L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Storia, scandali e politica

DOMENICA 23/07/2023

18 ottobre 1961. Una storia italiana (PRIMA TRASMISSIONE IN MONDOVISIONE 23 LUGLIO 1962)

Il 18 ottobre 1961, Italcable, l’azienda italiana di telecomunicazioni, e RAI costituiscono la Società Telespazio, sotto gli auspici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. L’obiettivo è sperimentare le nascenti tecnologie di telecomunicazione via satellite, per le quali Telespazio ottiene la concessione in esclusiva nel 1965. Già alla fine del 1962 viene completata a tempo di record una stazione sperimentale nella conca del Fucino, in provincia dell'Aquila, che consente di effettuare le prime ricezioni e le prime trasmissioni televisive intercontinentali con il satellite Telstar, rispettivamente nel gennaio 1963 e nel marzo 1964. Telespazio S.p.A. è la più antica azienda al mondo operante esclusivamente nel segmento dei servizi spaziali: comunicazioni, osservazione della Terra, gestione orbitale dei satelliti, ingegneria di sistema, sperimentazioni. Si ripercorre la storia dell’emittente, da quando il 4 gennaio 1963 nella piana del Fucino una piccola parabola di appena 9 metri capta il primo segnale proveniente dall’America, il famoso monoscopio Testa d’Indiano; di fronte al monitor un gruppo di 10 persone tra tecnici e ingegneri assiste commossa all’evento. Appena 15 mesi per installare una parabola e tre furgoni con le apparecchiature di trasmissione e ricezione dati. Infatti, il 18 ottobre 1961 Italcable e Rai firmano l’atto costitutivo della Telespazio. La prima trasmissione vera e propria in mondovisione è avvenuta il 23 luglio 1962, ed è in occasione di tale ricorrenza che Rai Cultura ripropone “18 ottobre 1961. Una storia italiana” domenica 23 luglio alle ore 19 su Rai Storia.

Passato e Presente Messalina e la politica dello scandalo

La tragica storia di Messalina, la giovanissima e bellissima moglie dell’Imperatore romano Claudio, che, di trent’anni più anziano, finirà per mandarla a morte insieme all’amante. Una storia e un personaggio raccontati da Paolo Mieli e dalla professoressa Francesca Cenerini a “Passato e Presente”, in onda domenica 23 luglio alle 20.30 su Rai Storia. Le fonti antiche dipingono Messalina come una donna dedita al lusso più sfrenato e dagli insaziabili appetiti sessuali. Trasgressiva al punto da inscenare, durante una festa, il proprio matrimonio con Gaio Silio, un giovane patrizio definito “il più bello di Roma”. Eppure, analizzando in termini storici la sua parabola, si indovina, dietro il comportamento dissoluto dell’imperatrice, esaltato dagli storici dell’epoca, una feroce lotta dinastica contro Agrippina, nipote di Claudio e madre di Lucio Domizio Enobarbo, futuro Nerone. Le due matrone si contendono la successione dei rispettivi figli al trono di Roma.

Binario cinema. Morto Stalin, se ne fa un altro

Il regista Armando Iannucci firma una satira sul potere e sul totalitarismo in una commedia nera con un formidabile cast internazionale. È il film “Morto Stalin, se ne fa un altro” in onda per il ciclo “Binario cinema” domenica 23 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Nella notte del 2 marzo 1953, c'è un uomo che sta morendo. Non si tratta di un uomo qualunque: è un tiranno, un sadico, un dittatore. È Joseph Stalin, il Segretario Generale dell'Unione Sovietica. Non ne avrà ancora per molto, e le sue condizioni aprono una guerra di successione senza precedenti. Nel cast Steve Buscemi è Khrushchev; Michael Palin il fedelissimo Molotov; Jeffrey Tambor interpreta il vice di Stalin, Malenkov; Jason Isaacs l’implacabile generale Zhukov; Simon Russell Beale è il capo dei servizi segreti Beria e Olga Kurylenko la pianista dissidente Maria Yudina.
Liberamente ispirato al graphic novel "La morte di Stalin" di Fabien Nury e Thierry Robins, il film ha vinto Premio Fipresci al 35° Torino Film Festival (2017).

