L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Passato e Presente

DOMENICA 17/09/2023

Passato e presente. Sadat, il Rais del nuovo Egitto

È il 1970 e con la morte di Nasser, presidente dell’Egitto per 14 anni, viene eletto come successore Anwar al Sadat. Dopo la nomina imprime un forte cambiamento alla politica del suo amico e predecessore. Si avvicina alla religione islamica e contemporaneamente apre all’economia di mercato. In politica estera si distacca dall’Unione sovietica, tradizionale alleato, e si avvicina agli Stati Uniti. Un personaggio che Paolo Mieli e il professor Franco Cardini analizzano a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 17 settembre alle 20.30 su Rai Storia. La vera svolta di Sadat è quella sullo scacchiere mediorientale. Dopo la Guerra del Kippur contro Israele, che consente all’Egitto di tornare in possesso della penisola del Sinai, Sadat avvia un processo di pace con lo stato ebraico, che porterà agli accordi di Camp David, nel 1978, e l’anno successivo alla firma di un trattato di pace tra Egitto e Israele. Il mondo tributa ai due firmatari, Sadat e Begin, l’onore del Premio Nobel per la pace, ma il mondo arabo è tutto contro il rais egiziano, considerato un traditore. Nel 1981 un fondamentalista islamico uccide Sadat proprio nel giorno in cui si festeggiano i successi della Guerra del Kippur.

Binario cinema. O’ re

Roma, 1862. Francesco II di Borbone, re delle Due Sicilie, si trova in esilio nella città eterna insieme alla moglie Maria Sofia. È tormentato dal pensiero di non esser stato in grado di svolgere il proprio compito di sovrano. La moglie, intanto, non si dà per vinta e mira a recuperare il potere. Regia di Luigi Magni. Nel cast Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Carlo Croccolo. “O’ re” - in onda per il ciclo “Binario cinema” domenica 17 settembre alle 21.10 su Rai Storia- ha vinto un Nastro d’Argento per i migliori costumi e Due David di Donatello: miglior attore non protagonista (Carlo Croccolo) e migliori costumi.

LUNEDI’ 18/09/2023

Passato e presente. La guerra segreta dei fratelli Dulles

Il 18 settembre 1947 viene istituita La CIA, l’agenzia di spionaggio civile del governo federale Usa, ma è il 1953 l’anno di svolta per la politica americana. Un nuovo presidente, il repubblicano Dwight Eisenhower, si insedia alla Casa Bianca, mettendo fine al ventennio dominato dal partito democratico di Roosevelt e Truman. Gli Stati Uniti stanno già combattendo la guerra fredda da almeno cinque anni, e sono impegnati nelle fasi finali del conflitto in Corea. La nuova amministrazione non intende cambiare rotta in politica estera. Ma a meno di un mese dalla conferma di John Foster Dulles alla carica di Segretario di Stato, Eisenhower nomina il fratello, Allen Dulles, direttore della Cia. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Angela Santese a “Passato e Presente”, in onda lunedì 18 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Si tratta di una decisione che suscita non poche perplessità nelle cancellerie europee e tra gli stessi consiglieri del presidente. Unendo i loro potenti apparati, i fratelli Dulles possono esercitare un’enorme influenza sull’azione di governo e collaborare per un impiego senza precedenti di tutti gli strumenti dello spionaggio, della propaganda, dell’azione armata clandestina contro i nemici, veri o presunti, degli Stati Uniti.

