L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La settimana del Primo Maggio

DOMENICA 30/04/2023

Storie del Terzo Reich. Il Terzo Reich brucia

Il primo grande lavoro di Liliana Cavani per la Rai, nel 1962: “Storia del terzo Reich”, in cui la giovane regista affronta la storia del nazismo e, attraverso l'utilizzo di materiali inediti, costruisce il suo decorso dagli inizi alla parabola finale, rivelando le sue grandi doti visive e di costruzione del racconto. Nella puntata “Il Terzo Reich brucia” – in onda domenica 30 aprile alle 15 su Rai Storia, nel giorno dell’anniversario del suicidio di Hitler – Cavani racconta l’ideologia nazista e sue manifestazioni nell’arte e nella letteratura tedesca dell’epoca. Dal racconto della figura politica e spirituale di Hitler per il popolo tedesco all’inizio del declino del regime nazista fino alla guerra totale affidata al commissario Joseph Goebbels poi morto suicida dopo Hitler.

Passato e Presente. Al Capone, Scarface

Alphonse Gabriel Capone nasce a Brooklyn il 17 gennaio 1899. È figlio di emigrati italiani e cresce nell’ambiente povero e degradato degli slums. Grazie a John Torrio, un capo banda di Brooklyn, entra nella banda dei Five Pointers e si avvia verso la strada del crimine. Nel 1920, su invito di John Torrio, che gestisce gli affari illeciti del boss Big Jim Colosimo, si sposta a Chicago. Con l’entrata in vigore della legge sul proibizionismo Capone e Torrio mettono in piedi il più grande giro di affari illegale legato alla produzione e allo spaccio degli alcolici. 
Una storia riletta da Paolo Mieli e dal professor Ferdinando Fasce a “Passato e Presente”, in onda domenica 30 aprile alle 20.30 su Rai Storia. Nel 1923 scoppia la cosiddetta “guerra della birra” tra le diverse gang che si contendono le varie fette del mercato. Quella che ne scaturisce è una lunga scia di sangue che si concluderà nel 1925 con la presa del potere di Al Capone. Il Federal Bureau di Edgar J. Hoover gli dà la caccia, ma incastrare Capone, per i suoi omicidi o per il contrabbando, non è facile. Dopo un lungo lavoro, gli investigatori del dipartimento del Tesoro riescono a trovare piccole prove e incriminarlo per evasione fiscale. Il 18 ottobre 1931 Capone viene condannato a 11 anni di carcere. 

Binario cinema. Noi tre

Bologna, 1770. Wolfgang Amadeus Mozart arriva a Bologna deve sostenere un esame presso la locale Accademia dei Filarmonici. Comincia così la storia raccontata da Pupi Avati in “Noi tre”, in onda domenica 30 aprile alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Nel cast, Gianni Cavina, Christopher Davidson, Carlo Delle Piane, Ida Di Benedetto, Lino Capolicchio.

L’adolescente è ospite, con il padre Leopoldo, della famiglia dei conti Pallavicini, in una splendida villa non lontana dalla città. Qui il quattordicenne genio, elogiato dalle Corti principesche e abituato ai consensi del pubblico delle principali sale da concerto europeo, scopre ed assapora il gusto delle cose semplici e naturali, vivendo una inattesa parentesi di libertà. Così, pur studiando, stabilisce un franco rapporto di amicizia con il coetaneo Giuseppe Pallavicini, ma, soprattutto, nasce in lui un tenero e puro sentimento per Antonia Leda, una quindicenne di nobile estrazione, che abita in una villa vicina. I tre ragazzi filano, in perfetto accordo, un delicato sentimento, in cui amicizia e cameratismo giocano il ruolo determinante.

LUNEDI’ 01/05/2023

1° maggio 1947: la strage di Portella della Ginestra. Il racconto dei protagonisti

Crocevia della storia non solo della Sicilia, ma anche dell’Italia del secondo dopoguerra, la strage di Portella della Ginestra rappresenta la prima manifestazione della strategia della tensione nella storia della Repubblica. Le ricostruzioni si tingono di giallo e fioriscono le ipotesi complottistiche sui “misteri” che le circondano, su mandanti, esecutori e complici. Lo speciale in onda lunedì 1° maggio alle 15 su Rai Storia, grazie al progetto di ricerca “La memoria e il lutto: la strage di Portella della Ginestra nel vissuto dei protagonisti” si propone, invece, di tornare al vissuto, mettendo in risalto la percezione che i protagonisti ne ebbero. Le voci sono quelle delle tante persone che hanno conservato memoria, palesemente o silenziosamente, della strage all’interno della stessa comunità. In un periodo in cui si discute molto, e talvolta impropriamente, di “uso pubblico della storia”, il documentario su un “luogo della memoria,” come Portella della Ginestra permette di mostrare con maggior forza la capacità della storia di farsi discorso pubblico, valorizzando le diverse storie di vita legate a quel terribile evento.