LUNEDI’ 24/07/2023

L’ultima notte del regime. I verbali di Federzoni (80° ANNIVERSARIO ORDINE DEL GIORNO DINO GRANDI)

Nella notte tra il 24 e il 25 luglio del 1943, a Palazzo Venezia va in scena l’ultimo atto del regime fascista. Per l’Italia è il terzo anno di guerra. Le sconfitte e l’invasione del territorio nazionale, cominciata il 10 luglio con lo sbarco alleato in Sicilia, hanno gettato il paese in una profonda crisi. I gerarchi fascisti, riuniti nel Gran Consiglio per discutere della disastrosa situazione militare, per la prima volta osano negare la loro fiducia a Mussolini. Con 19 voti su 28, approvano l’ordine del giorno presentato da Dino Grandi che invita il sovrano a riappropriarsi del comando delle Forze armate e a riprendere la guida delle istituzioni. Vittorio Emanuele III, dopo un breve colloquio a Villa Savoia, revoca a Mussolini l’incarico di capo del governo e lo fa arrestare, ponendo fine al regime fascista. A 80 anni di distanza, Rai Cultura ripropone “L’ultima notte del regime. I verbali di Federzoni”, in onda lunedì 24 luglio alle 19.30 su Rai Storia. Dell’ultima seduta del Gran Consiglio, finora, abbiamo potuto leggere solo resoconti e libri di memorie pubblicati dai gerarchi negli anni successivi. Mussolini ordina che la riunione si svolga come una sorta di comitato segreto: la stampa non dà notizia della sua convocazione, non esistono documenti filmati o fotografici né un verbale ufficiale, perché il duce vieta la presenza di stenografi. Eppure, oggi, dopo più di settant’anni, abbiamo le prove che durante quella riunione almeno un verbale è stato scritto. La Direzione Generale degli Archivi ha annunciato il ritrovamento e l’acquisizione di due documenti inediti rinvenuti tra le carte appartenute al gerarca fascista Luigi Federzoni, due verbali di eccezionale importanza che gettano una nuova luce sull’ultima seduta del Gran Consiglio e sul comportamento dei gerarchi responsabili della caduta di Mussolini. Il primo, di nove pagine scritte a matita, è costituito dagli appunti che Federzoni prese nel corso delle discussioni. Il secondo, di 22 pagine, compilato probabilmente il giorno successivo, riporta gli interventi dei gerarchi in modo più esteso e particolareggiato. Ma Federzoni aveva già dato la sua versione dei fatti: nel 1967, in appendice ad un suo libro di memorie, “Italia di ieri per la storia di domani”, aveva pubblicato un lungo resoconto della riunione di 41 pagine a stampa. Il contenuto dei documenti appena riemersi, però, rimette tutto in discussione. L’unico dato a restare certo è che il 25 luglio si chiude la storia del regime fascista. Ma ciò che è accaduto quella notte è una storia ancora tutta da scrivere.

Passato e Presente. Santa Caterina da Siena

È stata una delle donne più importanti del Medioevo. Ha saputo coniugare la vocazione mistica con l’azione politica e opporsi ai costumi della sua epoca che volevano la donna madre di famiglia o monaca chiusa in clausura, scegliendo di pregare il suo Dio in una celletta della casa paterna e al tempo stesso di muoversi nel mondo per salvare la Chiesa. È Caterina da Siena, raccontata da Paolo Mieli e dalla professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli, a “Passato e Presente”, in onda domenica 24 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Una santa mistica e, insieme, un “politica” che con le sue lettere e la sua presenza riesce a convincere Papa Gregorio XI a lasciare la sede di Avignone e tornare a Roma. Ma a Roma il suo sogno si infrange: il nuovo papa Urbano VI, non riesce a tenere unita la Chiesa. E con lo scisma d’occidente la Cristianità si divide. Caterina ha fallito, non mangia più e si lascia morire.