Cronache dal Rinascimento. Il sacco di Roma. La tempesta si avvicina

1516: l’Italia è al centro della disputa tra Francesco I, re di Francia, e Carlo V, re di Spagna, che si contendono il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero. È qui che ci conduce, in questo episodio della serie “Cronache dal Rinascimento”, in onda lunedì 18 settembre alle 21.10 su Rai Storia, Cristoforo Gorno, il quale, ripercorrendo i luoghi, analizzando le fonti letterarie, illustrando le opere d’arte e spiegando il contesto storico, mostrerà ai telespettatori gli antefatti che hanno condotto al sacco di Roma del 1527. Innanzitutto, sarà Carlo V ad avere la meglio nella contesa per il titolo di imperatore, e sarà lui ad accerchiare il rivale Francesco I, mirando alla conquista del Ducato di Milano, utile per unire i suoi possedimenti in Germania con quelli spagnoli e italiani. L’imperatore riesce così a strappare Milano al re di Francia, che accorre con il suo esercito, ma viene sconfitto a Pavia e imprigionato a Madrid. Pur di essere liberato, Francesco I accetta condizioni umilianti e, a garanzia dell’accordo, è costretto a consegnare i suoi due figli maschi. Tornato in Francia, crea la Lega di Cognac, un’alleanza con Firenze, Milano, Venezia e, dopo molte esitazioni, anche con il papa. A quel punto, Carlo V si vendica di Clemente VII, reo di essersi schierato con Francesco I, e chiede aiuto agli alleati romani, i Colonna, che nel 1526 compiono un primo saccheggio di Roma. Il papa invoca allora l’aiuto di Francesco I e l’imperatore Carlo V, stanco dei continui voltafaccia di Clemente VII, mette in piedi un esercito formato da Italiani, Spagnoli e dai terribili Lanzichenecchi, soldati mercenari tedeschi e luterani, che odiano il papa e considerano Roma la città di Satana da punire con il ferro e con il fuoco. L’esercito imperiale si mette dunque in marcia verso Roma dove, agli ordini di Carlo di Borbone, si accampa la sera 5 maggio 1527, in attesa di saccheggiarla l’indomani.

Cronache dall'Impero. Le donne di Augusto: il fallimento di un patriarca

Dalla sobrietà ambigua di Augusto, all’ascesa dei Flavi, alla gloria di Traiano fino allo scatenato Elagabalo. Il doppio volto di Adriano, l’ambizione di Agrippina, la complessità di Tiberio, i dubbi di Marco Aurelio: scandagliando le fonti antiche ed esplorando i luoghi dell’azione, Cristoforo Gorno cerca di mettere in luce i pensieri e le emozioni che hanno determinato i destini della corte imperiale. La serie di Rai Cultura “Cronache dall’Impero”, in onda da lunedì 18 settembre alle 21.40 su Rai Storia, racconta in otto puntate due secoli di storia di Roma indagando, più che i grandi eventi, la personalità degli uomini e delle donne al centro della scena. La grandezza politica di Augusto è indiscutibile, ma la sua storia familiare, piena di scandali, intrighi e morti sospette, dipinge un ritratto diverso e più fosco del primo imperatore. Visitando l’Ara Pacis, la casa di Augusto e quella di sua moglie Livia, Cristoforo Gorno racconta il fallimento di un patriarca.

Cronache dall’Antichità. Platone e Atlantide: cronaca di un’idea

Nel 366 a.C. il filosofo Platone viene invitato a Siracusa per partecipare alla costruzione di un governo ideale, e forse è proprio in Sicilia che, a contatto con i fenici, inventa il mito di Atlantide. Un'ipotesi affascinante sostenuta dai dialoghi platonici Timeo e Crizia, e dalla visita alla città fenicia di Mozia. Platone e la nascita dell’idea del mito di Atlantide vengono raccontati da Cristoforo Gorno in “Cronache dall’antichità”, in onda lunedì 18 settembre alle 22.10 su Rai Storia.

