parte delle truppe dell'imperatore Federico I Barbarossa. Tra il XVII e il XVIII secolo viene ripetutamente occupata ed invasa ma ancora oggi mantiene la testimonianza di un passato nobile e influente tra torri medievali e portici ottocenteschi. Oggi la città è famosa in tutto il mondo non solo per il suo grande passato ma anche per i suoi magnifici vini, in particolare l'Asti spumante. Ogni anno infatti, a settembre, vi si tiene uno dei concorsi enologici più importanti d' Italia, denominato la Douja d'Or. Celebre è anche il suo Palio storico, manifestazione tra le più antiche d'Italia, che si svolge alla fine dell’estate e culmina con una corsa di cavalli montati "a pelo", ovvero senza sella.

Le storie di Passato e Presente Dalla caduta del duce all’armistizio

L’estate del 1943 è per l’Italia un momento drammatico e denso di avvenimenti. Il 25 luglio viene convocato il Gran Consiglio del Fascismo. Dino Grandi presenta il suo ordine del giorno che sfiducia Mussolini provocando il suo arresto da parte del Re e la caduta del Fascismo. Pagine di storia rilette da Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda domenica 24 luglio alle 20.30 su Rai Storia.

Pietro Badoglio, per volontà di Vittorio Emanuele III, prende il posto di Mussolini e guida il primo governo post-fascista. Il suo obiettivo è far uscire l’Italia dalla guerra, ma la disastrosa gestione delle trattative con gli Alleati, che vogliono la resa incondizionata, conduce alla tragedia dell’8 settembre.

L’Armistizio provoca il totale disfacimento delle forze armate italiane. Lasciati impreparati e privi di ordini, i nostri militari non sanno come reagire alla mutata situazione. Alcuni si consegnano ai tedeschi, altri li combattono, ma in pochi giorni oltre un milione di soldati viene catturato e l’Italia diventa terra di occupazione da parte dei nazisti.

BINARIO CINEMA Il concerto

La storia di Andreï Filipov, grande direttore d’orchestra dell’Unione Sovietica al Teatro Bol'šoj, che ventinove anni dopo essere stato bruscamente licenziato, vittima della politica di Brežnev, cerca di riscattare se stesso e la propria orchestra in un folle viaggio a Parigi: riuscirà a riunire i suoi musicisti, ormai impiegati nei lavori più umili, e a farli suonare nella capitale francese al posto dell’orchestra ufficiale del Bol’soj? È la storia del film di Radu Mihaileanu “Il concerto”, in onda domenica 24 luglio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Nel cast, Aleksey Guskov, Dmitriy Nazarov, Mélanie Laurent, François Berléand, Miou-Miou. Il film ha vinto nel 2010 il Nastro d'Argento il David di Donatello come miglior film europeo.

LUNEDI’ 25/07/2022

Italiani Matilde Serao

Matilde Serao è la prima donna a fondare un giornale e a dirigerlo tutto da sola, “Il Giorno”. E’ il 1904, ma la sua esperienza come giornalista è di lunga data, perché ha cominciato a scrivere a 18 anni sotto lo pseudonimo di Toffolina e ormai ne ha quasi cinquanta. In più ha fondato già due giornali con suo marito, lo scrittore e giornalista Edoardo Scarfoglio, Il Corriere di Roma e Il Mattino e contribuisce alla fondazione di altre testate. Nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa, Rai Storia propone il documentario di “Italiani”, firmato da Simona Fasulo con la regia di Nicoletta Nesler, in onda lunedì 25 luglio alle 17.15. La sua vita, fatta di contraddizioni, è indicativa e di esempio per le generazioni che verranno dopo di lei. Religiosa e attenta alle tradizioni, non reclama il voto o la vita politica per le donne, ma chiede che sia data loro almeno la possibilità di vivere senza la giurisdizione di un uomo, che sia permesso loro di lavorare e di crescere i propri figli mantenendo dei diritti. Attentissima alla vita sociale, grande osservatrice dei costumi, si dedica alla stesura di decine di articoli che raccontano gli stenti del popolino napoletano, stretto nella morsa della fame, della sporcizia e della delinquenza, ma anche la vita dorata della gente altolocata, facendo quadretti gustosissimi, con una lingua interessante che coniuga regionalismi e neologismi, e soprattutto usando grande cuore. A tratteggiare il profilo di Matilde Serao sono Raffaele Giglio, docente di letteratura italiana alla Federico II, che ci racconta Serao scrittrice, i suoi rapporti con Scarfoglio e con gli altri letterati dell'epoca; Donatella Trotta, biografa di Matilde Serao, che narra la vita della giornalista e la sua poetica di fondo, chiaramente comprensibile leggendo gli articoli delle e 6 testate di cui Serao è stata direttrice; Patricia Bianchi, docente di storia della lingua italiana che parla dello stile giornalistico e anche del rapporto di Serao col cinema; Laura De Liso, che entra nell'aspetto importante della religiosità di Serao; Alessandro Barbano, già direttore del Mattino che ricorda il valore di Serao giornalista e la definisce “eroina borghese”. Infine, Gabriella Bevilacqua, nipote di Paolina, la figlia che Scarfoglio ebbe fuori del matrimonio dalla sua amante suicida Gabrielle, e che crebbe con la Serao ignorando la sua storia vera fino a diciassette anni, racconta il rapporto della nonna con la scrittrice.