Cronache dall’Antichità. Dal mito alla storia

I 300 spartani alle Termopili e la sconfitta degli ateniesi a Siracusa, due eventi che inquadrano il V secolo a.C., il secolo d'oro delle città-stato greche, il secolo del teatro, della filosofia, dello sviluppo della democrazia, ma anche il secolo del tramonto consumato nella guerra tra Sparta e Atene. Esplorando i luoghi dell'azione, Cristoforo Gorno racconta i grandi scenari che hanno determinato questi avvenimenti fondamentali della storia antica e scandaglia le fonti per mettere in luce i dettagli meno conosciuti in “Cronache dall’antichità” in onda lunedì 24 luglio alle 21.10 su Rai Storia.

Storia delle nostre città. Lecce

Conosciuta anche come "la Firenze del Sud”, Lecce deve la sua fama alla straordinaria architettura barocca. Una “regina” raccontata da “Storia delle nostre città”, la serie prodotta da Rai Storia e da Ballandi Arts, in onda lunedì 24 luglio alle 22.10 su Rai Storia. Amata dall’imperatore Marco Aurelio e poi disputata per secoli tra Longobardi, Bizantini e Arabi, rimase sotto il dominio dei Bizantini che ne fecero un centro di vita culturale e religiosa. Nel quindicesimo secolo ci fu il massimo fiorire della città, convegno di mercanti provenienti da tutto il mondo. Conquistata poi dagli spagnoli la città si trasformò cantiere a cielo aperto, per via degli edifici che gli spagnoli fecero erigere, in un crescendo di opere sempre più belle.

MARTEDI’ 25/07/2023

Diario di un cronista - Dal Gran Consiglio al Gran Sasso 80° ANNIVERSARIO ORDINE DEL GIORNO DINO GRANDI)

Riproposizione della puntata di “Diario di un cronista” con l’inchiesta di Sergio Zavoli del 1973, “Dal Gran Consiglio al Gran Sasso”, in occasione dell’80° anniversario dell’ordine del giorno di Dino Grandi che porterà alla caduta di Mussolini, e che andrà in onda martedì 25 luglio alle 19.45 su Rai Storia. All’analisi delle varie fasi della seconda guerra mondiale – dallo sbarco degli Alleati alla sudditanza di Mussolini a Hitler – seguono le interviste ai testimoni che portarono nella seduta del Gran consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943 alla destituzione e all’arresto del dittatore Benito Mussolini: l’avvocato e deputato alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni Mario Zamboni, il generale e aiutante del Capo di Stato Maggiore Generale Giuseppe Castellano, l’ufficiale addetto al Capo di Stato Maggiore Luigi Marchesi, la vedova di Mussolini Rachele Mussolini.

Passato e Presente – Dino Grandi, l’uomo che sconfisse Mussolini (80° ANNIVERSARIO ORDINE DEL GIORNO DINO GRANDI)

Entrato nel fascismo dopo esser scampato ad un attentato, Dino Grandi diventa in poco tempo uno dei leader del fascismo in Emilia-Romagna, pur essendo, sin dal 21 spesso su posizioni radicalmente diverse da quelle di Benito Mussolini. Con l’esame di documenti come il “Diario di Lisbona”, Paolo Mieli e il professor Francesco Perfetti ripercorrono a “Passato e presente”, in onda martedì 25 luglio alle 13.15 su Rai3 3 e alle 20.30 su Rai Storia, la figura di questo fascista atipico, portatore a più ripresa di una visione alternativa della politica, sia interna che estera. Questa alterità si manifesterà chiaramente nell’ordine del giorno che nella notte tra il 24 e il 25 luglio ’43 porta alla caduta di Mussolini e al ritorno dei pieni poteri alla Monarchia. Una svolta che segnerà per sempre il futuro non solo del fascismo ma anche della carriera politica di Grandi.