Officina patrimonio. Memoria

Imparare nuovi e antichi saperi giocando. Nel corso di diverse attività, svolte dai Servizi educativi statali in varie regioni d’Italia, in musei, archivi, biblioteche, aree archeologiche, palazzi storici, gruppi di bambini e ragazzi sono chiamati ad andare oltre la consueta esperienza di una visita guidata attraverso attività di laboratorio e di gioco. È questo “Officina patrimonio”, il nuovo programma che vuole avvicinare i giovani al patrimonio culturale italiano, realizzato da Rai Cultura in collaborazione con la Direzione generale Educazione ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura, e in onda da lunedì 18 settembre alle 22.40 in prima visione su Rai Storia. Un’officina dinamica che favorisce la partecipazione e l’inclusione, che porta allo sviluppo di nuove conoscenze e abilità, che aiuta a riconoscere il patrimonio culturale come patrimonio comune, come un’eredità che ci appartiene, da salvaguardare, da trasmettere alle nuove generazioni, al futuro. Quattro appuntamenti dedicati rispettivamente alla memoria, alla scoperta, all’avventura e all’incontro in cui vedremo i cittadini di domani impegnati a interpretare, a esplorare, a ricostruire le tracce del passato, a rendere attuale il valore delle tradizioni e a considerare il dialogo culturale come base fondamentale della convivenza civile e della crescita dei territori. La prima puntata di Officina patrimonio, dedicata al tema della memoria, farà tappa a Roma, Celano, Prato e Torino. La memoria è un valore identitario collegato a diversi contesti culturali e alla base di ogni sapere storico ed etico. Far rivivere memorie perdute, raccontare le vicende di chi è vissuto prima di noi e ha modellato l'impronta materiale e immateriale della storia e del patrimonio stesso, ci aiuta a comprendere il passato e a reinterpretare il presente. In questa puntata il concetto di memoria attraversa il tempo. Dalla memoria degli antichi che emerge dalle epigrafi latine, alla memoria di un paesaggio che non c’è più come quello del lago del Fucino. Si passa poi ai documenti d’archivio per mostrare come era la scrittura dei mercanti medievali. E infine si parla di memoria dei diritti, individuali e collettivi, politici e civili, faticosamente conquistati e rievocati in un cammino che parte dall’assolutismo monarchico, passa dallo Statuto albertino e arriva alla Costituzione italiana.

MARTEDI’ 19/09/2023

19 settembre 1943. La strage di Boves

Dopo l’armistizio dell’8 settembre, cominciano a nascere le prime formazioni partigiane. Boves, provincia di Cuneo, è una delle prime città in cui si sviluppa questo fenomeno. Il 19 settembre è teatro di un eccidio nazista. I tedeschi, guidati dal maggiore Joachim Peiper, uccidono 23 persone. In occasione del 80° Anniversario dalla strage, Rai Cultura propone “19 settembre 1943. La strage di Boves”, uno speciale di Sara Chiaretti, Vincenzo Reale, Clemente Volpini, con la regia di Leonardo Sicurello, in onda martedì 19 settembre alle ore 19.30 su Rai Storia. Tra le vittime anche il parroco don Giuseppe Bernardi e il viceparroco don Mario Ghibaudo, di appena 23 anni, freddato da una raffica, mentre stava benedicendo un anziano colpito a bruciapelo davanti agli occhi del nipote.

Con la narrazione della storica Isabella Insolvibile e straordinarie testimonianze d’archivio – tra queste quelle di Nuto Revelli, Dino Giacosa e Faustino Dalmazzo – lo speciale racconta la tragica storia di una strage impunita.

Passato e presente. Kissinger, il mestiere del mediatore

Henry Kissinger nasce in una famiglia ebrea nel 1923 in Germania. Riparato negli Stati Uniti nel 1938 a seguito delle persecuzioni razziali, torna nel suo paese di origine nel 1943, arruolato nell’esercito americano. Nel dopoguerra studia scienze politiche ad Harvard e si distingue negli studi e nella sua capacità di analizzare la Guerra Fredda e suggerire nuove strategie riguardanti l’approccio militare contro il nemico sovietico. A 50 anni dalla sua nomina come segretario di Stato degli USA, Paolo Mieli con il professor Marco del Pero a “Passato e Presente”, in onda martedì 19 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, analizzano un protagonista della storia contemporanea.

