L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

 

GIOVEDÌ 1 OTTOBRE ORE 19.00 E ORE 21.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

PARIS-PIAF

LAURIANNE LANGEVIN VOCE CYRILLE DOUBLET PIANOFORTE

Paris-Piaf è il nome del progetto discografico e musicale di Laurianne Langevin e Cyrille Doublet. Un lavoro che, grazie a un semplice trait d’union, lega il nome della Ville Lumière all’interprete che meglio la rappresenta, Édith Piaf. Oggi come in quel dopoguerra che la vedeva avvolta nell’«onda di velluto nero, soave» – come descritto dal poeta Jean Cocteau – la voce della grande cantante parigina torna ad affascinare il pubblico in un concerto che celebrerà questa grande artista.

LAURIANNE LANGEVIN

Nata a Le Mans nel 1977, danzatrice formata al Conservatorio di Le Mans e attrice formata al metodo Grotowski nella compagnia Théâtre 2 l’Acte di Tolosa, si diploma in canto lirico in Italia sotto la guida del Maestro Silvia Dalla Benetta. Varie collaborazioni portano le sue ricerche in più direzioni, dall’arte della performance vocale fino alla musica antica (con numerosi concerti incentrati sull’opera di Hildegard von Bingen e sull’improvvisazione vocale sacra), senza dimenticare il patrimonio della canzone popolare parigina. Tra le sue collaborazioni: Simone Prando, Fausto Beccalossi, Gino Zambelli, Mauro Occhionero, Federico Bardazzi, Ayela Seidelman e Mariella Maddalena Manna. Dal 2016 dirige il progetto Ubuntu Vocal Ensemble, incarico a cui si aggiunge, dal 2019, quello della direzione del coro Luca Marenzio di Darfo Boario Terme (BS). Nel 2016 esce su etichetta Movimento Classical il disco Bohèmes, in collaborazione con il fisarmonicista Gino Zambelli. Nel 2020 esce il disco Paris-Piaf, realizzato insieme al pianista Cyrille Doublet.

CYRILLE DOUBLET

Nato a Parigi nel 1977, inizia lo studio del pianoforte con la nonna materna, pianista e scrittrice. Dal 1985 al 1992 è allievo di Philippe Soler al Conservatorio di Lione, per poi approfondire la conoscenza dello strumento al Conservatorio di Strasburgo con Françoise Claustre. Nel 2000 si laurea con il massimo dei voti in Lettere Moderne alla Sorbona di Parigi. Nel 2005 le sue produzioni letterarie lo fanno notare da Claudia Stavisky, tutt’ora direttrice del Teatro Nazionale di Lione e della quale fino al 2006 è assistente artistico e tecnico. Nel 2012 assume la direzione del Teatro delle Ali di Breno (BS): durante i tre anni della sua gestione l’istituzione ospita artisti come Toni Servillo, Alessandro Bergonzoni, il Giardino Armonico, Groundation e Richard Galliano. Specializzato nell’interpretazione del repertorio barocco su pianoforte, l’incontro con Laurianne Langevin nel 2017 segna un punto di svolta nel suo percorso musicale. Paris-Piaf è il primo disco del duo.

 

MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE ORE 19.15 E ORE 21.45 SALONE DELLE SCENOGRAFIE

VÆVER

CAMILLA MONGA / EMANUELE MANISCALCO

Progetto di Camilla Monga ed Emanuele Maniscalco

Coreografia e danza Camilla Monga

Musica (batteria e synth) Emanuele Maniscalco

Coproduzione Cango Virgilio Sieni - VAN Associazione Culturale

Produzione Fondazione Teatro Grande di Brescia

Væver è un un progetto che offre un punto di vista inedito e stimolante nel campo della performance d’improvvisazione. Emanuele Maniscalco, polistrumentista affermato di origini bresciane, sviluppa un linguaggio profondo ed essenziale, prendendo spunto da diverse influenze che spaziano dal jazz all’ambient music, dalla musica popolare brasiliana a quella colta del Novecento, da Bach all’art pop. Ogni idea musicale è tradotta attraverso le azioni coreografiche di Camilla Monga e il risultato è tanto potente quanto delicato: Væver diviene un luogo in cui il limite diventa forza, coabitato da danza e musica. La coreografia è concepita come una trama in continua evoluzione in cui la ripetizione diviene forma di cambiamento. Il corpo è alter-ego della performance musicale che tramite una combinazione ciclica di immagini si fa interprete di come vede il mondo o lo vorrebbe vedere.

CAMILLA MONGA

Dopo gli studi all’Accademia di Brera e la Civica Paolo Grassi di Milano, Camilla Monga si diploma alla P.A.R.T.S. (research cycling) Academy di Bruxelles, dove approfondisce la sua ricerca coreografica con Anne Teresa de Keersmaeker, Bojana Cvejic e Alain Franco. Dal 2012 collabora come coreografa con il musicista LSKA e nel 2013 viene selezionata a Spazio project diretto e ospitato da Ick Amsterdam, CSC Bassano del Grappa, Stary Browary Poznan e Plesni Center Zagreb. I suoi progetti sono stati presentati in contesti italiani e internazionali: Uovo Performing Festival Milano, Biennale for young artists-Thessaloniki, Plesni Centar Zagreb, Julidans Amsterdam, P.A.R.T.S. Academy Bruxelles, CND di Parigi, Biennale di Venezia e Cango-Firenze, B.motion Bassano del Grappa. Nel 2016 Viene invitata da Virgilio Sieni a rappresentare P.A.R.T.S. Academy alla Biennale di Venezia con 13 objects, tributo a Edgard Varese e le avanguardie storiche di fine ‘900. Dal 2017 insegna e conduce workshop per danzatori professionisti presso Accademia del Gesto diretta dalla compagnia CANGO / Virgilio Sieni. È invitata a condurre laboratori di pedagogia della composizione coreografica per bambini presso prestigiosi centri artistici e festival come: Democrazia del Corpo/Virgilio Sieni, Are we Human a Verona, Palazzo Grassi a Venezia per Muoviti Muoviti di Susanne Franco, B.motion danza Bassano del Grappa e Enfant Terrible presso Centrale Fies Art Works. Nelle ultime produzioni realizza Duetto in Ascolto con Zeno Baldi, giovane compositore di Casa Ricordi presentato al Teatro Nuovo di Verona in occasione di Art Verona, al MART di Rovereto, al Teatro Grande di Brescia e Triennale di Milano. Nel 2019 realizza con Filippo Vignato (compositore jazz) Golden Variations, produzione commissionata da Bolzano Danza e Novara Jazz, presentata in numerosi teatri e festival, fra questi Teatro Comunale di Bolzano, Teatro Ristori di Verona, Teatro Coccia di Novara, Cango Firenze e in splendide location come la Reggia Venaria e la Cappella Pazzi di Firenze. Viene invitata da Virgilio Sieni per realizzare le coreografie in occasione del premio Veretti sulle musiche del compositore Andrea Sommani con i danzatori di OPUS BALLET e i musicisti della Scuola di Musica di Fiesole. È regista e coreografa di Notte, pièce teatrale tratto dall’omonimo testo di Harold Pinter, selezionato da Premio Scenario e presentato in Prima Nazionale a B.motion Teatro / Operaestate 2019. Nel 2020 è coreografa per la compagnia del Balletto di Toscana per una nuova produzione. Nelle sue collaborazioni trova sfogo alle potenzialità del linguaggio coreutico in grado di arricchirsi grazie ai suoi studi di musicologia a arte visiva.

EMANUELE MANISCALCO

Dopo gli studi musicali condotti tra Brescia e Siena, in larga misura da autodidatta, Emanuele Maniscalco matura significative esperienze concertistiche in Italia e all’estero (Enrico Rava, Stefano Battaglia, Ares Tavolazzi, Francesco Bearzatti), prima di trasferirsi a Copenaghen dal 2012 al 2014, dove consegue una laurea specialistica sull’improvvisazione e ha l’opportunità di integrarsi compiutamente nella scena locale. Pianista e batterista particolarmente a suo agio in organici ridotti, in meno di un decennio incide dodici album a suo nome, dal solo al quartetto, di cui due per l’etichetta tedesca ECM con il trio svizzero-italiano Third Reel. Degne di nota sono anche le tre pubblicazioni per l’etichetta danese ILK, una in duo con il contrabbassista americano Thomas Morgan e due in trio con Francesco Bigoni e Mark Solborg. È batterista e compositore per il progetto Lumina, fondato nel 2016 da Paolo Fresu e tuttora attivo. Grazie alla sua originalità e sensibilità, Emanuele Maniscalco è apprezzato come sideman da musicisti di diverse generazioni e vari generi musicali; è ricercato come didatta e produttore artistico. Da alcuni anni è attivo anche come fotografo.

MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

GHOST

Follow my feet, weapons!

BAROKTHEGREAT

Concept Barokthegreat

Danza e coreografia Sonia Brunelli

Musica Leila Gharib

Cooperazione artistica Simon Vincenzi

Coproduzione Schauspiel Leipzig, Xing/Live Arts Week

Con il supporto di CiCi Centro interdisciplinare di Cultura italiana – Universität Leipzig

Ghost è la nuova creazione ideata dal duo composto dalla coreografa e danzatrice Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, con la collaborazione del regista-designer londinese Simon Vincenzi. Ghost prende ispirazione dalla cultura footwork, genere di street dance nata a Chicago verso la fine degli anni ’90 che si è imposta come una tendenza delle sottoculture urbane. La compagnia Barokthegreat reinterpreta questa ritmica in un processo di astrazione in cui gli arti sembrano prendere una vita propria, facendo emergere l’aspetto più fantasmatico di gambe e piedi di un corpo danzante.

BAROKTEHGREAT

Barokthegreat è una formazione attualmente basata a Verona che opera nel vasto bacino delle performing arts. Fondato nel 2008 dalla danzatrice-coreografa Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, il duo esplora composizioni sceniche imperniate su una ritmica ripetitiva che rivela qualcosa di anamorfico ma anche familiare. Le loro rappresentazioni indagano le dinamiche di aderenza tra il gesto coreografico, la fisicità del suono e l’architettura dello spazio come dispositivo abitativo. Perseguono uno studio sull’interfaccia del teatro, club e luoghi specifici. Realizzano le seguenti produzioni: Barok “The Origin” (2008), Barok (2008), Fidippide (2011), Indigenous - dramma sonoro (2012), Kobra (2012), Victory Smoke (2014), Ghost (2018). E progetti speciali su commissione: Wrestling - Barokthegreat vs guests (2010), Kind of Magic (2011), Russian Mountains (2011), L’attacco del Clone (2013). Generano inoltre ulteriori linee di ricerca: il progetto Palestra Espressiva, un programma sperimentale di preparazione alla danza, e l’eclettico progetto musicale Sequoyah Tiger.

 

SABATO 10 OTTOBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

ARCHI DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

LUIGI PIOVANO VIOLONCELLO E SOLISTA E DIRETTORE

Luigi Piovano è primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal 2013 ha avviato una collaborazione stabile come direttore dell’Orchestra d’Archi di Santa Cecilia, tra le più apprezzate a livello internazionale. Luigi Piovano ha tenuto concerti di musica da camera con Sawallisch, Chung, Lonquich, Pappano, Sitkovetsky, Kavakos, Katia e Marielle Labeque, Bilson e come solista con importanti orchestre internazionali.

Evento in collaborazione con Fondazione Poliambulanza

POLIS, POLIAMBULANZA INNOVATION SPACE

La serata contribuisce alla creazione di POLIS all’interno di Fondazione Poliambulanza: un polo di innovazione in cui convergeranno cura, ricerca e didattica. Un ambito nel quale Poliambulanza intraprende il percorso per essere riconosciuta Clinical Cancer Center - centro avanzato per la ricerca e la cura del cancro (certificazione europea di qualità). Si metteranno in campo competenze multidisciplinari qualificate e si potenzierà l’attività di ricerca. L’utilizzo di robot e strumentazioni d’avanguardia, contribuirà a sviluppare approcci innovativi alle cure per i quali Poliambulanza si attrezza a diventare Training Center per l’Europa, soprattutto per l’utilizzo della chirurgia robotica. Si svilupperà la medicina di precisione, che rappresenta la nuova frontiera per l’approccio integrato alle cure che si basa non solo sulla conoscenza della patologia, ma anche sulle caratteristiche individuali del paziente, fino ai livelli cellulare e molecolare. Queste caratteristiche sono infatti determinanti sia per la definizione del corretto percorso diagnostico, che per il disegno di strategie terapeutiche mirate. Un progetto concreto, portato avanti anche in corso di pandemia, perché il cancro e le altre patologie non si fermano e per vincerle bisogna continuare ad investire nella cura e nella ricerca.