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità. Tè, caffè o cioccolato. La storia in tazza e tazzina

Una storia “in tazza e tazzina”: la racconta “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, la serie Rai Cultura con Giorgio Zanchini in onda martedì 25 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Tè, caffè e cacao sono state merci all'origine della travolgente e al tempo stesso terribile avventura delle colonie europee. Una pagina di storia approfondita da Giorgio Zanchini con Massimo De Giuseppe, professore di Storia Contemporanea allo Iulm di Milano.

Telemaco (Serie 2) Dalla tragedia di Ribolla alla pellicola di Ferrania

Quattro giovani storici alla ricerca di storie poco conosciute e dei luoghi legate ad esse: Emanuela Lucchetti, Carla Oppo, Pietro Sorace e Charlotte Marincola sono i protagonisti e gli “esploratori” di “Telemaco”, in onda da martedì 25 luglio alle 22.10 su Rai Storia. I quattro giovani storici nel corso dei loro studi hanno raccolto notizie, racconti, suggestioni, e si avventurano poi sul campo per avere esperienza diretta dei luoghi e raccontare le storie attraverso incontri con i testimoni, uomini e donne che li hanno vissuti, o con i loro discendenti, e con i custodi della memoria, storici locali, liberi studiosi, curatori di archivi e musei, che tramandano la conoscenza di particolari personaggi e avvenimenti.

Nel primo appuntamento, Emanuela Lucchetti racconta la tragedia di Ribolla dove, il 4 maggio del 1954 un’esplosione di grisou in un pozzo della miniera di lignite, a 260 metri di profondità, provoca la più grave tragedia mineraria italiana del secondo dopoguerra. Quarantatré minatori perdono la vita. Il processo contro i dirigenti della società si conclude con l'assoluzione di tutti gli imputati. La storia ha tuttavia sancito la responsabilità morale di chi, all'epoca, probabilmente non fece tutto il possibile per garantire maggiori misure di sicurezza. Tra i più strenui difensori dei minatori della Toscana, lo scrittore Luciano Bianciardi che dalla tragedia di Ribolla fa partire la storia del suo capolavoro La vita agra. Domenico Gamberi, minatore di Ribolla, figlio di minatori, ricorda quel giorno tragico della sua infanzia e come ha cambiato la storia del villaggio operaio.

Piero Sorace, invece, è a Pomposa per narrare la storia dell’abbazia di Pomposa, dal fiorire nell’anno Mille alla crisi alla rinascita nel Trecento, mentre Charlotte Marincola entra nel “Bunker Soratte”, un dedalo di gallerie antiaeree fatto costruire da Mussolini e riconvertito, negli anni ’60, in bunker anti-atomico, per ospitare il governo italiano e il Presidente della repubblica in caso di attacco atomico sulla capitale.

La puntata si chiude con Carla Oppo a Ferrania, nell’entroterra di Savona, il paese che ha dato il nome alla pellicola cinematografica più famosa degli anni ’60. Quello di Ferrania è stato uno dei primi e dei pochissimi stabilimenti produttori di pellicole al mondo e ha funzionato fino agli anni 2000, dando lavoro a migliaia di famiglie della Val Bòrmida. Oggi un museo raccoglie le testimonianze, gli oggetti e i filmati amatoriali di questa esperienza. Lo dirige un ex dipendente Ferrania, Alessandro Bechis.

MERCOLEDI’ 26/07/2023

Passato e presente – Fidel Castro entra a L’Avana (70° ANNIVERSARIO INIZIO RIVOLTA 26.07.1953)

Nel 1952 il dittatore Fulgenzio Batista prende il potere a Cuba con un colpo di stato. Tra i suoi oppositori si distingue un giovane avvocato cubano: Fidel Castro. Dopo l’assalto alla caserma Moncada con un manipolo di uomini, Castro viene arrestato. Graziato dopo tre anni di galera, fugge in Messico dove organizza la rivoluzione che nell’arco di tre anni spazzerà via Batista e darà a Cuba una nuova storia. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 26 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, il professor Franco Cardini e Paolo Mieli analizzano i protagonisti di quei giorni e raccontano la storia di una rivoluzione che è entrata nell’immaginario collettivo, a cominciare da quel 2 gennaio 1959, il giorno che i “Barbudos” entrarono a L’Avana.