Italiani. Giovannino Guareschi

Giornalista, scrittore, disegnatore. E spirito controcorrente. Giovannino Guareschi è il protagonista dello speciale di Fabrizio Marini, in onda lunedì 1° maggio alle 18.30 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”, in occasione dell’anniversario della nascita, avvenuta il 1° maggio 1908. Nato a Fontanelle, in provincia di Parma, il primo maggio 1908, Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi deve all’incontro con Cesare Zavattini il primo lavoro come correttore di bozze al «Corriere Emiliano» ed è sempre Zavattini, nel 1936, a proporgli di lavorare per un nuovo quindicinale di satira, il «Bertoldo», a Milano. La guerra porta alla chiusura del giornale nel settembre 1943 e l'8 settembre, come tenente di artiglieria, Guareschi rifiuta di combattere per la Repubblica Sociale: è arrestato dai Tedeschi il 9 settembre e deportato. Due anni di prigionia durante i quali compone “La favola di Natale”, racconto musicato di un sogno di libertà. Dopo la guerra, Guareschi torna in Italia e fonda una rivista con simpatie monarchiche, il «Candido, settimanale del sabato». Nel 1948 esce il primo romanzo su Don Camillo e Peppone. È il primo episodio di una saga ventennale in 346 puntate e 5 film conosciuta in tutto il mondo. La profonda fede cattolica, l'attaccamento alla monarchia e il fervente anticomunismo fanno di Guareschi uno dei più acuti critici del Pci e sono famosissime le vignette intitolate "Obbedienza cieca, pronta, assoluta", dove sbeffeggia i militanti comunisti che lui definisce “trinariciuti”. Ma nel 1950 una vignetta pubblicata sul «Candido» costa a Guareschi, condirettore del settimanale, la prima condanna per vilipendio al Capo dello Stato Luigi Einaudi. Nel 1954, poi, viene condannato per diffamazione a mezzo stampa su denuncia di Alcide De Gasperi, capo del governo dal dicembre 1945 all'agosto 1953. Nel 1957 si ritira da direttore del «Candido», rimanendo tuttavia collaboratore. Nel giugno 1961 è colto da un infarto, da cui si riprende a fatica e il 7 ottobre dello stesso anno esce il quarto film della famosa saga di don Camillo: “Don Camillo monsignore... ma non troppo”. Dopo la chiusura di «Candido», Guareschi inizia alcune collaborazioni, ma nel 1968 gli viene riproposta la direzione del giornale. Prima di poter riprendere muore per attacco cardiaco, il 22 luglio, a Cervia.  

Passato e Presente. Lo statuto dei lavoratori

Il 20 maggio del 1970, dopo un lungo e travagliato percorso iniziato nei primi anni del dopoguerra, entra in vigore la legge n.300 - lo Statuto dei lavoratori, che, malgrado le modifiche apportate nell’ultimo decennio, continua ad essere il testo base del diritto del lavoro in Italia. Ne parlano a “Passato e Presente” il professor Paolo Mattera e Paolo Mieli lunedì 1° maggio alle 13.15 su Rai3. Il padre della nuova legislazione è il giurista Gino Giugni, posto a capo della commissione che ne elabora il testo dal ministro del Lavoro del primo governo Rumor, il socialista Giacomo Brodolini. Con la legge n.300, i diritti e le libertà dei lavoratori, tra le quali quella sindacale, ottengono finalmente sanzione giuridica. 

Cronache di donne leggendarie. Elena: la Santa imperatrice

Elena e Costanza, madre e figlia dell’imperatore Costantino il Grande, entrambe sante, sono al centro del nuovo appuntamento con Cristoforo Gorno e con “Cronache di donne leggendarie”, in onda lunedì 1° maggio alle 21.10 su Rai Storia. Elena, di umile condizione, figlia di un oste, grazie all’ascesa del figlio assume il ruolo di imperatrice madre, pellegrina in Terrasanta trova e porta a Roma la reliquia della croce, da cristiana fervente fa costruire varie chiese. Sua nipote Costanza è invece immersa nella lotta dinastica che segue la morte di Costantino. Le figure delle due sante imperiali raccontano la trasformazione del ruolo femminile nel secolo in cui il cristianesimo trionfa. Interviene in puntata Tessa Canella, professoressa di Storia del Cristianesimo e delle chiese presso l’Università di Roma La Sapienza. 

