L’Ape musicale

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Il Programma 2019

Ad inaugurare la VI edizione del VMF sarà giovedì 4 luglio un concerto divenuto ormai un’attesissima tradizione: il Grand Openingaffidato a Coro e Orchestra del Varignana Music Festival, compagine ufficiale della rassegna, ospite di sedi che vanno dal Gewandhaus di Lipsia al Vaticano, al fianco di Andrea Bocelli come di Zubin Mehta e Placido Domingo. Il programma si incentra sul belcanto italiano e i suoi capolavori, da Verdi a Puccini, Rossini e Mascagni, non senza un omaggio al 100° anniversario della morte di Ruggero Leoncavallo. Ad incorniciare le sinfonie e i cori più amati dell’opera italiana saranno due evergreen di tutti i tempi: l’“Inno alla gioia” dalla Nona Sinfonia di Beethoven e “Va, pensiero, sull’ali dorate”, a ricordare l’eredità imprescindibile che il nostro Paese ha consegnato alla storia della musica e della cultura.

Scorrendo il calendario del Festival spiccano i nomi di quattro pianisti che ci permetteranno di “viaggiare” dall’Europa all’Asia, e da Mosca all’estremo lembo orientale della Russia. In ordine di apparizione, venerdì 5 luglio ascolteremo il pianista israelo-palestineseSaleem Ashkar, protagonista di una strepitosa carriera che lo ha portato ad esibirsi con i Wiener Philharmoniker come con la London Symphony Orchestra, al fianco di direttori quali Mehta, Barenboim, Muti e Chailly. Per lui un programma che allinea opere sognanti e ‘fantastiche’ come le due Rapsodie op. 79 di Brahms e le Kinderszenen op. 15 di Schumann, per completare il programma con un caposaldo come l’Appassionata di Ludwig van Beethoven, autore del quale Ashkar ha eseguito in tutto il mondo l’integrale pianistica.Lunedì 8 luglio, uno dei più acclamati pianisti italiani, Federico Colli, Primo Premio a prestigiosi Concorsi internazionali come il “Mozart” di Salisburgo e il “Leeds”, offrirà un recital solistico sulle pagine di Mozart (le celebri Variazioni su un tema di Paisiello), Beethoven, con un capolavoro assoluto come la Sonata Al chiaro di luna, e Musorgskij, con l’affascinante universo sonoro dei Quadri di un’esposizione. Sono rispettivamente uno dei più promettenti talenti russi dell’ultima generazione e uno dei massimi maestri di quella scuola: il ventisettenne Nikolay Khozyainov, il più giovane finalista, appena diciottenne, al Concorso internazionale “Chopin” di Varsavia, trionfatore poi a Dublino e a Sydney, si esibirà venerdì 12 luglio in un programma di grande virtuosismo, che comprende la Polacca “Eroica” di Chopin, il Mephisto-Waltz di Liszt e La Valse di Ravel. Il giorno precedente, giovedì 11 luglio, avremo l’occasione di ascoltare Boris Petrushansky, ultimo allievo a Mosca di Heinrich Neuhaus e già al fianco di solisti quali Oistraich, Sitkovetsky, Maisky. Al suo fianco nel Quintetto op. 34 di Brahms sarà il Quartetto Noûs, vincitore del Premio “Piero Farulli” e dell’“Arthur Rubinstein – Una Vita nella Musica” del Teatro La Fenice. Il Noûs aprirà il concerto con il Secondo Quartetto di Mendelssohn, dando modo al pubblico di apprezzare uno dei più straordinari quartetti d’archi italiani, già proiettato nel panorama d’eccellenza della scena concertistica internazionale.

E proprio in tema di quartetti, la storia della più amata compagine della cameristica è rappresentata dal Brodsky Quartet, formatosi nel 1972 e ad oggi protagonista di oltre 3000 concerti in tutto il mondo e di oltre 60 album. Ascolteremo il celebre Quartetto britannicodomenica 7 luglio, proprio in uno dei programmi che ne esalta lo “spirito d’esplorazione”, da Schubert all’omaggio a Beethoven della compositrice giapponese Karen Tanaka, al meraviglioso Quartetto di Ravel. Ma lo riascolteremo anche insieme a Federico Collimartedì 9 luglio, impegnato nel Quintetto di Schumann. L’eccellenza delle compagini invitate alla VI edizione del VMF si completa con tre presenze, che punteggiano il calendario dall’apertura alla matinée finale. Sabato 6 luglio ospiteremo il Festival Strings Lucerne,dal 1956 fra i più brillanti ensemble del panorama internazionale, i cui Chamber Players si cimenteranno in un impaginato che è anche un omaggio all’Italia, con il Sestetto da Capriccio di Strauss e l’amatissimo Souvenir de Florence di Čajkovskij. Un trio del tutto inedito sarà quello formato da Irena Kavćić, Primo flauto nell’Orchestra della Radio Slovena, Tommaso Lonquich, brillante clarinettista membro del Lincoln Center, e il piano di Nikolay Khozyainov, con un programma che mette in risalto il colori e il fascino degli strumenti a fiato. Per la matinée finale del Festival, sabato 13 luglio alle 12, salirà sul palco il Quintetto d’Archi del Teatro Comunale di Bologna, composto dalle prime parti della storica Orchestra cittadina. Per loro un incontro di quelli che soltanto il Varignana Music Festival sa riservare: al loro fianco sarà infatti il violino di Gilles Apap, vincitore nel 1985 del Concorso internazionale “Yehudi Menuhin”, e considerato il proprio erede ideale dal grande maestro israeliano. Per loro il Concerto in re di Mendelssohn e una serie di brillanti Folk Tunes della tradizione popolare, per concludere il Festival nel segno della leggerezza e della danza.

Tutti i concerti avranno inizio alle ore 20, ad eccezione del Grand Opening del 4 luglio, che avrà inizio alle 21, e della matinée finale del Festival, con inizio alle 12.


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