Il segno delle donne – Alida Valli

Donne italiane del Novecento italiano che hanno lasciato un segno profondo nella storia culturale e sociale del nostro Paese, “intervistate” da Elena Stancanelli. Caratteri e personalità fuori dal comune che rivivono ne “Il Segno delle Donne”, una coproduzione originale Anele - Rai Storia, che Rai Cultura propone mercoledì 26 luglio alle 21.10 su Rai Storia.
Protagonista di questo appuntamento è Alida Valli, alla quale dà volto e voce Margareth Madè. "Fidanzata d'Italia" negli anni Trenta, Alida Valli è diventata poi una diva di Hollywood, la musa di Visconti, uno dei volti del cinema francese, grande interprete di teatro d'avanguardia. Ma chi era Alida Valli? Accusata di essere una spia nazista, parte in causa dello scandalo Montesi, attrice capace di recitare nei grandi capolavori di Antonioni e Bertolucci come negli horror di Dario Argento, Alida Valli era innanzitutto una guerriera e ricordare la sua vita significa ripercorrere un secolo di cinema e di storia italiana dal punto di vista di una donna che ha sempre tenuto salde le redini del suo destino. “Il Segno delle Donne” è una co-produzione Anele e Rai Storia, realizzata da Anele e prodotta da Gloria Giorgianni. Soggetto di Gloria Giorgianni, Massimo Favia e Andrea Martelli. Sceneggiature di Giorgia Colli (Fernanda Gattinoni, Colette Rosselli), Flaminia Padua (Angela e Luciana Giussani, Carina Massone Negrone), Federica Tuzi (Liala, Alida Valli), con la consulenza storica di Silvia Salvatici. Regia di Marco Spagnoli, Gisella Gobbi, Mario Vitale.

1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale. Pearl Harbor e la guerra del Pacifico

7 dicembre 1941, il Giappone con un improvviso attacco alla flotta statunitense di stanza a Pearl Harbor (isole Hawaii) provoca l’ingresso degli USA nel conflitto mondiale. L’11 dicembre le potenze dell’Asse dichiarano guerra agli Stati Uniti. Sono gli eventi al centro dell’ottavo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda mercoledì 26 luglio alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

GIOVEDI’ 27/07/2023

Passato e presente – Gli stupri di guerra del XX secolo

Nel Ventesimo secolo le violenze sessuali sulle donne sono diventate parte integrante delle strategie offensive e propagandistiche degli eserciti in guerra. Solo di recente però, dopo le atrocità commesse nei conflitti in Bosnia e in Ruanda, la comunità internazionale ha saputo riconoscere le peculiarità dello stupro di guerra da un punto di vista giuridico, dichiarandolo crimine contro l'umanità. La professoressa Silvia Salvatici e Paolo Mieli, nell’appuntamento con Passato e presente in onda giovedì 27 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, ripercorrono la lunga cronologia delle violenze inflitte alle donne nei contesti bellici dall'inizio del Novecento fino ai giorni nostri. Allo scoppio della Prima guerra mondiale l'avanzata dell'esercito austroungarico in Serbia e di quello tedesco in Belgio sono accompagnati da stupri di massa. Dopo la rotta di Caporetto, anche le donne italiane subiscono i soprusi del nemico, con centinaia di casi accertati tra il Friuli e il Veneto. Ma è forse con la Seconda guerra mondiale che le violenze raggiungono l'apice. Ancora una volta anche le donne italiane pagano a caro prezzo la guerra, con le violenze inflitte prima dai nazisti, poi dalle truppe alleate in transito sulla penisola. I crimini però restano per lo più impuntiti: bisognerà attendere il nuovo millennio, e i casi di "stupro etnico" in Bosnia e Ruanda, perché i tribunali internazionali emettano le prime sentenze specifiche su questo odioso e diffusissimo reato.