Cronache dal Rinascimento. Este e Gonzaga, scene da un matrimonio

Isabella d’Este è prossima al compimento dei sei anni di età quando, nella primavera del 1480, riceve una proposta di matrimonio. Il pretendente è il quindicenne Francesco II, erede del marchese di Mantova Federico I Gonzaga. Il matrimonio viene celebrato per procura l’11 febbraio 1490 nella cappella ducale di Ferrara. Un matrimonio che Cristoforo Gorno racconta in “Cronache dal Rinascimento” in onda lunedì 1° maggio alle 21.40 su Rai Storia. Isabella è chiamata a sfilare per la città su un carro trionfale dipinto da Ercole de Roberti, maestro di Schifanoia. Lo stesso pittore viene incaricato di decorare i tredici forzieri che contengono il corredo della giovane, impreziosendoli con pietre dure e undicimila foglie d’oro provenienti da Venezia. Lasciata Ferrara, Isabella attende sul Po il bucintoro dorato della famiglia. Il viaggio dura tre giorni, con due soste notturne a Revere e una al palazzo di Belgioioso per le avversità climatiche. La mattina del 15 febbraio Isabella fa il suo ingresso a Mantova a cavallo, sotto un baldacchino di damasco bianco, acclamata dal popolo. Francesco II le va incontro e il corteo attraversa sette allestimenti scenografici animati da rappresentazioni mitologiche in cui gli dèi che danno il nome ai pianeti garantiscono agli sposi la loro protezione. Le cronache dell’epoca contano una presenza di diciassettemila forestieri, che si aggiunge ai ventitremila abitanti di Mantova. Gli invitati vengono omaggiati con una medaglia che reca i profili dei coniugi. 

Generazioni Marcinelle: memorie dal sottosuolo

L’8 agosto 1956, un incendio scoppiato nella miniera di carbone del Bois du Cazier presso Marcinelle, in Belgio, causa la morte di 262 persone, di cui 136 italiani. Rai Cultura ricorda le vittime della tragedia con il doc “Marcinelle, memorie dal sottosuolo” di Giuseppe Giannotti, in onda lunedì 1° maggio alle 22.10 su Rai Storia. I minatori restano intrappolati nella miniera senza via di scampo e vengono uccisi dalle esalazioni di gas. Le operazioni di salvataggio vanno avanti fino al 23 agosto. Inutilmente, perché non ci sono sopravvissuti. Lo speciale ripercorre gli anni delle massicce migrazioni italiane in Belgio e la tragedia di Marcinelle, con testimonianze, interviste e filmati di repertorio. 

MARTEDI’ 02/05/2023

Passato e presente. L’imperatore Commodo

Epigono della dinastia Antonina, l’imperatore Commodo interrompe il corso positivo che avevano impresso nella storia di Roma gli imperatori scelti per adozione. Un personaggio tratteggiato da Paolo Mieli e dalla professoressa Francesca Cenerini a “Passato e Presente”, in onda martedì 2 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il padre Marco Aurelio lo designa imperatore, ma Commodo viene ricordato dagli storici coevi per il suo atteggiamento istrionico e per la sua politica contro il senato. Di lui il cinema darà un’immagine indimenticabile e infamante. Ma la responsabilità dei problemi di Roma non è tutta di Commodo.  Il suo regno, che dura 12 anni, vive già i sintomi di una crisi, quella del III secolo, che infligge un colpo poderoso alla storia dell’impero. 

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità. La bolla dei tulipani

La storia degli eventi nei Paesi Bassi nella primavera del 1637, il primo esempio di frenesia speculativa che si impossessò di un mercato e che fece “esplodere” il business dei tulipani. Poi, la “bolla” scoppiò. Giorgio Zanchini, in studio con il professor Mascilli Migliorini, Docente di Storia moderna presso l’Università Orientale di Napoli, introducono la nuova puntata di “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”, in onda in prima visione martedì 1° maggio alle 21.10 su Rai Storia.

Steinbeck e il Vietnam in guerra. Cronache d’autore dal fronte

Tra il dicembre del 1966 e l’aprile del 1967 lo scrittore John Steinbeck, premio Nobel per la letteratura nel 1962, seguì da vicino il conflitto al fianco dei militari americani in Vietnam, come inviato di guerra. Il suo reportage, 58 dispacci dal fronte, fu pubblicato sul quotidiano Newsday, sotto forma di lettere indirizzate ad Alicia, moglie di Harry Frank Guggenheim, proprietario ed editore del giornale. Anni dopo, le lettere di Steinbeck furono raccolte e pubblicate in un libro: “Vietnam in Guerra. Dispacci dal fronte”. “Steinbeck e il Vietnam in guerra”, in onda martedì 2 maggio alle 22.10 su Rai Storia (canale 54), ruota intorno al reportage dello scrittore sulla guerra in Vietnam “vista da vicino”, alla sua volontà di raccontarla “in maniera oggettiva”.

