L’Ape musicale

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La pratica del canto lirico italiano è Patrimonio Culturale Immateriale

Con il determinante contributo di Assolirica l’UNESCO ha inserito “La pratica del canto lirico italiano” nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale.

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È un traguardo importantissimo conseguito dopo un lungo percorso avviato nel 2011 quando i cantanti lirici solisti si costituirono in un’associazione denominata Cantori Professionisti d’Italia col fine di riunire la categoria e permettere un confronto professionale su un ampio ventaglio di problematiche, a partire dalla difesa e la diffusione del valore della musica e più specificatamente del teatro d’opera quale eccellenza e patrimonio della cultura della Repubblica Italiana. Fu proprio il dialogo interno a questa comunità ad accendere quella scintilla che avrebbe portato all’elaborazione di una prima bozza di dossier per candidare l’Opera lirica italiana alla commissione UNESCO.

Ma è stato solo grazie all’associazione Assolirica – nata da una costola dei Cantori Professionisti d’Italia ma includente questa volta non solo i cantanti lirici solisti ma anche tutte le professionalità della lirica – se dal 2019 questo impulso si trasformò in unprocedimento organizzato. Grazie ad una stretta e coordinata collaborazione traun gruppo di lavoro ed il Servizio II - Ufficio UNESCO del Segretariato Generale delMinistero della Cultura, si giunse con il soprano Rosanna Savoia, allora presidentedi Assolirica ad una lunga disamina del percorso e del Bene, in un ampio percorsodi coinvolgimento degli stakeholders appartenenti a tutti gli insiemi indicati precedentemente, alcuni dei quali, (come i membri dell’Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche), avevano espresso e già iniziato a cooperare per questo obbiettivo. Anche per questa ragione l’azione condotta da Assolirica si può considerare un caso senza precedenti nel settore dello spettacolo dal vivo, soprattutto poiché ha veicolato un avvicinamento di categorie professionali talvolta definibili, dal punto di vista contrattuale, addirittura come controparti e che, in questo frangente, si sono invece trovate coese nel siglare una importante alleanza.

In quanto parte del Comitato di Salvaguardia del Canto Lirico Italiano, insieme alle massime realtà istituzionali della lirica italiana (Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche ANFOLS, Associazione Teatri Italiani di Tradizione ATIT, la fondazione Teatro alla Scala e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Assolirica, ha perciò contribuito a raggiungere questo traguardo.

Dichiara il baritono Roberto Abbondanza presidente di Assolirica: “Dopo la bocciatura del primo dossier presentato nel 2014 intitolato “Opera Lirica Italiana, dalle origini a un percorso Europeo”, candidatura che aveva trovato grande riscontro tra gli artisti lirici, tra i lavoratori dei Teatri italiani, gli studenti e i Docenti dei Conservatori e soprattutto tra tutti gli appassionati del repertorio operistico, abbiamo capito che bisognava allargare la Comunità dei proponenti anche a quei soggetti istituzionali che producono lo spettacolo operistico e in generale la musica in Italia. Assolirica ha raccolto il testimone e ha lavorato affinché i soggetti istituzionali entrassero nella Comunità proponente e si potesse, tutti insieme, raggiungere questo straordinario riconoscimento. Assoliricaè certa che questo è solo l’inizio di un nuovo e più consapevole percorso verso il consolidamento del riconoscimento del lavoro e della tradizione dell’artista lirico che noi rappresentiamo. Grazie dunque all’Unesco, che ha finalmente riconosciuto la valenza di questo bene immateriale dell’umanità e a tutti coloro che in sinergia in questi ultimi anni hanno operato per arrivare a questo storico risultato. Da oggi può cominciare, per la trasmissione dell’arte lirica, quel lavoro che da anni tutti noi di Assolirica aspettavamo di poter intraprendere e che ora troverà nuova linfa ed entusiasmo, rinnovando quelle motivazioni ed energie, incanalate da questo importante riconoscimento, in una progettualità finalmente strutturata e programmata a lungo termine e che rimette al centro della scena l’artista lirico, vero artefice di quest’arte così rappresentativa dell’arte del nostro Paese.”


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