L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

MOSTRA DI STRUMENTI D'EPOCA MEDIEVALE E RINASCIMENTALE

Il lavoro artigianale
Gli affreschi che li hanno ispirati
Il suono e l’artista
 
“THEATRUM INSTRUMENTORUM”
La ricerca del suono perduto
A curare la Mostra di Strumenti d'Epoca Medievale e Rinascimentale, accanto all’Associazione D’UmbriAnticaMusica, è chiamato DRAMSAM, Centro giuliano di Musica Antica, diretto da Giuseppe Paolo Cecere, con la collaborazione, per l'occasione, di artigiani e liutai umbri del settore, come il corcianese Giovanni Brugnami e l'assisano Ermanno Vignati.
 
TEATRUM INSTRUMENTORUM, questo il nome dato alla Mostra di Strumenti Antichi, Medievali e Rinascimentali, che sarà proposta nel contesto della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco e dei Prodotti Agro Alimentari, Edizione 2014, oltre ad offrire una godibile visione panoramica del mondo degli strumenti musicali che hanno caratterizzato un periodo compreso fra l’XI e il XVI secolo, rappresenta anche un'occasione per conoscere le “competenze” del tempo, un modo per viaggiare nel vissuto artistico, artigianale e tecnologico di quel periodo,  scoprendo tecniche inventive e di “produzione” legate ad un “copioso” repertorio di oggetti, creati per produrre musica, che rappresenta una delle più ricche eredità artistiche europee: dagli strumenti “inventati e prodotti nel Medio Evo” discendono la quasi totalità degli strumenti musicali che oggi conosciamo ed, ancora, utilizziamo, unitamente a tutta una serie di altri strumenti che hanno rappresentato tentativi di limitato successo, ma che suscitano, di sicuro, interesse e curiosità.

La ricostruzione degli strumenti d'Epoca Medievale e Rinascimentale tiene conto di alcune esigenze primarie, dalla necessità di impiegare analoghe tecniche costruttive alla volontà di utilizzare materiali di costruzione simili a quelli impiegati all'epoca.

Soprattutto, viene posta al centro la imprescindibile necessità della giusta riproduzione dei suoni, dei brani e di quelle sonorità che emergono dai Manoscritti e dai Codici del tempo. Le leggi della fisica acustica non sono da considerare mutabili o determinate culturalmente: le forme, così come le proporzioni dettate dalle fonti pittoriche e dalle caratteristiche proprie dei materiali impiegati, unitamente ad un accurato lavoro artigianale, possono, quindi, effettivamente consegnarci oggetti musicali del tutto simili agli originali ed in grado di produrre suoni quanto mai vicini agli strumenti di quel tempo.

I teorici medievali ci hanno lasciato una serie di nozioni fondamentali, definendo modi e scale musicali, intonazioni ed accenni di prassi esecutiva che hanno contribuito, non poco, all'individuazione di tutta una serie di caratteristiche essenziali, allo strumento, per fare musica nel Medio Evo.

Un lavoro scientifico lungo, complesso, che non può dirsi certamente ancora concluso, ma che sta dando i suoi frutti, non solo dal punto di vista della ricostruzione, ma anche da quello del godimento estetico di una musica, e di quelle sonorità che ne sono parte integrante, che, pur venendo da lontano, nel tempo,  può oggi apparirci nuova e, perché no, intimamente bella. Ogni cultura ha selezionato, tra i tanti possibili, una serie di strumenti per produrre musica e li ha, via via, perfezionati, tanto da renderli, progressivamente, sempre più consoni ed adeguati al concetto di musica che si andava, via via, definendo o sviluppando.

  Il Presidente Associazione D’UmbriAnticaMusica
                                                                 Francesco Cardoni


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