L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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innig, intiamente, gabriella sborgi

GLI AUTORI

Reynaldo Hahn (Caracas 1874 – Parigi 1947) partecipò attivamente alla vita intellettuale a artistica della Parigi a cavallo fra XIX e XX secolo: amico di Verlaine, Mallarmé e Ravel, fu legato a Marcel Proust, con il quale mantenne un sincero rapporto d’amicizia per tutta la vita. Noto soprattutto per la sensibilità poetica delle sue mélodie per canto e piano, fu anche autore di musiche sinfoniche, per il teatro (opera, operetta e balletto) e il cinema.

Gabriel Fauré (Pamiers 1845 – Parigi 1924) si formò come organista e maestro di coro con solide basi accademiche che sviluppò poi in un linguaggio affatto personale in cui si riflette la sua complessa personalità non esente da episodi di depressione. Fu rinomato didatta, oltre che critico musicale, compositore e interprete.

Benjamin Britten (Lowestoft 1913 – Aldeburgh 1976) è riconosciuto insieme con Henry Purcell come uno dei più grandi compositori britannici di tutti i tempi, noto soprattutto per la sua produzione teatrale, nella quale lui e il compagno Peter Pears (tenore primo interprete della maggior parte delle sue opere, prezioso sodale intellettuale nella scelta e nello sviluppo dei soggetti)prestarono particolare attenzione ai temi del pacifismo, dell’innocenza ferita, dell’emarginazione, dell’inconscio.

Anton Webern (Vienna 1883 – Mittersill 1945) fu uno dei primi allievi di Arnold Schoenberg e uno degli esponenti di spicco della Seconda Scuola di Vienna. Dalla Dodecafonia del suo maestro sviluppò un linguaggio personale sempre più articolato, che ispirerà profondamente le avanguardie della Scuola di Darmstadt. L’evoluzione seriale del linguaggio dodecafonico si accompagna in Webern con un’intensa vena lirica e con una spiccata sensibilità espressiva. Le sue opere furono censurate dal Nazismo.

Gustav Mahler (Kalischt 1860 – Vienna 1911), di famiglia ebrea-ashkenazita si convertirà al cattolicesimo mantenendo tuttavia nelle sue composizioni un fortissimo legame con le proprie radici. Noto in vita soprattutto come direttore d’orchestra e dirigente teatrale, nelle sue nove sinfonie (incompiuta la decima) e nella produzione cameristica e vocale si imporrà come una delle personalità più complesse e affascinanti della storia della musica.

Alban Berg (Vienna 1885 – ivi 1935) allievo di Schoenberg, sviluppò con particolare raffinatezza l’allargamento della tonalità classica fino a esiti atonali e dodecafonici. Nella sua vasta produzione vocale, cameristica e concertistica, spiccano le opere Wozzek e Lulu (incompiuta): capolavori dell’espressionismo musicale in cui gli aspetti allegorici e psicanalitici assumono un’importanza centrale. La sua musica fu censurata come “degenerata” dal Nazismo.

Kurt Weill (Dessau 1900 – New York 1950), figlio di un cantore di sinagoga e formatosi, ancorché in modo discontinuo, con prestigiosi docenti e mentori, instaura un sodalizio artistico particolarmente felice con Bertolt Brecht, con il quale realizza, tra l’altro L’opera da tre soldi e Ascesa e caduta della città di Mahagonny. Lascia la Germania con l’avvento del Nazismo. Dopo aver vissuto a Parigi e Londra, si trasferisce definitivamente a New York, dove firma numerosi musical di successo a Broadway.


 

 

 
 
 

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