Passato e Presente Bourghiba, il padre della Tunisia

Dopo decenni di lotta, nel 1956 Habib Bourghiba conduce la Tunisia all’indipendenza, conquistandosi per sempre il titolo di “padre della Tunisia”. Un personaggio raccontato dalla professoressa Leila El Houssi con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 25 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il paese nordafricano era un protettorato francese dal 1881. Bourghiba ottiene l’indipendenza senza spargimenti di sangue, cosa che gli fa ottenere le simpatie del mondo occidentale, insieme all’impronta fortemente laica che dà al suo programma di riforme. Abolisce la poligamia, elimina l’istituto del ripudio, solo maschile, e introduce il divorzio, dando alle donne tunisine un grado di emancipazione di tipo europeo. Nei trent’anni di presidenza Bourghiba modernizza la Tunisia e la battaglia più dura sarà quella di fare uscire il paese dalla condizione di sottosviluppo economico. Non ci riuscirà mai pienamente e per sedare le numerose rivolte sociali dovrà spesso inasprire i tratti autoritari del suo regime monopartitico. Gli ultimi dieci anni, segnati anche dall’invecchiamento e dalla malattia, vedranno progressivamente indebolire il suo potere, fino al colpo di mano con cui Ben Ali, il 7 novembre 1987, lo deporrà dalla presidenza e prenderà il suo posto.

È l’Italia, bellezza! Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria

Un viaggio in Italia con Francesca Fialdini, alla scoperta di alcune delle meraviglie artistiche, paesaggistiche e culturali della nostra penisola. “E’ l’Italia, Bellezza”: otto appuntamenti da un’ora in onda da lunedì 25 luglio alle 21.10 su Rai Storia per rilanciare la bellezza del nostro Paese, stimolando il turismo di prossimità, e per continuare il sostegno di Rai Cultura alla valorizzazione dei beni culturali. Nella prima puntata, Francesca Fialdini comincia dalla Valle d’Aosta seguendo le tappe di un'antica strada consolare costruita ai tempi dei Romani, la Via delle Gallie, per raggiungere il Piemonte e visitare alcune delle maestose residenze di Casa Savoia, dove le teste coronate si concedevano sontuosi momenti di ozio. Si arriva, infine, sulla costa della Liguria per ammirare uno dei paesaggi più straordinari del mondo: le Cinque Terre, eccezionale sintesi tra natura e intervento sapiente dell'uomo.

MARTEDI’ 26/07/2022

Passato e Presente L’infanzia abbandonata

L’abbandono dei bambini è un fenomeno che ha accompagnato la storia dell’umanità. Nell’antica Roma il pater familias poteva rifiutare il neonato ponendolo fuori dalla porta di casa. Con il cristianesimo, pur diffondendosi una concezione sacra dell’esistenza, che coinvolge l’infanzia, il fenomeno non si ferma. Ora è sui sagrati delle chiese che vengono abbandonati i figli “reietti”, nella speranza che i religiosi li accolgano. Per salvarli dalle intemperie e dagli animali all’inizio del XII secolo viene inventato lo strumento della ruota, che consente la consegna in incognito dell’infante all’istituto di assistenza. A “Passato e Presente”, in onda martedì 26 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Vittoria Fiorelli si soffermano sull’infanzia “abbandonata”.