Nel 1968 il nuovo presidente Richard Nixon chiama Kissinger alla Casa Bianca per ricoprire il ruolo di Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Nelle vesti di mediatore e negoziatore, Kissinger ridisegna l’azione diplomatica americana riuscendo ad ottenere importanti risultati come la pace in Vietnam, il disgelo con la Cina, la distensione con l’Urss e gli accordi per la limitazione degli armamenti.

La sua Realpolitik è macchiata da alcuni interventi sullo scacchiere mondiale considerati da molti brutali ed illegittimi, come il bombardamento e l’invasione della Cambogia, un tentato Colpo di Stato in Cile nel 1970 e il sostegno al colpo di Stato di Pinochet del 1973 che defenestrò Allende.

5000 anni e +. La lunga storia dell'umanità. Giuseppe II. Imperatore e ribelle

Eletto imperatore a 24 anni, nel 1756, Giuseppe II è considerato l'imperatore dell'Illuminismo. Ed è lui il protagonista dell’appuntamento che apre la nuova stagione di “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda in prima visione da martedì 19 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Intelligente, colto, pieno di intenzioni generose, ammiratore di Federico II, Giuseppe II soppresse i fasti della Corte, adottò la divisa militare ed intraprese lunghi viaggi in incognito con lo scopo di conoscere direttamente gli Stati ed i sudditi del suo impero. Voleva capire le condizioni di vita della gente comune alleviare la sua miseria. Durante il suo breve mandato in carica ha cambiato il suo impero come nessun altro. Incoraggiò l'industria, il commercio, si interessò dell'istruzione pubblica, abolì la servitù personale, permettendo così alla classe contadina di realizzare dei grandi progressi. Se Luigi XVI di Francia avesse preso a modello la Casa d'Asburgo, potrebbe non esserci stata una Rivoluzione francese. In che modo il giovane ribelle è diventato l'Asburgo più rivoluzionario, uno così in anticipo sui tempi che poco prima della sua morte l'élite e il popolo si ribellarono contro di lui?

20 settembre 1870. La battaglia per Roma

Poche ore, ma grandi conseguenze. A differenza di molti altri importanti episodi del nostro Risorgimento, la battaglia di Porta Pia - destinata a segnare l'annessione di Roma al Regno d'Italia - è stata poco rilevante dal punto di vista militare, si è conclusa nell’arco della mattinata del 20 settembre 1870. Ben più complesso, invece, è stato il percorso che ha portato a quella storica giornata e conseguentemente alla proclamazione di Roma capitale del Regno d’Italia.

In occasione del 153esimo anniversario della breccia di Porta Pia, Rai Cultura rievoca quegli eventi con lo Speciale “20.09.1870. La battaglia per Roma” di Giancarlo Mancini con la regia di Graziano Conversano, in onda martedì 19 settembre alle 22.10 su Rai Storia.

Il programma è stato pensato proprio per ricostruire questa intricata vicenda, strutturato come una sorta di cronaca-racconto con la voce-guida di Nicola Roncalli, straordinaria figura di erudito dell'Ottocento che con le sue cronache ha lasciato una miniera di preziose informazioni sugli umori e le atmosfere della Roma papalina. Attraverso discorsi, documenti e testimonianze si sono ricostruite le mosse dei due principali protagonisti di questa vicenda: Pio IX e Vittorio Emanuele II.

Su tutti i principali problemi storici e politici, invece, si soffermano le interviste ai professori Alberto Melloni, Angelo Varni e a Francesco Margiotta Broglio.