Steinbeck era convinto come molti americani, che l’intervento militare in Vietnam servisse a “difendere la libertà di una piccola nazione coraggiosa dall’invasione comunista”. Quella guerra avrebbe inoltre fatto emergere il meglio dell’America, e il Paese, affrontando quella sfida, si sarebbe rigenerato. Fino alla fine della sua permanenza al fronte e al suo ritorno a casa quando il grande scrittore cambiò il suo giudizio su quella guerra, crebbe la sua perplessità sulla necessità di quel conflitto e nacque una nuova consapevolezza sulla sua illegittimità, sulla sua complessità, stupidità e ambiguità per l’orrore che aveva prodotto. Lo speciale ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, realizzato da Movie Movie per Rai Cultura, raccoglie le testimonianze di tre protagonisti italiani di quella stagione: il giornalista Furio Colombo che per anni, come corrispondente della Rai dagli Stati Uniti, raccontò la guerra in Vietnam attraverso una serie di reportage; Francesco Guccini che, ispirato da Bob Dylan, diventò presto in Italia “la voce della protesta”, dell’antimilitarismo e del pacifismo, della cultura libertaria e punto di riferimento di una intera generazione; e, infine, la scrittrice Lidia Ravera che, ancora giovanissima diventò partecipe, insieme a migliaia di giovani donne, delle lotte e delle manifestazioni di protesta che portarono nell’Italia di quegli anni grandi cambiamenti sociali, civili e culturali, alla nascita del femminismo e alla rivoluzione sessuale. 

MERCOLEDI’ 03/05/2023

Passato e presente. 1938: Hitler in Italia

All'inizio del maggio 1938, Hitler arriva in Italia con gran parte dell'establishment nazista per una visita ufficiale di una settimana. È un passaggio fondamentale nella storia dell'alleanza tra la Germania nazista e l'Italia fascista e nel rapporto tra il Fuhrer e Mussolini. Un momento che Paolo Mieli e il professor Emilio Gentile ricostruiscono in questa puntata di "Passato e Presente" in onda mercoledì 3 maggio alle 13:15 su Rai3 e alle 20:30 su Rai Storia. Tutto era iniziato molto tempo prima, quando con la Marcia su Roma Mussolini aveva conquistato il potere e Hitler era ancora un agitatore politico nella Germania di Weimar. Durante i sette giorni in Italia, Hitler visita anche Napoli e Firenze oltre a Roma, assistendo a parate militari, manovre navali ed esercitazioni dell'aeronautica militare. E quando torna in Germania i destini dei Paesi e dei due dittatori saranno ormai indissolubilmente legati.

Italiani. Maria Montessori

Un ritratto inedito di Maria Montessori, che ne ripercorre la vita e gli studi scientifici che la portarono a elaborare il “metodo Montessori”. Lo propone lo speciale di Simona Fasulo per la regia di Nicoletta Nesler, in onda mercoledì 3 maggio alle 22 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Donna emancipata, colta e intellettualmente aperta, determinata a diventare “medico”, combatte e si fa valere nonostante la mentalità dell’epoca. Fiera della propria indipendenza, viaggia in tutto il mondo per diffondere, non senza problemi e traversie, il proprio metodo educativo.  Nel 1907 apre a Roma la prima Casa dei bambini in via dei Marsi a San Lorenzo, anche con il contributo di esponenti della nobiltà italiana che la sostenevano. Nel 1933 pubblica Educazione alla pace. Muore nel 1952, a 82 anni, in procinto di partire per il Ghana dove era stata chiamata per portare anche lì la sua visione modernissima della scuola. A parlare di Maria Montessori, il matematico Benedetto Scoppola, presidente dell'Opera Nazionale Montessori, la professoressa Paola Trabalzini della LUMSA, la professoressa Valeria Paola Babini, autrice di Una donna nuova. Il femminismo scientifico di Maria Montessori, la preside Furlani e la maestra Daniela Dabbene del VII Circolo Didattico Montessori in via dei Marsi a Roma, la prima scuola fondata dalla Montessori nel 1907, e Cristina De Stefano, autrice dell'ultima biografia della pedagogista, “Il bambino è il maestro”.

