L’Ape musicale

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Andavo in bicicletta due volte a settimana a lezione.

Andavo e tornavo, che erano 45-50 chilometri di strada non asfaltata: bella a andar giù, ma quando era dal crocevia a salire in bicicletta... E io partivo là dall'officina di mio padre giù in Valle.

Il mio maestro mi preparò in sei mesi. Organizzò un concerto a Busseto, e fu tale il successo che m'ha detto: Adesso decida lei [se proseguire con lo studio del canto]. Io, a 23 anni, di soldi non me ne dava nessuno... mi sono arrangiato. E così sono diventato un tenore.

Certo che i miei volevano che lavorassi in industria, ma io tenei duro, lasciavo che dicessero ma io tiravo dritto per la mia strada. Ed è stato un momento che ho deciso.

Giacinto Prandelli

(dall’intervista rilasciata a Egidio Bonomi e registrata da Nino Cappello per Intvnews, 2009)

 

GIOVEDÌ 23 APRILE, alle ore 20.45 presso il Teatro Odeon, LUMEZZANE RICORDA GIACINTO PRANDELLI con la serata lirica PASSIONI E BELCANTO La grande musica a due voci tra amori, drammi e commedie.

Giacinto Prandelli è un simbolo della Lumezzane che rifiuta il luogo comune e guarda al mondo, di un giovane che segue la propria strada con convinzione, che realizza la propria vocazione artistica proiettandosi a livello internazionale. Il giovane di talento, dotato di una bella voce, sfidò con determinazione i progetti del padre industriale, che vedeva nel figlio il suo erede, e affrontò ogni difficoltà per seguire la vocazione musicale fino a divenire il tenore favorito di Toscanini, il partner della Callas e della Tebaldi sulle scene.

La sua arte è sempre viva nel ricordo e nell'ammirazione di appassionati di tutto il mondo.

Nel segno del suo esempio, l’appuntamento a lui dedicato vuol essere uno spazio riservato a giovani artisti di qualità, oltre che occasione per riascoltare la sua stessa voce e viaggiare tra i capolavori della musica.

Nel 2014 si è ricordato, insieme all’anniversario della scomparsa avvenuta il 14 giugno 2010, il centenario dalla nascita del tenore, rivivendo anche un secolo di storia e ricordi lumezzanesi.

Per questa edizione, la quinta, l’omaggio a Prandelli sigla la chiusura della Stagione del Teatro Odeon concentrandosi sulla sua figura di interprete che sui palcoscenici del mondo, al fianco dei colleghi, dei direttori e dei registi più importanti, diede vita a storie d'amore e di seduzione.

La serata PASSIONI E BELCANTO, promossa dal’Assessorato alla Cultura di Lumezzane con il sostegno di Fondazione Asm e Mepra, è a cura della regista Sara Poli e sotto la direzione artistica della musicologa Roberta Pedrotti, che ha chiamato ad esibirsi due artisti emergenti: il soprano Daniela Cappiello e il baritono Biagio Pizzuti.

Appena venticinquenne, Daniela Cappiello è neolaureata al Conservatorio di Ferrara e già vincitrice di numerosi concorsi, fresca di debutto nella Sonnambula di Bellini. A lei saranno affidate le note celeberrime e pirotecniche della Regina della Notte da Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Mozart, il dolce sogno d'amore di Gilda dal Rigoletto verdiano e l’aria “Ah! non credea mirarti” dalla scena finale della Sonnambula.

Biagio Pizzuti, classe 1987, già applaudito al Grande di Brescia come a Palermo, Firenze, Genova, Salisburgo, Parigi e Amsterdam, affianca la preparazione come cantante a quella come pianista (che l'ha visto specializzarsi anche con Aldo Ciccolini, recentemente scomparso). Come solista spazierà dall'ironia mozartiana di “Donne mie la fate a tanti” dal Così fan tutte alla malinconia di Riccardo Forth nei Puritani di Bellini e alla furia di Lord Enrico Ashton nella Lucia di Lammermoor.

La varietà di passioni ed emozioni contrastanti prosegue nei duetti. “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni è il simbolo stesso della seduzione, fra il libertino protagonista e la finta ingenua Zerlina; altra atmosfera per “Pronta io son”, in cui Norina e Malatesta progettano la burla ai danni di Don Pasquale. Una diversa forma di seduzione si trova nell'altro duetto mozartiano, “Crudel, perché finora”, in cui Susanna finge di accettare un appuntamento galante con il Conte d'Almaviva in una girandola sottilissima di allusioni. Un duetto brillante è quello tratto dall'Elisir d'amore, in cui Adina ricambia il sentimento di Nemorino e rifiuta l'elisir del dottor Dulcamara perché “La ricetta è il mio visino, in quest'occhi è l'elisir!”

Con “La donna è mobile” dal Rigoletto, la voce di Giacinto Prandelli, ideale padrino e compagno dei giovani talenti, tornerà infine a incantare il pubblico.

Fra le note musicali, gli attori Laura Mantovi e Daniele Squassina racconteranno dell’arte e della carriera del tenore attraverso commenti, testimonianze e documenti, alcuni dei quali inediti preziosi di firme illustri che vollero esprimere la loro ammirazione per lui.

Al piano Kuniko Kumagai, affermata concertista giapponese, docente di conservatorio con importanti incisioni discografiche al suo attivo.

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