MERCOLEDI’ 20/09/2023

Passato e presente. Roma capitale

Il 3 febbraio 1871 il Parlamento del Regno d’Italia, riunito a Palazzo Vecchio, a Firenze, decreta il trasferimento della capitale a Roma, da poco tempo sottratta al potere temporale del Papa Pio IX. Inizia così un percorso lungo e complesso per adeguare la città, rimasta immutata per secoli, al nuovo compito che la attende. Una trasformazione che riguarda non solo la struttura amministrativa dello Stato, ma anche le infrastrutture della città. Paolo Mieli e il professor Lucio Villari, 153 anni dopo la Breccia di Porta Pia, propongono un viaggio a ritroso attraverso i mutamenti politici e urbanistici di Roma capitale nell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda mercoledì 20 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La trasformazione della città in capitale del Regno, infatti, riguarda non solo la struttura amministrativa dello Stato, ma anche le infrastrutture della città.

Il segno delle donne. Sibilla Aleramo

Giornalista, scrittrice, femminista. Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio, è la prima in Italia a denunciare per iscritto, attraverso il suo romanzo “Una donna”, il ruolo delle donne nella società all’inizio del Novecento, dando un importante contributo al dibattito sulla questione femminile. Le dà voce e volto Rosa Palasciano nel faccia a faccia con Angela Rafanelli in “Il segno delle donne”, in onda mercoledì 20 settembre alle 21.10 su Rai Storia.

Nata ad Alessandria il 14 agosto 1876, a 12 anni si trasferisce a Civitanova Marche insieme alla sua famiglia. Ancora adolescente, inizia a lavorare nella fabbrica di vetro diretta da suo padre e subisce uno stupro da parte del contabile dell’azienda, che è costretta a sposare. Prigioniera di un matrimonio con un marito violento, cerca una via di fuga nella maternità, ma nemmeno la nascita di suo figlio Walter riesce a migliorare.

In quel periodo, inizia a scrivere per alcuni giornali e a collaborare con riviste femministe. Si trasferisce di nuovo a Milano per seguire suo marito ma, nel 1902, decide di lasciare il tetto coniugale, soffrendo molto per la separazione da suo figlio. Si trasferisce a Roma dove ha una lunga relazione con lo scrittore Giovanni Cena. Nel 1906, pubblica il suo primo libro, “Una donna”, fortemente autobiografico, che ha un grande successo e che firma con il nome di Sibilla Aleramo. Nel 1910 frequenta Vincenzo Cardarelli ma la storia dura poco.

Un’altra relazione appassionata, ma breve, la vive con Umberto Boccioni, uno dei massimi esponenti del Futurismo. Nel 1913, a Parigi, conosce Gabriele D’Annunzio, con cui nasce un’amicizia. Durante la Prima guerra mondiale s’innamora del poeta toscano Dino Campana. Il rapporto, però, è molto tormentato, soprattutto, a causa dei disturbi psichici di cui soffre Campana e Sibilla decide di lasciarlo. Dopo aver pubblicato il suo secondo romanzo “Il passaggio” e aver scritto l’opera teatrale “Endimione”, la sua vita si complica con l’avvento del Fascismo: nel 1925, infatti, Sibilla firma il “Manifesto degli intellettuali antifascisti” ma viene arrestata perché tacciata di complicità con l’attentatore del Duce. In quegli anni, l’autrice affronta una difficile situazione economica e chiede aiuto a Mussolini in cambio del suo sostegno al regime. Nel 1933 riesce a rivedere suo figlio Walter ma l’incontro è deludente per entrambi. Affascinante, colta e amante dei salotti mondani, nel 1935 Sibilla frequenta anche il futuro Premio Nobel, Salvatore Quasimodo, ma la loro relazione dura solo un anno. Nel 1936, s’innamora di nuovo di Franco Matacotta, uno studente di quarant'anni più giovane di lei, a cui resta legata per dieci anni. Nel 1946, al termine della Seconda guerra mondiale, si iscrive al Pci, impegnandosi intensamente in campo politico e sociale, collaborando con l'Unità e intrattenendo un’amicizia significativa con Palmiro Togliatti.