Nel 1198, Papa Innocenzo II impianta la ruota degli esposti all’ospedale di Santo Spirito a Roma. Ma il fenomeno non si blocca, anzi sempre più genitori disperati delegano alla ruota i figli che non possono mantenere. La fortuna di questo strumento declina e alla fine del 1800 è soppresso in tutta Italia.

La bussola e la clessidra La Battaglia di Gettysburg

Uno degli scontri decisivi della guerra di secessione americana: a “La Bussola e la Clessidra”, in onda martedì 26 luglio alle 21.10, Alessandro Barbero analizza la battaglia di Gettysburg, rispondendo anche alle numerose domande inviate dal pubblico. Quando le truppe sudiste del generale Lee invadono la Pennsylvania, tocca alle forze nordiste dell'armata del Potomac arginare l'aggressione confederata. Teatro dello scontro la piccola cittadina di Gettysburg, che per tre giorni sarà l'epicentro di combattimenti sanguinosi.

Donne di Calabria Jole Giugni Lattari

La storia della prima donna calabrese a entrare in Parlamento, nel 1963, e la prima scelta tra le fila del Movimento sociale italiano di cui era anche dirigente: Jole Giugni Lattari. La racconta – con il volto e la voce Margareth Madè - “Donne di Calabria” di Enzo Russo, in onda martedì 26 luglio alle 22.10 in prima visione su Rai Storia. Nata a Tripoli nel 1923, Jole si laurea in Filosofia nel 1944 all'Università degli Studi di Napoli, avendo come relatore il filosofo e suo mentore Benedetto Croce, da cui eredita l’amore per la conoscenza. In seguito, insegna Filosofia e Storia al Liceo classico "Pitagora" di Crotone e fu proprio in quel periodo che ha inizio la sua carriera politica, quando viene eletta al consiglio comunale a soli 29 anni, carica che ricopre anche nelle successive elezioni del 1956, del 1960 e del 1964, rimanendo sempre l'unica donna eletta nel Consiglio. Convinta che la cultura dovesse essere al servizio del bene comune, porta avanti un’idea di politica non per pochi ‘eletti’, ma per il popolo, e usa l’arte della retorica per denunciare qualsiasi forma di ingiustizia e di disuguaglianza, convincendo con le sue argomentazioni sia i colleghi parlamentari che i suoi concittadini. Ai giovani, soprattutto, insegna con passione le materie letterarie e per loro diventa un punto di riferimento: a Crotone le sue “Lezioni magistrali” su tematiche culturali vengono seguite in massa. Per Jole, inoltre, è basilare il tema della condizione femminile: tiene rapporti di confronto e supporto con donne di destra e di sinistra e crede nello spirito di sorellanza per il raggiungimento di obiettivi non solo politici, ma anche sociali, per l’emancipazione e i diritti di tutte le donne. Quando nel 1969 non viene più rieletta dal suo partito si trasferisce a Roma, dove rimane fino alla morte. La narrazione si avvale di immagini e filmati di repertorio, di illustrazioni animate e di interviste a testimoni del mondo della cultura, della politica e della società civile, tra cui lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, l’ex allieva Maria Giuseppa Alosa, l’ex dirigente giovanile Msi di Crotone Luigi Li Gotti, la nipote Chiara Grimaldi Lattari, l’orafo e amico Gerardo Sacco e il sindacalista RSsued ex militante Giovane Italia Crotone Carlo Turino. A fare da sfondo al racconto, i luoghi in cui Jole ha vissuto e lavorato: dal centro storico al museo archeologico di Crotone, fino al parco archeologico di Capo Colonna. “

MERCOLEDI’ 27/07/2022

Passato e presente. El Alamein la battaglia

Seconda guerra mondiale. Nel gennaio 1941 Mussolini deve chiedere aiuto a Hitler contro gli inglesi sul fronte nordafricano. Nei mesi successivi sbarca sulla costa libica l'Afrikakorps di Erwin Rommel. Il generale tedesco conquista rapidamente la Cirenaica. L'offensiva continua con successo finché, in maggio, le truppe italo-tedesche arrivano ad El Alamein, a circa 60 chilometri da Alessandria d'Egitto. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 27 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Alessandro Barbero.