PROGRAMMA

Nicola Piovani

La vita è bella

Ennio Morricone

Gabriel’s oboe (Paolo Pollastri, oboe)

Nicola Piovani

Buongiorno Principessa per violoncello e archi

Ennio Morricone

Mosè per violoncello e archi

Camille Saint-Saëns

Il cigno

Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov

Il volo del calabrone

Astor Piazzolla

Oblivion

Astor Piazzolla

Libertango

Wolfgang Amadeus Mozart

Serenata n. 13 "Eine kleine Nachtmusik" in sol maggiore per orchestra d'archi, K 52

 

LUIGI PIOVANO

Primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, si è diplomato in violoncello a 17 anni col massimo dei voti e la lode sotto la guida di Radu Aldulescu, con cui in seguito si è diplomato in violoncello e musica da camera anche a Parigi. Per anni è stato primo violoncello del gruppo Concerto Italiano, diretto da Rinaldo Alessandrini. Nel 1999 è stato scelto da Maurizio Pollini per partecipare al “Progetto Pollini” al Festival di Salisburgo, ripreso alla Carnegie Hall, a Tokyo e a Roma. Ha tenuto concerti di musica da camera con artisti del calibro di Sawallisch, Chung, Lonquich, Sitkovetsky, Kavakos, le sorelle Labeque, Lugansky, Bilson. Dal 2007 suona regolarmente in duo con Antonio Pappano e dal 2009 al 2019 ha fatto parte del trio “Latitude 41”. Ha suonato come solista con prestigiose orchestre – Tokyo Philharmonic, New Japan Philharmonic, Accademia di Santa Cecilia, Seoul Philharmonic, Orchestre Symphonique de Montréal – sotto la direzione di Maestri come Chung, Nagano, Pletnev, Boreyko, Menuhin, Bellugi. Suona un violoncello Alessandro Gagliano del 1710. Ha collaborato con solisti come Bacalov, Bollani, De Maria, Lupo, Mingardo, Sitkovetsky, Valeriy Sokolov, Thiollier e ha registrato per Naxos, Eloquentia, Arcana e Sony. Dal 2013 al 2017 è stato direttore musicale di Roma Tre Orchestra. Dal 2012 è direttore musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto, con la quale ha diretto importanti pagine del repertorio fra le quali l’integrale delle Sinfonie e dei Concerti di Brahms, la Quarta, Quinta e Sesta Sinfonia e i Concerti di Čajkovskij, la Sinfonia in re di Franck, i due Concerti di Ravel. Dal 2013 dirige gli Archi di Santa Cecilia con i quali ha già inciso sei CD. Fra i suoi impegni più recenti come direttore, concerti sul podio di molte orchestre italiane, lo Stabat Mater di Dvořák al Teatro Bellini di Catania e, all’estero, il debutto con la New Japan Philharmonic Orchestra. Fra gli impegni nel 2020, Tosca al Teatro Bellini di Catania e il debutto con l’Orchestra Haydn di Bolzano.

ARCHI DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico. Dal 1908 ha tenuto circa 15.000 concerti collaborando con i maggiori musicisti del secolo. I suoi direttori stabili sono stati Molinari, Ferrara, Previtali, Markevitch, Schippers, Sinopoli, Gatti e Chung. Dal 1983 al 1990 Leonard Bernstein ne è stato il Presidente Onorario. Da quando, nel 2005, Sir Antonio Pappano ha assunto la carica di Direttore Musicale il prestigio dell’Orchestra ha avuto uno slancio straordinario. Da sempre la musica da camera è una delle attività dell’Orchestra e negli ultimi anni ha acquisito ancora maggior rilevanza. L’Orchestra d’Archi di Santa Cecilia e Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra, collaborano stabilmente dal «successo clamoroso» (Luigi Bellingardi sul «Corriere della Sera») ottenuto nel 2013 con un concerto all’Auditorium di Roma con musiche di Schubert. Nel 2014 si sono tenuti i primi concerti in Italia e il primo CD sotto la direzione di Piovano, accolto con entusiasmo dalla stampa internazionale: Ralph Moore, scrivendo su “MusicWeb International” dell’esecuzione della Morte e la Fanciulla di Schubert-Mahler l’ha definita «elettrizzante, intensa, emozionante e libera come pochi dischi sono al giorno d’oggi. Il Presto finale è semplicemente meraviglioso», mentre David Vernier su “Classics Today” ne ha scritto: «il Finale è un’impressionante dimostrazione di virtuosismo da parte dell’ensemble». Analogo entusiasmo ha accolto nel 2015 un nuovo concerto a Roma con le Serenate di Dvořák e Čajkovskij, subito dopo registrate per un CD (Arcana 2019) e altri concerti in Italia e quelli nella stagione di Santa Cecilia: un affascinante programma dedicato a Rota, Morricone e Piovani (CD Arcana 2017), uno mozartiano con la partecipazione di alcuni fiati e della pianista Ingrid Jacoby e quello nel 2019 dedicato all’integrale della musica per orchestra d’archi di Mozart registrato in un CD pubblicato in anteprima da Amadeus nel novembre 2019 e poi da Arcana nel 2020. Nel 2017 Sony Classical ha pubblicato un CD degli Archi di Santa Cecilia sotto la direzione di Piovano, con le Quattro Stagioni e altri Concerti di Vivaldi. Di recente uscita, sempre per Sony, la prima registrazione mondiale della versione per violoncello e archi delle Stagioni, realizzata da Luka Šulić.

LUNEDÌ 12 OTTOBRE ORE 19.00 E ORE 21.30 SALONE DELLE SCENOGRAFIE

TRIO HEGEL

VARIAZIONI GOLDBERG BWV 988

Le Variazioni Goldberg, uno dei massimi monumenti della letteratura per strumento a tastiera, furono pubblicate nel 1742. L’arrangiamento di Sitkovetsky fu pubblicato nel 1985 per celebrare il 300° anniversario della nascita di Bach, ed è dedicato alla memoria di Glenn Gould, la cui celebre registrazione alla ‘Columbia’ delle Variazioni Goldberg del 1955 divenne un best-seller istantaneo e introdusse un'intera generazione a questa straordinaria opera. Il giovane Trio Hegel la propone oggi nella versione di Sitkovetsky che produce risultati affascinanti: il carattere della musica è alterato in modo abbastanza sottile dall'originale di Bach e il dialogo musicale emerge come vera musica da camera, regalando un ascolto inconsueto ed emozionante.

TRIO HEGEL

Violino David Scaroni

Viola Davide Bravo

Violoncello Andrea Marcolini

PROGRAMMA

Johann Sebastian BachVariazioni Goldberg Bwv 988 (1741-1745)

Aria – 30 Variazioni – Aria da capo

versione per trio d’archi di Dmitry Sitkovetsky

TRIO HEGEL

Il Trio Hegel si è costituito nel 2012. È vincitore del primo premio assoluto al 20° Concorso Nazionale di Musica da Camera “Giulio Rospigliosi” e del primo premio al 26° European Music Competition “Città di Moncalieri”. Si aggiudica inoltre altri riconoscimenti ai concorsi "Riviera Etrusca", “Luigi Zanuccoli”, “Città di Magliano Sabina”, “Città di Padova”. Il Trio è stato ospite di numerose società e associazioni concertistiche quali la Fondazione del Teatro Grande di Brescia, l’Associazione Chamber Music Trieste, la Società dei Concerti e la Società del Quartetto di Milano, la Gioventù Musicale Italiana, il Mantova Chamber Music Festival, l’associazione MoMus di Padova, l’Associazione Mariani del Teatro Alighieri di Ravenna; si è esibito in Svizzera e Finlandia. La crescita artistica del Trio Hegel è legata al Quartetto di Cremona, ad Antonello Farulli e a Danilo Rossi (Trio della Scala). Fondamentali sono stati inoltre gli incontri con Luca Simoncini (Nuovo Quartetto italiano), Jürgen Kussmaul (l’Archibudelli), Andrea Repetto (Quartetto di Torino), Luigi Piovano, Christophe Giovaninetti (Quartetto Ysaye), Umberto Benedetti Michelangeli. Dal 2018 è stato selezionato per aderire alla rete Le Dimore del Quartetto in collaborazione con ADSI e Associazione Piero Farulli. Le collaborazioni con musicisti come Piero Barbareschi, Tommaso Benciolini e gli elementi del Nuovo Quartetto Italiano portano il Trio Hegel a una più ampia visione della musica da camera, e la dedizione al repertorio del novecento e contemporaneo ha creato un sodalizio con compositori come Mauro Montalbetti, di cui il Trio è dedicatario del brano E voi empi sospiri, e Carlo Boccadoro, di cui sono fra i primi esecutori del suo Trio per archi (2018). Il Trio Hegel ha inciso per ‘Tactus’ in prima mondiale, Trii di Luigi Cherubini e Giuseppe Maria Cambini; un cd con musiche di Mauro Montalbetti per A simple Lunch e l’integrale per trio d’archi di Jean Sibelius e Max Reger per Da Vinci Classics. La revisione del Trio Hegel della Suite in La Maggiore per trio d’archi Jean Sibelius è stata pubblicata da Da Vinci Publishing. Il 2020 vede l’uscita di un nuovo lavoro discografico mozartiano in collaborazione con il pianista Piero Barbareschi e la revisione dei Trii di Luigi Cherubini a cura della Da Vinci Publishing.

DOMENICA 18 OTTOBRE ORE 15.30

SALA GRANDE

ALESSANDRO BARBERO

DANTE E IL POTERE

EVENTO SPECIALE “LEZIONI DI STORIA”

Oltre alla poesia, e a Beatrice, la politica è stata la passione dominante di Dante. E non solo la politica fatta di riflessione teorica e di alti ideali, ma quella concreta e sporca, fatta di gestione del potere, di lotte fra correnti, di disciplina di partito e di appoggio agli amici, di interventi in aula e di votazioni pilotate, di scelte drammatiche e di espedienti meschini. Alla fine della sua carriera lo aspettava un processo – politico anch'esso – per malversazioni e abuso di potere, un processo che gli sarebbe costato l’esilio, e grazie a cui noi abbiamo la Commedia.

ALESSANDRO BARBERO

Alessandro Barbero, uno dei più originali storici italiani, è noto al largo pubblico per i suoi libri – saggi e romanzi – e per le sue collaborazioni televisive. Studioso di prestigio, insegna Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale, sede di Vercelli.

 

MARTEDÌ 20 OTTOBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

AMOR TIRANNO

CARLO VISTOLI CONTROTENORE

SEZIONE AUREA

FILIPPO PANTIERI CLAVICEMBALO

IN COLLABORAZIONE CON SETTIMANE BAROCCHE DI BRESCIA

Il percorso tematico di Amor tiranno si focalizza su scene d’opera e arie “da camera” dei più importanti compositori del XVII secolo legati all’ambiente musicale veneziano, come Francesco Cavalli e Claudio Monteverdi, il cui famoso «Sì dolce è ’l tormento» può ben esemplificare il fil rouge dei brani qui presentati: storie di amanti traditi o respinti, cuori infranti. Questi amanti esprimono la loro disillusione non solo tramite lament, ma anche in modi più leggeri e ironici, talvolta perfino attraverso forme di danza, come nella ciaccona «Amanti, io vi so dire» di Benedetto Ferrari, compositore forse meno conosciuto ma storicamente importante, il quale offrì un significativo contributo, assieme a Filiberto Laurenzi, allo sviluppo del genere del dramma per musica. Protagonista della serata sarà la straordinaria voce di Carlo Vistoli, uno dei controtenori più giovani e richiesti nel panorama internazionale. Lo accompagna in questa serata Filippo Pantieri al clavicembalo e l’ensemble Sezione Aurea, fondato nel 2013 da Luca Giardini con l’obiettivo di approfondire il repertorio strumentale e vocale italiano del XVII e XVIII secolo, con particolare attenzione ai compositori finiti ai margini dei repertori tradizionali.