1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale. La Repubblica Sociale Italiana

12 settembre 1943, con un blitz aereo, i tedeschi liberano Mussolini dalla prigione di Campo Imperatore sul Gran Sasso. Il Duce è immediatamente condotto da Hitler e il 18 settembre, da Radio Monaco, annuncia la costituzione del Partito Fascista Repubblicano e di uno “stato” nelle regioni d’Italia occupate dai nazisti. È l’ultima pagina del fascismo, nasce la Repubblica Sociale Italiana.

Questi gli eventi al centro del tredicesimo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda su Rai Storia mercoledì 20 settembre alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

GIOVEDI’ 21/09/2023

Passato e Presente. Storia dei movimenti pacifisti

Il tema della pace ha attraversato l’intera storia dell’umanità, ma soltanto negli ultimi secoli la sospensione definitiva dei conflitti è stata percepita come un obiettivo politico da raggiungere e non più soltanto come un’aspirazione irrealizzabile. L’ideale della pace raggiunge il suo sviluppo nel Novecento, quando, dopo gli orrori delle guerre mondiali, l’idea dell’abolizione della guerra si trasforma in un progetto concreto, promosso dalle associazioni pacifiste e condotto dalle nuove organizzazioni internazionali. In occasione della Giornata Internazionale della Pace, la storia dei movimenti pacifisti viene ripercorsa dal professor Renato Moro e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda martedì 21 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nell’opinione pubblica la cultura della pace si diffonde con la paura dell’atomica e della guerra definitiva. È del 1958 la prima marcia contro il nucleare, da Londra ad Aldermaston. Scienziati intellettuali, religiosi, pacifisti chiedono il disarmo. Manifestazioni si susseguono in tutto l’Occidente e il movimento pacifista cresce negli anni della corsa agli armamenti, fondendosi con i nuovi movimenti giovanili e non si ferma alla fine della guerra fredda, perché tanti sono ancora i conflitti che continuano a insanguinare il globo. Il 15 febbraio 2003, per protestare contro l’imminente attacco americano all’Iraq, a Roma sfilano in tre milioni. Nello stesso giorno, attraverso le nuove reti di coordinamento, centodieci milioni di persone manifestano in ottocento città del mondo.

Sergio Zavoli, a passo d’uomo

Nel centenario della nascita (21 settembre 1923) la vita e la carriera del giornalista, scrittore, dirigente e senatore italiano, Sergio Zavoli. Il ritratto di un grande protagonista della storia della radio e della televisione che, nel segno del servizio pubblico, ha raccontato con il suo sguardo poetico 70 anni di storia italiana e mondiale nello speciale “Sergio Zavoli, a passo d’uomo” in onda in prima visione giovedì 21 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Dai radiodocumentari degli anni Cinquanta alle cronache per la TV, dove approda nel 1961, alla formidabile stagione di Processo alla tappa che reinventa il racconto dello sport. E poi, i programmi che fanno i conti con il passato e approfondiscono la memoria pubblica del Paese, “Nascita di una dittatura” e “La notte della Repubblica”.

Da semplice cronista a direttore generale della Rai, la storia di Sergio Zavoli è la storia di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita all’azienda televisiva pubblica e al rafforzamento della democrazia italiana.

a.C.d.C. L’abbazia di Cluny. La città sacra perduta

Un viaggio alla scoperta della chiesa abbaziale più grande del mondo per tutto il Medio Evo: Cluny. Cancellata e nascosta dalla città stessa, ha ritrovato il suo antico splendore grazie al lavoro di archeologi e di ricercatori. Una storia ripercorsa dal professor Alessandro Barbero in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 21 settembre alle 22.10 su Rai Storia. Nel Medio Evo l’abbazia di Cluny era un complesso architettonico imponente, affollato di pellegrini, e la sua chiesa un capolavoro architettonico e ingegneristico di anonimi costruttori. Smantellata dopo la Rivoluzione Francese, solo recentemente ne sono state studiate in dettaglio le strutture e le avveniristiche tecniche di costruzione. Un’opera che ha rappresentato l’anello di congiunzione tra l’architettura romanica e quella gotica.