La campagna sembra vinta, e il successo rende più sopportabile ai soldati italiani le loro pesanti condizioni di vita. Ma è solo un’illusione, lo scenario cambia quando entra in gioco il generale britannico Bernard Law Montgomery aiutato dai mezzi modernissimi che giungono dagli Stati Uniti: come i carri armati Shermann e i cannoni semoventi. Per tutta l’estate del 42 si assiste a una serie di scontri che evidenziano le differenti caratteristiche dei due nemici: le capacità tecniche dei tedeschi, il coraggio degli italiani, l’efficienza delle forze inglesi sempre più rafforzate con uomini freschi che i convogli fanno arrivare dai territori del Commonwealth. La sera del 23 ottobre '42, le truppe britanniche guidate dal generale Montgomery sferrano l’offensiva contro l’esercito dell’Asse comandato dal generale Rommel. E’ l’inizio dell’ultima e decisiva battaglia di El Alamein. Solo dopo 12 giorni di durissimi scontri l’VIII Armata britannica riesce a sfondare. Al termine della lunga battaglia si conteranno, tra i soldati italiani e i tedeschi, circa 30 mila prigionieri, 9 mila morti o dispersi, e 15 mila feriti.

Storie della tv Parodie: dal quartetto al trio

Ironia, leggerezza e intrattenimento si mescolano nei grandi personaggi della comicità italiana, che all’interno dei grandi contenitori di varietà, ma non solo, propongono al pubblico indimenticabili sketch e formidabili parodie. Il percorso della comicità in tv, dalla parodia classica alla satira più tagliente è al centro di “Storie della TV”, con la consulenza di Aldo Grasso, in onda mercoledì 27 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Quello dei Cetra è un genere di parodia squisitamente “musicale”, che in qualche modo ricalca il radiofonico “I quattro moschettieri” di Nizza e Morbelli (1934). Portano in parodia le epoche (Studio Uno 1961), i generi cinematografici (Studio Uno 62/63) e la grande letteratura (il kolossal “Biblioteca di Studio Uno”). La storia del Quartetto si mescola alle storie personali dei quattro protagonisti. Dopo un periodo in cui la parodia scompare dalla tv, se si eccettuano le incursioni de “L’Amico del Giaguaro” e gli esordi di un poliedrico come Alighiero Noschese, che poi si darà soprattutto alle imitazioni, è negli anni 80 che il genere torna alla ribalta, grazie al Trio. Lo stile parodistico dei Cetra e l’imitazione di personaggi della politica e dello spettacolo permettono a Solenghi, Marchesini e Lopez di diventare popolarissimi, con i loro sketch nei programmi di varietà e l’insuperabile esperienza dei Promessi Sposi”. Un genere, il loro, di una comicità ancora leggera e soft, lontana dalla satira politica, ma con una continua attenzione al costume degli italiani e al mondo della televisione.

L’Italia della Repubblica Il centrosinistra

Il 5 marzo 1953 muore Josif Stalin. L’Unità titola: “Stalin è morto. Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell’umanità”. Tre anni dopo, con il XX congresso del Pcus, ha inizio la destalinizzazione. Quello stesso anno, siamo ne 1956, l’Urss invade l’Ungheria. Questo è il contesto in cui matura il distacco (in Italia) del Psi dal Pci che segna la fine del “frontismo” e l’inizio della linea “autonomista” del partito di Nenni.

La Dc, al potere da più di dieci anni, può pensare per la prima volta ad un’apertura a sinistra, ma i tempi non sono ancora maturi. Sarà necessario passare per il “trauma” del governo Tambroni, un monocolore Dc appoggiato dal Msi che provocò proteste e durissimi scontri in tutto il paese (i fatti di Genova e di Reggio Emilia). Un periodo ricostruito da “L’Italia della Repubblica” in onda mercoledì 27 luglio alle 22.10 su Rai Storia.