PROGRAMMA

 

 

Claudio Monteverdi

da L’incoronazione di Poppea

E pur io torno (I, 1)

 

 

I miei subiti sdegni (II, 7)

Filiberto Laurenzi

da Concerti et Arie

Perché cruda ognora più

Benedetto Ferrari

da Musiche e poesie varie a voce sola […].

Amanti, io vi so dire

 

Libro terzo

 

Francesco Cavalli

da Musiche Sacre

Canzon a 3 con 2 violini e violoncino

 

da La Didone

Per eccesso d’affetto (II, 1)

 

da Erismena

Uscitemi dal cor, lagrime amare (II, 15)

 

da Gli amori di Apollo e Dafne

Misero Apollo, i tuoi trionfi or vanta (III, 3)

Claudio Monteverdi

da Quarto scherzo delle ariose vaghezze

Ohimè, ch’io cado, ohimè

CARLO VISTOLI

Fra i più apprezzati e versatili controtenori della scena internazionale Carlo Vistoli ha iniziato la stagione 2019 nel ruolo di Ulisse ne La finta pazza di Sacrati a Dijon, prima in tempi moderni, diretto da Leonardo Garcia Alarcòn. Ha poi raccolto un successo personale come protagonista nell'Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro dell'Opera di Roma, diretto da Gianluca Capuano e con la regia di Robert Carsen. Ha partecipato anche a un altro tour con English Baroque Soloists e Gardiner interpretando Athamas in Semele di Haendel a Barcellona, Londra, Parigi, all’Accademia di Santa Cecilia a Roma e al Teatro alla Scala di Milano. A Madrid ha cantato Narciso in Agrippina di Haendel e al Teatro La Fenice di Venezia ha cantato in Luci mie traditrici di Sciarrino, direttore Ceccherini. Si è poi esibito in Francia con le Stagioni e Paolo Zanzu in un concerto dedicato a Scarlatti, Vivaldi e Haendel, ha cantato nel Trionfo del Tempo e del Disinganno a Tours, in Orfeo al Concertgebouw di Amsterdam, dove nei mesi scorsi è stato in tour con Ghislieri Consort diretto da Giulio Prandi, con il programma Requiem di Mozart e Requiem di Jommelli, presto disponibile in disco. In maggio è uscito il nuovo lavoro discografico per Arcana dal titolo Amor Tiranno, in cui Carlo Vistoli affronta grandi pagine del Seicento veneziano con l’Ensemble Sezione Aurea. Nel 2018 canta nel ruolo di Ruggero nell'Orlando Furioso di Vivaldi in una produzione del Teatro La Fenice di Venezia, diretto da Diego Fasolis, e interpreta Artabano nell'Artaserse di Hasse per la Pinchgut Opera di Sidney. Altri importanti impegni riguardano la partecipazione nel Jephtha di Haendel ad Hannover, in Israele, in Egitto, a Oslo con l'Accademia Bizantina, Johannes-Passion di Bach con Enrico Onofri a Lisbona. Nell’estate 2018 canta al Festival di Salisburgo nella parte di Ottone ne L'Incoronazione di Poppea, direttore William Christie, regia di Jan Lauwers. Nel 2017, in occasione del 450° anniversario della morte di Claudio Monteverdi, partecipa a un tour tra Europa e America con gli English Baroque Soloists e Sir John Eliot Gardiner, interpretando Umana Fragilità ne Il ritorno d'Ulisse in patria e Ottone ne L'Incoronazione di Poppea. Ha anche partecipato a due produzioni de L'Orfeo, una di Les Art Florissants e l'altra di Cappella Mediterranea, nel ruolo di Pastore. Conclude l'anno con un tour europeo con Les Art Florissants e Willian Christie cantando Selva Morale. Nel 2017 partecipa a una nuova produzione dell'Erismena di Cavalli cantando nel ruolo di Idraspe al Festival di Aix-en-Provence diretto da Leonardo Garcia Alarcòn, e con la regia di Jean Bellorini. Questo spettacolo sarà poi riprodotto a Versailles e a Saint-Denis. Prende parte a un altro tour americano nel Didone e Enea di Purcell, nel quale canta nel ruolo di Sorceress ancora con William Christie. Dopo aver studiato chitarra classica e pianoforte, Carlo Vistoli inizia nel 2007 a studiare canto come controtenore insieme a William Matteuzzi e Sonia Prima. Ha frequentato il Conservatorio Girolamo Francescobaldi di Ferrara (Canto Rinascimentale e Barocco) e si è poi formato all'Università Alma Mater di Bologna. È arrivato finalista sia nel 2012 per il concorso di Canto Barocco "Pietro Antonio Cesti" a Innsbruck sia nel 2013 per il concorso "Sacred Music" a Roma, vincendo poi, sempre nel 2013, il secondo premio al concorso di canto barocco "Francesco Provenzale" di Napoli e il primo premio nella sezione barocca del concorso " Renata Tebaldi" a San Marino. Nel 2012 fa il suo debutto operistico nei Teatri di Cesena e Ravenna cantando nel ruolo di Mago nel Didone ed Enea di Purcell. Tra gli impegni operistici di maggiore rilievo troviamo l'interpretazione di Licida in L'Olimpiade di Myslivecek al Teatro Comunale di Bologna, il ruolo da protagonista nel Tamerlano di Haendel eseguito con Alexis Kossenko a Poznan, e il debutto nel ruolo di Tolomeo (Giulio Cesare in Egitto) con Opera Fuoco diretto da David Stern a Shangai. Nel 2015 viene scelto dall'Accademia di Canto Barocco per giovani professionisti Les Art Florrissants per Le Jardin des Voix, gestita da William Christie e Paul Agnew. All'interno di questo progetto si esibisce in Francia, Australia, Giappone, Cina e Russia tenendo concerti a Parigi, al Lincoln Center di New York e al Festival di Lucerna. Nel 2015 debutta al Ravenna Festival nella nuova opera di Adriano Guarnieri: L'amor che move il sole e l'altre stelle, ripresa poi nel 2016 al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Successivamente, interpreta Febo nel Dafne di Caldara a Venezia, sotto la direzione di Stefano Montanari, e interpreta lo Spirito in Didone ed Enea al Teatro Regio di Torino diretto da Federico Maria Sardelli. Nella primavera del 2016 interpreta Ottone (nell'Agrippina di Haendel) a Brisbane, vincendo il premio Helpman; per questa produzione è stato condotto da Erin Helyard e diretto da Laurence Dale. Successivamente canta Arvo Part nello Stabat Mater a Torino e a Milano per il festival MiTo con Mario Brunello. Nel 2016 partecipa a un tour europeo con William Christie cantando nel Messiah di Haendel. Carlo Vistoli collabora con diversi ensemble specializzati in musica barocca: insieme all’Accademia Bizantina, Les Ambassadeurs, Concerto Italiano, Les Musiciens du Louvre, Il Pomo d'Oro. Ha inciso dischi per Harmonia Mundi, Bongiovanni, Brilliant, Ricercar, Soli Deo Gloria and Tactus. Il suo primo recital da solista è stato recentemente edito da Arcana: Arias for Nicolino (pezzi di Haendel, Pergolesi, Sarro, Scarlatti), con Talenti Vulcanici della Pietà de' Turchini diretto da Stefano de Micheli. Con questo programma Carlo Vistoli si è esibito al Palazzo del Quirinale a Roma.

SEZIONE AUREA

L’ensemble Sezione Aurea nasce nel 2013 dall’idea di Luca Giardini, che ha permesso la collaborazione di alcuni dei migliori musicisti attivi nell’ambiente concertistico e discografico europeo. Obiettivo del gruppo è lo studio del repertorio strumentale e vocale italiano del XVII e XVIII secolo. Lo spirito di ricerca e restauro di molte pagine musicali, oggi non ancora conosciute, comporta l’ausilio di un’équipe musicologica al quale il gruppo si rivolge prima di ogni progetto. Sezione Aurea è attenta alle particolari connessioni esistenti tra la teoria degli Affetti e delle Figure del repertorio musicale italiano e il corrispettivo pittorico e figurativo. Spettacoli di moderna contaminazione sono in elaborazione nel tentativo di sovrapporre musica antica e cucina storica, oppure partiture italiane e correnti pittoriche contemporanee, sperimentazione fotografica e filmica. Sezione Aurea utilizza un approccio filologicamente informato, utilizzando strumenti musicali e relative messe a punto per quanto più possibili vicini, non solo per età ma anche per territorialità, alla genesi del repertorio indagato. L’ensemble ha debuttato nel 2013 nella stagione Concentus Moraviae (Repubblica Ceca). Da allora tiene concerti in Europa e Giappone presso le più prestigiose istituzioni. Sezione Aurea registra ed esegue, spesso per la prima volta in tempi moderni, numerosi capolavori della cosiddetta “musica antica”, in particolare del territorio emiliano e romagnolo. Di rilievo la registrazione delle sei Sonate per violino e clavicembalo di Ignazio Cirri con Luca Giardini e Filippo Pantieri (Passacaille) e le Arie tratte dall’opera La Finta Savia di Filiberto Laurenzi (Brilliant Classics), dischi che ottengono vari riconoscimenti a livello internazionale. Imminente l’uscita di un cd con Roberta Invernizzi sulla figura del soprano Anna Renzi.

FILIPPO PANTIERI

Si diploma in Pianoforte e Clavicembalo sotto la guida di Stefano Orioli e Silvia Rambaldi e consegue il Master all’Accademia Pianistica di Imola sotto la guida di Pier Narciso Masi e Boris Petrushansky. Svolge attività concertistica in vari Paesi accompagnato da orchestre quali la Guildhall Symphony Orchestra di Londra, l’Orchestra Nazionale Russa P. I. Tchaikovsky, l’Ensemble Harmonicus Concentus di Bologna, collaborando come pianista e clavicembalista con organici quali Accademia Bizantina, Orchestra Promusica di Pistoia, le prime parti dell’Orchestra del Teatro La Scala di Milano. Con l’Ensemble Sezione Aurea, diretto da Luca Giardini, ha tenuto concerti in numerosi festival italiani (Romaeuropa Festival, Sagra Musicale Malatestiana di Rimini, Festival L’Occidente nel Labirinto) ed esteri (Concentus Moraviae, Repubblica Ceca, Birgu Fest, Malta) Incide per Tactus. È accompagnatore al Clavicembalo delle classi di violino e violoncello barocco presso il Conservatorio Maderna di Cesena e Presidente dell’Associazione forlivese Amici dell’Arte.

MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

LA NATURA DELLE COSE

COMPAGNIA VIRGILIO SIENI

Dal De rerum natura di Lucrezio

Regia, coreografia, scene Virgilio Sieni

Collaborazione alla drammaturgia e traduzioni Giorgio Agamben

Con Ramona Caia, Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo Musiche originali Francesco Giomi

Voce Nada Malanima

Costumi Geraldine Tayar ed Elena Bianchini

Strutture gonfiabili Fly In Balloons s.r.l.

Maschere animali Chiara Occhini

Prosthesis e consulenza meccanismi, automazioni Giovanna Amoroso e Istvan Zimmermann-Plastikart Si ringrazia Tempo Reale Firenze

Produzione 2008

Teatro Metastasio - Stabile della Toscana

Compagnia Virgilio Sieni

Collaborazione alla produzione Torinodanza

CANGO Cantieri Goldonetta Firenze

La Compagnia è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Regione Toscana, Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura, Comune di Siena - Assessorato alla Cultura.

Nuovo allestimento 2019

La Natura delle cose di Virgilio Sieni è ispirato al De rerum natura di Lucrezio e incontra lo spirito e gli intenti del filosofo latino, riflettendo sull’oggi: la danza, partendo dalla costruzione coreografica e dalla riflessione sul movimento del corpo nella scena, arriva a definire una poesia fisica che richiama uno sguardo pronto ad aprirsi su accadimenti estremi e impressionanti, che sfuggono al dominio della razionalità.