GIOVEDI’ 04/05/2023

Grande Torino, romanzo di una squadra. L’epopea degli invincibili granata

Un romanzo sportivo e una leggenda nazionale entrati nella storia dello sport e del Paese: l'epopea degli invincibili in maglia granata, la squadra del Grande Torino, vittima della sciagura aerea di Superga, il 4 maggio 1949. Un racconto affidato allo speciale “Grande Torino”, che Rai Cultura ripropone giovedì 4 maggio alle 17.00 su Rai Storia per un omaggio a quell’imbattibile squadra granata. A raccontare le storie dei giocatori e ricordare le gesta del Grande Torino, Guido Vandone e Umberto Motto, i ragazzi delle giovanili che presero il posto dei “grandi” nelle ultime quattro giornate del campionato 1948/49. E poi i giornalisti Giampaolo Ormezzano e Italo Cucci, lo storico Mauro Canali, e i famigliari dei calciatori, tra cui Susanna Egri, figlia dell'allenatore Egri Erbstein, Franco Ossola, Pierluigi Gabetto, e Sandro Mazzola, ex calciatore e figlio del capitano della squadra, Valentino Mazzola.

Quel Torino era una squadra che aveva vinto tre campionati di fila, dal 1946 al 1948, macinando record e fornendo l'ossatura alla Nazionale italiana, valorizzando campioni come Virgilio Maroso, Guglielmo Gabetto, Mario Rigamonti, Franco Ossola, e il capitano Mazzola. La loro storia è quella dei ragazzi degli anni ‘40, giovani uomini simbolo dell'Italia che si risollevava dopo la guerra, rimboccandosi le maniche alla ricerca di normalità. La tragedia distrugge i sogni di migliaia di ragazzini e apre le porte della leggenda ai 17 giocatori, periti con tre allenatori, tre dirigenti, tre giornalisti e quattro uomini dell'equipaggio. Superga diventa il primo lutto collettivo dell'Italia moderna, l'anno zero del calcio italiano, la pietra d'inciampo della memoria condivisa del Paese. 

Passato e Presente. Bellissime: la storia di Miss Italia

Nel 1939, alla vigilia dell’entrata in guerra del nostro Paese, il pubblicitario e pioniere del marketing Dino Villani inventa, con l’amico Cesare Zavattini, il concorso fotografico “Cinquemila lire per un sorriso”. Il concorso sponsorizza un dentifricio, e per partecipare basta inviare una foto del proprio volto sorridente. Alle cinquemila lire in titoli di Stato si aggiungono altri doni, come una pelliccia di visone, un corredo completo, una cucina a gas, sei paia di calze di seta. Una storia riletta da Paolo Mieli e dalla storica Fiamma Lussana a “Passato e Presente”, in onda giovedì 4 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Il concorso riprende nell’immediato dopoguerra col nuovo titolo “Miss Italia – La Bella Italiana” e si svolge a Stresa, sul Lago Maggiore, nelle lussuose sale del Grand Hotel des îles Borromées. Nella giuria ci sono Arrigo Benedetti, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Cesare Zavattini, il pittore Carlo Carrà. Nell’edizione del 1947 vince Lucia Bosè, commessa di pasticceria. 
Fra le partecipanti al concorso ci sono quelle che diventeranno le più note attrici italiane degli anni Cinquanta e Sessanta come Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago, Sofia Loren. Per molte ragazze, l’America dei consumi e del benessere e il cinema di Hollywood rappresentano sogni che si realizzano. Che siano casalinghe, segretarie, maestre, commesse o dattilografe, la bellezza può spalancare loro le porte della felicità, e dell’indipendenza. 
Nell’Italia degli anni ’50 il concorso di Miss Italia accende il dibattito pubblico: il democristiano Bortolo Galletto presenta un disegno di legge che mette al bando i concorsi di bellezza, ritenuti spettacoli immorali e scandalosi. Nascono competizioni alternative: la Democrazia Cristiana promuove La Donna Ideale, il Partito Comunista premia la Stellina dell’Unità e Miss Vie Nuove. 
Con il miracolo economico la bellezza diventa una professione attorno a cui ruotano investimenti pubblicitari e affari, sul modello americano. 

Nel secolo breve. 1948, Berlino e l'inizio della guerra fredda

La Seconda Guerra Mondiale è finita, Hitler è morto, la Germania nazista è sconfitta. L’Europa è devastata, affamata, percorsa da fiumi di profughi e ancora turbata da violenze e regolamenti di conti. La Germania è occupata e divisa tra le 4 potenze vincitrici; idem la capitale Berlino, anche se interamente dentro la zona sovietica. È una situazione transitoria, ma poi cosa accadrà? Una storia riletta dal professor Alessandro Barbero in “Nel secolo breve”, in onda giovedì 4 maggio alle 21.10 su Rai Storia. 