Nel 1962, all’VIII congresso Dc, il segretario Aldo Moro convince la maggioranza del partito ad aderire al progetto del centrosinistra. Si forma così un nuovo governo Fanfani, composto da Dc, Pri e Psdi, con un programma concordato con il Psi che avrebbe sostenuto singoli progetti legislativi. Sono anni in cui si realizzano importanti riforme come l’istituzione della scuola media unificata e la nazionalizzazione dell’industria elettrica. Tutto ciò, scongiurata la catastrofe nucleare durante la crisi di Cuba, avviene in un contesto internazionale di distensione. Sono gli anni di Kruscev e Kennedy, anni in cui anche la Chiesa inizia un percorso di apertura alla modernità e di confronto con realtà esterne al mondo cattolico. In questo orizzonte si collocano le due encicliche di Giovanni XXIII e la convocazione del Concilio Vaticano II. Il 4 dicembre 1963, guidato da Aldo Moro, nasce il primo governo con la partecipazione diretta dei socialisti, che verrà denominato “centrosinistra organico”. Composto da Dc, Psdi, Pri e Psi con la vicepresidenza di Nenni, è in questo momento l’unico esecutivo europeo con la presenza attiva di un partito di sinistra.

GIOVEDI’ 28/07/2022

Le “Cronache romane” di Carlo Mazzarella

Un omaggio nell’anniversario della nascita Nei giorni dell’anniversario della nascita Rai Cultura ricorda il giornalista Carlo Mazzarella con “Cronache romane”, in onda giovedì 28 luglio alle 13.00 su Rai Storia. Mazzarella, intervistato da Natalia De Stefano per il Tg3, rievoca la Roma degli anni ‘50 e ‘60, ai tempi de “La Dolce Vita” e di “Hollywood sul Tevere”, lo scenario ideale dei suoi reportage.

Passato e presente La svolta di Salerno

Unità di tutte le forze antifasciste per la liberazione del paese dal dominio nazifascista. Rinvio della questione istituzionale e della deposizione della Monarchia alla fine della guerra. Formazione di un governo espressione delle forze politiche democratiche. Sono queste le linee politiche essenziali dettate dal leader comunista Palmiro Togliatti - in accordo con l’Unione Sovietica – al suo rientro in Italia dall’esilio, nel marzo del 1944: passano alla storia come “la svolta di Salerno”, un passaggio cruciale per la vita del Paese nell’ultimo anno di guerra e negli anni a venire, accolto a fatica dalle forze politiche antifasciste dell’epoca, a partire dagli esponenti di spicco del Pci. A “Passato e Presente”, in onda giovedì 28 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Giovanni Sabbatucci parlano della “svolta di Salerno” e delle conseguenze di medio e lungo periodo provocate dalla mossa di Togliatti. La storiografia ha dibattuto a lungo, fino a tempi recenti, per identificare la “paternità” della mossa, tra Togliatti e Stalin, e per capire se la scelta tattica dei leader comunisti, che nell’immediato ha garantito a Togliatti il ruolo di “demiurgo” della vita politica italiana, non abbia finito per ritorcersi contro i suoi fautori, snaturando per sempre il PCI italiano e risvegliando le attenzioni degli Stati Uniti e di Roosevelt per le questioni della nostra politica interna.

a.C.d.C.
Per la fede e per il trono - L’Europa in fiamme e Nozze di sangue

Con l’ascesa del Protestantesimo, l’Europa viene catapultata in una sanguinosa guerra. Sul fronte cattolico, la Francia si vede indebolita dalla reggenza di Caterina de’ Medici.  La Spagna affronta una rivolta. In Scozia, la regina rischia di perdere il trono per amore. Mentre la protestante Inghilterra soffia sul fuoco, i monarchi europei stentano a conservare il potere. L’Europa in fiamme è il terzo episodio de “Per la fede e per il trono” per la serie “a.C.d.C” introdotta come al solito dal professor Alessandro Barbero e in onda giovedì 28 luglio alle 21.10 su Rai Storia. A seguire, la quarta puntata, “Nozze di sangue”: la Regina d’Inghilterra teme per la propria vita mentre l’ex Regina di Scozia, imprigionata da sua cugina protestante, pianifica la fuga. Al contempo, il Re di Francia non riesce a evitare un massacro che segnerà la storia delle guerre di religione. L’Europa è in preda a una follia omicida.