Lo spettacolo si avvale per la drammaturgia della prestigiosa collaborazione di Giorgio Agamben – tra i più importanti e originali filosofi del nostro tempo – e per le musiche del compositore Francesco Giomi, oltre alla collaborazione con Nada per i testi registrati che accompagnano lo spettacolo.

VIRGILIO SIENI

Si forma in discipline artistiche e architettura dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. Approfondisce tecniche di danza moderna, classica, release con Traut Streiff Faggioni, Antonietta Daviso, Katie Duck. Nel 1983, dopo quattro anni di studio sul senso dell’improvvisazione tra Amsterdam, Tokyo e New York, fonda la compagnia Parco Butterfly e nel 1992 la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena internazionale. Dal 2003 dirige Cango Cantieri Goldonetta Firenze, il Centro Nazionale di produzione per la danza nato per sviluppare ospitalità, residenze, spettacoli e progetti di trasmissione fondati sulla natura dei territori. Nel 2007 fonda l'Accademia sull’arte del gesto, contesto innovativo di formazione rivolto a professionisti e cittadini sull’idea di comunità del gesto e sensibilità dei luoghi. Dal 2013 al 2016 è direttore della Biennale di Venezia-Settore Danza. Nel 2013 è nominato Chevalier de l’ordres des arts et de lettres dal Ministro della cultura francese. Lavora per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei internazionali, realizzando parallelamente progetti rivolti alla geografia della città e dei territori che coinvolgono intere comunità sui temi dell’individuo e della moltitudine poetica, politica, archeologica.

GIORGIO AGAMBEN

Giorgio Agamben si laurea nel 1965 presso l'Università di Roma con una tesi sul pensiero politico di Simone Weil. Negli anni sessanta, a Roma frequenta intensamente Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Ingeborg Bachmann. Nel 1966 e nel 1968, partecipa ai seminari di Martin Heidegger a Le Thor (su Eraclito ed Hegel). Nel 1974 è a Parigi per insegnare come lettore di Italiano presso l'Università di Haute-Bretagne. Studia linguistica e cultura medievale e stringe amicizia con Pierre Klossowski e Italo Calvino. Grazie alla cortesia di Frances Yates, si occupa di un lavoro di ricerca presso la biblioteca del Wartburg Institute a Londra. Prepara il libro Stanze, La parola e il fantasma nella cultura occidentale (Einaudi 1977). Tornato in Italia, dal 1978 dirige per Einaudi l'edizione italiana delle Opere complete di Walter Benjamin, di cui ritrova importanti manoscritti. Dal 1986 al 1993, è Directeur de programme presso il Collège International de Philosophie (Parigi). Dal 1988 al 1982 è Professore associato di Estetica presso l'Università di Macerata. Dal 1993 al 2003 è Professore associato di Estetica presso l'Università di Verona. A partire dagli anni novanta, si occupa di Filosofia politica. Attraverso una rilettura della Politica aristotelica e del pensiero di Michel Foucault e di Carl Schmitt, elabora una teoria del rapporto fra diritto e vita e una critica del concetto di sovranità (Homo sacer, Einaudi 1995). Dal 1994, è regolarmente Visiting Professor nelle università americane. Nominato nel 2003 Distinguished Professor presso la New York University, abbandona l'incarico per protesta contro la politica del governo statunitense. Dal novembre 2003 è professore di Estetica presso la Facoltà di Design e Arti della IUAV.

FRANCESCO GIOMI

Compositore e musicista, insegna musica elettronica al Conservatorio di Musica di Bologna ed è direttore di Tempo Reale, centro di produzione ricerca e didattica musicale fondato da Luciano Berio a Firenze nel cui ambito ha guidato l’equipe di live electronics in importanti teatri e festival di tutto il mondo. È attivo da molti anni come compositore di opere legate alle nuove tecnologie; dal 2001 collabora regolarmente con la Compagnia Virgilio Sieni componendo la parte musicale e curando la regia del suono di diversi spettacoli; nel 2003 e 2009 ottiene la commissione di nuove opere musicali dal prestigioso GRM di Parigi mentre nel 2008 è vincitore dell'International Rostrum of Electroacoustic Music tenutosi a Lisbona. Sue opere sono regolarmente eseguite in tutto il mondo in festival, rassegne e concerti di musica contemporanea e selezionate o premiate in concorsi italiani ed esteri. Come regista del suono collabora con compositori e musicisti di prestigio oltre che con orchestre e ensemble italiani e stranieri. È recentemente uscito per Zanichelli il suo libro sulla musica digitale Rumore bianco.

LUNEDÌ 2 NOVEMBRE ORE 18.30 E ORE 21.30 LUNEDÌ 16 NOVEMBRE ORE 18.30 E ORE 21.30 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

LE SONATE PER PIANOFORTE E VIOLINO DI MOZART

FULVIO LUCIANI VIOLINO MASSIMILIANO MOTTERLE PIANOFORTE

Dopo il “tutto esaurito” della Stagione 2019, tornano al Teatro Grande Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle, due tra i musicisti più sensibili del panorama italiano. Gli artisti affrontano in quattro tappe l’esecuzione integrale delle Sonate per pianoforte e violino di Mozart, proponendo al pubblico un’integrale di rara esecuzione che si svilupperà anche nel corso del 2021.

Le Sonate per violino e pianoforte di Mozart le si ascolta di rado, e quasi mai tutte insieme. Quando succede è più spesso in disco che in sala da concerto. Sono un’integrale rara, dunque. Qui si eseguono tutte, intendendo con questo le Sonate mature, scritte a partire dai ventidue anni. Mozart ne aveva già scritte ben 16 - e un Minuetto composto a sei anni era stata la sua prima composizione pubblicata -, ma si trattava di Sonate come si scrivevano allora: quasi delle Sonate per pianoforte solo, con una parte accessoria e gregaria di violino, che si poteva tralasciare. Queste, le nostre, rappresentano una rivoluzione, perché per la prima volta viene messa in scena l’azione, si potrebbe dire il conflitto, tra due personalità diverse, due psicologie, quelle dei due strumenti, che hanno valori e istanze non sempre coincidenti e si misurano su un piano di parità. Un seme gettato nel futuro, ad aprire uno spazio, creare un genere, che porterà alla “Sonata a Kreutzer”, alle Sonate di Brahms e a tutte le altre grandi e meravigliose Sonate dell’Otto e Novecento, il cui frutto non dovrà maturare perché è del tutto compiuto già in Mozart. È l’inganno della scrittura mozartiana, che in un involucro splendente di eleganza nasconde, vela, le tensioni di un mondo interiore ricchissimo, e straordinariamente capace di parlarci ancor oggi. (Note di Fulvio Luciani)

LUNEDÌ 2 NOVEMBRE ORE 18.30 E ORE 21.30 LE SONATE DI MANNHEIM

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus MozartSonata in sol maggiore K.301 (Mannheim, 1778)

Sonata in mi bemolle maggiore K.302 (Mannheim, 1778)

Sonata in do maggiore K.303 (Mannheim, 1778)

Sonata in la maggiore K.305 (Mannheim, 1778)

Sonata in do maggiore K.296 (Mannheim, 1778)

LUNEDÌ 16 NOVEMBRE ORE 18.30 E ORE 21.30 IN MORTE DELLA MADRE

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus MozartSonata in mi minore K.304 (Parigi, 1778)

Sonata in re maggiore K.306 (Parigi, 1778)

Sonata in fa maggiore K.376 (Vienna, 1781)

Sonata in fa maggiore K.377 (Vienna, 1781

 

FULVIO LUCIANI E MASSIMILIANO MOTTERLE

Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle suonano insieme dal 2008, quando si sono incontrati per un progetto schubertiano. Insieme, hanno scelto di fare del proprio duo un vero organismo da camera e, gradatamente, una scelta poetica dopo l’altra, hanno trovato loro congeniale la dimensione del ciclo a tema, a percorrere un repertorio che va dal ‘700 alla contemporaneità. Così, in un proprio cartellone per laVerdi di Milano hanno proposto dapprima i 4 concerti di “Intorno a Brahms”, poi i 6 di “Romantico Bach”, replicati per EXPO 2015, i 10 di “Beethoven, l’invenzione della musica” e infine i 9 de “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia”. Il ciclo beethoveniano del 2015-16 ha richiamato l’attenzione del canale satellitare Classica HD (Sky canale 138) che, col sostegno di Fondazione Bracco, ha registrato l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven – la prima in video da un duo di italiani – e dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, che ha proposto a Luciani e Motterle di correlare i concerti ad un progetto di divulgazione e formazione sul modello della bottega rinascimentale in cui convivevano produzione, istruzione e riflessione sull’arte. Il gusto per la ricerca ha portato Luciani e Motterle ad alcune prime esecuzioni davvero storiche di Camillo Sivori a Venezia presso la Fondazione Cini nel 2010 e di Mario Castelnuovo-Tedesco a Milano, presso il MAC, nel 2016. Di Castelnuovo-Tedesco hanno eseguito per primi l’intenso Concerto per violino e pianoforte n.3 – scritto nel 1939 su commissione di Jascha Heifetz e mai eseguito nemmeno dal committente – e la geniale versione a violino e pianoforte, ancor oggi inedita, dei Preludi di Chopin, che insieme ad altre musiche andranno a comporre una monografia presto pubblicata su CD da Brilliant. Nel 2017 è iniziata una felice collaborazione col Teatro Grande di Brescia, dove Luciani e Motterle hanno eseguito il ciclo integrale delle Sonate di Beethoven in tre concerti. Nel 2019 sono tornati per un ciclo dedicato a Brahms e Schumann intitolato “Sonata parallele” e per registrare in video per Quantic Productions le cinque Sonate e lo Scherzo di Brahms, una produzione sperimentale, in uno stile quasi cinematografico. Nel 2020 tornano ancora al Teatro Grande per il raro ciclo integrale delle Sonate di Mozart, in quattro concerti. Hanno registrato per Naxos, per il canale satellitare Classica HD (Sky canale 138), per Brilliant, e per Quantic Productions.

FULVIO LUCIANI

Violinista, è stato allievo di Paolo Borciani, primo violino del celeberrimo Quartetto Italiano, e anche di Franco Gulli e di Norbert Brainin del Quartetto Amadeus. È stato fondatore e primo violino del Quartetto Borciani, attivo fino al 2005. È il protagonista della riscoperta di Camillo Sivori, celebre virtuoso dell’Ottocento e unico allievo di Paganini. Insegna al Conservatorio di Milano, suona con un antico violino cremonese, opera di Lorenzo Storioni. Ama scrivere e ha creato “Officine Luciani – Libera scuola di violino e musica da camera”.

MASSIMILIANO MOTTERLE

pianista lisztiano per eccellenza. Allievo di Sergio Marengoni, ha completato la sua formazione artistica con Franco Scala, Lazar Berman, Paul Badura-Skoda e Alexis Weissenberg. Premiato in più di venti concorsi nazionali e internazionali, insegna al Conservatorio di Bergamo. È attivo anche nell’organizzazione, come fondatore dell'Accademia Pasini di Corte Franca, una scuola di musica nata nel 1998 per iniziativa dell'amministrazione locale in un territorio che non aveva tradizioni musicali, e come direttore artistico della storica Associazione GIA di Brescia, erede in questa carica del fondatore e suo maestro Sergio Marengoni. Ha suonato in tutto il mondo, e ha registrato per Da Vinci Classics e Naxos. La sua discografia comprende alcuni capisaldi della letteratura pianistica, tra cui le Quattro Ballate di Chopin e la Sonata di Liszt.L’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte e anche a formazioni più numerose. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti, sia già affermati del territorio bresciano. L’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.

 

LUNEDÌ 9 NOVEMBRE ORE 19.00 E ORE 21.30 SALONE DELLE SCNEOGRAFIE

QUARTETTO EOS

Giovane formazione che si è aggiudicata nel 2018 il Premio “Piero Farulli” nell’ambito del Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana, il Quartetto Eos si è esibito presso importanti sale da concerto e teatri italiani, oltre che nell'ambito di prestigiosi festival. Collabora periodicamente con importanti istituzioni musicali e si è già aggiudicato l’attenzione della stampa nazionale. Il programma del concerto offrirà al pubblico la possibilità di ascoltare la rara esecuzione del Langsamer Satz composto dal poco più che ventenne Anton Webern e il Quartetto per archi n. 14 di Franz Schubert, uno dei lavori cameristici più emblematici del musicista austriaco.