VENERDÌ 22/09/2023

Passato e presente. Salvo D'Acquisto

Dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, l’esercito tedesco occupa il territorio italiano, mentre le nostre forze armate si disgregano. I Carabinieri sono tra i pochi militari che rimangono al loro posto, in virtù delle funzioni di polizia che devono svolgere e grazie alla loro presenza capillare sul territorio. In quei giorni concitati, a Torrimpietra, una località a 30 chilometri da Roma, un’esplosione causata incidentalmente da un gruppo di paracadutisti tedeschi durante un’ispezione, viene fatta passare per un attentato. I tedeschi rastrellano per rappresaglia 22 civili, destinandoli alla fucilazione. Il vicebrigadiere dei carabinieri Salvo D’Acquisto, di stanza in caserma, si autoaccusa dell’atto e sacrifica la propria vita per salvare quella degli ostaggi. Medaglia d’oro al valor militare, Salvo D’Acquisto diventa il simbolo della dedizione e dello spirito di sacrificio dell’Arma. A ottant’anni dal suo sacrificio, raccontato dalla professoressa Isabella Insolvibile e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda venerdì 22 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il gesto di Salvo D’Acquisto non rimarrà isolato. Durante i venti mesi di occupazione tedesca, infatti, altri carabinieri daranno la vita per proteggere le popolazioni civili, oppure supporteranno la Resistenza e la lotta di liberazione.

La storia vergognosa

Una giovane donna, Fiorella, terza generazione di emigranti nel continente americano, modella affermata nel mondo dell’alta moda, torna in Sicilia da dove i suoi bisnonni emigrarono nel 1910, spinta dal desiderio di conoscere a fondo una storia che la riguarda: la Grande Emigrazione italiana, l'ondata migratoria che, a cavallo tra fine Ottocento e primi del Novecento, portò nel continente americano più di cinque milioni di italiani. Uomini, donne, ragazzi e ragazze, bambini e bambine, famiglie di contadini in maggioranza, che partivano da quasi tutte le regioni del Nord e del Sud, Veneto e Sicilia in testa. Pagine di storia e di vita dimenticate e che rivivono nello speciale di Nella Condorelli “La storia vergognosa” in onda venerdì 22 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Fiorella incontrerà un teatro quasi magico e una compagnia di artisti di strada, la compagnia di Mnemosina, che aiutata dal Pircanti - il narratore ambulante della tradizione favolistica siciliana, custode della Memoria- sta raccogliendo storie per uno spettacolo proprio su quella generazione di emigranti. Spuntano così un diario inedito, lettere, testimonianze e la voce di tre donne, una maestra veneta «figlia della filanda» emigrata da Monte Pasubio nel 1887 e due contadine siciliane, emigrate dai Monti Sicani nel 1907 e nel 1914. Donne che raccontano e si raccontano. Cosa lasciarono sulla riva di casa, cosa trovarono sull'altra riva? Fotografie, frammenti di immagini del primo cinema, canzoni, documenti, dispacci ministeriali, e gli articoli di un giovane cronista veneto, emigrante anch'egli, ricostruiscono la vicenda corale della prima emigrazione di massa italiana tra il 1880 ed il 1925, la più imponente dell'intera Europa del tempo.

Storie contemporanee. El Alamein 1943. Scavare nel passato pt.3

Prosegue il viaggio di Michela Ponzani e Marco Mondini nelle “Storie contemporanee”, in onda in prima visione venerdì 22 settembre alle 22.25 su Rai Storia. In questo appuntamento la storia dell’eroica battaglia di El Alamein, precisamente la seconda, combattuta tra il 23 ottobre e il 5 novembre del 1942, sarà analizzata da una nuova prospettiva, che unisce le discipline storiche e archeologiche, la storia e la memoria. Nel territorio di El Alamein furono scritte alcune pagine memorabili del nostro esercito che la campagna di scavo compiuta nel deserto dal geologo militare Aldino Bondesan sta riportando alla luce. Una indagine che si serve della strumentazione più moderna per indagare su quella che fu una delle battaglie più sanguinose della nostra Storia.