In un tempo brevissimo, dal 1945 al 1949, le “sfere d’influenza” si trasformano in rigidi blocchi contrapposti: le potenze occidentali e l’Unione Sovietica, alleate nella guerra, diventano nemiche “esistenziali”. 

A partire dal giugno 1948, con il “blocco” degli approvvigionamenti del settore ovest di Berlino e il “ponte aereo” americano - il più imponente della Storia - la Germania diventa il teatro principale della nascita della Guerra Fredda e Berlino il suo palcoscenico. 

Archivi, miniere di storia. L’archivio di Stato di Bologna

Bologna è la sede della più antica Università europea. Lo Studio risale all’Undicesimo secolo e così i più antichi documenti conservati nell’ex Convento dei Monaci Celestini, oggi sede dell’Archivio di Stato, nel cuore della città, a poche decine di metri dalla cornice di Piazza Maggiore. Nei 34 chilometri lineari di scaffali, gli studiosi possono trovare le testimonianze della storia cittadina lungo il corso di dieci secoli. Una memoria storica viva, fonte continua di scoperte e miniera di vicende inedite, al centro del nuovo episodio della serie “Archivi. Miniere di Storia” in onda giovedì 4 maggio alle 22.35 su Rai Storia.

Marco Mondini entra nell’Archivio bolognese per fare un percorso tra alcuni dei suoi documenti più preziosi; il Direttore Elisabetta Arioti e il Vicedirettore Massimo Giansante parlano dei fascicoli dei sovversivi, documenti della questura tra Otto e Novecento, del primo libro sulla liberazione dalla schiavitù nel tredicesimo secolo, il Liber Paradisus, e di una delle feste barocche più popolari, la festa della porchetta. Con lo storico Andrea Baravelli, infine, obiettivo sugli anni bui delle persecuzioni fasciste e sulla storia dell’attentato di Anteo Zamboni a Mussolini nel 1926.

VENERDÌ 05/05/2023

Italiani. Gino Bartali

“Ginettaccio”, “L’uomo d’acciaio”, “Gino il Pio”, “L’intramontabile”: in una parola, Bartali. È lui il protagonista dello speciale che Rai Cultura propone venerdì 5 maggio alle 18:30 su Rai Storia, per il ciclo “Italiani”. Bartali nasce il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema, nei pressi di Firenze. La sua famiglia è d’origine contadina. Da ragazzo lavora come apprendista meccanico nella bottega di un ciclista. Si mette in luce tra i dilettanti e, passato professionista, nel 1936, a 22 anni vince con la Legnano il suo primo Giro d’Italia, che conquisterà anche l’anno successivo. L’anno della consacrazione arriva nel 1938 quando trionfa al Tour de France. Gino intanto ha conosciuto Adriana Bani, che sarà l’amore di una vita e che sposerà nel 1940.

Bartali fin da giovane è un fervido credente, è iscritto all’Azione Cattolica, è devoto a Santa Teresa di Lisieux, è terziario carmelitano. Gli anni della guerra gli porteranno via la possibilità di tante vittorie, ma faranno uscire la sua grandezza d’animo. Gino, amico del cardinale Elia Dalla Costa, si mette al servizio di una rete clandestina per il salvataggio degli ebrei. Tante volte farà in bicicletta il tragitto tra Firenze e Assisi, a rischio della propria vita, per trasportare documenti falsi contribuendo così al salvataggio di circa 800 persone. Gino non racconterà mai in pubblico questa storia perché, come diceva, “Il bene si fa ma non si dice”. Tuttavia, dopo la sua morte riceverà i meritati riconoscimenti: Medaglia d’oro al Merito civile, viene dichiarato “Giusto tra le nazioni”. Nel dopoguerra arriveranno le altre grandi vittorie di Bartali e la rivalità con Fausto Coppi, molto diverso da lui per carattere: l’Italia è divisa ormai in bartaliani e coppiani. Gino vince il Giro d’Italia del 1946, il cosiddetto “Giro della rinascita”, proprio davanti a Coppi, che aveva vinto da suo gregario l’ultimo giro prima della guerra. Ma la più grande impresa sportiva di Bartali è la vittoria al Tour de France del 1948, a 34 anni e a 10 di distanza dalla prima. La sua vittoria avviene in un momento molto critico, quello dell’attentato a leader comunista Palmiro Togliatti, ed è ancora più importante perché contribuisce a favorire un clima di pacificazione nel Paese. Gino correrà fino alla metà degli anni ’50 e poi si dedicherà sempre al ciclismo come dirigente sportivo e commentatore. Muore, all’età di 85 anni, il 5 maggio del 2000.