a.C.d.C – Gli Stuart. Un regno di sangue pt.1 + pt.2

La dinastia inglese degli Stuart: la raccontano le quattro puntate della serie “Gli Stuart. Un regno di sangue”, in onda da giovedì 27 luglio alle 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione prof. Alessandro Barbero. Quattro sovrani di questo casato hanno regnato sulle isole Britanniche tra il 1603 e il 1688, un periodo di grandi lotte religiose e di instabilità politica segnato dalla guerra dei Trent’anni, dalla guerra civile inglese e la rivoluzione puritana, dalla peste e dall’incendio di Londra. Dopo la morte della regina Elisabetta I nel 1603, il re Giacomo VI di Scozia rivendica il suo trono con il nuovo titolo di re Giacomo I d’Inghilterra. Deve affrontare numerosi attentati alla sua vita, tra cui la celebre Congiura delle Polveri, mentre sul continente imperversa la Guerra dei Trent’anni. A seguire, alle 22.10, nel secondo episodio – La guerra civile inglese – obiettivo su Carlo I che nel 1625 succede al padre Giacomo come re d’Inghilterra: il suo governo autoritario, le tensioni religiose e lo scontro con il Parlamento portano alla guerra civile inglese. Per la prima volta nella storia, un re viene giudicato, condannato e decapitato dalla propria nazione. Nasce il Commonwealth diretto da Oliver Cromwell.

VENERDÌ 28/07/2023

Passato e Presente. La cultura italiana e l’America

Negli anni ’30 del ‘900, malgrado il fascismo faccia di tutto per ostacolare la circolazione di opere letterarie che non corrispondono ai modelli indicati dal regime, in Italia si diffondono i libri di molti autori statunitensi. La cultura italiana e l’America sono al centro di “Passato e Presente”, con Paolo Mieli e il professor Lucio Villari, in onda venerdì 28 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La febbrile opera di traduzione di letterati come Elio Vittorini e Cesare Pavese trova terreno fertile tra i lettori italiani, che rimangono affascinati dal desiderio di libertà e dall’ anticonformismo che promana da queste pagine. Nasce in questi anni il “mito americano”, che si consoliderà nel dopoguerra, quando saranno gli autori della beat generation, portati in Italia da Fernanda Pivano, a influenzare i lettori e gli scrittori italiani.

e-Archeo. Parchi archeologici. Velia pt.6

Prosegue il viaggio alla scoperta dei parchi archeologici del nostro Paese. Lo percorre “e-Archeo. Parchi Archeologici”, la serie Rai Cultura realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura e in onda venerdì 28 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Al centro di questo appuntamento uno scrigno di storia e di sapere nel cuore del Cilento. Tra Paestum e Palinuro, su un lembo di terra dove architettura e natura si fondono, sorge l'antica città di Velia.

Storie della tv – Telecronisti, le voci nazionali – 1^TX

Le storie della TV italiana, attraverso i personaggi e i programmi che l’hanno resa unica, raccontata da Aldo Grasso e dai suoi protagonisti e testimoni. La Nazionale di calcio è il racconto televisivo più seguito dagli italiani. Ecco perché le voci dei telecronisti sono così familiari: è a loro che abbiamo delegato il commento dei momenti più emozionanti della storia calcistica collettiva. E sono loro i protagonisti del nuovo appuntamento con “Storie della TV”, in onda in prima visione venerdì 28 luglio alle 21.20 su Rai Storia. Dagli albori della telecronaca con Nicolò Carosio (1907-1984) alle voci Rai di oggi il racconto del calcio è mutato come è mutata la televisione. Le età della telecronaca corrispondono idealmente alle voci che hanno accompagnato gli spettatori nel corso di questi sette decenni: Carosio, il pioniere appunto, Nando Martellini (1921-2004) e Bruno Pizzul. Grazie ai racconti e alle testimonianze di Massimo De Luca, Simonetta e Massimo Martellini, lo stesso Bruno Pizzul, Alberto Rimedio e Pierluigi Pardo ripercorriamo la storia delle telecronache della nazionale di calcio, le gioie e le delusioni ormai parte del patrimonio e della memoria collettivi.