Il sacrificio di Salvo D’Acquisto

A 80 anni dalla morte, Rai Cultura ricorda il sacrificio del vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto, fucilato da soldati nazisti presso la Torre di Palidoro, in provincia di Roma nello speciale di Fabrizio Marini “Il sacrificio di Salvo D’Acquisto” in onda in prima visione venerdì 22 settembre alle 22.55 e in replica sabato 23 alle 18 su Rai Storia. Grazie alla struggente intervista alla madre registrata dalla Rai negli anni ’60, alle testimonianze del fratello Alessandro D'Acquisto e del Generale dell’Arma Antonino Neosi, si ricostruiscono le vicende di Salvo D’Acquisto culminate con l’atto eroico del 23 settembre 1943 quando, dopo un rastrellamento nazista per rappresaglia, il giovane Carabiniere offre la propria vita per salvare quella dei 22 uomini catturati dalle truppe tedesche e destinati alla fucilazione. Ancora oggi il gesto di Salvo D’Acquisto rimane uno degli esempi più edificanti della storia contemporanea italiana.

SABATO 23/09/23

Passato e presente. Juan Peron presidente

È il 4 giugno 1943. Mentre in Europa le sorti della guerra stanno per cambiare a favore degli alleati, in Argentina un colpo di stato rovescia il governo conservatore e pone alla guida del paese il generale Fàrrell. La personalità più in vista del nuovo governo, però, è il colonnello Juan Domingo Peron, ministro del lavoro, che conquista il consenso delle masse diseredate con misure che ne migliorano le condizioni di lavoro e di vita. Il 24 febbraio 1946, Peròn stravince le elezioni e diventa il nuovo presidente dell’Argentina. A “Passato e Presente”, in onda sabato 23 settembre alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Raffaele Nocera raccontano la sua storia. Insieme alla popolarissima moglie Evita, che morirà prematuramente nel 1951, impone una politica di riforme che, grazie alla congiuntura economica mondiale, regala al paese un periodo di prosperità. Venerato dalle masse popolari e odiato dall’oligarchia, Peròn viene a sua volta deposto da un golpe militare il 19 settembre 1955, mentre l’ombra della crisi si allunga sull’Argentina. Una nave della Marina lo trasferisce in Uruguay, prima tappa di un esilio che durerà diciotto anni.

Cinema Italia. Signore e signori, buonanotte

Parodia di una immaginaria giornata televisiva degli anni Settanta la pellicola propone, fra l'altro, alcuni paradossali servizi giornalistici: l'intervista a un sociologo tedesco che propugna il cannibalismo, uno sceneggiato cinquecentesco sulla lotta per il papato, una puntata del Disgraziometro. Una satira che sembra quasi un canto del cigno corale per la grande commedia all'italiana. Il film è stato prodotto e realizzato da una cooperativa dei migliori registi e sceneggiatori del nostro cinema. Fra le firme da ricordare, Age, Scarpelli, Benvenuti, Maccari e De Bernardi. Nel cast Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Paolo Villaggio, Adolfo Celi, Senta Berger, Monica Guerritore, Carlo Croccolo. “Signore e signori, buonanotte” andrà in onda sabato 23 settembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

Documentari d’autore. Città Novecento

Colleferro, comune romano ma anche una delle prime Città di Fondazione del Novecento del periodo fascista. Con Alessandro Haber, Massimo Cacciari, Antonio Pennacchi si ripercorre a nascita, lo sviluppo ed il presente di questa città-fabbrica come poche altre in Italia, fondata e cresciuta insieme alla sua industria-città, dagli anni Dieci del Novecento ai giorni nostri. Di Dario Biello, “Città Novecento” andrà in onda in prima visione per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 23 settembre alle 23 su Rai Storia.


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