Passato e Presente. Garibaldi e i Mille

Giuseppe Garibaldi: probabilmente l’eroe nazionale che più di ogni altro ha inciso sull’immaginario pubblico e privato degli italiani. Quando si parla dell’eroe dei due mondi è difficile scindere la figura mitica da quella storica, soprattutto nel racconto dell’impresa che lo ha consacrato come uno dei grandi protagonisti del Risorgimento italiano. A “Passato e Presente – il programma di Rai Cultura in onda venerdì 5 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia – Paolo Mieli e il professor Gilles Pécout raccontano l’impresa dei Mille a partire dalla notte tra il 5 e il 6 maggio del 1860, quando due piroscafi, il Lombardo e il Piemonte, salpano da Quarto per raggiungere la Sicilia. A bordo ci sono poco più di mille volontari, che hanno risposto all’appello di Garibaldi. Il generale è stato incerto fino all’ultimo, perché inizialmente il suo obiettivo era marciare su Roma, ma Nino Bixio e Francesco Crispi lo hanno convinto ad andare in Sicilia, per sostenere le rivolte scoppiate nell’isola contro il governo borbonico.

L’Italia è divisa tra il Regno di Sardegna, lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, ma gli italiani vogliono cacciare i dominatori stranieri e creare uno stato libero e unitario. È il sogno di Mazzini, di Carlo Pisacane e di tanti altri. Garibaldi e i Mille riusciranno a realizzarlo.

Telemaco. Da Bottrighe a Napoli

Parte da Bottrighe, in provincia di Rovigo, il nuovo viaggio di “Telemaco”, il magazineincentrato sul racconto di storie particolari e meno note nei luoghi in cui si sono svolte, in onda in prima visione venerdì 5 maggio alle 21.10 su Rai Storia. A Bottrighe, come racconta Charlotte Marincola, la chiusura di un’enorme fabbrica per la lavorazione dello zucchero trasforma il paesaggio, l’economia del territorio e le abitudini di vita di un’intera comunità. Bottrighe è l’emblema della parabola discendente del settore saccarifero italiano e del problema del recupero delle architetture industriali. Da storie di zucchero “amaro” alla storia di un confino, quello di Machiavelli, con la guida di Pietro Sorace. Nel 1512 i Medici tornano a Firenze e Niccolò Machiavelli è licenziato dal ruolo di segretario della Repubblica e confinato nel territorio fiorentino. Sospettato di congiura, è torturato e imprigionato ma torna presto libero e si trasferisce a Sant’Andrea in Percussina, nel territorio di San Casciano in Val di Pesa. Qui gestisce i possedimenti di famiglia e l’Albergaccio, dove si “ingaglioffa” con taglialegna e beccai. La sera però le cose cambiano: entra nel suo scrittoio e attraverso la lettura incontra gli antichi. Lo racconta in una celebre lettera a Francesco Vettori, suo amico e ambasciatore presso la Santa Sede, al quale annuncia anche di stare scrivendo un opuscolo intitolato “De Principatibus”, conosciuto da tutti come “Il Principe”.

Dalla Toscana alla Calabria con Emanuela Lucchetti che fa rivivere il ricordo di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, il più grande campo di concentramento fatto costruire da Benito Mussolini in Italia. A raccontarlo è anche la straordinaria testimonianza di Ruth Hauben, una dei molti bambini cresciuti tra le baracche e il recinto di filo spinato.

Si chiude a Napoli, con Carla Oppo e la storia di Maria Lorenza Longo, una gentildonna di origine spagnola, che cinquecento anni fa creò un ospedale destinato ai malati ritenuti incurabili dalla medicina dell’epoca. La sifilide, la lebbra, la follia erano patologie che marchiavano chi ne era colpito. L’Ospedale degli Incurabili li accoglie e ne allevia le pene. Per secoli, i reietti esclusi dalla società, trovano rifugio le mura del nosocomio napoletano.

Inferno sotto i mari. Guerriglia sotto i mari

Gennaio 1945. Dotato di lanciarazzi, il sommergibile USS Barb semina il terrore lungo la costa giapponese, fino a quando il comandante Eugene Fluckey non individua una linea ferroviaria su cui si muovono i rifornimenti nemici a Karafuto. Lo racconta “Guerriglia sotto i mari” in onda venerdì 5 maggio alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Inferno nei mari” che racconta gli eventi più emozionanti della guerra sottomarina della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda. L'audace comandante pianifica un raid per far saltare in aria il treno: il primo attacco di terra alleato in Giappone. Ma proprio mentre la sua squadra di sabotatori posa gli esplosivi, un treno arriva a gran velocità verso di loro.