1942: Italia in guerra. Russia: la tragedia dell’ARMIR pt.2

Nell'estate del 1942 le armate del Terzo Reich lanciano una nuova grande offensiva sul fronte orientale. L'obiettivo principale è il Caucaso, per strappare all'Unione Sovietica le sue ricche risorse petrolifere e arrestarne quindi lo sforzo militare. Lo scopo secondario è invece una rapida avanzata verso i bacini dei fiumi Don e Volga e la conquista di Stalingrado. Mussolini chiede a Hitler di poter incrementare il contingente italiano. Il 9 luglio viene costituita l'8ª Armata, detta anche ARMIR, Armata italiana in Russia, comandata dal generale Italo Gariboldi. Grazie agli interventi degli storici Umberto Gentiloni e Maria Teresa Giusti ripercorriamo la ripresa delle operazioni militari sul fronte orientale nella primavera del 1942, le vicende drammatiche dell'ARMIR, la decisiva battaglia di Stalingrado e i bombardamenti, sempre più intensi, condotti dagli anglo-americani sulle città italiane. Eventi al centro dell’appuntamento con “1942: Italia in guerra”, in onda venerdì 28 luglio alle 22.20 su Rai Storia. Fulvio Poli, Generale di Brigata dell'Esercito Italiano, racconta i combattimenti nei quali vengono coinvolti i soldati italiani. Il Generale Basilio Di Martino, Capo del Corpo del Genio dell'Aeronautica Militare, ci parla invece della componente aerea italiana sul fronte orientale. Mentre Federica Onelli, dall'Archivio del Ministero degli Esteri, ci mostra alcuni documenti originali. Attraverso le pagine dei diari, Nicola Maranesi ci riporta le testimonianze dei soldati che hanno partecipato alla guerra contro l'Unione Sovietica. Infine, la straordinaria testimonianza di Ugo Balzari, uno degli ultimi reduci della tragica campagna di Russia.

SABATO 29/07/23

Viva la storia – Rocco Chinnici (40° ANNIVERSARIO ATTENTATO CHINNICI 29.07.1983)

“Per me la mafia è tutto e non è niente, per me la mafia è solo ignoranza, è una specie di cancro, inaspettato, che colpisce molte cose e non sai come difenderti. La mafia è un fenomeno sociale, politico ed economico” così si esprime uno dei ragazzi del liceo Vittorio Emanuele II di Palermo, protagonisti della puntata di “Viva la storia” dedicata a Rocco Chinnici, il magistrato ucciso da Cosa Nostra il 29 luglio 1983, che Rai Cultura ripropone nel 40° anniversario dell’attentato sabato 29 luglio alle 13.30 su Rai Storia, per ricordare il giudice che ideò il pool antimafia. L’attentato al giudice – un’autobomba esplosa sotto la sua casa, in via Pipitone a Palermo – è la prima strage mafiosa di tipo terroristico e “Viva la storia”, con Linda Stroppa, racconta il giudice e l’uomo che ha sfidato la mafia e pagato il prezzo della sua grande onestà, un uomo dello Stato che ha combattuto per far trionfare la giustizia.