QUARTETTO EOS

Violini Elia Chiesa, Giacomo Del Papa

Viola Alessandro Acqui

Violoncello Silvia Ancarani

PROGRAMMA

Anton WebernLangsamer Satz per quartetto d'archi, WoO 6

Franz SchubertQuartetto per archi n. 14, D. 810 Ver Tod und das Mädchen (La morte e la fanciulla)

Allegro

Andante con moto

Scherzo. Allegro molto. Trio

Presto

QUARTETTO EOS

Il Quartetto Eos, vincitore del “Premio Farulli” della Critica Musicale “Franco Abbiati” 2018, è nato nel 2016 dall’incontro di quattro giovani musicisti (Elia Chiesa e Giacomo Del Papa violini, Alessandro Acqui viola, Silvia Ancarani violoncello) all’interno del Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Il quartetto ha partecipato a masterclass di musica da camera con i Maestri Emil Rovner, Alfred Brendel, Eckart Runge (Quartetto Artemis), Patrick Juedt (ECMA), Lawrence Dutton (Quartetto Emerson) e il Jerusalem Quartet. Oltre ad aver collaborato con Calogero Palermo, Gustavo Nuñez (primo clarinetto e primo fagotto della Royal Concertgebouw Orchestra) e il Jerusalem Quartet, si è esibito presso la Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Garibaldi di Caserta. Collabora periodicamente con importanti istituzioni musicali quali la Società del Quartetto di Milano, l’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC), la Gioventù Musicale d'Italia, Associazione Mozart Italia Sede di Terni e Associazione Filarmonica Umbra. Nel 2018 è stato ospite alle trasmissioni radiofoniche Radio3 Suite e La Stanza della Musica (RaiRadio3). Nel 2019 viene premiato nell’ambito di prestigiosi concorsi quali il Concorso Nazionale per Quartetto d’Archi “Sergio Dragoni”, e l’“International Anton Rubinstein Competition” di Düsseldorf. Nel 2020 sarà impegnato in qualità di “Quartetto in Residence” nel Festival TicinoMusica di Lugano. Dal 2017 il Quartetto Eos è stato selezionato per far parte del progetto “Le Dimore del Quartetto” ed è stato ammesso al corso di alto perfezionamento per Quartetto d’Archi nella classe del Quartetto di Cremona presso l’Accademia Stauffer.

GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE ORE 19.00 E ORE 21.30 SALONE DELLE SCENOGRAFIE

SAVE THE LAST DANCE FOR ME

ALESSANDRO SCIARRONI

Invenzione Alessandro Sciarroni

Con Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini

Collaborazione artistica Giancarlo Stagni

Musica Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.)

Abiti Ettore Lombardi

Direzione tecnica Valeria Foti

Promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino

Amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava

Comunicazione Damien Modolo

Il lavoro Save the last dance for me del pluripremiato coreografo e danzatore Alessandro Sciarroni nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita all’antica tradizione bolognese della Polka Chinata grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Alessandro Sciarroni scopre questa danza nel dicembre 2018 quando era praticata in Italia solo da 5 persone. Il progetto prevede una performance eseguita dai due danzatori e ha l’obiettivo di diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione.

ALESSANDRO SCIARRONI

Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle Performing Arts con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e prevedono il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline. Tra i vari riconoscimenti, gli viene assegnato nel 2019 il Leone d’Oro alla carriera per la Danza. Il suo lavoro parte da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, fa ricorso a un impianto teatrale, e può utilizzare alcune tecniche e pratiche derivanti della danza, e da altre discipline come il circo e lo sport. Oltre al rigore, alla coerenza e alla nitidezza di ogni creazione, i suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica degli interpreti, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una dimensione temporale altra, e di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Centrale Fies, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam, Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland, Festival Panorama Rio de Janeiro, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017) e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, The Walker Art Center di Minneapolis, Punta della Dogana-Palazzo Grassi a Venezia e il Museo MAXXI di Roma. Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE-PARIS ed è sostenuto come focus artist da apap – Performing Europe 2020. I suoi spettacoli sono prodotti da Marche Teatro in collaborazione con diversi coproduttori nazionali e internazionali, a seconda dei progetti. Alcuni dei sostenitori storici sono Centrale Fies, Comune di Bassano del Grappa – Centro per la Scena Contemporanea, Amat, la Biennale de la danse – Maison de la Danse de Lyon, La Biennale di Venezia, Mercat de les Flors – Graner (Barcelona), Fondation d’entreprise Hermès nell’ambito di New Settings e l’Associazione corpoceleste_C.C.00# della quale è direttore artistico. Tra gli altri riconoscimenti si segnala Premio Europa Realtà Teatrali; Hystrio Award; Premio Coreografo Elettronico (2017), Premio Rete Critica; Marte Award (2013), Premio del miglior spettacolo – Puf Festival de Pola (Croatia 2012 & 2013), Miglior artista emergente, Danza&Danza Magazine (2012), Premio Nuove Sensibilità (2008).

SABATO 21 NOVEMBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

MOVING WITH PINA

CRISTIANA MORGANTI

Di e con Cristiana Morganti

Direttore tecnico Simone Mancini

Produzione Il Funaro – Pistoia

Con l’accordo e il sostegno della Pina Bausch Foundation – Wuppertal

Com’è costruito un assolo? Qual è la relazione dell’emozione con il movimento? Quand’è che il gesto diventa danza? Qual è la relazione tra il danzatore e la scenografia? E soprattutto, come si crea il misterioso e magico legame tra l’artista e il pubblico? Eseguendo dal vivo alcuni estratti del repertorio del Tanztheater, Cristiana Morganti racconta il suo percorso artistico e umano con la grande coreografa tedesca e ci fa scoprire quanta dedizione, fantasia e cura del dettaglio sono racchiusi nel linguaggio di movimento creato da Pina Bausch. Un omaggio a una delle artiste più importanti del Novecento.

CRISTIANA MORGANTI

Danzatrice e coreografa, si diploma in danza classica all'Accademia Nazionale di Danza di Roma e in danza contemporanea alla Folkwang Hochschule di Essen. Lavora con Susanne Linke, Urs Dietrich, Felix Ruckert e studia in Danimarca con gli attori dell’Odin Teatret di Eugenio Barba. Dal 1989 al 1993 è membro della compagnia Neuer Tanz diretta da VA Wölfl e Wanda Golonka. Dal 1993 al 2014 è danzatrice solista del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Partecipa a numerose creazioni e danza in tutti gli spettacoli del repertorio, prendendo parte anche al film di Pedro Almodovar Parla con lei (2001) e al film di Wim Wenders Pina (2011). Nel 2010 inizia la sua attività coreografica creando e interpretando la Conferenza Danzata Moving with Pina in omaggio a Pina Bausch. Da allora lo spettacolo è ininterrottamente impegnato in tour internazionali. Sempre nel 2010 comincia la collaborazione con il Funaro di Pistoia e nel 2011 riceve il Premio Positano Leonide Massine come Migliore Danzatrice Contemporanea dell’anno. Seguono le creazioni Out of Twelve (2012), Sacré Printemps! (2013), Petit Rêve (2017), per il Conservatoire Nationale Superieure de Paris. Nel 2014, per il suo spettacolo Jessica and Me Cristiana Morganti riceve il Premio Danza & Danza come migliore Interprete/Coreografa. Lo spettacolo è presentato in più di 50 città in Italia, Francia, Irlanda, Inghilterra, Svezia, Germania, Libano ed è ancora attualmente in tournée. Tra le date più prestigiose: Dublin Dance Festival (Dublino), La Biennale de la Danse (Lione), Théâtre des Abbesses / Théâtre de la Ville (Parigi), The Place (Londra), Festival Tanz im August (Berlino), Dansens Hus (Stoccolma), Festival Bipod (Beirut), Euro Scene (Lipzia). Seguono nel 2016 A Fury Tale di cui Cristiana Morganti firma regia e coreografia, che ha come interpreti due danzatrici di spicco provenienti dal Tanztheater di Wuppertal e nel 2017 Non sapevano dove lasciarmi che Cristiana Morganti crea per la compagnia Aterballetto. Nell’estate 2018 lavora con gli allievi dell’Accademia D’Arte Drammatica Silvio D’Amico e presenta al Festival dei Due Mondi di Spoleto la performance Senza bussare. L’ultimo spettacolo di Cristiana Morganti Another Round for Five ha debuttato a dicembre 2019 nell’ambito del Festival Quartieri di vita di Napoli ed è attualmente in tournée.

 

DOMENICA 22 NOVEMBRE ORE 11.00 E ORE 16.00 SALONE DELLE SCENOGRAFIE

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

L’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte e anche a formazioni più numerose. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti, sia già affermati del territorio bresciano. L’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Igor Armani clarinetto

Marco Mandolini violino

Daniele Richiedei violino

Joël Imperial viola

Sandro Laffranchini violoncello

PROGRAMMA

Alexander GlazunovRêverie Orientale

Adagio non troppo

Johannes BrahmsQuintetto in si minore per clarinetto e archi, op. 115

Allegro

Adagio

Andantino. Presto non assai, ma con sentimento

Con moto. Un poco meno mosso

 

MARTEDÌ 24 NOVEMBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

ORCHESTRA DA CAMERA DI BRESCIA FILIPPO LAMA VIOLINO CONCERTATORE

La serata propone musiche composte nell’arco di un secolo, a partire da fine Ottocento. Vi compaiono quattro autori stilisticamente diversi ma i cui brani condividono un’ispirazione popolare, che si presenta ora trasfigurata attraverso un filtro intellettuale (Honegger e Čajkovskij) ora riprodotta con maggiore aderenza all’originale. Il percorso culmina nel sentito e commosso omaggio al Maestro Giancarlo Facchinetti, fondatore dell'Orchestra da Camera di Brescia che sarà protagonista di questa serata insieme al Maestro Filippo Lama, primo violino e direttore artistico della compagine bresciana.

PROGRAMMA

Arthur HoneggerPastorale d'été

Calme

Vif et gai

Calme

Pëtr Il'ič ČajkovskijSerenata op 48

Pezzo in forma di Sonatina

Walzer

Elegié

Finale

Béla BartókDanze rumene

G. Facchinetti5 canzoni su temi popolari cecoslovacchi

Andante-Allegro vivace

Andantino

Allegro moderato

Tema di valzer

Allegro assai

FILIPPO LAMA

In seguito al diploma Filippo Lama affronta un percorso di perfezionamento con rinomati Maestri quali Corrado Romano, Paolo Borciani, Franco Rossi, Franco Gulli ed Enrica Cavallo. Dal 2014 è tutor dei violini e spalla dell'Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza. Dai primi anni ‘80 ha collaborato con l’Orchestra del Festival Pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, di cui per una decina d’anni è stato violino di spalla e solista. Ricopre il medesimo ruolo anche con vari altri prestigiosi complessi strumentali – Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra “Arturo Toscanini” di Parma, I Pomeriggi musicali di Milano – con i quali si è esibito in importanti sale d’Europa e America. Dal 1996 al 2006 è stato violino di spalla e solista dell’Orchestra Stabile Gaetano Donizetti di Bergamo. Dal 2007 è direttore artistico e Konzertmeister dell’Orchestra da Camera di Brescia. Ha collaborato con artisti della scena internazionale, tra i quali Alexander Lonquich, Umberto Benedetti Michelangeli, Paolo Bordoni, Antonio Ballista, Enrico Bronzi, Dora Schwarzberg, Wolfram Christ, Pavel Berman, Giovanni Angeleri, Enrico Bronzi, Giovanni Sollima. Dedica buona parte della propria attività artistica alla musica da camera. In formazione di duo violino-pianoforte è risultato vincitore di vari concorsi nazionali e internazionali, e, nel corso di oltre vent'anni di carriera, ha tenuto numerosi concerti per importanti festival e società musicali. Effettua regolarmente concerti in varie formazioni cameristiche (trio, quartetto, quintetto), realizzando anche incisioni discografiche. Nel 2009, insieme con il violoncellista Stefano Guarino e il pianista Riccardo Zadra, fonda l'Hèsperos Piano Trio. All'attività concertistica affianca quella didattica: dal 1983 è titolare della cattedra di violino al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia. Da alcuni anni è docente di corsi di violino e musica da camera e di corsi di formazione orchestrale.