SABATO 06/05/23

6 maggio 1976. Terremoto in Friuli”

Quarantasette anni sono passati da quella calda serata del 6 maggio 1976 quando una scossa violenta di terremoto, in meno di un minuto, ha provocato un migliaio di vittime in Friuli. Al ricordo di questa terribile tragedia Rai Cultura dedica “6 maggio 1976 terremoto in Friuli” di Antonia Pillosio in onda sabato 6 maggio alle 19.30 su Rai Storia. Lo speciale è costruito sulla base di spunti inediti suggeriti in momenti diversi dal Commissario Straordinario Giuseppe Zamberletti, che ha condiviso con la comunità friulana quei tragici momenti e ci aiuta a comprendere meglio questo terremoto che ha segnato la storia moderna del Friuli. Mille morti, tra maggio e settembre del 1976, un arco di tempo durante il quale le scosse sono state centinaia, centomila i senzatetto, migliaia le case, le chiese, le aziende distrutte in un attimo.

Ad arricchire la puntata tantissime sono le immagini dalle Teche Rai e altre, che sono state offerte dal Museo Tiere Motus dell’Associazione dei Comuni terremotati e dei Sindaci della ricostruzione, presente nel borgo medievale di Venzone. Tra queste particolari sono le simulazioni in 3D in audio e video della caduta del Duomo di Venzone, presenti nel museo, nella sala del simulatore, a cura del Laboratorio di Interazione Uomo-macchina (Hci Lab) dell’Università di Udine.

Passato e Presente. Maria Montessori, maestra di vita

Da oltre un secolo Maria Montessori è tra gli scienziati italiani più conosciuti e celebrati all'estero. Le sue scoperte scientifiche e soprattutto i suoi studi in campo pedagogico hanno conosciuto una diffusione straordinaria: scritto nel 1909, “Il metodo della pedagogia scientifica” è stato tradotto in tutte le lingue e applicato nelle scuole di tutto il mondo. Un personaggio raccontato, in occasione dell’anniversario della scomparsa, dalla professoressa Valeria Paola Babini e da Paolo Mieli a Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 6 maggio alle 20.30 su Rai Storia. In primo piano aspetti poco noti del suo percorso di vita, a partire dagli anni della formazione e delle scelte che la portano a diventare medico, psichiatra, docente di antropologia all’Università di Roma, prima dell’affermazione in campo pedagogico. Ne emerge anche una figura di primo piano del femminismo, impegnata nelle attività sociali e vicina al mondo della politica. Dopo l’ascesa di Mussolini, Maria Montessori avrà un rapporto difficile con il fascismo: i contrasti la porteranno a lasciare l’Italia nel 1933 e a viaggiare in molti Paesi, dove diffonderà la sua teoria educativa. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino alla morte, avvenuta nel 1952, si impegnerà senza sosta per l’affermazione del proprio metodo educativo. 

Cinema Italia. Padre padrone

Obbligato dal padre pastore a non frequentare la scuola per badare alle pecore, Gavino arriverà a vent’anni conoscendo tutto degli animali con cui ha a che fare e dei luoghi che lo circondano, ma senza sapere né leggere né scrivere, e soprattutto in uno stato di pressoché totale sottomissione ai voleri del capofamiglia. Ma le cose sono destinate a cambiare radicalmente. Tratto dall’omonimo romanzo di Gavino Ledda pubblicato nel 1975, “Padre padrone”, di Paolo e Vittorio Taviani, è in onda sabato 6 maggio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. La visione è consigliata al solo pubblico adulto. La pellicola si aggiudicò la Palma d’oro al Festival di Cannes, il Grand Prix al Festival di Berlino nel 1977; a Paolo e Vittorio Taviani nel 1978 il Nastro d’argento e il David speciale. Tra gli interpreti principali Omero Antonutti, Saverio Marconi, Marcella Michelangeli, Fabrizio Forte, Stanko Molnar, Marino Cenna, Nanni Moretti.

Documentari d’autore. In nome del popolo italiano: Marco Biagi

Il giuslavorista che, come consulente del Ministero del Lavoro, contribuì alla riforma del mercato del lavoro ed elaborò il 'Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia', presentato nel 2001 e la base della progettazione governativa della riforma stessa. Un impegno professionale e umano, quello di Marco Biagi, interrotto dalle nuove Brigate Rosse, che lo uccisero barbaramente sotto la sua abitazione il 19 marzo 2002. Una storia raccontata dal documentario “In nome del popolo italiano”, in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 6 maggio alle 23 su Rai Storia.


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