Palermo come Beirut (40° ANNIVERSARIO ATTENTATO CHINNICI 29.07.1983)

Uomo schivo e gentile, magistrato determinato e rigoroso, ideatore del pool antimafia, Rocco Chinnici ha attraversato la storia della Sicilia, occupandosi della strage di viale Lazio e diventando Consigliere Istruttore nel 1979, dopo la morte di Cesare Terranova. E' lui a scegliere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, come uomini di punta del suo pool di magistrati e a indirizzarli nel metodo investigativo che avrebbe portato all’istruttoria del maxiprocesso, nel 1985. Viene ucciso, nel 1983, da un’autobomba esplosa sotto la sua casa a Palermo. Insieme a lui muoiono il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile di Chinnici, Stefano Li Sacchi. Una storia raccontata dallo speciale “Palermo come Beirut”, in onda sabato 29 luglio alle 17.45 su Rai Storia, in occasione del 40° anniversario della scomparsa del magistrato. Il racconto della vita di Chinnici si intreccia agli anni più duri di Palermo, e incontra gli uomini dello Stato che sono caduti per combattere la mafia, uno dopo l’altro, da Emanuele Basile a Pio La Torre, da Carlo Alberto Dalla Chiesa a Gaetano Costa, da Boris Giuliano a Cesare Terranova. A ricordare il giudice Chinnici, insieme alle sue interviste e alle immagini di repertorio, le testimonianze della figlia Caterina Chinnici, anche lei magistrato, dell’ex Generale dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, e dello storico Salvatore Lupo.

Passato e Presente L’Italia delle bonifiche

Tra il 1877 e il 1896, per iniziativa del senatore Stefano Jacini, il parlamento italiano conduce un’inchiesta per conoscere lo stato dell’agricoltura e dei terreni coltivabili in Italia. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli e dalla professoressa Elisabetta Novello a “Passato e Presente”, in onda sabato 29 luglio alle 20.30 su Rai Storia. Dall’indagine emerge tutta l’arretratezza dell’economia agraria del paese e soprattutto lo stato di abbandono delle campagne e di vaste zone paludose. Comincia un forte impegno per le bonifiche di questi territori che non solo sottraggono terreni preziosi all’agricoltura ma sono all’origine della diffusione della malaria, una malattia che colpisce annualmente due milioni di persone. Una battaglia che vedrà diverse fasi; iniziata nell’Italia liberale, passando attraverso il ventennio fascista fino all’attuale allargamento del concetto di bonifica, che comprende la gestione delle risorse idriche e la salvaguardia del territorio.

Cinema Italia. Trastevere

Le peregrinazioni di un cane, smarrito da un anziano cantante lirico, nelle vie di Trastevere costituiscono il fil rouge di “Trastevere”, film di Fausto Tozzi, con Nino Manfredi, Rosanna Schiaffino, Vittorio Caprioli, Vittorio De Sica, Ottavia Piccolo, Leopoldo Trieste, Enzo Cannavale, Milena Vukotic, in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 29 luglio alle 21.10 su Rai Storia. La piccola Mao, un bulldog francese, incontra svariati personaggi, dal contrabbandiere che costringe la suocera a costituirsi in sua vece, al vedovo di una prostituta, a un intellettuale depravato.

Documentari d’autore. I ragazzi di Via Giulia

La storia di una scoperta eccezionale che cambierà la fisica nucleare del Novecento. Una storia fatta rivivere da “I ragazzi di Via Giulia”, in onda sabato 29 luglio alle 22.45 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Nel 1938 Enrico Fermi lascia l'Italia e con lui si dissolve il gruppo leggendario dei 'ragazzi di Via Panisperna'. A “La Sapienza” rimangono Edoardo Amaldi ed alcuni giovani ricercatori, Ettore Pancini, Oreste Piccioni e Marcello Conversi. Tre ragazzi di belle speranze: la più importante è quella di riuscire a dimostrare l'esistenza di altre particelle atomiche oltre al protone e all'elettrone. Il 19 luglio 1943, nel bombardamento di San Lorenzo, anche “La Sapienza” viene duramente colpita. Per evitare che vadano in cenere ricerche importantissime, viene allestito un laboratorio nel Liceo Virgilio di Via Giulia. “I ragazzi di Via Giulia” riescono a portare avanti la loro ricerca, fino a concluderla con successo nel settembre del '46.

 

 

 

 

 

 

 


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.