NOTE DEL DIRETTORE D’ORCHESTRA
di Claudio Scimone
Dirigere la Messa di Gloria di Mascagni è ogni volta per me fonte di felicità straordinaria. La considero un mirabile capolavoro (che anticipa di un solo anno il successo della Cavalleria Rusticana), pur nella semplicità della sua scrittura, soprattutto per la bellezza e la ricchezza dell’invenzione melodica che conferisce una luce e una comunicativa straordinaria al misticismo del testo; questa mia emozione è stata sempre finora condivisa integralmente dal pubblico.
Vi sono pagine profondamente commoventi di intensa qualità espressiva, fra cui l’Agnus Dei finale che chiude la Messa in un’aura altamente poetica. È giusto rilevare che, nonostante l’ambiente di una scuola di provincia per cui la Messa è stata scritta, Mascagni aveva certo a disposizione un primo violino dalle qualità virtuosistiche straordinarie (si veda la Cadenza solistica dell’Elevazione) e delle voci di grande qualità; specialmente la parte di Baritono richiede una tessitura ampia che va da passi acuti molto estesi a note gravi (nel Benedictus) veramente difficili da affrontare (che per taluni richiedono piccole variazioni del testo).
Non comprendo come mai si esegua così di rado; gli amici musicisti veneti non ricordano di averla mai sentita fino a quando non l’ho presentata a Padova in una stupenda interpretazione di Bruson e Giacomini, che è stata registrata dalla Televisione italiana e ha destato l’interesse degli appassionati. Da allora l’ho eseguita con amore e successo diverse volte.
Dopo che, a un anno di distanza, la Cavalleria Rusticana l’ha proiettato sulla scena mondiale, il compositore, in occasione di una leggendaria esecuzione davanti al Duomo di Orvieto con oltre seimila spettatori, ha inserito all’Elevazione l’Intermezzo della Cavalleria, brano sostanzialmente religioso; e io ritengo sia giusto nelle esecuzioni odierne rispettare questa volontà dell’autore, come avverrà anche in questa esecuzione veronese in cui avrò il privilegio della collaborazione di due artisti vocali nonché del Coro e dell’Orchestra dell’Arena, tutti particolarmente indicati per dare anima al vibrante messaggio di questo capolavoro.