VENERDÌ 29/07/2022

Carlo Mazzarella e l’America degli anni ‘60

Si ripercorre il primo periodo americano di Carlo Mazzarella che, insieme a Ruggero Orlando, è stato uno dei grandi narratori degli Stati Uniti per la Rai. Nel 1962 realizza una serie di servizi da New York: esplora la “Grande Mela” in lungo e in largo facendosi accompagnare da Ruggero Orlando, dall’amico giornalista Antonio Barolini e dallo scrittore-muratore Pietro Di Donato. Appuntamento venerdì 29 luglio alle 13 su Rai Storia.

Diario Civile. Palermo come Beirut. Storia di Rocco Chinnici

Negli anni più duri, la storia di Palermo è una staffetta continua sul filo della morte, un testimone passato di mano in mano, un funerale dietro l’altro, a chiedersi continuamente chi sarà la prossima vittima. Succede anche il 29 luglio 1983, quando un'autobomba esplosa sotto la sua casa di Palermo uccide il giudice Rocco Chinnici, l'ideatore del pool antimafia, nella prima strage mafiosa di stampo terroristico. Rai Storia lo ricorda, nell’anniversario della sua morte, con il doc “Diario Civile - Palermo come Beirut. Storia di Rocco Chinnici”, in onda venerdì 29 luglio alle 18.45. Con il magistrato, rimangono uccisi il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. Una storia raccontata dal documentario “Palermo come Beirut: storia di Rocco Chinnici”.

Uomo schivo e gentile, magistrato determinato e rigoroso, Chinnici ha attraversato la storia della Sicilia, occupandosi della strage di viale Lazio e diventando Consigliere Istruttore nel 1979, dopo la morte di Cesare Terranova. È lui a scegliere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, come uomini di punta del suo pool di magistrati e a indirizzarli nel metodo investigativo che avrebbe portato all'istruttoria del maxiprocesso, nel 1985, e poi allo storico dibattimento, lungo due anni, finito con 19 ergastoli e 2665 anni di carcere per oltre 300 mafiosi. Il racconto della vita di Chinnici si intreccia agli anni più duri di Palermo, e incontra gli uomini dello Stato che sono caduti per combattere la mafia, uno dopo l'altro, da Emanuele Basile a Pio La Torre, da Carlo Alberto Dalla Chiesa a Gaetano Costa, da Boris Giuliano a Cesare Terranova. A ricordare il giudice Chinnici, insieme alle sue interviste e le immagini di repertorio, le testimonianze della figlia Caterina Chinnici, anche lei magistrato, dell'ex Generale dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, e dello storico Salvatore Lupo.

Passato e presente. Crocerossine

La storia dell’umanitarismo internazionale è strettamente legata alla nascita della Croce Rossa e all’opera prestata dalle donne nei campi di battaglia, a partire dalla seconda metà dell’800. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 29 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Silvia Salvatici. Le donne e gli uomini che hanno prima ispirato e poi realizzato la nascita del Comitato internazionale della Croce Rossa hanno contribuito a salvare le vite di milioni di persone, non solo in tempo di guerra ma anche nei tempi di pace funestati da carestie, epidemie, migrazioni forzate. Le Convenzioni stipulate a Ginevra tra Ottocento e Novecento hanno progressivamente esteso le tutele ei diritti inizialmente riservati ai feriti degli eserciti in guerra, ai prigionieri e poi alle popolazioni civili, anche in tempo di pace. In Italia, dove il Comitato della Croce Rossa nasce nel 1864, l’opera del corpo delle infermiere volontarie, note come “crocerossine,” inizia nel 1908 e, a partire dalla Prima Guerra Mondiale, segna una presenza importante delle donne nella sfera pubblica.

I mondi di ieri 
Inferno nei mari. Missione Royal Navy

Settembre 1939. Dopo essere stato artefice del primo affondamento tramite U-Boot della Seconda guerra mondiale, il comandante tedesco Gunther Prien viene improvvisamente richiamato dal suo servizio di pattugliamento e gli viene offerta una missione segreta per colpire la Royal Navy nel suo porto di Scapa Flow. La missione incontra molti ostacoli, ma è un successo. Lo racconta il doc “Missione Royal Navy”, in onda venerdì 29 luglio alle 22.10 su Rai Storia. A introdurre la puntata, lo storico militare Francesco Zampieri.