 

ORCHESTRA DA CAMERA DI BRESCIA

L’Orchestra da Camera di Brescia nasce nei primi anni Novanta e dal 2007 affida la direzione artistica al Maestro Filippo Lama che ne riveste anche il ruolo di Konzertmeister. Intento principale dell’OCB è quello di affrontare un importante repertorio per orchestra da camera proponendo esecuzioni frutto di una totale partecipazione artistica e interpretativa di un gruppo di musicisti che collabora da tempo. Gli anni più recenti d’attività hanno visto l’Orchestra da Camera di Brescia spaziare dal Classicismo al Novecento, dal Romanticismo al Contemporaneo con prime esecuzioni assolute di brani a essa dedicati raccogliendo unanimi consensi. Protagonista di apprezzati concerti, ha collaborato con affermati direttori e solisti tra cui Wolfram Christ, Federico Mondelci, Dora Schwartzberg, Elisabeth Fontan-Binoche, Federico Colli, Yusuke Hayashi, Anna Loro, Giovanni Angeleri, Domenico Nordio, Fabien Thouand, Andrea Manco. Una menzione particolare merita la sinergia con il Maestro Umberto Benedetti Michelangeli. Ha proposto in prima esecuzione brani di compositori contemporanei a lei dedicati e, nel novembre 2009, diretta da Riccardo Frizza, ha eseguito, in prima assoluta, la Passione di Paolo VI, opera del compositore Sandro Perotti (con registrazione live). Su invito dell’Amministrazione comunale, nel settembre 2010 ha preso parte alle celebrazioni per i duecento anni del Teatro Grande di Brescia esibendosi al fianco della pop star John Cale. Nella primavera 2011 ha inciso, ancora in prima assoluta, un cd di musiche del compositore Paolo Ugoletti. Dal 2008 al 2015 ha realizzato, a Brescia, il Festival Franco Margola, e dal 2016 promuove la rassegna di musica da camera "UniversoMusica". Le prime parti dell'Orchestra da Camera di Brescia danno vita anche ad apprezzate formazioni cameristiche.

 

LUNEDÌ 30 NOVEMBRE ORE 19.00 E ORE 21.30 SALONE DELLE SCENOGRAFIE

GIOCO DELLA CIECA

ENSEMBLE CONCERTO DI MARGHERITA

IN COLLABORAZIONE CON SETTIMANE BAROCCHE DI BRESCIA

Prendendo come ispirazione le opere vocali e strumentali di compositori italiani della fine del XVI e dell'inizio del XVII secolo come de Wert, Caccini, Kapsberger, Frescobaldi e d'India, l'ensemble Concerto di Margherita presenta una favola di un amante archetipico, colto, come Amaryllis in La commedia di Guarini, in un gioco crudele di Blind Man's Bluff. I musicisti suonano e cantano contemporaneamente durante tutto il concerto, accompagnando il pubblico sul sentiero dell'amante: nato nell'innocenza arcadica, accecato e deluso dall'amore, perso e disorientato nel buio e confortato nell'oscurità.

ENSEMBLE CONCERTO DI MARGHERITA

Francesca Benetti tiorba, chitarra barocca, voce

Tanja Vogrin arpa, voce

Giovanna Baviera viola da gamba, voce

Ricardo Leitão Pedro tiorba, chitarra barocca, liuto, voce

Rui Stähelin tiorba, liuto, voce

PROGRAMMA

 

 

Improvisazioni su “La Gazzella”

 

 

Giovanni Girolamo Kapsberger

da Libro secondo d'arie

Veri diletti

Francesca Caccini

da La Liberazione di Ruggiero dall'isola di Alcina

Aure Volanti (Coro di Damigelle)

Sigismondo d'India

da Primo libro di Villanelle a 3, 4 e 5 voci

Occhi belli, occhi sereni

Claudio Monteverdi

da Il terzo libro dei madrigali

Lumi miei, cari lumi

Giaches de Wert

da L'undecimo libro di madrigali a cinque voci

O primavera gioventù dell'anno, O

 

 

dolcezze amarissime, Ma se le mie

 

 

speranze

Giulio Caccini

da Le nuove musiche

Amarilli, mia bella

Giovanni Girolamo Kapsberger

da Libro secondo

Che fai tu

Sigismondo d'India

da Secondo libro di villanelle a 3, 4 e 5 voci

Occhi de' miei desiri

Sigismondo d'India

da Le musiche per due voci

Su, su prendi la cetra o pastore

Girolamo Frescobaldi

da Primo libro d'arie musicali

Donna siam' rei di morte

Sigismondo d'India

da Primo libro di Villanelle a 3, 4 e 5 voci

Amorosi miei sol

Giovanni Girolamo Kapsberger

da Libro Primo di Sinfonie a 4 voci

Sinfonia à 4

Sigismondo d'India

da Le Musiche da cantar

Cara mia cetra

Giaches de Wert

da L'undecimo libro di madrigali a cinque voci

E s’altri non m’inganna, O

 

 

lungamente sospirato

Giovanni Girolamo Kapsberger

da Libro quarto d'intavolatura di chitarrone

Passacaglia

Giulio Caccini

da Le nuove musiche

Queste lagrime amare

Giaches de Wert

da Primo libro di madrigali a quattro voci

Chi mi fura il ben mio

Giovanni Giacomo Gastoldi

da Quarto libro de' Madrigali

Cieco Amor

Presentazione

-20-

Fondazione del Teatro Grande

Stagione Settembre-Dicembre 2020

 

Conferenza stampa 10 settembre 2020

ENSEMBLE CONCERTO DI MARGHERITA

L’Ensemble Concerto di Margherita nasce a Basilea nel 2014 dall’incontro di Francesca Benetti, Tanja Vogrin, Giovanna Baviera, Rui Staehelin e Ricardo Leitao Pedro nel periodo del loro studio presso la Schola Cantorum Basiliensis. Il repertorio su cui l’ensemble focalizza la propria ricerca è quello madrigalistico italiano di fine ‘500, con particolare attenzione ai compositori che furono attivi alla corte estense di Ferrara come Giaches de Wert o Ludovico Agostini. Una particolare attenzione va alle composizioni dedicate al Concerto delle Donne a Ferrara come i madrigali a uno, due, tre soprani di Luzzasco Luzzaschi in cui viene esaltata la vocalità femminile dell’Ensemble. I momenti vocali si equilibrano con una parte esclusivamente strumentale in cui si può godere di Canzoni del primo barocco italiano, tra cui, ad esempio, quelle di Girolamo Frescobaldi. Nella primavera 2015, il Concerto di Margherita debutta con una Tournée tutta italiana che vede il gruppo esibirsi da subito in luoghi storici di grande prestigio quali Palazzo Schifanoia a Ferrara, la Fondazione Tagliavini di Bologna e Villa i Tatti (centro di ricerca sul rinascimento italiano dell’Università di Harvard) a Firenze. Il lavoro di questo Ensemble e la sua costante ricerca di un equilibrio espressivo tra voci e strumenti è proiettato verso un futuro di sperimentazione e analisi del repertorio madrigalistico italiano a cavallo tra i due secoli.

 

MERCOLEDÌ 2 DICEMBRE ORE 19.00 E ORE 21.30 SALONE DELLE SCENOGRAFIE

TAKE OFF

Double voices è la recente partitura firmata da Mauro Montalbetti per TAKE OFF, l’affiatato gruppo di giovani e affermati musicisti che hanno debuttato nel 2016 proprio al Teatro Grande. La costante ricerca del compositore, perennemente in bilico tra scrittura e improvvisazione, si misura anche in quest’occasione con le forme della tradizione musicale. Infatti, dopo il successo della Symphony for improvisers (2016), la nuova composizione s’ispira al doppio concerto (in particolare a quelli di Bach e Brahms): il violino e il contrabbasso sono i solisti che dialogano con l’ensemble in un poetico e virtuosistico percorso in cinque movimenti. Il progetto è una nuova commissione della Fondazione del Teatro Grande.

TAKE OFF

Daniele Richiedei violino

Fulvio Sigurtà tromba, elettronica

Gabriele Rubino clarinetti

Massimiliano MIlesi sax tenore

Maurizio Rinaldi chitarra, elettronica

Giacomo Papetti basso elettrico e contrabbasso

Giulio Corini contrabbasso

Emanuele Maniscalco pianoforte, sintetizzatore

PROGRAMMA

Mauro MontalbettiSymphony for improvisers

Double voices

MAURO MONTALBETTI

Allievo di Antonio Giacometti, si diploma in composizione presso il Conservatorio Verdi di Milano sotto la guida di Paolo Rimoldi e Irlando Danieli. È riconosciuto come uno dei compositori italiani più eseguiti e premiati della sua generazione, la sua musica è stata eseguita in numerosi Teatri e festival (Teatro alla Scala, Teatro la Fenice, Rai Nuova Musica, Milano Musica, Cantiere di Montepulciano, Gaudeamus Music week, North/South Consonance New York, Steirische Ebst, Ex novo Musica, Bang On a Can Marathon New York, Festival Aperto, Mantova Chamber Music Festival, Playit). Riceve commissioni da importanti istituzioni musicali internazionali, fra le quali: Orchestra Filarmonica della Scala, Biennale Musica di Venezia, Milano Musica, Festival REC, ORT Toscana, Festival Aperto, Fondazione Teatro Grande, Ravella Festival, Gaudeamus Music Week, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Accademia Filarmonica Romana, Sentieri Selvaggi, I Pomeriggi musicali, Netherland Orchestra, Real Philarmonia di Galicia, Teatro di Monfalcone, Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, Festival Playit, Amici della Musica di Modena. Nel 2006 con l’opera Lies and sorrow vince lo Johann Joseph Fux Opera composition Prize il più importante concorso europeo per il teatro musicale. Si dedica con continuità al teatro musicale, componendo quattro opere tutte andate in scena in importanti teatri italiani ed esteri (Piccolo Teatro di Milano, Goldoni di Firenze, Theather im Palais di Graz, Teatro Valli di Reggio Emilia, Teatri comunali di Bologna, Ferrara, Modena, Teatro Poliziano, Teatro Grande di Brescia). Compone musica per la danza collaborando con la compagnia berlinese Sasha Waltz&Guest, il Balletto Civile di Michela Lucenti. Nel 2014 l’orchestra Filarmonica della Scala gli commissiona Another’s Hell eseguita sotto la direzione di Daniel Harding. La Fondazione del Teatro Grande di Brescia gli commissiona l’opera Il sogno di una cosa (testo di Marco Baliani) per celebrare il 40° anniversario della strage di Piazza della Loggia, con nove repliche (Brescia, Milano, Reggio Emilia) e nove passaggi televisivi sul canale nazionale RAI 5. Nel 2015 il celebre solista Mario Brunello esegue la prima assoluta di Foresta di fiori, adagio per violoncello e orchestra commissionato dall’Orchestra I Pomeriggi musicali stagione EXPO 2015. Il sodalizio artistico con Marco Baliani si rinnova con l’opera (commissionata dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia) Corpi eretici, dramma pasoliniano in nove canti andata in scena al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia. È del 2017 l'ultima opera Haye, le parole la notte commissionata dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia con la regia di Alina Marazzi e il libretto di Alessandro Leogrande. È compositore in residenza per il periodo 2015-2017 presso la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e dal 2018 presso il VCC di Visby (Svezia). Nel 2019 viene presentato in prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano il Concerto per clarinetto e percussioni scritto per Fabrizio Meloni e i Percussionisti della Scala. La sua musica edita da Raicom, è incisa per le etichette Deutsche Grammophon, Stradivarius, Cantaplupe, A simple lunch.