SABATO 30/07/22

Mazzarella e l’America degli anni ‘80

Riedizione del suo Tg2 Dossier – America in autobus. Carlo Mazzarella realizza, tra il 1978 e il 1982, due lunghi reportage sui mitici “greyhound”, gli enormi pullman, dotati di tutti i confort, che percorrono il continente nordamericano da costa a costa. E l’occasione per raccontare gli Stati Uniti del dopo Vietnam, stretti tra crisi energetica e ripresa economica, nel delicato passaggio tra le presidenze del democratico Jimmy Carter e del repubblicano Ronald Reagan. Appuntamento sabato 30 luglio alle 13 su Rai Storia.

Le storie di Passato e Presente Le forme della Resistenza

l’armistizio dell’8 settembre 1943, il momento che segna l’occupazione nazista dell’Italia e l’inizio di una stagione di violenze per il nostro Paese, ma è anche il momento in cui si liberano energie a lungo represse dal fascismo in Italia, e prendono vita le più disparate “forme” di resistenza, contro i tedeschi occupanti e gli alleati repubblicani. Alcune di queste “forme” sono molto note e studiate, basti pensare ai Comitati di liberazione nazionale o alle più strutturate formazioni partigiane. Altre “forme” sono invece ancora oggi per lo più sconosciute e meritano di essere approfondite: in “Le Storie di Passato e Presente”, in onda sabato 30 luglio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne ripercorre tre, tutte nate nelle settimane immediatamente successive al proclama diffuso dal Maresciallo Badoglio. In compagnia della professoressa Isabella Insolvibile ricostruisce l’avventura del "Battaglione Mario", una formazione partigiana multietnica e multiculturale attiva nelle Marche costituita da ex prigionieri alleati, slavi ed ebrei. Con il professor Agostino Giovagnoli si si sofferma sulle frange dell’associazionismo giovanile cattolico ostili al regime, come le esperienze scout clandestine attive soprattutto a Roma. Infine, insieme alla professoressa Silvia Salvatici, racconta l’esperienza cruciale delle radio ufficiali e soprattutto di quelle clandestine.

Cinema Italia. La ragazza con la valigia

Malgrado abbia con sé solo un falso cognome, Aida, aspirante soubrette, riesce a rintracciare la lussuosa villa in cui abita Marcello, il fatuo dongiovanni che, dopo averla sedotta con le sue false promesse e indotta a lasciar tutto per seguirla, l’ha poi abbandonata letteralmente per strada, sparendo nel nulla senza nemmeno una parola. E però il giovane, che non sa come sbarazzarsi della ragazza, manda avanti il fratello poco più che adolescente. E costui, che dovrebbe allontanarla, fatalmente se ne innamora. È il film “La ragazza con la valigia” di Valerio Zurlini che Rai Cultura propone sabato 30 luglio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Nel Cast Claudia Cardinale, Jacques Perrin, Corrado Pani, Gian Maria Volonté, Romolo Valli, Luciana Angiolillo, Renato Baldini.

Zurlini ritrae da par suo la provincia italiana degli anni 60 e la meschinità della sua classe borghese, raccontando al tempo stesso, e per contrasto con la volgarità sentimentale dello sfondo, il percorso di una sofferta educazione sentimentale, affidata all’incontro di due diverse solitudini e ingenuità.

Documentari d’autore. I ragazzi di Via Giulia

La storia di una scoperta eccezionale che cambierà la fisica nucleare del Novecento. La racconta da “I ragazzi di via Giulia”, in onda sabato 30 luglio alle 23.10 su Rai Storia, per il ciclo “Documentari d’autore”.

Nel 1938 Enrico Fermi lascia l'Italia e con lui si dissolve il gruppo leggendario dei 'ragazzi di Via Panisperna'. A “La Sapienza” rimangono Edoardo Amaldi ed alcuni giovani ricercatori, Ettore Pancini, Oreste Piccioni e Marcello Conversi. Tre ragazzi di belle speranze: la più importante è quella di riuscire a dimostrare l'esistenza di altre particelle atomiche oltre al protone e all'elettrone. Il 19 luglio 1943, nel bombardamento di San Lorenzo, anche “La Sapienza” viene duramente colpita. Per evitare che vadano in cenere ricerche importantissime, viene allestito un laboratorio nel Liceo Virgilio di Via Giulia. “I ragazzi di Via Giulia” riescono a portare avanti la loro ricerca, fino a concluderla con successo nel settembre del '46.


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