 

VENERDÌ 4 DICEMBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

BERMUDAS

MK

Ideazione e coreografia Michele Di Stefano

Musica Kaytlin Aurelia Smith, Juan Atkins/Moritz Von Oswald, Underworld Luci Giulia Broggi in collaborazione con Cosimo Maggini Meteo Antonio Rinaldi

Custom styling Marco Mazzoni e Michele Di Stefano

Consulenza matematica Damiano Folli

Management Carlotta Garlanda

Distribuzione Jean François Mathieu

Coproduzione mk e Bolzano Danza / Tanz Bozen

In collaborazione con AMAT Civitanova Casa della Danza, Residance/DanceHaus PIù Milano, Dialoghi - residenze delle arti performative a Villa Manin Udine, Una diversa geografia/Villa Pravernara Valenza, AngeloMai Roma, L’ Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino

Con il contributo Regione Lazio - Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili e MIBACT Première il 19 luglio 2018 a Bolzano Danza / Tanz Bozen Festival

PREMIO DANZA&DANZA COME MIGLIOR PRODUZIONE ITALIANA 2018 PREMIO UBU 2019 COME MIGLIOR SPETTACOLO DI DANZA SELEZIONATO ALLA NEW ITALIAN DANCE (NID) PLATFORM 2019

Bermudas è un lavoro coreografico basato su regole semplici e rigorose che producono un moto perpetuo, adottabile da ogni performer come una condizione per esistere accanto agli altri e costruire un mondo ritmicamente condiviso. Il lavoro è ispirato dalle teorie del caos, dalla generazione di insiemi complessi a partire da condizioni semplici, dai sistemi evolutivi della fisica e della meteorologia. Il risultato finale è una danza che permette continuamente alla danza di qualcun altro di trovare spazio, creando una forte tensione relazionale, un campo energetico molto intenso.

mk

Il gruppo mk si occupa di coreografia e performance dal 1999 e ruota intorno ad un nucleo originario di artisti costantemente in dialogo con altri performer e progettualità trasversali. Il gruppo è da subito invitato nei più importanti festival della nuova scena in Italia e all’estero. Tra le produzioni recenti Robinson, in collaborazione con l’artista visivo Luca Trevisani, ha debuttato nel 2014 al Teatro Argentina di Roma ed è tuttora in tour. Con Veduta (2016) il gruppo inizia un’indagine immersiva sul paesaggio e la prospettiva adattabile a qualsiasi orizzonte urbano. Bermudas (2017-18), lavoro sul moto perpetuo e il movimento puro costruito per un folto numero intercambiabile di performer, ha ricevuto il premio Danza&Danza come miglior produzione italiana 2018. L’ultima produzione del gruppo, Orografia/Parete Nord è una collaborazione internazionale coprodotta da Torinodanza 2018. Michele Di Stefano ha ricevuto commissioni coreografiche da Aterballetto e Korean National Contemporary Dance Company. È incaricato della programmazione danza per il triennio 2018-20 dal Teatro di Roma ed è co-curatore del progetto GIacimenta per Matera 2019. Nel 2014 riceve il Leone d’argento per l’innovazione nella danza alla Biennale di Venezia e nel 2018 il premio Nico Garrone. Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBACT.

 

LUNEDÌ 14 DICEMBRE ORE 19.00 E ORE 21.30 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

NÔTRE-DAME DE LE BABENZELE

GIOVANNI MANCUSO E ANDREA REBAUDENGO PIANOFORTE

PROGRAMMA

Rossano PinelliTango, versione per pianoforte a 4 mani (prima esecuzione assoluta)

Rossano PinelliA per pianoforte solo

Rossano PinelliFluid per pianoforte solo

Salvatore SciarrinoDita unite a 4 mani per pianoforte a 4 mani

Rossano PinelliZenit per pianoforte solo

Rossano PinelliWaves per pianoforte solo

Rossano PinelliŠvejk Studio, versione per pianoforte a 4 mani (prima esecuzione assoluta)

Rossano PinelliColours per pianoforte solo

Rossano PinelliElectric Sheep per pianoforte solo

Rossano PinelliWallpaper Studio per pianoforte solo

Frank ZappaIgor’s Boogie per pianoforte a 4 mani

Frank ZappaSleep Dirt, per pianoforte a 4 mani (trascrizione di Giovanni Mancuso)

Rossano PinelliNôtre-Dame de le Babenzele per pianoforte a 4 mani (prima esecuzione assoluta

Il concerto deve il titolo al brano per pianoforte a quattro mani composto da Rossano Pinelli per l’occasione. Nôtre-Dame de le Babenzele allude a due principali fonti di ispirazione: la musica della scuola di Nôtre-Dame e quella dei Pigmei Aka. L’attribuzione del titolo a tutta la serata mette così in luce la sintesi perseguita dal compositore bresciano lungo la sua produzione. Anche gli altri brani in programma, infatti, pur convergendo nella ricerca di un linguaggio unitario, rivelano l’apertura verso molteplici suggestioni: dal jazz alla musica d’avanguardia, dal progressive rock al minimalismo, dalla musica etnica alla musica medioevale, senza dimenticare la plurisecolare tradizione della musica colta occidentale.

GIOVANNI MANCUSO

Nato a Venezia nel 1970, si diploma in pianoforte sotto la guida di Wally Rizzardo presso il Conservatorio "Benedetto Marcello " di Venezia nel 1992. Si diploma presso i Corsi di perfezionamento in musica da camera all’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Studia presso la Scuola Civica di Milano, perfezionandosi nel repertorio cameristico contemporaneo con Renato Rivolta. Segue corsi di perfezionamento in Composizione sotto la guida di Salvatore Sciarrino (1990-92). Vince numerosi premi di composizione tra i quali: Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa Mediterranea - Lisbona 1994; Grieg Memorial Conpetition (Oslo 1995); Rockefeller Foundation (New York, 2003); European Association for Jewish Culture (London – Paris) 2003 Grant Award. Vince la settima edizione del Concorso Internazionale Orpheus per nuove opere da camera (Spoleto) con l’opera Obra Maestra ispirata a Frank Zappa. Riceve commissioni da importanti istituzioni musicali quali: Istituzione Sinfonica Abruzzese; Orchestra Gran Teatro La Fenice; Biennale Musica; Biennale Danza; Orchestra Giovanile Italiana; European Association for Jewish Culture; Ex Novo Ensemble; Milano Musica; Sentieri Selvaggi; Orchestra dei Pomeriggi Musicali. Registra come direttore e pianista per la RAI, NBC - Oslo, RNE - Madrid. Pubblica con Edipan, CMP, Wergo, Stradivarius, Rai Trade. La sua opera Il Ritorno dei Chironomidi viene rappresentata nella stagione lirica 2015/2016 del Teatro La Fenice di Venezia. Presenta per la stagione lirica del Teatro Comunale di Treviso (2017) Atlas 101 spy-opera onirico-matematica in 17 quadri. Collabora con Raiz, Elliott Sharp, Pietro Tonolo, Frederic Rzewski, Philip Corner, Malcolm Goldstein, Butch Morris, Carlo Boccadoro, Sentieri Selvaggi, Lukas Ligeti, Francesco Cusa, Charlemagne Palestine, Sylvano Bussotti, Frank London, Alvin Curran. Fonda nel 1991 l’ensemble e gruppo di studio Laboratorio Novamusica con il quale svolge intensa attività concertistica come pianista e direttore in Italia, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Libano, Norvegia, Austria e Polonia.

Nel 2002 fonda l’etichetta discografica Galatina Records e, nel 2016, l’ensemble Chironomids Outerspace Group con il quale presenta progetti originali dedicati alle musiche di Frank Zappa, Terry Riley, John Cage e a sue composizioni. È vincitore del Bando Siae “Classici di oggi” 2018/19 con “I Campi Magnetici” 11 sogni da concerto per voci, strumenti, elettronica e video. In duo con Alba Dal Collo registra Planet of Prunes (2019) per Galatina Records, con musiche di Frank Zappa per voce e pianoforte. Vive a Venezia e insegna al Conservatorio Bendetto Marcello di Venezia.

ANDREA REBAUDENGO

Studia pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinski e composizione con Danilo Lorenzini. Vince il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998. Suona per il Teatro alla Scala di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, il Bologna Festival, il Ravenna Festival. Si esibisce in Europa, Stati Uniti, Canada, Colombia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Suona come solista con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, gli ottoni della Scala. È il pianista dell’ensemble Sentieri selvaggi, con il quale si esibisce all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Bang-on-a-can Marathon di New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MiTo, Biennale di Venezia. Ha un duo con Cristina Zavalloni con cui si esibisce alla Carnegie Hall di New York, allo Strathmore di Washington, al Teatro della Maestranza di Siviglia, al Festival Ilkhom-XX di Tashkent, al Festival di West Cork, al Festival del Castello di Varsavia, al Festival di Cheltenham, ai Concerti del Quirinale, al Teatro Rossini di Pesaro e nei Festival jazz di Berchidda, Roccella Jonica e Parma Frontiere. Suona in duo con la violista Danusha Waskiewicz, l’oboista Fabien Thouand, il percussionista Simone Beneventi e in duo pianistico con Emanuele Arciuli. Con Klaidi Sahatci e Sandro Laffranchini fonda l’Altus Trio. È il pianista di Solo Goldberg Improvisation, spettacolo con Virgilio Sieni. Insegna al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

ROSSANO PINELLI

Compositore, dopo aver conseguito la maturità classica ha studiato Armonia e Contrappunto presso il Conservatorio di Brescia con Giancarlo Facchinetti, conseguendo il diploma di Composizione sotto la guida di Antonio Giacometti presso il Conservatorio di Parma; ha inoltre conseguito il diploma di Jazz presso il Conservatorio di Brescia sotto la guida di Corrado Guarino, dopo aver studiato con Marcello Tonolo, Attilio Zanchi e Roberto Bonati. Nel 1996 partecipa alla Masterclass tenuta da György Ligeti presso il Conservatorio di Novara, ed è finalista al Concorso di Composizione Città di Belveglio (AT). Nel 2000 vince il 2° premio al Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto” di Bologna con il pezzo Umore per sax soprano e orchestra, eseguito da Claude Delangle con l’Orchestra Sinfonica Arturo Toscanini di Parma diretta da Marcello Rota e trasmesso da Raitre. Ha al suo attivo numerose commissioni e collaborazioni con organizzazioni musicali nazionali e internazionali. Parallelamente si dedica alla direzione d’orchestra, seguendo le Masterclass tenute da Jorma Panula presso il Teatro Filarmonico di Verona. Nel 1993 è direttore del gruppo di musica contemporanea Arcana Ensemble con cui tiene numerosi concerti e partecipa a trasmissioni radiofoniche e incisioni discografiche. Nel 1995 incide il brano Riti di Passaggio del compositore Antonio Giacometti per un CD prodotto dalla casa editrice e discografica Rugginenti di Milano. Nel 1998 incide, sempre di Antonio Giacometti, il brano Crolli emotivi su percorso mentale per l’enciclopedia dei compositori italiani in CD. Dal 1999 al 2003 dirige, con il compositore Mauro Montalbetti, il Seminario Internazionale di Composizione Arcana Composers Meeting. Dal 2001 al 2005 collabora come compositore e performer con la Compagnia di danza Lyria di Brescia e con l’artista visivo Domenico Franchi. Nel 2005 è selezionato dall’Ensemble Sentieri Selvaggi per partecipare al Masterclass di Composizione tenuto da James MacMillan presso il Piccolo Teatro di Milano. Dal 2005 è socio della Società Italiana di Musica Contemporanea (SIMC), sezione italiana dell’ISCM (International Society for Contemporary Music). Nello stesso anno il suo brano Triwatt è selezionato dalla SIMC per partecipare al festival internazionale ISCM “GRENZENLOS” di Stoccarda. Nel 2006 riceve, sempre dalla SIMC, la commissione del melologo Opodeldok per voce recitante, pianoforte e percussione che viene eseguito in diverse sedi in Italia, tra cui la Triennale di Milano e la Sala Piatti di Bergamo. Nel 2007 riceve dal Festival Nuovi Spazi Musicali di Roma la commissione di un pezzo per pianoforte che viene eseguito all’Accademia d’Ungheria di Roma. Il brano Angeles Y Demonios, scritto per il Trio Contempo di Parigi, è pubblicato in un CD prodotto dal trio stesso. Nel 2011 il suo brano per clarinetto solo For clarinet 2 è selezionato ed eseguito dal clarinettista Bruce Curlette nell’ambito del Vox Novus Festival di New York. Nel 2012 il suo brano O Oriens è selezionato dalla SIMC per partecipare al festival internazionale ISCM World Music Days di Wrocław. Nel 2013 il suo brano Gustavo B. incontra l’albero per vibrafono solo viene eseguito dal percussionista Riccardo Balbinutti a Torino nell’ambito del Festival MiTo. Nel 2015 riceve una commissione da Marisol Gentile, compositrice e direttrice del Rosario Ensemble, di un brano per ensemble, eseguito dall’Ensemble Rosario (Argentina) in occasione del 27° Simposio di Musica Contemporanea. Viene scelto dalla Cappella del Duomo di Milano quale compositore cui commissionare un brano per coro eseguito nel Duomo durante la Messa Capitolare della 4° domenica d’Avvento del 2016. Nel 2017 il suo pezzo Bicinium per due violini è selezionato per essere eseguito in prima assoluta al Festival Risuonanze diretto da Paolo Longo e Stefano Procaccioli. Tra il 2016 e il 2020 riceve commissioni dal violoncellista Marco Perini, dal compositore, pianista e direttore d’orchestra Giovanni Mancuso, dal chitarrista Gabriele Zanetti, dal Centro MusicaContemporanea di Milano, dal Fiarì Ensemble di Torino, dal trombonista ed eufonista Alessandro Castelli, dalla casa editrice Sconfinarte, dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, dal Rosario Ensemble, dal percussionista Olmo Chittò, dal direttore d’orchestra Giulio Piccinelli, dalla Fondazione Teatro Grande di Brescia, dall’Ensemble Altre Voci di Modena, dall’Orchestra Giovanile dei Pomeriggi Musicali di Milano, dall’arpista Gabriella Dall’Olio e dal Festival Risuonanze di Trieste e Udine. I suoi lavori sono pubblicati dalla casa editrice Sconfinarte e Sonitus.

 

MARTEDÌ 15 DICEMBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

CONCERTO DI NATALE

ENSEMBLE VOCALE E STRUMENTALE

CONTINUUM

LUIGI AZZOLINI DIRETTORE

IN COLLABORAZIONE CON SETTIMANE BAROCCHE DI BRESCIA

L’Ensemble Vocale Continuum è stato fondato nel 2003 da Luigi Azzolini quale compagine dedita alla ricerca, studio ed esecuzione del repertorio da camera antico, moderno e contemporaneo. Il programma offre l'occasione per godere in una sola serata di due delle più belle pagine sacre del repertorio barocco, il Gloria di Antonio Vivaldi – una delle composizioni più brillanti del musicista e compositore italiano – e il Dixit Dominus di Georg Friedrich Händel.

SOLISTI

Karin Selva Soprano

Maria Eleni Giuliani Soprano

Chiara Brunello Alto

Gianluca Zoccatelli Tenore

Alberto Spadarotto Basso

PROGRAMMA

Antonio VivaldiGloria in re maggiore RV 589

per soli, coro, tromba, oboe, archi e basso continuo

Georg Friedrich HändelDixìt Dominus Domino meo, HWV 232

Concerto sacro per soli: Soprano I Soprano II, Contralto, Tenore, Basso

coro a 5 voci miste, archi e basso continuo

 

LUIGI AZZOLINI

Inizia la propria carriera artistica come strumentista, diplomandosi in violino e in viola, presso il Conservatorio di Padova, intraprendendo successivamente studi di analisi, composizione e di direzione di coro e d’orchestra, in particolare nell’ambito del repertorio vocale e corale-strumentale. Da più di trent’anni, all'attività strumentale affianca la direzione di coro e orchestra: dal 1985 al 2015 dirige il Coro Polifonico Castelbarco, compagine fra le più conosciute e attive. Dal 2000 è direttore del Coro del Teatro Sociale di Trento, in seguito Coro Lirico Regionale, e nel 2003 fonda l’Ensemble Vocale Continuum. Collabora con numerose formazioni orchestrali tra cui Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, I Virtuosi Italiani, Orchestra Accademia I Filarmonici, Orchestra Filarmonia Veneta, Orchestra Carlo Coccia di Novara, Orchestra Sinfonica Savaria di Szombathely, e lavorando a fianco di direttori di fama internazionale quali Gustav Kuhn, Ola Rudner, Karl Martin, Corrado Rovaris, Jonathan Webb, Maurizio Dini Ciacci, Carl Melles, Othmar Trenner, Dario Lucantoni, Giancarlo Andretta, Helmut Imig, Riz Ortolani, Christoph Eberle, Georg Schmöhe, Cristian Mandeal, Antonio Ballista, Arturo Sacchetti. L’attività concertistica, molto intensa sia in qualità di strumentista che di direttore, lo vede impegnato in festival e stagioni concertistiche in Italia, Germania, Austria, Belgio, Francia, Inghilterra, Svizzera, Russia, Israele, Giappone, Corea e in America. Si dedica in modo particolare alla ricerca e valorizzazione di opere nuove da proporre in prima esecuzione assoluta. Legate alla sua direzione si ricordano l’esecuzione del Salmo Secondo di Francesco Valdambrini, gli Oratori La Santa Croce e Akathistos di Camillo Moser, La Passion, L’ombra della luce vivente e Supertes erit di Armando Franceschini, il Magnificat e il Piccolo Requiem di Renato Dionisi, Dies natalis di Nicola Straffelini, I Canti Rocciosi di Giovanni Sollima, e in prima nazionale, l Requiem di John Rutter e Bob Chilcott. Cura inoltre la preparazione e l’esecuzione di musiche, anche in prima assoluta, di Giorgio Battistelli, Bob Chilcott, Karl Jenkins Roger Davidson, Orlando Dipiazza, Carlo Galante, Cosimo Colazzo, Felix Resch, Giovanni Carli Ballola, Luis Bacalov, Francesco Valdambrini, Ottone Tonetti, Emilio Galante, Riccardo Giavina, Valter Sivilotti, Angelo Mazza, Marco Uvietta. Nel 2003 debutta alla direzione dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, nell’ambito del Festival di Musica Sacra proponendo sino al 2015 vari programmi sinfonico corali nell’ambito del repertorio sacro e profano. Tra questi si ricorda in modo particolare, la realizzazione discografica del Concerto per Chitarra ed Orchestra di Mario Castelnuovo Tedesco con solista Giulio Tampalini nel 2012; l’anno successivo la prima italiana del Requiem di B. Chilcott, nonché la direzione dei Concerti con il Coro della SAT con orchestrazione del Maestro Armando Franceschini nel 2009, nel 2015 e nel 2020 seguita dalla realizzazione del CD per la Rivista Amadeus. Incide per le case discografiche Naxos, Tactus, Arst, Brillant, Harmonia Mundi, Velut Luna, Bongiovanni, Concerto, Sheva, Col Legno, Artesuono e registra per la RAI e la ORF. È docente al Conservatorio di Musica Claudio Monteverdi di Bolzano, del quale è stato Vicedirettore dal 2008 al 2014.

ENSEMBLE VOCALE CONTINUUM

L’Ensemble nasce nel 2003 sulla base di un progetto culturale musicale, concepito e promosso da Luigi Azzolini, volto allo studio e alla valorizzazione di composizioni corali moderne e contemporanee per lo più inedite e alla riscoperta di pagine classiche poco frequentate. L’Ensemble s’impone nel panorama musicale italiano per l'esecuzione di importanti opere sia del repertorio moderno che classico. Nel 2003 collabora alla realizzazione del progetto di riscoperta e valorizzazione di alcune Messe e Vespri di un compositore trentino del periodo classico, Mathias Ploner, che si concretizza in un’incisione discografica e in esecuzioni concertistiche. A seguire, nell’ambito del Festival Musica Novecento di Trento, l’Ensemble propone le Liriche greche di Bruno Maderna, mentre è del 2005 l’esecuzione in prima assoluta del Magnificat di Renato Dionisi insieme alla Messa per doppio coro di Frank Martin e al Requiem di Riccardo Zandonai, nell’ambito della stagione concertistica dell’Associazione Filarmonica di Rovereto. Numerose sono anche le incisioni discografiche di opere in prima esecuzione assoluta, tra queste Dies Natalis per soli, coro e strumenti di Nicola Straffellini; Larjines per soli, coro e strumenti di Emilio Galante; Canti Rocciosi per coro maschile e archi di Giovanni Sollima. L’esecuzione concertistica della pagina di Giovanni Sollima ha condotto l’Ensemble in una importante tournée che ha toccato Roma (Auditorium Santa Cecilia), Milano (Teatro Del Verme), Verona (Teatro Nuovo), Monaco (Prinzregent Theater) e Londra (Banqueting House). Nel 2006 e ripresentata nel 2008, per la stagione de I Suoni delle Dolomiti, è stata affidata all’Ensemble la prima esecuzione assoluta della composizione Vijidaes di Giorgio Battistelli. Sempre nel 2006 in collaborazione con l’orchestra barocca Brixia Musicalis, l’ensemble si dedica all’incisione di un CD interamente dedicato alle musiche di don Pietro Gnocchi di Alfianello, e all’esecuzione a Verona, nella chiesa di San Tomaso Cantuariense, del Requiem di Gabriel Fauré per l’Accademia Filarmonica di Verona. Da segnalare anche la realizzazione di due prime incisioni discografiche di composizioni di autori contemporanei: Arcipelago - DVD - di Marco Giommoni, - opera per due soprani solisti, gruppo vocale femminile, orchestra d’archi, percussioni ed elettronica, e, per l’etichetta Velut Luna, La Passion di Armando Franceschini, oratorio per soli, coro misto, gruppo vocale maschile, gruppo madrigalistico femminile e gruppo strumentale. L’Oratorio è stato presentato in concerto - in forma scenica – anche nel Duomo di Trento.

 

VENERDÌ 18 DICEMBRE ORE 20.30

SABATO 19 DICEMBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

POLITICAL MOTHER UNPLUGGED

HEFESH SHECHTER COMPANY SHECHTER II

Coreografia e musica Hofesh Shechter

Designer video proiezioni Shay Hamias

Disegno luci originale Lee Curran

Disegno costumi originale Merle Hensel

Collaborazione musicale originale Nell Catchpole e Yaron Engler

Nel 2020 Hofesh Shechter festeggia il decimo anniversario del suo iconico capolavoro Political Mother, creandone una nuova e potente versione per la compagnia giovanile Shechter II. Basandosi su una originale composizione musicale a cura dello stesso Shechter, Political Mother Unplugged evoca la ferocia e lo spirito della prima versione, trasportandola in una nuova era e per una nuova generazione di danzatori, scelti tra i più talentuosi del mondo. Political Mother Unplugged conduce lo spettatore in un universo di rare emozioni e di intense sensazioni in cui i movimenti tribali di Shechter, le incredibili doti dei suoi danzatori, la musica vibrante e un raffinato gioco di luci e proiezioni creano un’esperienza unica.

HOFESH SHECHTER

Hofesh Shechter è riconosciuto come uno degli artisti più emozionanti di oggi ed è noto per la composizione di partiture musicali d’atmosfera a complemento della fisicità peculiare delle sue coreografie. Le sue creazioni per la Hofesh Shechter Company sono: Uprising, In your rooms, The Art of Not Looking Back, Survivor (in collaborazione con Antony Gormley al Barbican di Londra), Sun, Political Mother, barbarians e Gran Finale. Le sue creazioni sono presenti nel repertorio delle più importanti compagnie di danza nel mondo, tra queste: Royal Ballet, Netherlands Dance Theatre 1, Alvin Ailey American Dance Theatre, Bern Ballet, Carte Blanche Dance Company, Candoco, Batsheva–TheYoung Ensemble. Hofesh Shechter ha lavorato come coreografo per il teatro, la televisione e l’opera lirica. È artista associato al Sadler’s Wells Theater di Londra.


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